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Originariamente inviata da distillato
Far finta di essere sani - YouTube
vi lascio questo piccolo tesoro
Bho oggi mi chiedo che se anche lui era arrivato a pensare a cose di questo tipo forse in me nn c è qualcosa di tanto sbagliato...
oggi come ieri, a farmi coraggio per ricominciare una nuova giornata, a trovare la giusta convinzione per muovermi di nuovo.
Bho nn lo so se capita anche a voi di perdere ore intere per cercare una minima spinta per alzarvi dal letto...
nn lo so, sento il bisogno di essere presa per mano, che qualcuno mi faccia credere che le cose nn siano brutte, che nn si vive e muore per niente.
voi come pensate?
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Saggissimo.
Ti racconto come ho scoperto il senso della mia vita (cosa che tra l'altro spero mi aiuti, come sovente accade, a riprendere in mano il timone).
Sono sempre stato un bambino emotivamente precoce, la mia prima cotta me la sono presa a 4 anni. Anche le amicizie le vivevo molto emozionalmente.
Purtroppo, per svariate vicissitudini legate più che altro al bullismo, sono arrivato a convincermi di essere non desiderabile, sia in senso amicale che relazionale. Ho iniziato a convincermi di essere brutto e socialmente incapace, e come ogni profezia che si autoavvera, in effetti la mia trascuratezza e il mio isolamento dagli altri ha contribuito a rendere quest'immagine aderente alla mia realtà.
Vivevo pertanto la mia esuberanza emotiva in una dimensione totalmente introversa: ascoltavo canzoni malinconiche e piangevo in solitudine. Sognavo le compagnucce di scuola di cui avevo la cotta, ma non riuscivo a interagirci minimamente.
Fu solo quando attraverso la chat, ai tempi delle superiori, iniziai a conoscere persone che mi stimavano per la mia testa e per le mie frasi, persone totalmente differenti dai ragazzi e le ragazze con cui mi ero abituato a interagire finora, che cominciai a mettere in dubbio l'ipotesi che io non potessi piacere a nessuno, in nessun senso.
Alcuni utenti insistevano per vedermi, io ero in una fase di tracollo dove avevo abbandonato scuola, sport e amicizie, e non volevo vedere persone neanche in foto. Quello lo chiamo il mio "periodo irreale". Tuttavia a volte mi sforzavo, uscivo, a volte mi prendevo male (se non addirittura mi veniva un attacco di panico). Non sapevo tuttavia dove andare a parare, perché erano cose che "capitavano". Mi innamorai, ricambiato, di una ragazza lontana e fidanzata, e non feci nulla per rispetto nei confronti del suo moroso (che ciula che fui
).
Poi una ragazza insistette così tanto per vedermi, che sebbene la sua insistenza mi atterriva, un giorno per caso mi prese in un momento di minor disagio del solito. Avevo proprio voglia di uscirne.
Avevo proprio voglia di far finta d'essere sano.
Fu amore a prima vista. E per la prima volta provai l'esperienza d'essere ricambiato.
E da allora, da quando questa cosa è finita, ho capito che il senso della mia vita è cercare le emozioni. Cercare i legami. Cercare le relazioni amicali e sentimentali. Cercare persone che si connettono a me, e che mi lascino qualcosa. Mi ero stufato di sognare queste cose e di godere della melancolia di un sentimento totalmente introverso.
E' grazie a questo desiderio che sono risorto.
Ho fatto un ragionamento totalmente razionale: per trovare persone bisogna avere vita sociale, e per avere vita sociale bisogna avere soldi. E se un giorno non riuscivo ad alzarmi dal letto per andare al lavoro, "far finta di essere sani". Abbastanza da infilarsi un vestito e le scarpe.
Adesso, a questo, ci ho aggiunto un elemento: bisogna avere anche spunti di connessione: esperienze, aneddoti, passioni. Cose che piacciono, ma che acquisiscono maggior rilevanza se utilizzati per incrementare la possibilità di trovare un legame con altri.
Sto cercando di produrmi in attività variegate, cosicché quando si esca con gli amici non debba essere lì a subìre semplicemente le passioni altrui, ma possa anche condividere le mie, e magari trovare attraverso di esse una qualche sintonia.
In linea di massima quindi si tratta di fare tante tante cose, tra cui il lavoro (che impiega buona percentuale della mia vita), funzionali, direttamente o indirettamente, a creare le possibilità affinché possa esperire quegli attimi di intensità che danno un senso a tutta l'esistenza. Quegli attimi sono i momenti che quando saremo anziani ci accompagneranno attraverso la memoria. Bisogna semplicemente fare in modo che ci siano quanti più possibile di questi brevi scampoli di vita intensa. E per me ciò non può che avvenire attraverso il rapporto con gli altri.
Ecco perché, a volte mi sveglio pensando "non ce la posso fare!", ma faccio finta d'esser sano... mi alzo, mi vesto e vado al lavoro.
(scusa per il papiro, l'ho pure tagliato durante la stesura!)