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Vecchio 04-07-2023, 10:35   #1
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Tolstoj all'inizio di Anna Karenina dice:

Quote:
Tutte le famiglie felici sono simili fra loro; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.
Nabokov nell'incipit di Ada o Ardore lo cita apposta in modo sbagliato, facendogli dire invece:

Quote:
Tutte le famiglie felici sono più o meno diverse tra loro; le famiglie infelici sono tutte più o meno simili.
In quale delle due osservazioni vi ritrovate? O entrambe, o nessuna delle due?

Le persone di una stessa famiglia si assomigliano tra loro in maniera impossibile da non cogliere ma difficilmente definibile, e questo anche nel colore della sofferenza che tinge la loro vita. Esiste una sofferenza individuale, ma anche una familiare; si esprime in maniera diversa nei diversi componenti della famiglia, ma e' la stessa: sfumature diverse di uno stesso colore. Ogni individualita' si sviluppa anche come modo diverso di rapportarsi con quella stessa sofferenza.

(Lo trovo vero anche in un senso piu' ampio proprio per gli esseri umani in generale, non serve limitarsi al contesto familare; ma ora penso solo alla famiglia perche' e' un contesto di rapporti molto stretti, somiglianze molto intime).

Mi trovo di piu' nel capovolgimento di Nabokov della frase. Tra famiglie infelici noto un riconoscimento reciproco istintivo che mi spiego cosi'; un momento di realizzazione che anche in altre case hanno panni sporchi come quelli che si sente di dovere tenere almeno un po' nascosti.
Vecchio 04-07-2023, 10:35   #2
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Secondo me nella maggior parte dei casi comunque le "famiglie infelici" non sono tanto i contesti familiari in cui si soffre; ma quelli in cui per un motivo o per l'altro (per sua intensita', invadenza, o altre contingenze...) la sofferenza e' non ignorabile.
Vecchio 04-07-2023, 10:53   #3
Esperto
L'avatar di Aaren
 

Bisognerebbe sempre vedere da cosa nasce questa infelicità.
Vecchio 04-07-2023, 11:00   #4
Esperto
L'avatar di Trinacria
 

Di solito si tende a standardizzare la famiglia felice secondo i canoni più comuni, la classica famiglia del Mulino Bianco per intenderci. E da qui magari nasce l'idea che siano tutte simili tra loro. Penso però che ormai esistano così tanti tipi di famiglia che ognuna è unica a modo suo. Quello che rende felice uno può non rendere felice qualcun altro. Per fare un esempio banale, per qualcuno una famiglia felice è quella in cui si sta sempre insieme e si condivide tutto. Altri magari in una situazione del genere si sentirebbe soffocare e il suo concetto di famiglia felice è invece un contesto in cui ognuno è libero di fare quello che gli pare.
Allo stesso tempo le famiglia infelici lo saranno ognuna per un motivo diverso.
Penso quindi che in entrambi i casi sia difficile standardizzare le cose e ogni famiglia abbia la proprio unicità.
Vecchio 04-07-2023, 11:03   #5
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Mi accodo a quanto ha scritto Trinacria.
Conoscevo la frase di Tolstoj, citatissima, ma non ne ho mai capito bene il senso (forse nell'insieme del libro ne ha).
Mi sembrano entrambe delle generalizzazioni che hanno il solo scopo di creare effetto ma senza molta attinenza con la realtà.
Vecchio 04-07-2023, 11:12   #6
Esperto
L'avatar di Aaren
 

La famiglia del mulino bianco è un classico, è la prima cosa che si pensa in assoluto in questi casi. Credo che tale famiglia e la famiglia dell'ipocrisia.
Vecchio 04-07-2023, 11:23   #7
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

Nessuna delle due.
Secondo me sono generalizzazioni, ogni famiglia è diversa a modo suo indipendentemente da varie felicità o disgrazie. E non sempre ritrovo quel reciproco riconoscimento istintivo tra persone sulla stessa barca. Famiglia a parte, si può notare anche qui nel forum.. a volte i problemi sono più o meno gli stessi ma tra utenti spesso c'è poca comprensione (empatia?). Scattano i vari categoria vs categoria, problema mio vs problema tuo, limiti di Ciccio vs limiti di Pancrazio, ecc.
E' normale, come prima cosa siamo individui singoli, viviamo ogni situazione con la lente d'ingrandimento rivolta verso noi stessi e questo meccanismo può farci sentire ancora più soli e - sfortunatamente - unici.

Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 04-07-2023 a 11:29.
Ringraziamenti da
Hor (04-07-2023)
Vecchio 04-07-2023, 11:32   #8
Esperto
L'avatar di Keith
 

Non esistono le famiglie felici.
E anche in quelle infelici non è detto che sia tutto sbagliato.
Ringraziamenti da
Stan Kezza (05-07-2023)
Vecchio 04-07-2023, 11:40   #9
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entrambe le frasi sono considerazioni espresse in modo molto strong

Ma non credo che abbiano lo scopo di stabilire regole rigide su come funziona il mondo. Sono modi per innescare intuizioni, sono in fondo domande aperte

Faccio un discorso tra parentesi, e' piu' un meta-discorso; secondo me non si rende giustizia a se stessi e alla propria intuizione se si pretende che le proprie osservazioni e intuizioni sul mondo debbano passare una specie di test di falsificabilita' per avere un valore. Cioe' quando se le si giudica con i criteri dei claim scientifici. Ci si tarpa le ali. Che poi alla fine la possibilita' di dire cavolate fa parte del gioco sempre, e' implicito, ma non vuol dire che non abbia senso giocare.
Vecchio 04-07-2023, 11:43   #10
Banned
 

Nessuna affermazione è del tutto corretta, ma secondo me ci sono degli elementi che servono per avere una famiglia (o relazione di qualsiasi tipo) felice, come l'ascolto, la comprensione, il rispetto per ciascuno dei membri, la comunicazione. Questi elementi in un modo o nell'altro devono per forza essere presenti in una famiglia ''felice''. Se mancano nascerà l'infelicità di uno o più membri. Quindi tolstoj è quello che di più si avvicina alla realtà.
Vecchio 04-07-2023, 11:45   #11
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Comunque la frase di Tolstoj mi è diventata antipatica da quando l'ho trovata citata in quel brutto libro che è L'eleganza del riccio.
Vecchio 04-07-2023, 11:47   #12
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
si può notare anche qui nel forum.. a volte i problemi sono più o meno gli stessi ma tra utenti spesso c'è poca comprensione (empatia?). Scattano i vari categoria vs categoria, problema mio vs problema tuo, limiti di Ciccio vs limiti di Pancrazio, ecc.
E' normale, come prima cosa siamo individui singoli, viviamo ogni situazione con la lente d'ingrandimento rivolta verso noi stessi e questo meccanismo può farci sentire ancora più soli e - sfortunatamente - unici.
ma non credi che questa incomprensione sia superficiale? Mi sembra di si' perche' da come la descrivi appare appunto come un gioco un po' futile

A me sembra di vedere in questo forum che appunto c'e' questa incomprensione ma superficiale, e a un livello piu' profondo la sofferenza tante volte e' molto simile; e in fondo lo sappiamo e distogliamo lo sguardo. Certo pero' capisco che questo non rende meno forte la sofferenza di sentire che si e' soli nel proprio dolore
Vecchio 04-07-2023, 11:53   #13
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Quote:
Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
la sofferenza tante volte e' molto simile
La sofferenza può essere simile, ma le cause molto diverse, e secondo me questo va considerato.
Anche molte situazioni che accomunano utenti e utentesse, come ad es. non avere una vita sociale o averla molto ridotta, possono essere simili, ma poi le radici magari sono completamente diverse (fobia sociale, depressione, problemi cognitivi, ambiente familiare, esperienze negative a scuola, ecc ecc, tutte cose diverse tra loro) e quindi forse ha poco senso vederle come parte di un insieme.
Vecchio 04-07-2023, 12:00   #14
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Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Comunque la frase di Tolstoj mi è diventata antipatica da quando l'ho trovata citata in quel brutto libro che è L'eleganza del riccio.
l'eleganza del riccio l'ho odiato.
Ringraziamenti da
Hor (04-07-2023)
Vecchio 04-07-2023, 12:09   #15
Esperto
L'avatar di Aaren
 

Quote:
Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
ma non credi che questa incomprensione sia superficiale? Mi sembra di si' perche' da come la descrivi appare appunto come un gioco un po' futile

A me sembra di vedere in questo forum che appunto c'e' questa incomprensione ma superficiale, e a un livello piu' profondo la sofferenza tante volte e' molto simile; e in fondo lo sappiamo e distogliamo lo sguardo. Certo pero' capisco che questo non rende meno forte la sofferenza di sentire che si e' soli nel proprio dolore
C'è poca empatia, purtroppo ognuno vuole sentirsi unico anche nei problemi, come se ognuno volesse vivere da solo con un insensato delirio di onnipotenza. È inutile dire come ha detto qualcuno che le cause del male possono essere diverse, in verità, non per criticare ma solo per constatare, anche sui forum, come nella vita in generale, regna, detto molto alla larga, l'individualismo e l'auto isolamento.
Vecchio 04-07-2023, 12:48   #16
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

Quote:
Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
ma non credi che questa incomprensione sia superficiale? Mi sembra di si' perche' da come la descrivi appare appunto come un gioco un po' futile
In parte sì perché la sofferenza - fondamentalmente - è un'esperienza universale. Però c'è da considerare l'origine di questo "gioco". Tutto nasce dal bisogno di validazione, dalla necessità di avere delle conferme. La sofferenza vuole farsi sentire, ha bisogno di essere riconosciuta ancora più della felicità e proprio per questo tende a sbracciare. Io ci sono, esisto e quindi esigo considerazione. A volte esonda come un fiume in piena, occupa lo spazio attiguo e spesso travolge case e persone. E' un meccanismo quasi naturale, non lenisce il dolore ma aiuta a prenderne forse più atto.
Per esempio, il famoso duello categoria vs categoria (uomini contro donne, fidanzati contro single, ecc) alla fine è una chiara espressione di malessere. La sofferenza di una categoria urla, dice "eccomi!, inizia a spintonare e prende metri.
Il problema è che a furia di urlare la comunicazione si blocca, si costruiscono muri tra gli interlocutori e non si risolve nulla.
Vecchio 04-07-2023, 13:02   #17
Esperto
L'avatar di Maffo
 

Quote:
Originariamente inviata da Trinacria Visualizza il messaggio
Di solito si tende a standardizzare la famiglia felice secondo i canoni più comuni, la classica famiglia del Mulino Bianco per intenderci. E da qui magari nasce l'idea che siano tutte simili tra loro. Penso però che ormai esistano così tanti tipi di famiglia che ognuna è unica a modo suo. Quello che rende felice uno può non rendere felice qualcun altro. Per fare un esempio banale, per qualcuno una famiglia felice è quella in cui si sta sempre insieme e si condivide tutto. Altri magari in una situazione del genere si sentirebbe soffocare e il suo concetto di famiglia felice è invece un contesto in cui ognuno è libero di fare quello che gli pare.
Allo stesso tempo le famiglia infelici lo saranno ognuna per un motivo diverso.
Penso quindi che in entrambi i casi sia difficile standardizzare le cose e ogni famiglia abbia la proprio unicità.
Quoto, ogni famiglia é diversa dalle altre, e possono essere felici o meno felici per una miriade di motivi diversi
Vecchio 04-07-2023, 13:19   #18
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Aaren Visualizza il messaggio
C'è poca empatia, purtroppo ognuno vuole sentirsi unico anche nei problemi, come se ognuno volesse vivere da solo con un insensato delirio di onnipotenza. È inutile dire come ha detto qualcuno che le cause del male possono essere diverse, in verità, non per criticare ma solo per constatare, anche sui forum, come nella vita in generale, regna, detto molto alla larga, l'individualismo e l'auto isolamento.
Ma e' appunto una specie di gioco di ruolo che si mette su a posteriori questo "la mia sofferenza tu non la capisci", che avra' poi chissa' quale scopo. Uno scopo deve avercelo.
Vecchio 04-07-2023, 13:47   #19
Esperto
L'avatar di Ezp97
 

La famiglia è felice fin quando girano i soldi in casa, poi tutto si sfascia.
Non vorrò mai dei figli e una famiglia.
Vecchio 04-07-2023, 14:16   #20
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Tutti i numeri primi sono simili fra loro; ogni numero non primo è non primo a modo suo.
Quote:
Tutti i numeri primi sono più o meno diversi tra loro; i numeri non primi sono tutti più o meno simili.
Ho sostituito il concetto di felice con quello di numero primo e ho spostato il problema altrove, in campo numerico (numeri naturali).

Quale di queste frasi è vera?

A me pare che non abbia proprio senso.

Forse bisognerebbe dare un significato preciso a "simile", perché "simile" da solo non significa granché, ci sono diverse relazioni di similitudine e a seconda del contesto si riesce ad evincere quale sia questa relazione quando viene usato da solo "simile".

Ultima modifica di XL; 04-07-2023 a 14:43.
Ringraziamenti da
Silent (05-07-2023)
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