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Vecchio 08-07-2012, 22:18   #1
Principiante
 

Ciao ragazzi, stavo pensando...visto che a settembre dovrei andare all'università, avevo pensato di andare a farmacia, mi piace la chimica e ho qualche sbocco lavorativo "quasi" garantito. Ho pensato ad un' altra cosa però, io sono appassionato di psicologia, per me studiare psicologia sarebbe come leggere un libro appassionante, conscio, subconscio, motivi per cui nascono disturbi mentali, lo so, terrificante......insomma, lo studio è lo studio, so che per quanto mi può piacere la psicologia studiarla seriamente non è come leggere topic su internet, ci vuole impegno magari ti diventa pure pesante. Solo due cose mi bloccano, la prima è che consultandomi con mio padre che è preside e un po ha il naso per queste cose e può tranquillamente informarsi e andando su internet ho visto che offre pochi sbocchi lavorativi, ci sono tanti psicologi che sono iscritti all'albo e non riescono a trovare lavoro. Il mio sogno sarebbe quello di aprirmi uno studio privato, anche perchè è quello che ti fa guadagnare anche di più, ho pensato (si parla di sogni) che tra un lavoro all'asl la mattina , per esempio, ed uno studio privato il pomeriggio economicamente si dovrebbe fare una vita dignitosa. Ma passiamo al secondo problema ,ecco , il problema principale forse, come può un ragazzo timido, insicuro come me fare lo psicologo? cioè, lo psicologo e colui che dovrebbe risolvere i problemi degli altri, come posso farlo io che ho bisogno io di aiuto?. Per come la vedo io, lo psicologo deve avere una personalità un carattere, anzi, è proprio quello il suo mestiere, capire il carattere degli altri e poi attraverso tecniche varie cercare di far superare un problema. Per farla breve, ho bisogno io di uno psicologo, posso esserlo io per gli altri?..........che mi dite? avete qualche dritta da darmi?, parlo anche come il trovare un lavoro facilmente con questa laurea. Grazie in anticipo
Vecchio 08-07-2012, 22:28   #2
Banned
 

Non sarebbe consigliabile fare psicologia per scoprire le proprie debolezze, per vincere le proprie insicurezze, le proprie patologie.

Però se ti piace tanto dà parecchi sbocchi lavorativi, specie psicologia del lavoro.
Vecchio 13-07-2012, 12:07   #3
Avanzato
L'avatar di Deidara93
 

gli studi di psicologia ti aiuteranno sicuramente con la tua autostima e a migliorare di certo la timidezza, però devi essere sicuro di poter ascoltare e risolvere i problemi degli altri...è un lavoro molto impegnativo. Però psicologia offre molti sbocchi tipo fare l'insegnante di sostegno...
Vecchio 14-08-2012, 17:33   #4
Esperto
L'avatar di milton erickson
 

Sull'iscriversi in Psicologia un consiglio. Prima di iscriverti pensaci bene. Attualmente ci sono molti laureati a spasso (vedi i siti opsonline e Alma laurea per farti un idea). Un alternativa può essere medicina o lauree brevi nell'area medica (scienze infermieristiche, logopedia, ecc.)
Ovviamente come in ogni campo poi conta anche la passione e la decisione con ci si affronta un percorso. Se decidi per Psicologia tieni presente che Padova e la Sapienza a Roma per Psicologia sono ancora le università più quotate.
Saluti. Milton.
Vecchio 14-08-2012, 17:41   #5
Banned
 

ma sei hai un lavoro quasi sicuro fai farmacia no?????magari ti bastano pure i tre anni...sputaci sopra

psicologia te la prendi come seconda laurea...
Vecchio 14-08-2012, 17:42   #6
Esperto
L'avatar di Fallitoperenne
 

meglio farmacia eh,meglio coi soldi che senza
Vecchio 14-08-2012, 18:48   #7
Banned
 

a me piacerebbe più farmacia psicologia mi affascina solo per autoanalizzarmi, fatto quello si spegnerebbe la miccia
Vecchio 14-08-2012, 18:54   #8
Banned
 

farmacia.
studia qualcosa che abbia degli sbocchi professionali e che sia abbastanza gradevole (o non eccessivamente sgradevole ) da non farti passare la voglia di studiarla.

mi sembra che tra le due farmacia è quella che meglio risponde ai criteri.

tra tutti i coetanei (29) a cui ho chiesto, chi ha scelto il percorso di studi sulla base delle proprie passioni, se ne è sempre pentito, mentre chi invece ha soppesato sui piatti della bilancia fattori come gusti, carriera, facilità di studio, ecc., ha trovato buoni compromessi.
Vecchio 14-08-2012, 19:32   #9
Avanzato
 

Anch'io volevo fare psicologia ma dopo aver letto questa testimonianza ed essermi consultato con alcuni psicologi ho deciso di optare per altro.
Ti incollo quello che dice una psicoterapeuta di Torino:
Quote:
Io ho frequentato psicologia a Torino, ma allora era quinquennale, biennio + triennio, laurea, un anno di tirocinio rigorosamente post-lauream, esame di stato, iscrizione all'albo degli psicologi. Poi ho fatto 4 anni di specializzazione in una scuola riconosciuta dal M.I.U.R., con relativi 4 anni di tirocinio in una asl, dove ora continuo a collaborare come volontaria non retribuita. Speranze di entrare con contratto: zero. Le mie colleghe retribuite lavorano nei call center Vodafone o Seat P.G., tutte persone con 10 anni di formazione specifica completata con ottimi voti, intendo. Qualcuna lavora come pseudo-educatrice professionale in cooperative sociali a 7 euro lordi l'ora, in comunità sperdute tra i lupi, o dovrei dire lavorava, visto che dopo un paio d'anni di vita di ..... hanno mollato tutte. Una sola, che io conosca, dopo dieci anni, ha dovuto prendersi la laurea in scienze dell'educazione per essere passata direttrice di comunità, ma è un'eccezzione. Un paio di raccomandate specialissime hanno avuto incarichi di docenza a contratto, una in una università privata, l'altra addirittura in una pubblica (e nn era manco uscita con 110, ma le docenze a contratto sono su incarico nominativo a discrezione del preside di facoltà, per darti l'idea).
Insomma, a saperlo prima, che vita grama mi aspettava, mi sarei fatta il c.... quadro e avrei studiato per superare il test di ammissione a Medicina, almeno oggi uno straccio di stipendio in qualche pronto soccorso o ospedale l'avrei avuto. Anzi, in dieci anni, sarei medico specializzato, invece di disoccupata senza speranza.
Cosa possano fare i laureati triennalisti di oggi è un mistero più oscuro di quello di Fatima, visto che per i quinquennalisti non vi sono posti in organico nelle Asl, metti uno ogni 100.000 abitanti. E per lo più si considerano gli psicologi dei parolai senz'arte nè parte. Non possono insegnare psicologia nelle superiori, non possono partecipare alla maggior parte dei concorsi nella pubblica amministrazione (datti un'occhiata ai titoli richiesti nei bandi), nelle ditte private non li vuole nessuno... Apriti una partita iva e, a fronte anche di nessun guadagno, dovrai pagare un minimo di circa 1000 euro all'ENPAP (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Psicologi) all'anno, senza scampo, pena la radiazione dall'ordine e l'impossibilità di ri-tentare a lavorare.
E' una roba talmente da matti, talmente assurda, che se uno non ci si ritrova dentro non ci crede, prima. Ma è vero: non esiste possibilità pratica di lavorare per i nuovi psicologi (i vecchi hanno occupato da decenni i pochissimi spazi disponibili nel pubblico, nel privato il lavoro è scarsissimo perchè è caro e non convenzionato, i clienti devono sborsare da un minimo di 50 euro per una chiacchierata di 50 minuti, non c'è la corsa ad andare dallo psicologo). Eppure aprono facoltà di psicologia come funghi, salvo poi lamentarsi (basta leggere un numero a caso del giornalino dell'Ordine) che ci sono troppi nuovi iscritti, che non sono sanno fare niente, che squalificano la categoria, che bisogna obbligarli, ancora più di quanto finora non lo siano, a pagarsi terapie personali e didattiche (cioè a portare altri soldi ai vecchi professionisti). Insomma, il mio modestissimo parere è che le facoltà di psicologia servono ad un'unica necessità pratica: pagare stipendi pubblici e non ai docenti (che evidentemente non sopravvivono granchè bene con la clinica, loro per primi).
Poi bisogna provare, quant'è umiliante fare il tirocinante a vita e vedersi guardare con superiorità mista a disprezzo da qualsiasi infermiere, assistente sociale, educatore professionale, paramedico, ti capiti di incrociare nelle strutture, solo perchè tutti loro danno per scontato che, essendo loro pagati e tu no, per stare lì, evidentemente tu non sai fare un emerito tubo e dai alla struttura il valore aggiunto di una rapa secca. Capisci? I medici, invece, ti guardano con una certa pietà, dato che nessuno mette in dubbio la loro superiorità naturale.
Se, saputo tutto questo, tu desidererai continuare la tua personale rincorsa alla chimera della professione psicologica, beh, ti sarai meritata tutto quello che troverai nel tuo futuro professionale.
Psicologia porta alla disoccupazione o al precariato, è molto meglio fare Medicina e poi specializzarsi in Psichiatria se ti interessa la psiche umana (anche perché gli psichiatri sono anche psicoterapeuti)

Ultima modifica di Ginta; 14-08-2012 a 19:37.
Vecchio 14-08-2012, 20:47   #10
Esperto
L'avatar di milton erickson
 

Oltre allo psichiatra esiste anche Il Neuropsichiatra infantile, per chi volesse lavorare con i bambini. Purtroppo la descrizione della situazione attuale della professione di psicologo è vera, almeno per che si è laureato negli ultimi anni e non può farsi forza di un buon curriculum di esperienze lavorative (sulla apertura di uno studio privato stendiamo un velo pietoso, conosco ben pochi che riescono a camparci, io ci ho rinunciato)

Vorrei aggiungere qualcosa anche sull'altro quesito che hai posto:
.
Quote:

"Ma passiamo al secondo problema ,ecco , il problema principale forse, come può un ragazzo timido, insicuro come me fare lo psicologo? cioè, lo psicologo e colui che dovrebbe risolvere i problemi degli altri, come posso farlo io che ho bisogno io di aiuto?. Per come la vedo io, lo psicologo deve avere una personalità un carattere, anzi, è proprio quello il suo mestiere, capire il carattere degli altri e poi attraverso tecniche varie cercare di far superare un problema. Per farla breve, ho bisogno io di uno psicologo, posso esserlo io per gli altri?.........."


Qui penso che la risposta migliore potrebbe essere: un ragazzo timido e insicuro può essere una risorsa per gli altri perchè certi problemi li ha vissuti (e quindi se non ha altro ha una motivazione ad aiutare gli altri che non è da disprezzare), ma a condizione che questi problemi in qualche modo li abbia anche elaborati. Questo non significa che li ha risolti tutti, ma che quantomeno ne è diventato consapevole e sa gestirli in un situazione clinica, ad esempio a seguito della propria terapia personale (che poi questa sia diventata un business con cui si sfruttano gli specializzandi in psicoterapia è un atro problema).

Detto questo io credo che non è necessario aspettare di laurearsi in Psicologia (o peggio specializzarsi in Psichiatria) per capire i propri problemi e trovarne una soluzione.

Per quanto la qualità media degli psicoterapeuti non sia elevatissima, vale la pena di provare, ricordandosi che spesso non si trova la persona giusta al primo colpo (io ne ho provati tre prima di trovarne uno che mi desse qualche aiuto) e che in questo campo conta molto l'esperienza (quindi scarterei i novellini).

Per chi ha problemi di budget ricordo che per la mia esperienza gli psicologi e psichiatri delle asl non sono tutti dei cani (se non altro vedendone diverse tipologie di pazienti una certa pratica se la fanno).
Vecchio 14-08-2012, 21:04   #11
Banned
 

non c'è numero chiuso a psicologia proprio per evitare che la gente studi per poi lavorare nei call center?
Vecchio 14-08-2012, 21:19   #12
Avanzato
 

Quel numero chiuso è stato messo perché questa facoltà prevede dei tirocini e gli enti convenzionati sarebbero invasi da tirocinanti. Sennò aprirebbero le iscrizioni, figurati! Soldi in più per i baroni universitari!
Vecchio 14-08-2012, 21:24   #13
Esperto
L'avatar di milton erickson
 

Il numero chiuso c'è attualmente ma evidentemente non è...abbastanza chiuso. Inoltre ci sono stati anni in cui è stato tolto e attualmente credo che si viaggi sui 70-80.000 iscritti all'ordine (un terzo degli psicologi di tutta l'europa)
Vecchio 14-08-2012, 21:30   #14
Esperto
L'avatar di Fallitoperenne
 

il problema è che in Italia in teoria mancano le figure professionali,ma d'altra parte,essendo questo il terzo mondo d'europa,il numero di laureati è fin troppo grande.
Vecchio 14-08-2012, 21:45   #15
Esperto
L'avatar di milton erickson
 

In realtà se la scuola non fosse lasciata a sè stessa il problema sarebbe molto più contenuto. Intanto manca un orientamento scolastico-professionale fatto come si deve. Poi molti si iscrivono a facoltà umanistiche perchè hanno paura delle materie che hanno odiato a scuola: fisica, chimica, matematica che vengono insegnate con metodi didattici superati (della serie il laboratorio questo sconosciuto). Io rivaluterei anche la formazione professionale, in Italia studiare per diventare cuoco o meccanico è considerato un ripiego per i disadattati, in altre nazioni (Germania ad esempio) non è così, e infatti lì la disoccupazione giovanile è minore.
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