Aurora.

fattori genetici + fattori ambientali = disastro

Blue Sky

Io probabilmente ho fatto degli errori (anche se nella maggior parte delle scelte penso di aver fatto bene, anche per fortuna), però il fatto è che i miei errori sono stati causati dal mio carattere.
Non mi tormento pensando agli errori, li prendo come la conseguenza del mio modo di essere, che mi ritrovo da quando sono piccolo.
Certamente dovrei cercare di migliorare e di risolvere i miei problemi psicologici, però non mi attribuisco grandi colpe.

pokorny

Dipende dalla prospettiva. In una prospettiva a corto raggio ho sbagliato in tante cose; adagiarmi sulle comodità, non capire che non avrei avuto supporto dalla famiglia e quindi cercare un'indipendenza quando era possibile. Ho sbagliato a non impegnarmi e a sviluppare la capacità di sostenere decenti carichi di lavoro. Ma mi chiedo, se ho sbagliato, è davvero tutta mia la colpa (no, Muttley, fermo lì ahahaha)? Perché persone partite più svantaggiate di me ora mi hanno superato in tutto? Credo poco alla fortuna, che interviene di rado, ma credo nella capacità di individuare i colpi di fortuna e saperne approfittare. Tutte queste qualità sono innate, se c'è uno sbaglio è stato puramente biologico, non dovevo nascere. Ma questo, come potevano saperlo i miei genitori?

E' difficile trovare quell'equilibrio tra riconoscere oggettivamente le basi genetiche e immodificabili dei nostri problemi, e la tendenza ad accollarli a cause esterne e dover per forza trovare colpevoli, compresi noi stessi. Non penso di essere riuscito a trovare questo equilibrio e mi accontento di pensare che i miei sbagli si sono innestati su un carattere nato perdente e che le due cose si sono sinergizzate, ovviamente in una direzione negativa.

cancellato16573

Il ragionamento serve, ma una premessa serve: la depressione è come un pesante cappotto che indossiamo a luglio. Tu puoi ragionare quanto vuoi, ma fino a che tieni il cappotto, ti senti a disagio. Non puoi dire a te stesso: "sentiti fresco e leggero!"

Gli unici ragionamenti che servono, sono sul modo di togliersi questo paletot.
E anche di non fare scelte sbagliate, che equivalgono a caricarsi di uno zaino e pure degli stivali.

DownwardSpiral2

Uno dei miei "incubi" ricorrenti è quello di portare uno zaino pesantissimo (come se fosse pieno di pietre) che mi fa arrancare e quasi stramazzare al suolo per la fatica, così pesante che mi tira la schiena all'indietro e devo avanzare completamente piegato in avanti per non cadere. Ottimo esempio.

berserk

Tu che risposte ti dai?

Abuela

Che lo faccio di comodo per azzerare ogni responsabilità di quel che faccio.

berserk

Io a volto penso di farlo per negarmi la difficoltà di affrontarmi,anche il dirmi "a che serve" penso vada in quella direzione.

Grazie della risposta

Drifter

In qualche caso (circa il 33% delle volte) pure io, nel 33% delle volte ho proprio fatto il peggio, nel 33% una via di mezzo.
In molti casi il mio errore più grave è stato quello di non credere abbastanza nelle mie capacità.

Ilsaggio

La cosa che mi fa ridere degli errori che ho fatto è che se ad un bivio avessi scelto una strada diversa da quella che ho preso mi sarei ritrovato in futuro a dire che la strada giusta era l'altra...quella che ora sto rinnegando..
È una configurazione del cervello che deve per forza immaginare che l'altra scelta sarebbe stata quella giusta..forse per aggrapparsi a qualcosa e trovare una scusa per il nostro malessere..non ne ho idea..

Inosservato

uhhhh allora sono uno sbaglio continuo, principalmente su cose tecniche e di lavoro oppure quando una cosa non mi appassiona molto e la faccio con superficialità

Pensieroso

Forse ho sbagliato epoca.
Alcuni mi dicono di aver sbagliato ad essere troppo una brava persona...
Poi, può darsi che di cose ne abbia eseguite male anche parecchie, i difetti mica mi mancano...

Centauro

Ho rifiutato di imparare un mestiere che mi avrebbe dato la possibilità di realizzarmi a livello professionale e familiare.

argeo.94

Avrei dovuto "svegliarmi" prima, invece di sperare che le cose cambiassero da sole...

XL

Se fosse così evidente dove si trovano degli errori per me, li avrei corretti da un bel po'. Se c'è un errore e puoi correggerlo e non lo correggi, vuol dire che non sei completamente convinto che sia un errore.

Delle persone a parole sembra che abbiano ben chiaro proprio tutto il procedimento che potrebbero mettere in pratica per aggiustare la loro vita. Ma se fosse vero questo io mi chiedo: ma perché mai non l'aggiustano?

A me non è mai perfettamente chiara questa cosa qua, dove ho sbagliato e soprattutto dove sto sbagliando adesso (nel senso che potrei agire meglio).

Quando mi accorgo di un errore (qualcosa che reputo realmente tale) cerco di correggerlo velocemente, se invece non agisco in certi contesti (in cui tizio o caio mi attribuiscono degli errori) è perché non sono completamente persuaso che certe cose o atteggiamenti rappresentino degli errori per me.

Nell'insieme certi miei modi di agire rappresentano dei compromessi tra tante mie tendenze che producono poi certi effetti non sempre felici (ma che mi permettono di soddisfare certe esigenze che in me sono presenti), non è che ho a che fare chiaramente con degli errori.

Posso fare un esempio di errore: in un certo momento ho pensato di aver sbagliato a non ricorrere al sesso a pagamento, ma poi ho corretto l'errore. Io penso che se per una persona certe cose rappresentano davvero degli errori e la persona può correggerli, li correggerà di sicuro.
Se una persona persevera in un "errore" ed è sempre e costantemente convinta che sta sbagliano ma nonostante ciò continua a comportarsi comunque in certi modi, secondo me non si sta raccontando per intero tutto quel che c'è dietro. Gli errori veri e propri per noi non si correggono solo quando restano nascosti.