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Vecchio 03-08-2011, 22:48   #21
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

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Originariamente inviata da matrix_y Visualizza il messaggio
No, è mancanza di rispetto. Punto. Poi, puoi dire quello che ti pare.

ps. Se avessi avuto un padre come il mio, a quest'ora staresti a "pala e piccone".
Va beh la pensiamo molto diversamente. Avere rispetto non vuol dire piegarsi a meccanismi distorti dei genitori che sono persone e quindi sbagliano, anche alla grande.

Non conosco tuo padre, magari se l'avessi avuto, sarei diventato come te che parli di rispetto a seconda del grado di parentela. Io metto in discussione l'autorità dei miei genitori perché essere tali non li rende automaticamente buoni. E' anche vero il contrario, si può mettere in discussione la mia qualità di figlio.

Quote:
Originariamente inviata da HappyGirl^__^ Visualizza il messaggio
Ok, come hai accennato tu, staccati dai tuoi genitori e convinciti che sai cavartela benissimo da solo. Comunque dipende molto da quanti anni hai.
Ne ho 24 e gradualmente cercherò di farlo...anche perché altrimenti la psicologa mi uccide (XD).

Per me è molto difficile perché qui si è sempre giocato a sovrastare gli altri, a imporsi sul resto per avere proprietà di assoluto. Ad esempio oggi ho dovuto fare una faticata per comportarmi in maniera normale con mio padre visto che, a quanto pare, abbiamo litigato per il sugo ieri.
Vecchio 03-08-2011, 22:48   #22
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Volevo aprire anch'io un topic identico a questo e dargli pure quasi lo stesso titolo ("Fare le cose") tempo fa. (Forse le teorie di HurryUp sulla telepatia non sono poi così infondate! )

Ad ogni modo, sì, è il mio problema principale attualmente.

[No Quote, Please]
Vecchio 03-08-2011, 22:48   #23
Esperto
L'avatar di alien33
 

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Originariamente inviata da nymphe Visualizza il messaggio
Infatti, che è successo a quelle 5??
erano lesbiche.. scherzi a parte mi sa che ha un po esagerato, perche se no da domani tutti sul forum si sparano overdosi di paroxetina

Ultima modifica di alien33; 03-08-2011 a 22:52.
Vecchio 03-08-2011, 22:52   #24
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

@WHo(che nn vuole farsi quotare >_>): avevo dimenticato quella parola...io rimando sempre in maniera indefinita. E' molto facile fare progetti che parlano di mesi nel futuro. nell'immediato si finisce per rinunciare.

Quote:
Originariamente inviata da alien33 Visualizza il messaggio
erano lesbiche..
LoL
Vecchio 03-08-2011, 23:03   #25
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

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Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
Rinuncio giorno per giorno, non ci provo neanche perché mi risulta così assurdo. Voi vi buttereste mai dal 50esimo piano di un palazzo con la speranza di atterrare in piedi e senza fratture? No perché è assurdo pensarlo...lo fate nel caso vogliate suicidarvi.

Se tutto ciò che vorrei fare...risulta assimilabile al suddetto palazzo, quali speranze ho di poter migliorare e iniziare a sperimentare? nessuna. Cambiare la propria percezione della realtà quando si è così radicati a certi atteggiamenti.
Come capisco ciò che dici.
siamo tutti così diversi..e così simili

Quote:
Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
Il rapporto coi miei è strano, dovrei iniziare a fregarmene di loro perché in fondo..mi è stato fatto notare...che sono simile a loro.

Stef quella è una conseguenza, un effetto della tua cura....io sto uno o mille passi più indietro.
Il meccanismo è il solito: inadeguatezza (ci si sente sbagliati)>>> dipendenza dal giudizio di qualcuno che con il proprio assenso o apprezzamento riesce a lenire il senso d'inadeguatezza >>> interiorizzazione di un comportamento che non è quello che si vorrebbe ma che è quello che si crede "chiedono gli altri" (che poi magari non sempre veritiera questa convinzione)>>> evitamento (cioé quel pensare..no è assurdo non posso farlo--stile buttarsi da un palazzo) di comportamenti che cozzano contro il rigido binario di comportamenti stereotipati che ci si è imposti
Il paragone col suicidio è ottimo, perché fare azioni "proibite" ucciderebbe il ruolo che ci si è ritagliati nel mondo. E sopraggiungerebbe la paura del rifiuto, il terrore di non avere più protezione contro il rifiuto del mondo poiché, non scordiamolo, si è convinti di essere inadeguati (si ritorna all'inizio, è tutto un discorso circolare)

Soluzione: distruggere il senso di'inadeguatezza, le forze che opprimono e chiedono determinati comportamenti (e sticazzi, questo me lo dice anche un barbone che passa per la strada. la one million question è "come" farlo???).
Mi sono convinto che per reagire ad una forza, ne serve una opposta e contraria. Stile gay pride, nel senso che per mandare affanculo il giudizio della società si tiene un comportamento eccessivo nell'altro senso
Serve un gay pride orgoglioso e sfacciato per ogni piccolo aspetto della propria vita.

La dipendenza dal giudizio dei genitori mi pare di aver capito che è tipica dei "bravi ragazzi", bravi in casa, bravi a scuola, che fanno della loro ragione di vita l'acconsentimento dei "grandi".
Un buon passo (vale per me) è rendersi conto che questo grandi spesso dei coglioni quanto e più di noi
E iniziare a elencare e ricordarsi in continuazione i torti che ci hanno fatto, grandi e piccoli, senza pensare troppo ai favori, (discorso "gay pride quotidiano", serve eccedere in senso contrario)
Vecchio 04-08-2011, 00:27   #26
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

John io volevo fare questo "pride" esternando i comportamenti che nn mi andavano bene...tipo far notare che mi si stava cagando il cazzo con certi atteggiamenti. A parte che non capiscono ma la psicologa mi ha detto di andare in direzione praticamente opposta: accettare la loro diversità e i loro difetti perché io sono io e loro sono loro. Se loro decidono di vivere in un determinato modo non deve importare a me di "correggerli".
Vecchio 04-08-2011, 00:40   #27
Esperto
L'avatar di wonderlust76_return
 

Beh, io forse ad ottobre avrò la proposta di andare a Londra...per seguire un mio boss per affari di lavoro.
Allora, da un lato l'idea mi attira, mai vista Londra o altre capitali europee (figuriamoci del mondo)..ma d'altra parte mi cago addosso: mai uscito dal mio paesello, (quasi)mai preso un aereo...insomma, se decidessi di andare si capirebbe dopo 1 secondo che sono un esordiente totale...già mi immagino figure di merda in aeroporto o cose simili...senza contare la mia aviofobia....insomma, sarebbe molto comodo inventare una balla, ma dato che il tipo ci va ogni 2 mesi, mica posso sempre svicolare...sarà una bella sfida, e mi sa che non potrò evitare...
Vecchio 04-08-2011, 01:04   #28
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Quote:
Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
John io volevo fare questo "pride" esternando i comportamenti che nn mi andavano bene...tipo far notare che mi si stava cagando il cazzo con certi atteggiamenti. A parte che non capiscono ma la psicologa mi ha detto di andare in direzione praticamente opposta: accettare la loro diversità e i loro difetti perché io sono io e loro sono loro. Se loro decidono di vivere in un determinato modo non deve importare a me di "correggerli".
La tua psicologa sa sicuramente il fatto suo, ma a mio parere le domande da porsi per capire se ha ragione sono:

-Se tu accetti loro..loro accettano te? La regola di ogni convivenza è la reciproca accettazione di pregi e difetti...ma se è una sola persona a doversi sobbarcare il peso di tutto (cioè la persona A non si deve curare dei propri difetti ma ha il diritto di attaccare i difetti della persona B, mentre la B deve sforzarsi di migliorare i propri difetti e al contempo sopportare i difetti della persona A) la situazione è ingiusta e penalizzante.
-Se la risposta alla domanda precedente è no, allora, prima di passare alla fase "io sono io loro son loro" ci vuole un momento di assestamento, dove tu hai diritto di dire che ti caga il cazzo, perché la situazione così com'è è molto pesante e va riequilibrata. Non è possibile liberarsi di certe dinamiche solo "facendo i bravi": io non dveo correggere i miei genitori, devo farli adeguare al "nuovo me".
Io sono giunto a queste conclusione: le persone non cambiano, però si adeguano: uno schizzinoso rimarrà uno schizzinoso per sempre, ma se lo metto a digiuno per una settimana mangerà persino un panino preparato da un barbone.

Bisogna uscire dalla logica che un figlio deve sempre e comunque essere grato a loro perché gli hanno dato la vita, lo mantengono, ecc: se il figlio ha mostrato una dedizione unica per decenni (l'incapacità di contraddirli e la dipendenza dal loro giudizio è una forma di venerazione, alla fine) di che si deve rimproverare il figlio? Anzi niente niente sono loro in debito con lui, a seconda dei casi.
Vecchio 04-08-2011, 01:15   #29
Banned
 

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Originariamente inviata da wonderlust76_return Visualizza il messaggio
Beh, io forse ad ottobre avrò la proposta di andare a Londra...per seguire un mio boss per affari di lavoro.
Allora, da un lato l'idea mi attira, mai vista Londra o altre capitali europee (figuriamoci del mondo)..ma d'altra parte mi cago addosso: mai uscito dal mio paesello, (quasi)mai preso un aereo...insomma, se decidessi di andare si capirebbe dopo 1 secondo che sono un esordiente totale...già mi immagino figure di merda in aeroporto o cose simili...senza contare la mia aviofobia....insomma, sarebbe molto comodo inventare una balla, ma dato che il tipo ci va ogni 2 mesi, mica posso sempre svicolare...sarà una bella sfida, e mi sa che non potrò evitare...
per l'amor di dio accetta la proposta altrimenti passerai la vita a torturati nel rimorso
Vecchio 04-08-2011, 13:08   #30
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
E' anche vero il contrario, si può mettere in discussione la mia qualità di figlio.
E allora inizia da questa. Giusto per coerenza.
Vecchio 04-08-2011, 15:17   #31
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio
La tua psicologa sa sicuramente il fatto suo, ma a mio parere le domande da porsi per capire se ha ragione sono:

Bisogna uscire dalla logica che un figlio deve sempre e comunque essere grato a loro perché gli hanno dato la vita, lo mantengono, ecc: se il figlio ha mostrato una dedizione unica per decenni (l'incapacità di contraddirli e la dipendenza dal loro giudizio è una forma di venerazione, alla fine) di che si deve rimproverare il figlio? Anzi niente niente sono loro in debito con lui, a seconda dei casi.
Concordo sul fatto che nn c'è bisogno di venerarli perché ci hanno messo al mondo.
Io credo che la mia psicologa intendesse anche che devo uscire dalla logica dell'accettazione, cioè sono io a dovermi porre in maniera diversa e basta..se loro nn accettano cazzi loro.
La psicologa mi ha fatto delle domande e cioè se mi ricordassi chi mi aveva insegnato ad andare in bicicletta (non lo ricordo assolutamente) e se avessi dei ricordi affettuosi con i miei (e nn ricordavo manco questo). A questo punto lei ha detto che devo iniziare io...se mia madre cucina una cosa e la fa bene...devo dirlo e complimentarmi e non fare come mio padre che critica se viene male o poco bene e nn dice niente se viene bene (al limite lo fa con sarcasmo).
Deve essere una specie di sperimentazione.

Quote:
Originariamente inviata da matrix_y Visualizza il messaggio
E allora inizia da questa. Giusto per coerenza.
Beh ma io ho passato anni a cercare di essere un figlio qualitativamente ottimo. Ho permesso a mia madre di vantarsi del mio 100 allo scientifico e dei miei 30 all'università (però ricordo la sua faccia quando nn presi la lode o quando prendevo 26 o 27). Ho messo i miei in condizione di poter parlare bene di me almeno dal punto di vista scolastico e umano. Ma ho sempre vissuto con vergogna la mia vita sociale nulla o quasi e ne soffrivano loro...perché un figlio anormale è duro da digerire.

E sai cosa è servito avere un atteggiamento positivo, il ragazzo che nn dà preoccupazioni, che nn si lamenta mai e minimizza il dolore per nn far preoccupare nessuno? E' servito a far credere a mia madre e mia sorella che io fossi uno spacciatore di marjuana perché una telefonata anonima (rispose mia sorella) chiese se avessi roba da vendere. E' servito a darmi la nomea di bugiardo perché qualche volta ho detto delle bugie apertamente.
Vecchio 04-08-2011, 23:36   #32
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L'avatar di JohnReds
 

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Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
E sai cosa è servito avere un atteggiamento positivo, il ragazzo che nn dà preoccupazioni, che nn si lamenta mai e minimizza il dolore per nn far preoccupare nessuno? E' servito a far credere a mia madre e mia sorella che io fossi uno spacciatore di marjuana perché una telefonata anonima (rispose mia sorella) chiese se avessi roba da vendere. E' servito a darmi la nomea di bugiardo perché qualche volta ho detto delle bugie apertamente.
Hai troppa ragione. Fare il bravo ragazzo NON PAGA MAI. Non appena uno sgarra, ogni minimo errore gli viene fatto pesare tantissimo.

Invece a fare il bad boy succede che la gente si abitua, dice "vabbè, è fatto così, è un po' irrequieto", e magari ci si guadagna in simpatia!

Guarda, ultimamente ho ripensato al mio passato, e mi sono accorto che alle medie o alle superiori avrei fatto bene a smettere di studiare totalmente per un anno, e bocciare, giusto per mettere le cose in chiaro e far capire che il comportamento perfetto NON è gratis e NON è scontato.
Bisogna lamentarsi e rompere i coglioni, si deve tirare la corda, far pesare la propria presenza, anche nella famiglia la considerazione va contrattata.
Dovrebbero fare i manuali da consegnare ai figli il primo giorno delle elementari, per spiegare ai figli che i genitori non vanno trattati troppo bene, sennò si viziano e diventano capricciosi.

Ultima modifica di JohnReds; 04-08-2011 a 23:41.
Vecchio 04-08-2011, 23:57   #33
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

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Originariamente inviata da zucchina Visualizza il messaggio
tutti questi comportamenti prestabiliti e costruiti, o in un senso o nell'altro, alla fine portano a cattivi rapporti in famiglia...cose non dette, tensioni che si accumulano e in qualche modo poi si sfogano, io faccio cosi perchè se no lei fa cosà ecc... resta tutto un problema di comunicabilità non aperta e di scazzo reciproco..
Hai ragione..peccato che tutta la pedagogia è costruita sull'insegnare i ragazzi a "essere bravi"
"Fa il bravo" è la frase tipica che un grande dice a un bimbo...un bambino che non da fastidio e non si lamenta è elogiato pubblicamente da tutti i genitori "aaah è un bambino d'oro...uhh come sei cresciuto, come sei bravo" ecc. ecc.
Come fa un bambino che realmente "fa il bravo" a difendersi dalle conseguenze negative negli anni a venire?
Sono regole nate con l'implicito presupposto che nessuno le rispetterà..però gli sfortunati che lo fanno lo pigliano nel c***
Vecchio 05-08-2011, 00:28   #34
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L'avatar di daimoneu
 

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Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
La psicologa mi ha fatto delle domande e cioè se mi ricordassi chi mi aveva insegnato ad andare in bicicletta (non lo ricordo assolutamente) e se avessi dei ricordi affettuosi con i miei (e nn ricordavo manco questo). A questo punto lei ha detto che devo iniziare io...se mia madre cucina una cosa e la fa bene...devo dirlo e complimentarmi e non fare come mio padre che critica se viene male o poco bene e nn dice niente se viene bene (al limite lo fa con sarcasmo).
Mi rivedo molto in quello che hai scritto. Il difetto di tuo padre è anche mio: forse sono stati proprio i miei famigliari a insegnarmelo. In ogni caso quando sono con loro non riesco a mostrare apprezzamento se non sforzandomi, mentre scivolo facilmente nella microcritica. Non diventare come me.
Vecchio 05-08-2011, 00:28   #35
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

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Originariamente inviata da faria Visualizza il messaggio
Sono regole che ci si aspetta che uno inizi a rispettare quando è adulto. Dopo averle imparate piano, piano durante la crescita.
Se uno le rispetta già da prima: "aaah è un bambino d'oro...uhh come sei cresciuto, come sei bravo".
Per cui per strada ti perdi tutte quelle esperienze emotive e sociali che ha uno quando cresce, perché pensi che tutto va bene così: "cazzo, lo dicono anche gli adulti!"
E quando sei adulto ti trovi ad essere un pesce fuor d'acqua. Hai ancora le competenze d'adulto (la consapevolezza che ci sono regole da seguire), che però ce le hanno anche gli altri.
In più gli altri hanno la marcia in più delle esperienze date dalla spensieratezza giovanile. Che sono quelle che formano la personalità, specie a livello emotivo. Tu sei semplicemente uno che rispetta le regole che rispettano la gran parte delle persone (anche troppo, le rispetti). Che hai di tuo?
Bravissimo, hai completato il mio discorso in modo perfetto.
Quel "di più" che rendeva speciale il bravo bambino/ragazzo vale quanto il due di picche nel mondo dei grandi..quindi la delusione è doppia, dalle stelle alle stalle in quanto a considerazione, e in più si scopre che gli altri, quelli che sbagliavano, in realtà han fatto bene ("eeh sai ero giovane..")
Che mondo di merda, ci credo poi che nascono i breivik
Vecchio 05-08-2011, 01:03   #36
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L'avatar di JohnReds
 

In realtà so pochissimo di breivik, avevo letto su un giornale che da adolescente era un "nerd", l'ho tirato fuori come esempio generico di società malata che produce mostri...cmq secondo me l'ipocrisia alla base di tutto è che formalmente è rimasta una morale rigida di stampo antico alla quale ormai abboccano solo pochi allocchi (mi ci includo), in pratica però ci stiamo dirigendo a capofitto verso l'edonismo più sfrenato senza morale..ah dovevo nascere nel '700
Vecchio 05-08-2011, 01:26   #37
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

Io avrei preferito nascere fra 200 anni.

Cmq il rispettare le regole e fare il bravo ragazzo non è di per sé una cosa "malata". Ci sono ragazzi che hanno fatto i bravi, hanno studiato, poi hanno rispettato delle tappe tipiche: fidanzarsi a 20, 24 anni e accasarsi trovando un lavoro. Scontatissimo ma efficacissimo agli occhi degli altri.

Ecco una tale prospettiva mi inorridisce e non poco...aspettare di crescere per fidanzarmi e pigliare moglie (escludendo del tutto il discorso sessuale perché io credo che i bravi ragazzi nn si pongono proprio il problema).
Vecchio 05-08-2011, 09:04   #38
Esperto
L'avatar di Fallitoperenne
 

tranquilli:fra poco l'Italia fallisce e non riempiremo il web con le nostre paturnie.
Vecchio 05-08-2011, 11:48   #39
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

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Originariamente inviata da faria Visualizza il messaggio

Cosa ti inorridisce in particolare?

p.s. tutti i ragazzi si pongono quel problema (in modo diverso).
Nel senso che sono nati per rispettare una strada già predisposta (ho questa impressione). Non c'è nulla di male a fidanzarsi con una a 20 anni e rimanerci per la vita...sono le motivazioni, il loro senso di amore che mi sembra diverso e con meno fronzoli di quanto uno è portato a credere. Nei film vedi che l'amore conta tantissimo e che l'abitudine è un virus, invece l'abitudine sembra essere il collante di certi rapporti.

Il discorso sessuale...intendevo che questi tizi nascono etero e tali rimangono, non si pongono proprio il problema di scavare nelle loro sensazioni.

Cmq sto fatto della predeterminazione rientra nel fatto di evitare di fare le cose...quindi nn è propriamente OT
Vecchio 05-08-2011, 11:56   #40
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Quote:
Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
Nei film vedi che l'amore conta tantissimo e che l'abitudine è un virus
= filosofia carpe-diem edonistica amorale--> AL ROGO!

Quote:
Originariamente inviata da faria Visualizza il messaggio
No, dovevi nascere in un'altra nazione. Nel '700 non saresti resistito un minuto. Erano ipocriti pure a quel tempo. Di più.
Mah, per me i principi erano più rispettati, se non altro per superstizione. Per quel che ho visto di persona dei paesi del nord (anche parlando con gente del luogo), non mi pare ci sia tutta questa differenza, mi sbaglierò...
Un bel matrimonio combinato a vent'anni, se la moglie non mi garba mi cerco l'amante tra qualche contadinotta. What else?
Ovviamente bisognerebbe nascere ricco nel '700..

Ultima modifica di JohnReds; 05-08-2011 a 11:59.
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