Giorni fa un' amica mi ha chiesto di andare a un seminario insieme a lei in data xx. Io accetto, mi propone allora un posto e un' ora in cui vederci, per me ok. Il giorno dell' appuntamento, nel preciso momento in cui io, vestita, truccata (insomma pronta), stavo per uscire di casa, lei mi telefona. Rispondo, mi dice che deve ancora asciugarsi i capelli e che sarebbe allora venuta a prendermi in macchina col marito un'ora- un' ora e un quarto più tardi. Al che io, presa un po' alla sprovvista e non volendo stare in casa ad aspettare, decido di rinunciare all' incontro. Lei non la prende molto bene perché il marito l' avrebbe solamente accompagnata per poi tornare a casa (per impegni suoi) a evento iniziato. Morale della favola non lo so
, lei ci è andata ugualmente e quando ci siamo riviste un' altra volta non ne abbiamo neanche riparlato.
--Arrivo al dunque: raccontando questo episodio alla mia psicologa, lei mi chiede se io abbia mai posticipato un incontro con qualcuno, comportandomi come la suddetta amica; la mia risposta è stata chiaramente negativa.
Senza girarci troppo intorno mi assegna il compito di proporre un' uscita (cinema, caffè ecc) a qualcuno (non esclusa la mia amica) e magari fare qualcosa di egoistico. Tipo: decidere cosa fare, dove, provare a invertire i ruoli. Lasciando perdere che ho tre amici in croce, non ho comunque fatto un bel niente
e devo rivederla (la psic.) domani.
Vi trovate mai nella situazione di accettare ogni cosa vi venga proposta, arrivando puntuali e magari mettendo in secondo piano le vostre priorità? Riuscite a evitare il solito schema/cliché? Io ho sempre paura di deludere, sento il peso dello sforzo/sacrificio dell' altra persona a accettare un mio invito e a passare del tempo con me. Per non parlare del fatto che
per esperienza so che la gente alle mie proposte mi ride in faccia, ha troppo da fare, non ci rientra proprio, devo aspettare. (E si lamenta che non chiamo mai
).
Potevi chiedere a qualcuno del Forum: opzione valida ma per motivi pratici che non sto a spiegare non posso