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			21-11-2014, 14:17
			
			
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#21
			
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			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2013 
				Ubicazione: Nagual 
				
				
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					Originariamente inviata da  Franz86
					 
				 
				Di Dostoevskij ho provato a leggere "I demoni" : come stile di scrittura non c'è male 
			
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 dovresti fare il comico
		  
		
		
		
		
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			21-11-2014, 14:23
			
			
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#22
			
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			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2012 
				Ubicazione: Südtirol 
				
				
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					Originariamente inviata da  suicida
					 
				 
				dovresti fare il comico 
			
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 Meglio il pagliaccio, se riesco a far ridere senza neanche rendermi conto del perché.   
		 
		
		
		
		
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			21-11-2014, 14:29
			
			
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#23
			
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	| 
			
			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2013 
				Ubicazione: Nagual 
				
				
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					Originariamente inviata da  Franz86
					 
				 
				Meglio il pagliaccio, se riesco a far ridere senza neanche rendermi conto del perché.    
			
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 i pagliacci non fanno battute
		  
		
		
		
		
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			21-11-2014, 14:32
			
			
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#24
			
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				Qui dal: May 2012 
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	Quote: 
	
	
		
			
				
					Originariamente inviata da  suicida
					 
				 
				i pagliacci non fanno battute 
			
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 Vero, quindi abbiamo trovato il mio lavoro ideale in una sorta di "comico pagliaccesco" ... il che poi significa un comico scarso mi sa.   
		 
		
		
		
		
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			21-11-2014, 14:33
			
			
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#25
			
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				Qui dal: May 2013 
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			a me sei piaciuto
		 
		
		
		
		
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			21-11-2014, 14:40
			
			
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#26
			
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	| 
			
			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2012 
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	Quote: 
	
	
		
			
				
					Originariamente inviata da  suicida
					 
				 
				a me sei piaciuto 
			
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 Dimmi il perché allora, un buon comico deve comprendere su cosa è meglio far leva per poter riproporre lo schema.
 
Comunque non sono un fan di Dostoevskij, la sua immagine impressa sulla copertina della mia edizione de "I demoni" mi ricorda un po' un' otaria, molto più brutta però.
		  
		
		
		
		
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			21-11-2014, 14:47
			
			
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#27
			
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	| 
			
			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2013 
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			la battuta dice che il suo stile non è male no? 
come dire che hitler se la cava con i discorsi 
non fa ridere? a me fa ridere
		 
		
		
		
		
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			21-11-2014, 14:58
			
			
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#28
			
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	| 
			
			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2012 
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	Quote: 
	
	
		
			
				
					Originariamente inviata da  suicida
					 
				 
				la battuta dice che il suo stile non è male no? 
come dire che hitler se la cava con i discorsi 
non fa ridere? a me fa ridere 
			
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 Ah, ok, era un modo stupido per apprezzare la capacità di tenere i periodi brevi e costruire il discorso con molta calma ... però appunto, gli riconoscevo l' abilità tecnica, ma personalmente la tematica trattata mi ha fatto mollare il libro ad un quarto, circa.
 
Che poi, chissà com'è in lingua originale.
		  
		
		
		
		
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			21-11-2014, 17:12
			
			
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#29
			
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	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Aug 2012 
				
				
				
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					Originariamente inviata da  Joseph
					 
				 
				ho cercato su google "otaria brutta" 
 
azzeccatissima   
  
			
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 Scusate ma queste mi sembrano le battute che girano sul forum dei brutti: "CONTA SOLO IL BEL FACCINO!" (cit.)
		  
		
		
		
		
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			21-11-2014, 17:26
			
			
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#30
			
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	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Jun 2013 
				
				
				
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			Sto leggendo il breve romanzo Notti bianche
		 
		
		
		
		
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			23-11-2014, 16:02
			
			
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#31
			
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	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Aug 2012 
				
				
				
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			Giusto per far capire a chi non lo conosce come scrive Dostoevskji e quanto è moderno, ecco un brano dalle "Memorie del sottosouolo" 
 
" Non solo cattivo, ma proprio nulla sono riuscito a diventare: né cattivo, né buono, né furfante, né onesto, né eroe, né insetto. E ora vegeto nel mio cantuccio, punzecchiandomi con la maligna e perfettamente vana consolazione che l'uomo intelligente non può diventare 
seriamente qualcosa, ma diventa qualcosa soltanto lo sciocco.  
 
Sissignori, l'uomo intelligente del diciannovesimo secolo deve ed è moralmente obbligato a essere una creatura essenzialmente priva di carattere; mentre l'uomo di carattere, l'uomo d'azione, dev'essere una creatura essenzialmente limitata. Questa è la mia quarantennale convinzione. 
 
Ora ho quarant'anni, e quarant'anni sono tutta una vita; sono la più decrepita vecchiezza. 
Vivere più di quarant'anni è indecente, volgare, immorale! Chi vive oltre i quarant'anni? 
 
Rispondete sinceramente, onestamente. Ve lo dirò io chi: gli sciocchi e i mascalzoni. Lo dirò in faccia a tutti i vecchi, a tutti quei vecchi venerandi, a tutti quei vegliardi profumati e dalle chiome d'argento! Lo dirò in faccia a tutto il mondo! Ho il diritto di dirlo, perché io stesso camperò fino a sessant'anni. Fino a settant'anni, vivrò! Fino a ottant'anni, vivrò!.. 
Aspettate! Lasciatemi riprender fiato... 
 
Ora voglio raccontarvi, signori, che desideriate sentirlo oppure no, perché non sono stato capace di diventare neppure un insetto. Vi dirò solennemente che molte volte ho voluto diventare un insetto. Ma neppure questo ho meritato. Vi giuro, signori, che essere troppo coscienti è una malattia, un autentica, completa malattia.  
 
Per la vita quotidiana dell'uomo sarebbe più che sufficiente una comune coscienza umana, cioè una metà, un quarto della dose che tocca in sorte all'uomo evoluto del nostro sventurato diciannovesimo secolo, che abbia, oltre a ciò, la speciale sventura di abitare a Pietroburgo, la città più astratta e premeditata di tutto il globo terrestre..."
		 
		
		
		
		
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			23-11-2014, 18:15
			
			
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#32
			
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	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Nov 2014 
				Ubicazione: sotto il letto 
				
				
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			maledetta coscienza ipertrofica   
se volete "conoscerlo" senza dover aprire un libro vi consiglio l'intervista impossibile (interpretata da Carmelo Bene) che riprende alcuni passaggi dei libri più famosi.
 
		 
		
		
		
		
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			23-11-2014, 18:31
			
			
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#33
			
		 | 
	
 
	| 
			
			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2012 
				Ubicazione: Südtirol 
				
				
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	Quote: 
	
	
		
			
				
					Originariamente inviata da  Joseph
					 
				 
				E che! Ci copiano?   
Dai che si fà per scherzare!
 
Forse il punto è che io e Franz siamo più interessati alle qualità umane degli scrittori più che le loro qualità letterarie.
 
Siamo umanisti, non letterati.  
			
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 Anche tra libro e lettore ( volontario e che apprezza, non costretto    ) vi è un rapporto di affinità.
		  
		
		
		
		
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			15-03-2015, 19:12
			
			
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#34
			
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	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Feb 2014 
				
				
				
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			Metto solo un pezzetto (tra i tanti) che mi aveva colpito tanto... 
	Quote: 
	
	
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					Originariamente inviata da Delitto e Castigo, pag. 71
					
				 
				Due contadinotti della folla si procurano anch'essi una frusta e corrono verso il cavallino per picchiarlo sui fianchi. Uno corre da una parte e l'altro dall'altra. 
- Frustala sul muso, sugli occhi, sugli occhi! - grida Mikolka. 
- Una canzone, ragazzi! - grida qualcuno dal carro, e tutti sul carro attaccano in coro. Echeggia una canzone scapigliata, un tamburello tintinna, ai ritornelli si accompagna il fischio. La contadina schiaccia nocciole e ridacchia. 
... Egli corre accanto al cavallino, corre avanti, vede come lo frustano sugli occhi, perfino sugli occhi! Piange. Il suo cuore si solleva, le lacrime gli colano giù. Uno dei percuotitori lo urta nel viso; egli non sente, si torce le mani, grida, si getta verso il vecchio canuto dalla barba brizzolata che crolla il capo e biasima tutto ciò. Una donna lo prende per un braccio e vuol condurlo via; ma egli si divincola e corre di nuovo verso il cavallino. Quello è già ai suoi ultimi sforzi, ma ancora una volta comincia a ricalcitrare. 
- Ah, carogna, che ti possano!... — urla furioso Mikolka. Getta la frusta, si china e tira fuori dal fondo della telega una lunga e grossa stanga, la prende per un capo con le due mani e con sforzo la fa roteare sopra la bestia. 
- Ora la fa scoppiare! — gridano intorno. 
- L'ammazza! 
- È roba mia! - grida Mikolka e con tutta la forza del braccio abbassa la stanga. Risuona un colpo sordo. 
- Picchiala, picchiala! Perché vi siete fermati? - gridano delle voci dalla folla. 
E Mikolka brandisce un'altra volta la stanga e un secondo colpo assestato con violenza piomba sul dorso della disgraziata rozza. Essa si accascia con tutta la groppa, ma sussulta e tira, tira con tutte le sue forze in varie direzioni per mettere in movimento il carro; ma da tutte le parti l'accolgono sei fruste e la stanga si solleva daccapo 
			
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 Quanto ho pianto qui...   
		 
		
		
		
		
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			15-03-2015, 21:15
			
			
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#35
			
		 | 
	
 
	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Jun 2009 
				Ubicazione: padova 
				
				
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			Sto leggendo "Ricordi dal sottosuolo" in questo periodo  ho l'umore adatto per affrontare questa lettura   
		 
		
		
		
		
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			12-04-2015, 18:16
			
			
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#36
			
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			 Principiante 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Jan 2015 
				Ubicazione: Veneto 
				
				
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			Presente! 
Letto "Delitto e castigo" più volte, poi "Memorie dal sottosuolo" un delirio lucido, "I Fratelli Karamazov", "I Demoni" e "Il giocatore". "L'idiota" lo provai a leggere in un periodo in cui non mi prendeva e allora non lo finii. 
 
Di Raskolnikov mi rimase impressa la faccenda di "un arscin di spazio" 
(ricopio: "un condannato a morte, un’ora prima di morire, dice o pensa che se gli toccasse vivere su un’alta cima, su una roccia, o su di uno spiazzo tanto stretto da poterci posare solamente i suoi due piedi – e intorno a lui ci fossero gli abissi, l’oscurità eterna, un’eterna solitudine e un’eterna tempesta – e dovesse rimaner così, in un arscin di spazio, per tutta la vita, per mille anni, in eterno – preferirebbe vivere in quel modo che morire subito? Pur di vivere, vivere, vivere! Vivere come che sia, ma vivere!… che verità!").  
Pur non essendo un condannato a morte mi sono comunque costretto a vivere confinato negli spazi angusti permessi da questa fobia sociale/timidezza forte, credendo di non avere alternative perché ero/sono fatto/a così.
		 
		
		
		
		
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			12-04-2015, 18:19
			
			
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#37
			
		 | 
	
 
	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Aug 2013 
				
				
				
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	Quote: 
	
	
		
			
				
					Originariamente inviata da  roadrunner
					 
				 
				Presente! 
Letto "Delitto e castigo" più volte, poi "Memorie dal sottosuolo" un delirio lucido, "I Fratelli Karamazov", "I Demoni" e "Il giocatore". "L'idiota" lo provai a leggere in un periodo in cui non mi prendeva e allora non lo finii. 
 
Di Raskolnikov mi rimase impressa la faccenda di "un arscin di spazio" 
(ricopio: "un condannato a morte, un’ora prima di morire, dice o pensa che se gli toccasse vivere su un’alta cima, su una roccia, o su di uno spiazzo tanto stretto da poterci posare solamente i suoi due piedi – e intorno a lui ci fossero gli abissi, l’oscurità eterna, un’eterna solitudine e un’eterna tempesta – e dovesse rimaner così, in un arscin di spazio, per tutta la vita, per mille anni, in eterno – preferirebbe vivere in quel modo che morire subito? Pur di vivere, vivere, vivere! Vivere come che sia, ma vivere!… che verità!").  
Pur non essendo un condannato a morte mi sono comunque costretto a vivere confinato negli spazi angusti permessi da questa fobia sociale/timidezza forte, credendo di non avere alternative perché ero/sono fatto/a così. 
			
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 Me la ricordo anche io questa! E' alla fine del libro giusto?
		  
		
		
		
		
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			12-04-2015, 18:41
			
			
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#38
			
		 | 
	
 
	| 
			
			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2013 
				
				
				
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			Pesantissimo per me
		 
		
		
		
		
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			12-04-2015, 19:11
			
			
		 | 
		
			 
#39
			
		 | 
	
 
	| 
			
			 Esperto 
			
			
			
				
			
			
				 
				Qui dal: Feb 2014 
				
				
				
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	Quote: 
	
	
		
			
				
					Originariamente inviata da  Bluevelvet93
					 
				 
				Me la ricordo anche io questa! E' alla fine del libro giusto? 
			
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 Mi sembra di sì. Ci son molti pezzi interessanti alla fine.
 
	Quote: 
	
	
		
			
				
					Originariamente inviata da  reknub
					 
				 
				Pesantissimo per me 
			
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 Esagerato. Delitto e Castigo, per esempio, è un libro di sole 654 pagine, quanto potrà pesare? Un chilo appena, suvvia.   
	Quote: 
	
	
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					Originariamente inviata da Delitto e Castigo, pag. 623
					
				 
				Avidamente si guardava intorno a destra e a sinistra, osservava con lo spirito teso ogni oggetto e non poteva concentrar l'attenzione su nulla; tutto gli sfuggiva. <<Ecco, tra una settimana, tra un mese, mi condurranno non so dove in uno di quei carrozzoni cellulari passando su questo ponte, e allora chissà come guarderò questo canale! se me lo imprimessi nella memoria? - gli balenò in mente. - Ecco questa insegna, come leggerò allora queste lettere? Ecco qui è scritto: Tavàriscestvo(1); vorrei ricordarmi di questi, di questa lettera a, e poi guardarla di nuovo tra un mese, questa medesima a: come la vedrò allora? Che cosa sentirò e penserò allora?... Dio, come dev'essere meschino tutto questo, tutte queste mie attuali... preoccupazioni! Certo, dev'essere curioso... nel suo genere... (ah-ah-ah! a che cosa penso!) sto diventando un bambino, faccio il fanfarone con me stesso; e perché mi vergogno di me? Uh, come si spingono! Ecco questo qui grasso - un tedesco dev'essere - che m'ha urtato: sa egli chi ha urtato? Una donna con un bambino chiede l'elemosina, è curioso che mi creda più felice di lei! Ebbene, vorrei darle qualcosa a titolo di curiosità. Oh, mi è rimasto in tasca un cinquino, di dove viene? To', to'... prendi, madre!>> 
- Che Dio ti conservi! - suonò la voce piagnucolosa della mendicante. 
Arrivò in piazza Sennaja. Gli rincresceva, e molto, trovarsi in mezzo alla gente, ma andava appunto là dove se ne vedeva di più. Avrebbe dato ogni cosa al mondo per restar solo, ma sentiva che solo non sarebbe rimasto neanche un minuto. Nella folla un ubriaco faceva dei lazzi: voleva ballare, ma barcollava soltanto. Fu attorniato. Raskòl'nikov si apri un varco tra la folla, guardò per alcuni minuti l'ubriaco e d'un tratto si mise a ridere di un riso breve e a scatti. Un minuto più tardi se n'era già dimenticato, anzi non lo vedeva più, pur continuando a guardarlo.  
 
(1) Erroneamente per tovàrittestvo, <<società, compagnia>>. Raskòl'nikov rivolge l'attenzione all'errore d'ortografia. 
			
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 Pazzia.    E che bello fare questi viaggi mentali...
		  
		
		
		
		
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			12-04-2015, 19:59
			
			
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#40
			
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			 Banned 
			
			
			
			
				 
				Qui dal: May 2013 
				
				
				
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					Originariamente inviata da  _Diana_
					 
				 
				Mi sembra di sì. Ci son molti pezzi interessanti alla fine. 
Esagerato. Delitto e Castigo, per esempio, è un libro di sole 654 pagine, quanto potrà pesare? Un chilo appena, suvvia.   
Pazzia.    E che bello fare questi viaggi mentali...  
			
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 Non ci sta nel borsellino portatile   
		 
		
		
		
		
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