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Originariamente inviata da Confusion
Esatto hai colto in pieno il problema secondo me.
Io ad esempio credo di essere piuttosto narcisista, perchè non accetto mai la mediocrità. Tanto per fare un esempio: piuttosto che essere "normale o insignificante" preferirei essere bruttissimo, oppure piuttosto che "discretamente intelligente" meglio stupido a quel punto.
Odio l'idea di essere secondo, odio che si parli meglio di qualcun'altro rispetto a me, insomma sono molto egocentrico, salvo il caso in cui si parli bene di una persona che stimo molto.
Questo egocentrismo a volte mi porta a chiudermi: se la gente mi cerca ed è interessata risulto simpatico, allegro e vivace, ma se la gente è fredda e indifferente io piuttosto che piegarmi, fare l'umile, cercare dei legami, me ne satto e li guardo male.
Quindi credo che anche io in molti contesti vengo scambiato per scontroso o per uno che se la tira.
Pensate che quando inizia l'università, dopo due mesi uno mi disse che un ragazzo appena mi aveva visto aveva detto di me "Quel tipo non mi convince per niente!"
::...ammazza e che sono? un serial killer?? ajaja
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In parte forse è vero, ma il concetto di "tirarsela" ha sempre due lati della medaglia.
Spesso, anche una persona estremamente socievole, se dimostra una qualche particolare qualità soggetta all'invidia di pochi, catalizza l'antipatia di molti.
Mettiamo caso che a dispetto delle proprie insicurezze, un timido possieda un nonsoche di mancante all'altra persona (che sia un magnetismo caratteriale, un aspetto fisico piacente e variabili). Questa può porsi in modalità diverse a seconda del proprio essere: può interessarsi (e qui starebbe al timido smentire o confermare la buona impressione) oppure reagire con distacco e irritazione.
Mentre andavo al liceo, una mia amica dell'epoca venne a riferirmi che un'altra compagna aveva fatto commenti poco carini su di me: io, sorpresa (l'avevo sempre salutata, e mi ero sempre rivolta a lei in modo gentile ed educato, e la ritenevo anche una persona interessante) le chiesi con calma e sinceramente incuriosita (anche perchè non ero più nella fase di angosciarmi per la negatività altrui) cosa avesse detto. Testuali parole furono: "Non le piace come ridi."
Sono rimasta basita. Eppure a conti fatti tra noi c'era un divario evidente che forse la infastidiva, chi lo sa?
Tuttavia, alle volte è una scenetta che si ripete: per quanto possa essere socievole (seppur) con discrezione ed educazione, ci sarà sempre qualcuno a cui starò sulle scatole a prescindere da quanto realmente "me la tiri".
E lo stesso schema l'ho visto spesso ripetersi anche rispetto ad altre sfortunate perfette sconosciute, bersagliate da qualche immatura/o senza apparente motivo.
A volte è solo una scusante per emarginare un potenziale rivale e innalzare la propria persona (vedi coloro che commentano aspramente qualche ignaro passante - il più delle volte belle ragazze che stanno semplicemente passeggiando - e vanno giù di: "Ma guarda quella come se la tira! Sembra una battona di strada!"). Un timido può comunque monopolizzare l'attenzione (non necessariamente in modo deleterio) anche nel suo silenzio.
In questo caso la tua amica ha espresso un parere onesto e sano (e costruttivo), ma non è altresì scontato che sia un'impressione universale per le medesime ragioni.