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Vecchio 15-05-2014, 00:11   #1
Avanzato
 

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Ultima modifica di orange; 23-05-2015 a 01:50.
Vecchio 15-05-2014, 08:17   #2
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

e vabbè alle 3 di notte mica possiamo tutti rispondere


1) solo da bambino ma nemmeno tanto

2) cerco di fare il meglio che posso per essere una buona persona ma ho molte mancanze, un giudizio complessivo obbiettivo non me lo saprei dare
Vecchio 15-05-2014, 09:26   #3
Esperto
L'avatar di Imagine
 

1) Non esiste un "momento giusto" per essere felice,se lo sei anche quando ti sembra che vada tutto storto ben venga.
2)Credo di essere una persona buona..anche se é un parere soggettivo questo.
Vecchio 15-05-2014, 13:10   #4
Esperto
L'avatar di Nishi
 

Devo esser sincero, non nutro particolare interesse per la felicità, l'ho provata in un'occasione ed è stato momentaneamente stimolante, oltre a questo non riconosco la sua utilità per i miei fini. Per rispondere alla domanda direi di no, tutt'al più potrei imputarmi la mancanza di reazione a ciò che comunemente dovrebbe possedere un'effetto positivo/negativo sulla persona.
Mi reputo "neutrale", non apprezzo le dicotomie e i dualismi e l'eccessiva moralità come unici fattori dietro le possibili scelte e contestualizzazioni.

Questo tuo conflitto nasce da un'errata rappresentazione di ciò che sei, o che vorresti essere?
Non giudicarti duramente tramite convinzioni comportamentali corrette o scorrette, promuovi invece i tuoi sforzi verso una più completa e approfondita consapevolezza di te stessa, lasciando perdere i vecchi schemi e processi mentali, fondamentale per non cadere/restare in un loop.

Ultima modifica di Nishi; 15-05-2014 a 13:19.
Vecchio 15-05-2014, 15:43   #5
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

Quote:
Originariamente inviata da orange Visualizza il messaggio
Allora avrei due cose da dire, ma faccio un topic solo per non essere invadente:
1)Vi è mai capitato che le cose andassero tutte storte ma non riuscivate a non essere di buon umore?
2)Vi sentite delle persone buone/cattive/na mezza via/altro?
lo chiedo perché ultimamente mi sento davvero una persona cattiva, se morissi e esistesse paradiso inferno purgatorio finirei all'inferno...
spesso faccio agli altri cose che non vorrei fossero fatte a me. A volte non socializzo con certe persne che so vorrebbero compagnia non per timidezza ma per pigrizia. Sono egoista, egocentrica, falsa, snob non mi importa niente degli altri. Ma perché faccio così?
Vorrei tornare a vedermi come una brava persona, come era anni fa
1) non credo, altrimenti non tutto sarebbe andato storto

2) io non mi sento niente perchè non voglio peccare di superbia, che poi si potrebbe scoprire che sono un pezzo di merda e san Pietro mi aggrava la pena e mi sbatte direttamente all'inferno.

Ma perchè fai così? se non lo sai tu...la mia diagnosi, per un comportamento simile, è che tu sia stufa lercia di tutto, e in questo tutto sono comprese le persone che stann attorno a te a lagnarsi per i loro problemi e che non si accorgono invece che tu sei stufa di tutto e vuoi-un-pò-di-considerazione-santoddio ma ancora non lo sai, te lo neghi a te stessa perchè tu credi di voler stare da sola e invece no

oppure no, boh, boh, boh.
Vecchio 15-05-2014, 15:53   #6
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da orange Visualizza il messaggio
spesso faccio agli altri cose che non vorrei fossero fatte a me. A volte non socializzo con certe persne che so vorrebbero compagnia non per timidezza ma per pigrizia. Sono egoista, egocentrica, falsa, snob non mi importa niente degli altri. Ma perché faccio così?
Vorrei tornare a vedermi come una brava persona, come era anni fa
1 ) sì, ma poi generalmente il buon umore cessava presto appunto perché le cose erano andate storte

2) secondo i miei valori e il mio metro di giudizio non ho molto da rimproverarmi sul piano morale, fortunatamente.

Sul resto : rivolgere giudizi così duri contro te stessa non ha molto senso, mi pare più che altro una mancanza di autostima ben radicata, attenzione a non cadere in loop mentali negativi ( il topic sulla coazione a ripetere potrebbe interessarti) e a non importi una morale estranea che non ti appartiene.
Se non ti piaci l'unica soluzione è cambiare, il che non è simbolo di debolezza o di arrendersi .
Vecchio 15-05-2014, 17:57   #7
Principiante
 

Per la prima si mi capita spessissimo che vada tutto irrealisticamente male però sono felice lo stesso, probabilmente perchè di me non me ne importa più di tanto però ho un particolare interesse per la vita in generale, è difficile che mi abbatta.

Per la bontà forse è una questione troppo complicata da mettere qui, ma comunque... sono considerata praticamente una santa, e ineffetti non mi aspetterei mai di incontrare qualcuno come me, ma se con me stessa non mi comporto bene come posso farlo con gli altri? dovrei considerarmi un'esistenza a parte. Quando me ne sono accorta e ho cercato di mettermi in testa d'essere una persona anch'io ho iniziato a provare sentimenti negativi anche nei confronti degli altri >_<; pochissimi veramente, ma ora o inizio a voler bene a me quanto ne voglio a qualunque altro essere vivente(cosa che in realtà mi aspettavo succedesse all'inizio) o non potrò mai considerarmi buona. Anche perché che il fatto di non piacermi vada davanti al fatto che mi piacciano gli altri condizionando la visione che ho di loro sicuramente non posso accettarlo(mi sembra sempre di essere pazza quando scrivo queste cose >_<). Ti risparmio la risposta alla domanda retorica comunque, non vorrei peggiorare la situazione con le mie teorie...
Vecchio 16-05-2014, 20:43   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da orange Visualizza il messaggio
qualcuno mi sa rispondere?
Non penso esista una risposta del tipo : devi fare X, poi Y ed infine Z e ti sentirai sicuramente meglio.

Il topic metteva in mostra un tipico processo mentale con cui influenziamo negativamente la nostra vita e le nostre decisioni.

In genere di fronte ad una situazione o ad un problema i comportamenti costruttivi sono 2 :

- si accetta pienamente il problema e la propria incapacità di risolverlo dovuta a motivazioni oggettive o soggettive. Questo comporta anche accettare pienamente ciò che il problema comporta e la sua naturale evoluzione

Es : sono grasso/a --> mi piaccio oppure non ho la forza di volontà necessaria a dimagrire, o per motivi ormonali/genetici non riesco --> accetto questa mia condizione serenamente --> non pretendo di piacere a nessuno e che io debba venire accettato " così come sono " perchè sono consapevole della mia condizione ( in questo caso fisica ).

- l'alternativa è affrontarlo questo problema e per farlo prima di tutto devi fermare quei meccanismi mentali per cui ci si svaluta, si ritiene " di non esser capaci ", di " non meritarselo ", " gli altri sono meglio ", etc.
Rompere la routine dell'autocommiserazione consapevolmente penso sia l'unico modo per portarsi con le proprie forze ad un cambiamento.
Comunque è generalmente un processo a cui devi associare un " fare " materialmente qualcosa alla riflessione personale.

Muttley penso sarà felice di scrivere qualcosa sull'argomento
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