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26-07-2007, 18:01
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#1
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 172
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Ciao ragazzuoli ..sono sempre io ..il vostro amatissimo logger.
Vi voglio proporre un argomento ,sperando che ne nasca una discussione.
Mi piacerebbe sapere da voi, secondo la vostra esperienza ,quanto abbia potuto contare il vostro rapporto con i genitori...(pensate di aver subito dei traumi infantili ) nel condizionarvi anche solo in parte negativamente
nella costruzione della vostra personalita'.
Lo propongo perche' io stesso ho proposto l'argomento agli psicologi che ho frequentato, avendo dal mio punto di vista vissuto un infanzia atipica.Liti in famiglia all'ordine del giorno ( e quando dico all'ordine del giorno intendo senza saltarne uno,senza aver tregua) dove al centro di tutto c'era un padre che voleva gestire il proprio controllo sui figli al 100% , e che per raggiungere il suo scopo usava spesso violenza ,soprattutto verbale ( riempendoci di improperi e facendoci sentire la colpa ' di tutti i mali del mondo).Non si risparmiavano neanche le botte.Il che potrebbe sembrare essere la storia di ognuno di noi,se non per il fatto che,ribadisco,le 'tragedie napoletane ' avessero una frequenza giornaliera e spesso duravano ore ,fino a quando mio padre non decideva di abbandonare per mancanza di volonta', o finche non avesse raggiunto lo scopo di piegare me ,mia madre e i miei fratelli alla sua volonta'.
Pensate che un esperienza del genere sia sufficente per deviare in maniera patologica il percorso di crescita naturale di una persona..e quindi traformarla in un sociofobico o propendete di piu' nel pensare che la vostra 'inadeguatezza' nei confronti della vita sia frutto di una vostra predisposizione genetica o un mix tra esperienze e genetica.. e se si in che percentuale..o pensate che ognuno sia un caso a se?
A TUTT'ORA che mi ritrovo piuttosto cresciutello a vivere in casa coi miei ...non ho quasi per niente conversazione con mio padre e con mia madre che seppur abbia un carattere dolce,parlo solo in rare occasioni.Sembra che entrambe siano molto piu' interessati ,rispettivamente mio padre a girare i supermercati alla ricerca del miglior pezzo di carne al miglior prezzo( per lui e' troppo importante) e mia madre nell'occuparsi della pulizia della casa e dei suoi vestiti( ne compra uno nuovo a settimana)AZZZZ.
So che la prima cosa che verrebbe da dirmi sarebbe: se sei tanto grandicelllo e non stai bene in casa coi tuoi cosa aspetti ad uscire di casa ? il problema e' che oltre a soffrire in parte di FS ho anche qualche fobia di natura diversa e uscire di casa adesso mi sembra l'equivalente di andare di corsa in contro a un treno a tutta velocita'..gridando IO NON HO MAI SCHIACCIATOOOOO!
ho scritto questo poma..con una mano perche' l'altra era occupata a grattarmi su tutto ill corpo per le punture delle ZANZA:
Pero' io che sono furbo ora mi SbruZzo autan e le ingulo!
[/u]
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26-07-2007, 20:56
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#2
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Intermedio
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 145
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Nel mio caso, mio padre è stato sin troppo buono con me. Forse sarebbe stato meglio un padre che ogni tanto mi avesse rimproverato o dato qualche schiaffo. Per me è come se avessi avuto due madri, mi è mancato la presenza di un uomo in casa perchèmio padre è troppo buono, non mi ha mai spronato a svegliarmi, a cercarmi un lavoro quando ero piccolo, non mi ha mai portato in vacanza (non guida), non mi ha fatto fare nessun tipo di esperienze, per lui esisteva solo la tv, i film di bud spancer e terence hill o di totò o carlo verdone, queste sono le esperienze che mi ha fatto fare.
secondo me, la verità sta nel mezzo, cioè ci vogliono dei genitori severi ma non troppo, dei genitori che ti guidino, che ti consiglino, dei genitori-amici insomma, specie nel periodo adolescenziale.
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26-07-2007, 21:17
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,441
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edit
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26-07-2007, 21:35
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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Mi identifico assolutamente in questo :
Quote:
Mio padre è sempre stato il signor "Pessimismo e fastidio",Diciamo che si potrebbe definire con una parola "Preoccupati!"una sorta di estremo pessimismo precatastrofe.
"Papà. vado a fare un giro in bici.."
"Stai attento che non ti tirano sotto in macchina!"
"Mi presti il trapano che devo montare una lampadina?"
"Attento a non prendere la scossa o a cadere dalla scala!E' un attimo ,basta una distrazione"
Qualsiasi cosa dicessi, lui trovava subito l esito negativo e una dozzina di motivi per preoccuparsi.
Addirittura a volte ho perfino pensato che sperasse in un piccolo incidente, cosi, per confermare la sua teoria e continuare a vivere nel suo mondo cattorinunciatario
Infatti se una cosa andava male lui diceva : "Cosa avevo detto io?Poi dicono che sono pessimista. Non sono pessimista,sono realista ,altro che"
Quante paure stupide mi ha buttato addosso. Senza esserne nemmeno cosciente mi ha iniettato per anni dosi massicce di siero paralizzante.
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Se mai avro un figlio, cosa peraltro improbabile vista la mia attuale situazione mostrerò a lui il bello della vita,cio che fa sorridere non cio che fa paura,mettergli addosso ancor prima di vivere le mie paure sarebbe la cosa peggiore che un genitore potrebbe fare.So che mio Padre lo ha fatto ,in buona fede...ma lo ha fatto.
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26-07-2007, 21:51
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: bologna
Messaggi: 515
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per me in parte è un po lasituazione descritta da redman,figurarsi che ancor'oggi quando esco la sera mio padre mi dice di andare piano quando guido!.Per la cronaca ho 32 anni e in 14 anni di patente non ho mai preso una multa nè fatto un incidente.Questo è solo un piccolo esempio ma ve ne sarebbero molti altri.
la cosa che però più mi ha fatto male è che in casamia nessuno ha mai fatto niente per cercare di aumentare la mia autostima ,per dirmi abbi fiducia nelle tue capacità.Non che siano stati genitori critici nei miei confronti,ma non hanno mai insegnato il modo di "darsi " fiducia .ora sto cercando di risolvere sto problema con l'aiuto di una psicologa ,e qualche piccolo passo avanti l'ho fatto
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26-07-2007, 21:52
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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E' vero che i genitori possono in qualche modo condizionare il carattere dei figli ma crescendo bisogna uscire dal nido e "sperimentare" la vita.Una buona percentuale delle paure scaturisce dal vivere nella bambagia...nel nido protetto.
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27-07-2007, 09:34
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Stavo proprio per aprire un topic del genere, mi hai letto nel pensiero.
Credo che non vi sia un modello unico di genitore alla base di fobie e timidezze, tanto e vero che alcuni hanno avuto padri severissimi e altri padri molto permissivi; forse come diceva qualcuno il giusto sta nel mezzo, più che una questione di severità il problema è avere una figura che ti sappia guidare e insegnare e che soprattutto costruisca la tua autostima. Sia un genitore severo che uno permissivo possono benissimotrascurare completamente i giusti incoraggiamenti di cui un bambino e poi soprattutto un adolescente hanno estremamente bisogno. Da parte mia ho avuto un padre egli stesso timido, dedito ad una vita di lavoro e sacrificio, per il quale ha trascurato noi che siamo i suoi figli. Non da un punto di vista economico, dato che non ci ha mai fatto mancare nulla e si è spaccato la schiena per farlo, ma da un punto di vista emotivo sicuramente. Il fattore scatenante è stato sicuramente il suo ipercriticismo verso tutto, l'ossessione di trovare sempre un colpevole per tutto, di trovare sempre un difetto nelle cose, di non darti mai una soddisfazione che sia una. Il risultato è che sia io che mio fratello e mia sorella siamo persone che hanno dovuto fare i conti (e io li sto facendo tutt'ora) con la timidezza e con la chiusura. Il fatto poi di aver perso nostra madre quando avevo 16 anni ha come cristallizzato la mia famiglia in una specie di teca vuota dove non succede mai nulla, nessuno parla dei suoi problemi o sentimenti e le uniche conversazioni possibili sono comunicazioni di servizio.
Non credo assolutamente che l'educazione ricevuta sia l'unica responsabile della timidezza, ma unita a una predisposizione caratteriale è sicuramente la responsabile numero uno.
Credo sia un pensiero comune fra noi timidi il volerci rifare in qualche modo con un futuro figlio, dandogli quello che avremmo voluto per noi. E' un sentimento universale, per il quale si dice che ogni generazione partorisce la sua contraddizione, ma mi chiedo quanto di positivo vi sia in ciò e quanto invece sia frutto di un semplice sentimento di rivalsa verso i nostri genitori. Riusciremo noi timidi a comunicare coi nostri figli? Ho paura di diventare come mio padre, che lo voglia o no.
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27-07-2007, 12:36
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#8
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Penso che il passato (o per essere precisi i pensieri che abbiamo in testa riguardo a questo) ci plasma, condiziona la nostra mente, le nostre scelte future, la nostra visione nel mondo, il nostro umore.E se questo passato, secondo me soprattutto in età giovanile e adolescenziale, quando la personalità si sta formando, è negativo - soprattutto per quanto riguarda l'educazione, il rapporto con la famiglia e i genitori - ci si porterà dietro questo forse per tutta la vita.
E se già si era timidi da bambini, è chiaro che è molto più probabile che si diventi fobici; penso ci sia sicuramente una base genetica (magari per l'ansia ad esempio), poi penso conti l'educazione che si è ricevuta - genitori diffidenti, iperprotettivi, e impacciati anche loro magari - e anche ciò che ci è capitato, le cose che abbiamo vissuto, le persone con cui siamo venuti in contatto, gli ambienti in cui siamo dovuti stare.E qui entra in gioco anche un pò "il caso", nel capitare in ambienti magari troppo diversi da noi che nn comprendendoci ci fanno chiudere ancora di più aumentando l'introversione e i problemi già esistenti.
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27-07-2007, 13:45
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#9
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Intermedio
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: acquisgrana
Messaggi: 175
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Quote:
Originariamente inviata da gerrard
per me in parte è un po lasituazione descritta da redman,figurarsi che ancor'oggi quando esco la sera mio padre mi dice di andare piano quando guido!.Per la cronaca ho 32 anni e in 14 anni di patente non ho mai preso una multa nè fatto un incidente.Questo è solo un piccolo esempio ma ve ne sarebbero molti altri.
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di a tuo padre che le golf sono sicurissime e vai col tango :wink:
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