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03-12-2010, 14:54
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#1
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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In seguito ad un'accesa discussione con mio padre, mi sorge spontanea una domanda.
Si parlava di lavoro, io lo vedo come un obbliogo, lui come una necessità.
Perchè lo ritengo un obbligo? perchè in questa società è un obbligo, non lavori? Non campi. Non ci sono alternative, vivendo qui, quantomeno.
Gli ho spiegato che per uno come me, senza nessun titolo di studio, lavorare è un obbligo, non un piacere, non una necessità.
Perchè per il 90% delle probabilità, quello che farò non mi soddisferà mai, e quindi finirò per fare un lavori, o fare lavori che mi logorano lentalmente. Ma è un obbligo, perchè senza far nulla non guadagno, e non posso farmi mantenere a vita.
Gli ho parlato che sono così come mi vedono, ed è bene che mi accettino per come sono, invece di piangersi addosso sul fatto che sembro un carcerato.
Mio padre mi ha appena accusato di essere un carcerato, perchè non ho uno scopo nella vita. In effetti, non ce l'ho mai avuto, uno scopo.
Per lui lavorare è trovare uno scopo. Per me no. Per lui io non sono normale, dunque mi chiedo.
Per voi, il lavoro è una necessità o è un obbligo?
ps. ahia, sono ancora dolorante per la gomitata al muro che ho dato. Rabbia, la rabbia di essere un totale incompreso ed un totale emarginato. E il fatto che anche i miei mi facciano sentire così mi dà in bestia.
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Ultima modifica di maury25; 03-12-2010 a 14:56.
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03-12-2010, 15:55
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#2
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Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Deck 35
Messaggi: 385
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Hai ragione tu, il lavoro è uno sporco obbligo. Puoi dire a tuo padre che se il lavoro è una necessita allora può anche lavorare gratis, tanto il solo fatto di lavorare lo può sostenere fisicamente, psichicamente e moralmente, naturalmente tutte le altre "necessita" gli vengono fornite "aggratis", la casa, la macchina, la tivvù, gas luce e acqua, ecc, ecc. o no?
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03-12-2010, 16:09
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#3
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Forse crede che io lo faccia apposta a stare in casa a farmi mantenere da loro, non si rendono conto che il mio più grande scopo è avere un'indipendenza e andare a vivere da solo.
ma allo stesso tempo non si rendono conto che un'azione banale come cercare un lavoro, per me comporta difficoltà enormi, per via del diploma che non ho, per via del carattere che mi ritrovo, per via delle piccolo fobie che alimento da tempo.
Io sono nel torto, ma certo denigrare ogni volta la mia personalità e il mio modo di essere non facilita le cose, no?
Oggi gli ho spiegato quanto sadico sono(per modo di dire), gli ho spiegato che vorrei un posto di lavoro tranquillo, gli ho spiegato che le mie priorità non sono quelle di trovare amici e farsi quel tipo di vita sociale.. c'è rimasto. Vi dico solo questo, ha fatto una faccia incredula, come dire "mio figlio non è normale". (me l'ha anche detto, tra l'altro)
Quello che penso? Tu, genitore, una volta che fai un figlio ne accetti le conseguenze e lo accetti per quello che è.
Ecco perchè non farò mai figli. Sarebbero un peso troppo grande, per me.
scusate lo sfogo, ma questo è l'unico posto in cui posso parlare apertamente della mia vita, senza freni.
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03-12-2010, 16:36
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Il lavoro nobilita l'uomo (cit.)
Lavorare ci integra almeno parzialmente nella società, che è quello che molti qui desiderano, e spesso riserva anche qualche piccola soddifazione.
E' vero, al mattino alle sette quando esco di casa non faccio i salti dalla gioia, ma almeno vedo gente(colleghi e clienti), mi salutano, quando aiuto qualcuno che poi mi ringrazia mi sento speciale, aperto al mondo, normale.
fuori dal mio lavoro non sono nessuno, il mio problema sta lì....
Il bello è che anni fa ero terrorizzato dall'idea di dover lavorare, non avevo esperienza, credevo di non saper fare nulla, pio mi sono buttato con impegno (una volta nella vita), o avuto c**o (sempre una volta nella vita) e oggi posso dire che è l'unica cosa che mi pone allo stesso livello delle altre persone. Non è solo questione di soldi.
I tuoi fanno così perchè ti vogliono bene, e giustamente provano rabbia a vederti "nullafacente", anche mia madre faceva così con me continuamente e io provavo la tua stessa rabbia, se fai gli vedere che almeno ci provi a cercare vedrai che ti aiuteranno pure.
Da fastidio sentirsi punti sul vivo continuamente, ma calcola che la laurea in psicologia nessun genitore di solito ce l'ha.
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03-12-2010, 17:07
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#5
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Principiante
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Bergamo
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Forse crede che io lo faccia apposta a stare in casa a farmi mantenere da loro, non si rendono conto che il mio più grande scopo è avere un'indipendenza e andare a vivere da solo.
ma allo stesso tempo non si rendono conto che un'azione banale come cercare un lavoro, per me comporta difficoltà enormi, per via del diploma che non ho, per via del carattere che mi ritrovo, per via delle piccolo fobie che alimento da tempo.
Io sono nel torto, ma certo denigrare ogni volta la mia personalità e il mio modo di essere non facilita le cose, no?
Oggi gli ho spiegato quanto sadico sono(per modo di dire), gli ho spiegato che vorrei un posto di lavoro tranquillo, gli ho spiegato che le mie priorità non sono quelle di trovare amici e farsi quel tipo di vita sociale.. c'è rimasto. Vi dico solo questo, ha fatto una faccia incredula, come dire "mio figlio non è normale". (me l'ha anche detto, tra l'altro)
Quello che penso? Tu, genitore, una volta che fai un figlio ne accetti le conseguenze e lo accetti per quello che è.
Ecco perchè non farò mai figli. Sarebbero un peso troppo grande, per me.
scusate lo sfogo, ma questo è l'unico posto in cui posso parlare apertamente della mia vita, senza freni.
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Anch'io sono nella tua stessa situazione...vorrei tanto trovare un lavoro per potermi mantenere e poter andare a vivere da sola...ma i miei nn fanno niente per aiutarmi, potrebbero venirmi incontro facendomi lavorare nel loro negozio, ma niente...la cosa che fa male è che nn credono a quello che ho, alla mia ansia e a tutto il resto...quello che sanno dire è che è solo una situazione che mi fa comodo...si vergognano di noi, quando invece dovrebbero vergognarsi di loro stessi...
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03-12-2010, 18:55
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#6
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da Nói
Una cosa giusta però l'ha detta tuo padre, che nella vita bisogna avere uno scopo. Anche uno semplice semplice, se non hai grandi sogni. Altrimenti non si riesce a mandar giù tutta la m***a che si deve ingoiare ogni giorno sul lavoro. Io all'inizio pensavo allo stipendio, non è un granché come scopo (tanto cosa ci facevo coi soldi dato che stavo quasi sempre a casa?) ma serviva per avere uno straccio di motivazione.
Tu un obiettivo l'hai già individuato, prova a pensare a creare le condizioni per raggiungere quello. Poi quando vivrai da solo, forse dirai "Ok, è fatta, sono uscito di casa, sono qui, chiudo la porta e nessuno mi rompe le scatole...e adesso?". Ma al resto (trovare amici, trovare un lavoro più tranquillo di quello che hai trovato per cominciare) ci penserai quando sarà il momento. L'unica è cercare di risolvere un problema alla volta. La vita è troppo incasinata e la volontà di reagire non cresce sugli alberi (ma questo tuo padre se non può saperlo, e non è colpa sua).
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Mi da fastidio che lui pensa che io faccia la vittima, e che lo faccia apposta. Ma forse è vero, chi non vive certe cose non le potrà mai capire.
Grazie del pensiero.
Quote:
Anch'io sono nella tua stessa situazione...vorrei tanto trovare un lavoro per potermi mantenere e poter andare a vivere da sola...ma i miei nn fanno niente per aiutarmi, potrebbero venirmi incontro facendomi lavorare nel loro negozio, ma niente...la cosa che fa male è che nn credono a quello che ho, alla mia ansia e a tutto il resto...quello che sanno dire è che è solo una situazione che mi fa comodo...si vergognano di noi, quando invece dovrebbero vergognarsi di loro stessi...
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Lo sai perchè non credono ai nostri problemi? perchè non li hanno mai avuti, non sanno di cosa parliamo e non riescono a capire perchè ci facciamo così tante paranoie. Vorrei cambiare, dio solo sa quanto lo voglio, ma non sono stimolato da niente, ormai. E qui non posso farci niente, devo solo sforzarmi di accettare la realtà per come la vedono tutti, e affrontare l'inferno. E anche tu, se ci tieni davvero al tuo obiettivo.
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03-12-2010, 19:05
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Itachi
Il lavoro è un obbligo e anche una necessità..sia tu che tuo padre in fin dei conti volete dire la stessa cosa
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Anch'io mica ho ben capito questa differenza. Forse che Maury va a lavorare meno con piacere di suo padre? Vabbé, questo dipende dai gusti e dal tipo di lavoro che uno fa.
Per me è importantissimo fare un lavoro che non dispiace, però so che bisogna prima procedere per tentativi e poi, per quando te ne sei accorto, è troppo tardi.
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03-12-2010, 19:12
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#8
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Avanzato
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Silent Hill
Messaggi: 336
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sono l'unico a cui piace lavorare?
per me il lavoro è una necessita ma anche un piacere...io che faccio il muratore mi sento soddisfatto dopo aver sistemato una casa e ricevere complimenti dal proprietario..aiuta per l autostima e anche le saccoccie
nn dover chiedere soldi a mia madre per me è il massimo.
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03-12-2010, 19:35
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#9
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da Hypercube
sono l'unico a cui piace lavorare?
per me il lavoro è una necessita ma anche un piacere...io che faccio il muratore mi sento soddisfatto dopo aver sistemato una casa e ricevere complimenti dal proprietario..aiuta per l autostima e anche le saccoccie
nn dover chiedere soldi a mia madre per me è il massimo.
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Boh, io l'unico lavoro manuale che ho fatto è il meccanico.
Probabilmente ridevano dietro di me per quante idiozie facevo.. sono un impedito e ho scarso apprendimento. Nei lavori manuali non ho mai primeggiato.
sei fortunato a fare un lavoro che ti piace, se ti fa stare bene, tienitelo ben stretto, che stai messo bene.
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03-12-2010, 19:43
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#10
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Avanzato
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Silent Hill
Messaggi: 336
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Boh, io l'unico lavoro manuale che ho fatto è il meccanico.
Probabilmente ridevano dietro di me per quante idiozie facevo.. sono un impedito e ho scarso apprendimento. Nei lavori manuali non ho mai primeggiato.
sei fortunato a fare un lavoro che ti piace, se ti fa stare bene, tienitelo ben stretto, che stai messo bene.
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ora sto a casa perche quelli non mi chiamano per lavorare...cmq mi piace un sacco di solito do il meglio quando sono da solo senza nessuno che mi rompe i coglioni.
e credere che tutti sono capaci di far tutto all inizio,ci vuole solo impegno
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03-12-2010, 19:46
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#11
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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La sostanza è che un lavoro che ti piace diventa, alla fine, una necessità, e quindi un peso non troppo grande da portar dietro ogni giorno.
ma un lavoro che non ti piace, un ambiente lavorativo che detesti, finisce per logorarti pian piano e ti autodistrugge moralmente.
Pertanto diventa un obbligo, di cui vorresti fare volentieri a meno, ma non puoi.
è come quando andavo a scuola, soffrivo come un cane, emarginato e umiliato da tutti, ma ero tutti i giorni lì. Era un obbligo, non una necessità. Un dovere, se vogliamo essere precisi.
Se potessi farei molto ma molto volentieri a meno del lavoro, perchè non sono un ipocrita.
se i soldi spuntassero dal cielo, però...
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03-12-2010, 19:51
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#12
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da Hypercube
ora sto a casa perche quelli non mi chiamano per lavorare...cmq mi piace un sacco di solito do il meglio quando sono da solo senza nessuno che mi rompe i coglioni.
e credere che tutti sono capaci di far tutto all inizio,ci vuole solo impegno
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sono d'accordo in parte, se uno è impedito, è impedito. punto. Può migliorare, ma non diventerà mai un mago del mestiere... te lo dico perchè io dopo 1 mese di stage da meccanico ho appreso poco e nulla, ho migliorato in manualità, ma rimanevo sempre un pirla imbranato.
Cioè, è come se uno vuole fare il pilota di auto. se non hai le palle non lo puoi fare.
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03-12-2010, 19:58
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#13
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Avanzato
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Silent Hill
Messaggi: 336
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
sono d'accordo in parte, se uno è impedito, è impedito. punto. Può migliorare, ma non diventerà mai un mago del mestiere... te lo dico perchè io dopo 1 mese di stage da meccanico ho appreso poco e nulla, ho migliorato in manualità, ma rimanevo sempre un pirla imbranato.
Cioè, è come se uno vuole fare il pilota di auto. se non hai le palle non lo puoi fare.
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dipende se uno impara velocemente o no secondo me...e quanto gli piace il mestiere...se a me mi mettessero a fare un lavoro che mi fa schifo nn imparerei quasi niente.
come a scuola..imparavo solo quello che mi interessava..
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03-12-2010, 20:12
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: L'Universo
Messaggi: 1,118
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Nella società di oggi il lavoro identifica chi sei (almeno in parte): se non lavori non mangi e sei considerato una mezza sega...
Il lavoro è secondo me sia una necessità che un obbligo, almeno nella società occidentale industriale, altrimenti senza soldi non puoi fare quasi niente...
Il lavoro raramente rappresenta una piacevole necessità, dato che sono in pochi a svolgerne uno che davvero li appassiona e li gratifica...
@Maury, se non riesci a inserirti in questo sistema sociale fondato sul lavoro, mi sa che dovrai partire per fare il volontario o in qualche comunità ecologica sperduta in mezzo alla natura, oppure dovrai inventarti qualcos'altro per sfuggire a questa società iperstressata dal lavoro...
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03-12-2010, 20:17
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,534
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tutto dipende dal lavoro
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03-12-2010, 20:18
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#16
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da Robedain
Nella società di oggi il lavoro identifica chi sei (almeno in parte): se non lavori non mangi e sei considerato una mezza sega...
Il lavoro è secondo me sia una necessità che un obbligo, almeno nella società occidentale industriale, altrimenti senza soldi non puoi fare quasi niente...
Il lavoro raramente rappresenta una piacevole necessità, dato che sono in pochi a svolgerne uno che davvero li appassiona e li gratifica...
@Maury, se non riesci a inserirti in questo sistema sociale fondato sul lavoro, mi sa che dovrai partire per fare il volontario o in qualche comunità ecologica sperduta in mezzo alla natura, oppure dovrai inventarti qualcos'altro per sfuggire a questa società iperstressata dal lavoro...
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Le alternative sono due.
O parto e faccio il vagabondo.
Oppure apro la finestra e mi butto.
Siccome non ho nessunisima intenzione di optare per la seconda opzione, credo proprio che m'inventerò qualcosa...
e tutto questo non fa altro che rafforzare un concetto cui penso da tempo.
Che la libertà, in fondo, è pura illusione.
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03-12-2010, 20:21
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,534
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L'uomo non è fatto per lavorare! Nessun essere vivente lavora, ma vive lo stesso.
L'uomo non ha mai lavorato, solo negli ultimi 2o 3 mila anni si è messo a lavorare! GLi uomini delle caverne, cacciavano, raccoglievano i frutti della terra e basta. Facevano pochissimo, quasi tutto il resto del tempo lo passavano a cazzeggiare.
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03-12-2010, 20:25
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#18
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: L'Universo
Messaggi: 1,118
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Quote:
Originariamente inviata da Miky
L'uomo non è fatto per lavorare! Nessun essere vivente lavora, ma vive lo stesso.
L'uomo non ha mai lavorato, solo negli ultimi 2o 3 mila anni si è messo a lavorare! GLi uomini delle caverne, cacciavano, raccoglievano i frutti della terra e basta. Facevano pochissimo, quasi tutto il resto del tempo lo passavano a cazzeggiare.
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Sì, c'è da dire che se l'uomo tornasse a vivere a contatto con la natura, a possedere terreni da coltivare (come stanno facendo alcuni con gli ecovillaggi), si tornerebbe come una volta ad avere l'autosufficienza produttiva che ti permetterebbe di non dover più lavorare e rendere conto a nessuno, estraniandoti in parte dal sistema...
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03-12-2010, 20:31
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#19
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: L'Universo
Messaggi: 1,118
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Le alternative sono due.
O parto e faccio il vagabondo.
Oppure apro la finestra e mi butto.
Siccome non ho nessunisima intenzione di optare per la seconda opzione, credo proprio che m'inventerò qualcosa...
e tutto questo non fa altro che rafforzare un concetto cui penso da tempo.
Che la libertà, in fondo, è pura illusione.
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Guarda, io sono partito per fare il volontario all'estero, è stata un'esperienza dura ma formativa, se la fai (trovando un progetto che ti piaccia) potresti anche trovare la tua dimensione sociale/esistenziale (e magari un lavoro)...
Io partii con lo SVE (servizio volontario europeo), se non sbaglio hai meno di 25 anni quindi rientri appieno, inoltre le spese sono praticamente nulle anzi, ti pagano pure qualcosa...
Oppure c'è il servizio civile (anche all'estero), lo SVI, insomma, se ti può interessare l'ambito del sociale, potresti trovare qualche progetto adatto a te...
Pensaci bene, devi trovare qualcosa che ti dia davvero una forte motivazione a cambiare aria e cercare la tua strada...
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03-12-2010, 20:31
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#20
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: limbo
Messaggi: 2,852
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Quote:
Originariamente inviata da Robedain
Sì, c'è da dire che se l'uomo tornasse a vivere a contatto con la natura, a possedere terreni da coltivare (come stanno facendo alcuni con gli ecovillaggi), si tornerebbe come una volta ad avere l'autosufficienza produttiva che ti permetterebbe di non dover più lavorare e rendere conto a nessuno, estraniandoti in parte dal sistema...
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Sarebbe bellissimo....però gira e rigira i soldi servono...
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