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Originariamente inviata da Fluviale
La parola chiave qui è "selezionare", come se l'amicizia dovesse essere limitata a certe persone, mentre altre (la maggior parte) ne debbano essere necessariamente escluse. Non c'è un vero criterio per cui ciò debba accadere, al di fuori dell'autodifesa, che chiaramente deve essere compresa, ma che senza dubbio causa la chiusura in noi stessi. Se ci circondiamo solo di persone affini allora non ci sarà uno scambio fruttuoso con l'esterno e sarà difficile godere appieno dei rapporti interpersonali; se invece diventiamo amici (per me non c'è una distinzione netta fra amicizia e conoscenza, semplicemente ci sono persone con cui il rapporto in un certo momento è stretto, in certi momenti è lasso, persone con cui il rapporto è di lunga durata e di breve durata) di chi capita, senza effettuare particolari selezioni inclusive allora ci si evolverà verso una comunità compatta. Certo, a volte una qualche persona che proprio non si può sopportare sarà esclusa dal circolo conoscenza-amicizia, però saranno casi rari.
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Non penso proprio che saranno casi rari.
Con gli amici Fluviale si condivide qualcosa...
Ad esempio tu hai amici che operano nella malavita?
Conosci spacciatori, ladri o persone del genere?
Hai amicizie tra gli zingari?
Conosci persone dello spettacolo?
Imprenditori alla Briatore?
E in che modo pensi che potresti mai divenire davvero amico di persone così?
Anche persone del genere esistono e coltivano relazioni di amicizia e questo tipo di persone sono una bella fetta della società, non sono casi rari (se non hai molti amici di questo tipo chiediti il perché). Poi ci sono i barboni, le persone che vivono per strada, gli anziani abbandonati negli ospedali o nelle loro case e così via. Mi vuoi dire sinceramente che per te sarebbe equivalente frequentare persone della tua età con le quali puoi uscire e magari mangiare un gelato o prendere un caffé (per dire una stupidaggine) o delle persone anziane in un ospedale? Persone che si accompagnano a bastoni e che per fare due passi ci mettono mezz'ora?
Perché poi a queste non puoi mica dire "usciamo" o "andiamo più veloce", non possono mica uscire da là né camminare più veloce di come camminano.
Sei davvero amico allo stesso modo di tutti sulla carta?
Io sono sincero e direi proprio che la mia risposta sarebbe "no, non sono e posso essere amico di tutti".
Questi non sono casi rari, ce ne sono parecchi, solo che di persone giovani (che non sono imparentate con questi anziani e non le conoscevano già) che frequentano gratuitamente e davvero per amicizia certe persone anziane non ne conosco nessuna. O le si frequenta per una forma di narcisimo tramite associazioni varie, o nulla, ma non direi che si è amici così, con gli amici si condivide il proprio tempo volentieri, non si fa mica volontariato!
Magari di un anziano che versa in certe condizioni un vero amico è un altro anziano che si trova in condizioni simili col quale può condividere delle esperienze di vita e non il giovane che fa volontariato e poi "arrivederci e grazie".
Non dico che sia inutile anche questo tipo di relazione qua, però questo tipo di relazioni non si possono chiamare di amicizia secondo me.
Poi come ho detto altrove conta molto anche lo stato economico e sociale.
Me ne sono accorto poi che contavano anche queste cose qua perché influenzano molto lo stile di vita e gli amici bisogna considerarli dei "pari". Con gli amici bisogna condividere qualcosa, e riuscire a vedersi in qualche modo frequentando ambienti simili è il requisito minimo, se non si riesce a fare nemmeno questo volentieri, non direi che ci si può dire amici.
Un ragazzino che vive in certe condizioni economiche e sociali (che magari va anche in barca e cose del genere) difficilmente può divenire amico di un altro ragazzino che vive per strada e sopravvive grazie ad espedienti vari, come quelli delle Favelas per esempio. Questo l'ho osservato e compreso a mie spese nell'esistenza.
E' vero ci sono delle eccezioni, però ho sempre l'impressione che per essere davvero amici ci debba essere qualcosa da condividere che sia ben più profondo e radicato rispetto all'essere semplicemente due esseri umani, se non c'è questo qualcosa in più non penso lo si possa creare dal nulla.