Le persone pensano che alcuni decidono di stare seduti e soffirire qualsiasi cosa la vita gli lancia contro, mentre dall'altro lato del fiume c'è chi invece prende azione e prova a combattere queste forze.
Ma non è così semplice.
Essere - è estenuante. Bisogna navigare in un mondo di persone manipolatrici, materialiste, che vivono di piaceri effimeri, devono condividere ogni singola cosa della loro vita su Instagram et similia, per ricevere quella botta di dopamina in più. Sono tutti dipendenti da quella droga, dalla gratificazione istantanea che si manifesta in quei momenti.
E' un mondo di apparenze, al quale è difficile partecipare, competere, quando tutti sono pronti a scavalcare il prossimo.
Questo a parte, che senso ha "essere"? Per alcuni la "fine" della vita è fare figli, per non ritrovarsi da soli in età avanzata a patire la solitudine, per non essere tristi. Forse sì, è quello il vero senso, il significato dietro tutto, ma ne vale davvero la pena sopportare una vita di sofferenze solo per quello? Non sarà mai la panacea, è solo una benda.
Cerchi la gioia in qualunque cosa, ma ti ritrovi sempre da solo.
Non essere - Chissà quali sogni ci sono dietro il riposo eterno. Le persone avranno tanti motivi per decidere di non farla finita, ma la paura dell'ignoto, di cosa c'è dopo questa cornice di realtà, non va mai via.
Ma l'idea in sé, se si pensa che non è presente nulla, è confortante per certi versi. Sei finalmente nel vuoto eterno, solo buio, ma tranquillità assoluta.
Non hai alcun pensiero. Non devi preoccuparti di rapportarti alle persone, di aver paura di stare da solo, di prendere rischi, non esiste più niente e non sei più a contatto con una realtà che è aggressiva verso chi non conforme, dove cerchi sguardi e trovi solo indifferenza.
Cosa fare? Essere o non essere?