Sitchnatio

Ho sviluppato una personalità da verme, so perfettamente dei meccanismi dietro il mio atteggiamento...ma davvero mi vergogno a far notare alle persone le cose, non ho la battuta pronta, mi impanico e spesso balbetto...manco totalmente di aggressività o rimango li zitto a subire.
A volte capace pure mi faccio.una risata riguardo le prese in giro che hanno verso me, ho come.un atteggiamento di volermi aggraziare coloro che mi prendono in giro, che mi.sminuiscono e che mi dicono cattiverie. Quasi come se provassi a farmeli amici, le pochissime volte che ho risposto hanno provato con il loro atteggiamento a giustificarsi o a dirmi che è uno scherzo.

Quello che mi capita più spesso è il fatto che non perdo le staffe, non mi sale l'embolo e sono sempre fin troppo diplomatico, molle e codardo per far notare loro alcuni atteggiamenti o per mettere paletti.

Finisce sempre che nelle relazioni non posso più dire qualsiasi cosa che l altra persona me lo fa notare riprendeneomi, è un continuo camminare sulle spine 3 non saper cosa dire per non venire ripresi in continuazione ( con seguente suo silenzio punitivo e ghosting per giorni nel caso reagisco) = manipolazione narcisistica

Nel caso di colleghi non riesco a non farmi trattare da inferiore o da ragazzino anche da gente più piccola, e se ci provo sbaglio i modi o i tempi...sembra che honuna reazione più grossa di quello che devo avere, fuori luogo.
Ma nel 99% dei casi non succede...rimango solo passivo e faccio ciò che mi dicono in silenzio facendomi mettere i piedi in testa

Kitsune

Ho imparato che quando ci sono incomprensioni è utile discuterne, quando si hanno opinioni differenti si espone la propria e stop è inutile continuare, quasi mai cambio idea e quasi mai la faccio cambiare. Quando una persona ha un'opinione molto diversa dalla mia non inizio nemmeno nessuno ci guadagna mai nulla. Poi ci sono i malesseri e i rancori quando capisci che la discussione è solo un pretesto per lo scontro perché qualcuno prova una sensazione di benessere nel discutere, io no.

dystopia

Ho lo stesso problema. Ti consiglio di fare così: quando succede qualcosa che non ti piace, che non hai capito o che ti ha causato malessere, prova inizialmente a farlo notare in modo gentile. L'altra persona a volte non ha nemmeno capito di averti fatto restare male, perché deve ancora conoscere alcuni aspetti di te. Intendo dire di non passare da 0 a 100 in un attimo, all'inizio di una conoscenza c'è bisogno di un reciproco adattamento, perché ognuno ha la sua personalità e la attua anche in modo inconsapevole. In situazioni generali non c'è bisogno di aggressività immediata, anzi è controproducente. Io ho atteggiamenti innati simili ai tuoi, remissivi, quindi ho cercato di capire in cosa sbagliavo, per risultare più equilibrata. Essere diplomatici a volte è utile e anche necessario, specialmente nel lavoro. Non per forza equivale a debolezza. Ti consiglio di osservare come si comportano le altre persone o i colleghi quando c'è una situazione di potenziale scontro, per capire come loro "sistemano le cose", perché in ogni gruppo o contesto possono esserci metodi particolari di calmare gli animi e di bloccare lo scontro. L'osservazione aiuta molto ad adattarsi. Nei contesti di cui ho fatto parte (sia informali che formali), si usa molto lo scherzo per sdrammatizzare ed evitare lo scontro diretto, lo scherzo può servire anche da avvertimento leggero, che resta nel tono amichevole e rispettoso, quindi aiuta ad evitare conseguenze più pesanti dopo.
- altra cosa importantissima: abituarsi a chiedere e a spiegare con tranquillità, il non detto è pericoloso, perché ognuno si baserà solo sui propri pensieri, quindi si darà risposte da solo, darà molte cose per scontate (e tu farai lo stesso), quindi alla lunga il non detto si trasforma in una versione deformata e irriconoscibile della realtà e più tempo passa, peggio è