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30-06-2014, 16:16
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#141
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 727
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ho detto che forse sarebbe esistita lo stesso una vita di coppia, mi pare una cosa un po' diversa.
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E perché?
La vita di coppia è funzionale alla riproduzione. Mi sembra talmente ovvio... e non solo a me, anche all'articolo e a chissà quante migliaia di persone autorevoli e competenti.
Nella specie umana, c'è necessità della cosiddetta paternal care, il supporto del padre per lo sviluppo della prole. Da qui la salda unione fra marito e moglie, necessaria all'allevamento dei figli.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
E allora che ce ne facciamo?
Dice che esistono solo quei motivi o no? Dice che sono inevitabilmente prevalenti rispetto a quelli "culturali"?
Se non lo dice, mi posso anche risparmiare di leggerlo: non dimostra nulla che smentisca quanto affermo.
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Quanti cavilli...
Dice che i motivi per cui l'approccio è strutturato così (così come? leggi l'articolo) sono prettamente biologici. Dice anche che pur esistendo delle variazioni culturali, in tutto il mondo le basi del corteggiamento sono uguali: quindi sì, potremmo dedurne che "inevitabilmente" va a finire così (come dice l'articolo) ma sarebbe un'interpretazione forse esagerata.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
No, non è ovvio manco per niente.
Dipende se gli "effetti collaterali" della biologia (ammesso che siano tali) sono sempre e comunque prevalenti rispetto alle motivazioni individuali e alle influenza culturali.
Io non ho mai negato che la biologia possa avere un ruolo, sto dicendo solo che finora non vedo prove del fatto che tale ruolo debba essere sempre e comunque prevalente, univoco e incontrastabile nel determinare le dinamiche di approccio tra i due sessi.
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Chiudiamo i discorsi astratti e parliamo di concretezza.
Se ad una persona viene istintivo strutturare l'approccio in un certo modo (l'articolo spiega perché: competizione intrasessuale, valutazione del rischio, limitatezza del tempo, selettività femminile) vuol dire che sta seguendo un complesso flusso di pensieri che si rifanno alla sua storia personale, ai suoi istinti ancestrali, ai suoi desideri, insomma a tutta la sua vita.
Auspicare "cambiamenti" non ha senso perché ci introdurremmo nelle sfere private di altre creature pensanti.
Il cambiamento lo faranno loro se e quando vorranno.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
OK, ma appunto come dicevo, se le cause volontarie ecc. possono essere anche più valide dei motivi biologici mi sembra un po' esagerato parlare di "fine ultimo", tutto qui.
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Sono più valide per l'invididuo e per la felicità della sua stessa vita, però non sono affatto meno importanti, anzi, sono la causa fondante.
Se togli il sesso, l'intimità e l'esclusività dal rapporto di coppia ad esempio, esso subirà un deciso tracollo.
Tali caratteristiche di tale rapporto sono intimamente legate al fatto che i due genitori dovrebbero ancestralmente essere abbastanza uniti da prendersi cura della prole la quale, negli umani, ha bisogno di più di un decennio e mezzo di cure prima di affrancarsi.
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Ultima modifica di Iacopo; 30-06-2014 a 16:18.
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30-06-2014, 16:25
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#142
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
E perché?
La vita di coppia è funzionale alla riproduzione. Mi sembra talmente ovvio... e non solo a me, anche all'articolo e a chissà quante migliaia di persone autorevoli e competenti.
Nella specie umana, c'è necessità della cosiddetta paternal care, il supporto del padre per lo sviluppo della prole. Da qui la salda unione fra marito e moglie, necessaria all'allevamento dei figli.
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Ma stavamo parlando del caso ipotetico in cui non ci fosse l'istinto riproduttivo o mi sbaglio? Che ne sai tu che una vita di coppia non sarebbe potuta nascere per altri motivi?
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Quanti cavilli...
Dice che i motivi per cui l'approccio è strutturato così (così come? leggi l'articolo) sono prettamente biologici. Dice anche che pur esistendo delle variazioni culturali, in tutto il mondo le basi del corteggiamento sono uguali: quindi sì, potremmo dedurne che "inevitabilmente" va a finire così (come dice l'articolo) ma sarebbe un'interpretazione forse esagerata.
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Dipende da cosa s'intende per "basi" e "variazioni", e da quanto le seconde possono discostarsi dalle prime. Vedrò se l'articolo dettaglia qualcosa in proposito.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Chiudiamo i discorsi astratti e parliamo di concretezza.
Se ad una persona viene istintivo strutturare l'approccio in un certo modo (l'articolo spiega perché: competizione intrasessuale, valutazione del rischio, limitatezza del tempo, selettività femminile) vuol dire che sta seguendo un complesso flusso di pensieri che si rifanno alla sua storia personale, ai suoi istinti ancestrali, ai suoi desideri, insomma a tutta la sua vita.
Auspicare "cambiamenti" non ha senso perché ci introdurremmo nelle sfere private di altre creature pensanti.
Il cambiamento lo faranno loro se e quando vorranno.
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Siccome un minimo cambaimento c'è già stato (e guarda caso in corrispondenza di cambiamenti culturali) è lecito immaginare che ulteriori cambiamenti culturali possano proporre ulteriori alternative ad altre persone ancora. Non ho capito perché i cambiamenti finora verificatisi vanno bene e quelli futuri invece dovrebbero essere per forza una roba tipo Matrix. In più ti ho già detto in precedenza che tipo di cambiamento auspicherei, per cui basta con 'ste storie stile microchip.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Sono più valide per l'invididuo e per la felicità della sua stessa vita, però non sono affatto meno importanti, anzi, sono la causa fondante.
Se togli il sesso, l'intimità e l'esclusività dal rapporto di coppia ad esempio, esso subirà un deciso tracollo.
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Nulla su cui la cultura non possa agire significativamente (altro che "fine ultimo").
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30-06-2014, 17:30
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#143
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 727
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith;1.315601
Ma stavamo parlando del caso ipotetico in cui non ci fosse l'istinto riproduttivo o mi sbaglio? Che ne sai tu che una vita di coppia non sarebbe potuta nascere per altri motivi?
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Eh... ma quali sarebbero questi motivi?
Se non ne dici nessuno vuol dire che non lo sai nemmeno tu, non ti pare? E quindi la teoria non ha senso di esistere...
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith;1.315601
Dipende da cosa s'intende per "basi" e "variazioni", e da quanto le seconde possono discostarsi dalle prime. Vedrò se l'articolo dettaglia qualcosa in proposito.
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Con "basi" si intende le modalità di approccio (la donna fa capire il suo interesse, l'uomo fa i gesti più evidenti, valutazione maschile del rischio in funzione della bellezza, ostentazione dell'interesse in funzione del rischio etc.).
Le "variazioni" non sono molto dettagliate nell'articolo, in realtà.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith;1.315601
Siccome un minimo cambaimento c'è già stato (e guarda caso in corrispondenza di cambiamenti culturali) è lecito immaginare che ulteriori cambiamenti culturali possano proporre ulteriori alternative ad altre persone ancora. Non ho capito perché i cambiamenti finora verificatisi vanno bene e quelli futuri invece dovrebbero essere per forza una roba tipo Matrix. In più ti ho già detto in precedenza che tipo di cambiamento auspicherei, per cui basta con 'ste storie stile microchip.
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Perché non c'è motivo per cui dovrebbero verificarsi ulteriori "cambiamenti" -.-
Secondo il caro articolo se le donne avessero avuto interesse verso chiunque di noi l'avrebbero mostrato per prime. E' colpa nostra se non l'abbiamo notato, non loro. E sì, il fatto che l'approccio è generalmente implicito è associato alla diversa natura delle donne.
Appiattire questa differenza (cioè rendere la distribuzione dei comportamenti femminile e maschile uguali) significa interferire col libero arbitrio altrui. Perché chiaramente ciascuno di noi dispone di libero arbitrio.
Prima le donne avevano un ruolo sociale nettamente inferiore e subordinato, adesso no, quindi non ha molto senso paragonare la libertà attuale a quella passata...
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith;1.315601
Nulla su cui la cultura non possa agire significativamente (altro che "fine ultimo").
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La cultura può modulare una struttura, ma senza struttura non fai nulla
Perché non concepisci una vita di coppia con un albatros femmina?
Semplicemente perché non ti riproduci con gli albatros femmina.
Perché non ti accoppi con le novantenni?
Perché sono evidentemente sterili
Ecc.
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Ultima modifica di Iacopo; 30-06-2014 a 17:43.
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30-06-2014, 17:36
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#144
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Credo che se devono emergere troppi particolari personali, sia meglio continuare una conversazione inter nos, giusto per evitare di tediare l'utenza con elementi alieni alla discussione.
Aggiungo solo un paio di cosette: da quando in qua una persona che esprime le proprie idee con convinzione dovrebbe passare per saccente, self-righteous? Atteniamoci alle parole e ai pensieri espressi da queste ultime, senza per forza entrare nei dettagli di vita personale (e se proprie dovete fare diagnosi on line, fatele nel rispetto della deontologia degli psicologi da tastiera )...ricordo la levata di scudi nei confronti di liuk risalente a qualche mese or sono: una discreta fetta dell'utenza si scagliò contro il suddetto perché rilevava nelle sue descrizioni abbondanti di particolari e dettagli "tecnici", una pretesa di superiorità sul resto delle persone qui iscritte, quasi che il narrarsi in prima persona coincidesse col desiderio di svilire loro e le relative inesperienze. L'atteggiamento narcisistico sottolineato da molti coincideva con una interpretazione corretta (come confermato dallo stesso liuk) ma l'esposizione sulla pubblica piazza del risentimento fobico era del tutto fuori luogo (si capisce perfettamente che si piacesse e amasse raccontarsi, ma dove sarebbe emerso il disprezzo verso gli altri?).
Soffermandomi poi sul discorso dell'empatia: per me questa coincide con la capacità di comprendere gli stati d'animo altrui, non necessariamente con il giustificarli, specie se partono da presupposti e coordinate lontane dal nostro modo di vedere le cose. Ad esempio potrei comprendere l'atteggiamento di una persona che, dopo aver visto la propria famiglia sterminata ex abrupto, desiderasse con tutte le sue forze la morte dell'assassino stesso...comprenderei ma non giustificherei il desiderio di farsi giustizia da soli.
Aggiungo inoltre che empatia significa capacità di immedesimazione nello stato d'animo altrui, indipendentemente dallo stato stesso, sia esso coincidente con il nostro o meno. Se sono triste perché devo provare risentimento o invidia verso coloro che sembrano godere dell'esistenza nella sua pienezza giorno per giorno (e viceversa)? Oltretutto ciò discosta da un'attitudine spiccatamente self-centered (per tarara: se conosci un equivalente italico di tale termine anglofono, segnalamelo ), dove si tende spesso a leggere la realtà esclusivamente in riferimento al proprio vissuto personale...c'è chi non riesce a credere che una persona che lavora per una multinazionale possa avere gravi problemi di autostima, solo perché il suo punto di vista egocentrico lo porta a reputare che chi riesce a fare ciò che lui non riuscirebbe a fare, debba per forza possedere caratteristiche che lo qualificherebbe come non del tutto problematico (pensiero che confina strettamente con i "calimerismi" di tanto tempo fa, per cui chi è bello non dovrebbe avere problemi, chi riesce a uscire una sera a settimana sarebbe solo un po timido™ e tutt'al più un semplice pigro). Proprio su uno di quei siti di incontri, mi imbattei in una ragazza laureata in ingegneria che lavorava per una importante multinazionale automobilistica d'oltreoceano, con frequenti trasferte all'estero e uno stipendio sufficientemente corposo da permetterle di comprarsi casa e macchina...la stessa mi confido però di venire fuori da anni di analisi e di sentirsi parecchio insicura con le persone e con gli uomini, e tale insicurezza emerse chiaramente dal suo modo di porsi quando ci incontrammo...avrei dovuto pensare che mentiva solo perché le mie specifiche problematiche di adattamento non mi hanno mai permesso di fare le stesse cose?
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30-06-2014, 17:47
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#145
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Eh... ma quali sarebbero questi motivi?
Se non ne dici nessuno vuol dire che non lo sai nemmeno tu, non ti pare? E quindi la teoria non ha senso di esistere...
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Mutua assistenza, affinità di pensiero, occasioni di divertimento e svago...hai voglia.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Con "basi" si intende le modalità di approccio (la donna fa capire il suo interesse, l'uomo fa i gesti più evidenti, valutazione maschile del rischio in funzione della bellezza, ostentazione dell'interesse in funzione del rischio etc.).
Le "variazioni" non sono molto dettagliate nell'articolo, in realtà.
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Peccato, visto che queste "variazioni" sono diventate statisticamente più rilevanti negli ultimi decenni sarebbe stato il caso di prestar loro più attenzione, anche in vista di eventuali "variazioni" future.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Perché non c'è motivo per cui dovrebbero verificarsi ulteriori "cambiamenti" -.-
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Questo lo dici tu. Come sono successi prima, possono succedere ancora.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Secondo il caro articolo se le donne avessero avuto interesse verso chiunque di noi l'avrebbero mostrato per prime.
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Beh, se dice proprio così dice una bella fregnaccia, esistono casi in cui le cose sono andate diversamente.
Tra parentesi, visto che nella maggior parte dei casi chi mostra interesse per primo è l'uomo, se ne deduce che col tuo criterio 'sti uomini si sono sempre fatti avanti con donne non interessate = assurdo.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
E' colpa nostra se non l'abbiamo notato, non loro.
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Eh sì, martelliamoci le gonadi per questo (btw, io non sto dando colpe alle donne in quanto tali).
Altra parola rivelatrice da parte tua, comunque: è colpevole chi cerca di far passare il concetto che le cose potrebbero andare diversamente, l'uomo DEVE farsi avanti per primo e interpretare i segnali femminili in aramaico e se non rispetta i "ruoli" è colpevole.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
E sì, il fatto che l'approccio è generalmente implicito è associato alla diversa natura delle donne.
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A motivazioni "biologiche" che non è ancora stato dimostrato essere inevitabilmente prevalenti, casomai.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Appiattire questa differenza (cioè rendere la distribuzione dei comportamenti femminile e maschile uguali) significa interferire col libero arbitrio altrui.
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Veramente è proprio il contrario: significa non pensare a se stessi come meri portatori di vagina o di pene (uguali agli altri portatori di vagina o di pene), ma come individui che se solo lo vogliono possono liberarsi da stereotipi di genere e preconcetti ad essi legati.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Prima le donne avevano un ruolo sociale nettamente inferiore e subordinato, adesso no, quindi non ha molto senso paragonare la libertà attuale a quella passata...
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Anche qui, che adesso non ci siano condizionamenti sociali (diversi da quelli citati, ma comunque presenti) lo dici tu. Quindi secondo il tuo criterio neanche adesso c'è libero arbitrio.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
La cultura può modulare una struttura, ma senza struttura non fai nulla
Perché non concepisci una vita di coppia con un albatros femmina?
Semplicemente perché non ti riproduci con gli albatros femmina.
Perché non ti accoppi con le novantenni?
Perché sono evidentemente sterili
Ecc.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Zoofilia
http://it.wikipedia.org/wiki/Gerontofilia
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Ultima modifica di Winston_Smith; 30-06-2014 a 17:52.
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30-06-2014, 18:01
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#146
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
E perché?
La vita di coppia è funzionale alla riproduzione. Mi sembra talmente ovvio... e non solo a me, anche all'articolo e a chissà quante migliaia di persone autorevoli e competenti.
Nella specie umana, c'è necessità della cosiddetta paternal care, il supporto del padre per lo sviluppo della prole. Da qui la salda unione fra marito e moglie, necessaria all'allevamento dei figli.
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è una scemenza immensa.
il ruolo paterno in grandissime culture umane NON è mai esistito.
e spesso i bambini sono considerati della madre fino ai 5 anni e poi della comunità stessa.
comunque in tante culture i giovani maschi hanno delle figure maschili di riferimento che può essere lo zio.. il fratello della madre o il marito della madre.
ma questo figura maschile è spesso riservata SOLO ai giovani maschi.
le femmine giovani hanno come figura di riferimento la madre stessa la nonna..
e spesso le mogli sono acquistate.. quindi manco amore c'è...
questo smentisce la figura maschile come necessaria per la prola e sopratutto i legami di coppia come intendiamo noi non sono serviti quasi A NULLA nella nostra specie.
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30-06-2014, 18:02
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#147
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 727
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Mutua assistenza, affinità di pensiero, occasioni di divertimento e svago...hai voglia.
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Discorso deviatissimo e sbagliatissimo.
Non ti accoppi strutturalmente in base a questo, ma in base a sesso ed età dell'individuo prescelto.
Non credo ad esempio che condurresti una vita di coppia soddisfacente con un bambino di 9 anni o un vecchietto di 82 anni, per quanto egli sia gentile e ti assista, la pensi in maniera simile alla tua e si diverta con te.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Peccato, visto che queste "variazioni" sono diventate statisticamente più rilevanti negli ultimi decenni sarebbe stato il caso di prestar loro più attenzione, anche in vista di eventuali "variazioni" future.
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Ma dove?
L'articolo parla di ora, mica di 100 anni fa... quindi quelle che tu chiami "variazioni" sono proprio le strutture, le "basi".
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Questo lo dici tu. Come sono successi prima, possono succedere ancora.
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Perché dovrebbero succedere?
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Beh, se dice proprio così dice una bella fregnaccia, esistono casi in cui le cose sono andate diversamente.
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I casi sono i casi, l'andamento generale è l'andamento generale.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Eh sì, martelliamoci le gonadi per questo (btw, io non sto dando colpe alle donne in quanto tali).
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Quindi a qualche donna la dai la colpa?
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Altra parola rivelatrice da parte tua, comunque:
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E' solo enfatica. Affermazione equivalente: la responsabilità della perdita di un'occasione è di chi la rifiuta, non certo di chi la offre (...)
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
è colpevole chi cerca di far passare il concetto che le cose potrebbero andare diversamente, l'uomo DEVE farsi avanti per primo e interpretare i segnali femminili in aramaico e se non rispetta i "ruoli" è colpevole.
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Ma mi prendi in giro??
Nessuno è colpevole. La parola più adatta è responsabile. Chi butta via un'occasione è certamente responsabile della sua scelta.
Se nessuna occasione gli è mai stata offerta, non ha alcuna responsabilità, invece.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
A motivazioni "biologiche" che non è ancora stato dimostrato essere inevitabilmente prevalenti, casomai.
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...
L'articolo prova come le motivazioni biologiche strutturino tutto il corteggiamento con dati.
E tu?
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Veramente è proprio il contrario: significa non pensare a se stessi come meri portatori di vagina o di pene (uguali agli altri portatori di vagina o di pene), ma come individui che se solo lo vogliono possono liberarsi da stereotipi di genere e preconcetti ad essi legati.
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Se vabbè... quindi riconoscere delle differenze significa vedere solo quelle differenze? Ma stiamo scherzando?
Non è che tutte le differenze fra i generi sono cattive... alcune ci sono e basta, altre sono addirittura godibili.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Anche qui, che adesso non ci siano condizionamenti sociali (diversi da quelli citati, ma comunque presenti) lo dici tu. Quindi secondo il tuo criterio neanche adesso c'è libero arbitrio.
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Ce ne sono di molte meno mi pare.
Prima tante cose non si potevano proprio fare. Ora vengono attuate da tantissime persone pratiche sessuali allucinanti senza che nessuno emetta un gemito, ad esempio.
Mi pare che la differenza sia enorme rispetto a prima.. ma proprio non c'è paragone...
Da quanto dici parrebbe che le persone agiscano prevalentemente in base a questi condizionamenti sociali, ma non mi sembra proprio, come provato in un articolo scientifico.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
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Non pensi che se hanno aperto articoli sulla zoofilia e sulla gerontofilia questi fenomeni non siano classificati come un po' "strani"?
Aggiungo:
In psicopatologia, con zoofilia erotica, bestialismo o, più tecnicamente, zooerastia si designa la pratica parafiliaca umana di accoppiarsi o avere rapporti sessuali con animali
La gerontofilia deriva dal greco geron che significa anziano e philia cioè amore, affinità. Indica l'attrazione sessuale specifica, tendenzialmente esclusiva, verso persone anziane da parte di persone molto più giovani.[1] Tale forma di attrazione può assumere il carattere di vera e propria parafilia nel caso in cui il soggetto anziano sia incapace di intendere o volere oppure costretto a subire forme di sessualità (ad es. stupro) rispetto alle quali esso non sia consenziente. È interpretata come equivalente edipico.
Parafilia=malattia
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30-06-2014, 18:08
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#148
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Credo che se devono emergere troppi particolari personali, sia meglio continuare una conversazione inter nos, giusto per evitare di tediare l'utenza con elementi alieni alla discussione.
Aggiungo solo un paio di cosette: da quando in qua una persona che esprime le proprie idee con convinzione dovrebbe passare per saccente, self-righteous? Atteniamoci alle parole e ai pensieri espressi da queste ultime, senza per forza entrare nei dettagli di vita personale (e se proprie dovete fare diagnosi on line, fatele nel rispetto della deontologia degli psicologi da tastiera )...ricordo la levata di scudi nei confronti di liuk risalente a qualche mese or sono: una discreta fetta dell'utenza si scagliò contro il suddetto perché rilevava nelle sue descrizioni abbondanti di particolari e dettagli "tecnici", una pretesa di superiorità sul resto delle persone qui iscritte, quasi che il narrarsi in prima persona coincidesse col desiderio di svilire loro e le relative inesperienze. L'atteggiamento narcisistico sottolineato da molti coincideva con una interpretazione corretta (come confermato dallo stesso liuk) ma l'esposizione sulla pubblica piazza del risentimento fobico era del tutto fuori luogo (si capisce perfettamente che si piacesse e amasse raccontarsi, ma dove sarebbe emerso il disprezzo verso gli altri?).
Soffermandomi poi sul discorso dell'empatia: per me questa coincide con la capacità di comprendere gli stati d'animo altrui, non necessariamente con il giustificarli, specie se partono da presupposti e coordinate lontane dal nostro modo di vedere le cose. Ad esempio potrei comprendere l'atteggiamento di una persona che, dopo aver visto la propria famiglia sterminata ex abrupto, desiderasse con tutte le sue forze la morte dell'assassino stesso...comprenderei ma non giustificherei il desiderio di farsi giustizia da soli.
Aggiungo inoltre che empatia significa capacità di immedesimazione nello stato d'animo altrui, indipendentemente dallo stato stesso, sia esso coincidente con il nostro o meno. Se sono triste perché devo provare risentimento o invidia verso coloro che sembrano godere dell'esistenza nella sua pienezza giorno per giorno (e viceversa)? Oltretutto ciò discosta da un'attitudine spiccatamente self-centered (per tarara: se conosci un equivalente italico di tale termine anglofono, segnalamelo ), dove si tende spesso a leggere la realtà esclusivamente in riferimento al proprio vissuto personale...c'è chi non riesce a credere che una persona che lavora per una multinazionale possa avere gravi problemi di autostima, solo perché il suo punto di vista egocentrico lo porta a reputare che chi riesce a fare ciò che lui non riuscirebbe a fare, debba per forza possedere caratteristiche che lo qualificherebbe come non del tutto problematico (pensiero che confina strettamente con i "calimerismi" di tanto tempo fa, per cui chi è bello non dovrebbe avere problemi, chi riesce a uscire una sera a settimana sarebbe solo un po timido™ e tutt'al più un semplice pigro). Proprio su uno di quei siti di incontri, mi imbattei in una ragazza laureata in ingegneria che lavorava per una importante multinazionale automobilistica d'oltreoceano, con frequenti trasferte all'estero e uno stipendio sufficientemente corposo da permetterle di comprarsi casa e macchina...la stessa mi confido però di venire fuori da anni di analisi e di sentirsi parecchio insicura con le persone e con gli uomini, e tale insicurezza emerse chiaramente dal suo modo di porsi quando ci incontrammo...avrei dovuto pensare che mentiva solo perché le mie specifiche problematiche di adattamento non mi hanno mai permesso di fare le stesse cose?
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Veramente sei tu che hai iniziato a tirare fuori personalismi citando una certa concittadina di Tarara, quindi non predicare bene e razzolare male.
Un'idea dell'utente in questione uno se la fa in base a ciò che quest'ultimo scrive, così come te la fai tu quando dai consigli agli utenti e ti credi di aver trovato la soluzione per vivere meglio rispetto agli altri.
Inoltre uno che posta foto di se stesso atteggiandosi e dicendo quanto sia "cool" non è che dia proprio l'idea di modestia, eh, unito al fatto di dover raccontare dei tuoi successi sessuali qua a destra e manca....non capisco perchè scrivi ancora qua se pensi di avere tutte le soluzioni a tua portata e se pensi di stare tanto bene.
Inoltre qui le persone cercano di migliorarsi facendo psicoterapia, quindi già c'è un impegno nella vita reale che tu sembri negare e io mi chiedo: tu la fai psicoterapia o ti piace fare psicoterapia nei confronti degli altri per pompare la tua autostima?
Inoltre mi sembra che tu hai in testa troppo la categoria vincente vs perdente, che non mi piace proprio, sei molto americano in questo. Ognuno avrà un punto di arrivo diverso da quello di un altro, proprio perchè appunto il punto di partenza è diverso per ognuno di noi.
E tu non sei self-centred quando sminuisci i problemi di chi insegna dicendo che è un lavoro facile perchè di sole 18 ore, sminuendo sia la fatica psico-fisica dello stare in classe che il lavoro sommerso che una persona seria svolge a casa per fare una lezione decente? Inoltre mi pare ovvio che chi è timido viva male un mestiere magari più facile per le persone molto sicure si sè, ma visto che scrivo su fobiasociale ho il diritto di dire che per me insegnare è difficilissimo, perchè richiede "social skylls" che penso di non possedere.
Mi pare che tu vedi le cose solo a senso unico e giudichi gli errori valutativi altrui senza renderti conto che anche i giudizi che tu esprimi sono molto di parte e comunque espressione del tuo personale e parzialissimo punto di vista, non sei certo il portatore della verità.
Personalmente penso che ognuno stia facendo un suo percorso personale, non ti vedo avanti a me o a tanti altri, il fatto che tu ti atteggi a guru e dai per scontato che le soluzioni che vanno bene a te siano valide per tutti dà l'idea invece che sia tu la persona dogmatica e molto self-centred, inoltre portata a credere che solo il successo sociale e donnesco sia la strada per stare meglio con se stessi e il mondo. Lo pensi tu, ma così non è!
Personalmente non penso di provare risentimento e invidia, posso magari provare queste emozioni negative in alcuni frangenti, così come emozioni di rabbia e frustrazione perchè sono un essere umano portatore di una vita complicata alle spalle. Di certo non me ne vergogno per apparire a tutti i costi perfettina e comunque ne sono consapevole e lavoro su me stessa senza che venga tu a darmi la benedizione papale e a spiegarmi delle cose ovvie.
Tu condanni certi atteggiamenti pensando che tu ne sia completamente immune, ma ne sei tanto sicuro?
Sinceramente una persona che sminuisce il vissuto altrui (come spesso fai tu qui sopra) non mi sembra molto empatica....il fatto che non ci si deve limitare a piangersi addosso per andare avanti e risolvere i propri problemi non sta a significare che si debba adottare un atteggiamento negazionista dei vissuti e della sofferenza altrui, che tu sminuisci relegandoli a mere proiezioni mentali del cervello di un individuo.
Esempio: se io dico che ho subito bullismo da piccola, trovo molto freddo e maleducato nonchè privo di empatia che tu mi dica che sono "seghe mentali mie"e che magari ho frainteso o che mi sono auto-esclusa a soli 6-7 anni. Un approccio sano sarebbe ammettere l'accaduto e provare compassione per l'interlocutore, ma nel contempo aiutarlo a pensare positivo e a fargli vedere che non necessariamente tutte le persone sono uguali a quei bulli che abbiamo conosciuto in passato. Imparare a porci serenamente col prossimo per evitare pensieri disfunzionali non significa negare dolori e vissuti. C'è una bella differenza.
Inoltre - e la trovo una tua grande insicurezza, mio caro guru - tu non riconosci mai i tuoi limiti e dai sostegno solo a chi ti dà man forte, perchè ti piace che ti "si lisci il pelo" e ti si dia sempre ragione. Non accetti dialetticamente il pensiero altrui, in realtà sei molto "calimeriano" e chiuso pure tu. Sei il bue che dice cornuto all'asino, insomma. Detto questo la chiudo qui, se vuoi andare avanti senza metterti mai in discussione a me non interessa, la vita è la tua e non intendo certo imitarti.
ps: ah si, io reputerei pigra una persona solo un po' timida? Ma non sei tu che dai dei pigri a tutti dicendo che volere = potere e che se quindi una persona non riesce è solo colpa della sua volontà? Ma...scendi dal piedistallo.
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Ultima modifica di clizia; 30-06-2014 a 20:00.
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30-06-2014, 18:09
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#149
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 727
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Originariamente inviata da Ansiaboy
è una scemenza immensa.
il ruolo paterno in grandissime culture umane NON è mai esistito.
e spesso i bambini sono considerati della madre fino ai 5 anni e poi della comunità stessa.
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Infatti, è per questo che la pratica del matrimonio è così rara sul globo ed è anche per questo che le donne scelgono gli uomini completamente a caso, infischiandosene di qualità come fedeltà e responsabilità.
Corrobora le tue affermazioni con esempi...
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Originariamente inviata da Ansiaboy
comunque in tante culture i giovani maschi hanno delle figure maschili di riferimento che può essere lo zio.. il fratello della madre o il marito della madre.
ma questo figura maschile è spesso riservata SOLO ai giovani maschi.
le femmine giovani hanno come figura di riferimento la madre stessa la nonna..
e spesso le mogli sono acquistate.. quindi manco amore c'è...
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Non ho capito.
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Originariamente inviata da Ansiaboy
questo smentisce la figura maschile come necessaria per la prola e sopratutto i legami di coppia come intendiamo noi non sono serviti quasi A NULLA nella nostra specie.
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Quindi le madri sono sempre sole e riescono contemporaneamente ad allevare i figli e a guadagnarsi il cibo, comprare la casa ecc mentre gli uomini vanno in giro a spassarsela e metterle incinte completamente a caso?
Mi sembra che invece gli uomini e le donne si leghino molto spesso...
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30-06-2014, 18:25
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#150
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Originariamente inviata da Iacopo
Discorso deviatissimo e sbagliatissimo.
Non ti accoppi strutturalmente in base a questo, ma in base a sesso ed età dell'individuo prescelto.
Non credo ad esempio che condurresti una vita di coppia soddisfacente con un bambino di 9 anni o un vecchietto di 82 anni, per quanto egli sia gentile e ti assista, la pensi in maniera simile alla tua e si diverta con te.
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Ah, quindi i gay si comportano in maniera "deviatissima e sbagliatissima"?
Eppure non mi pare che il FINE ULTIMO che guidi le loro vite di coppia sia quello di riprodursi col loro partner, almeno dalpunto di vista biologico. Non può valere lo stesso anche per alcuni etero?
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Originariamente inviata da Iacopo
Ma dove?
L'articolo parla di ora, mica di 100 anni fa... quindi quelle che tu chiami "variazioni" sono proprio le strutture, le "basi".
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Come ti dicevo, dipende da cosa s'intende con questi concetti.
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Originariamente inviata da Iacopo
Perché dovrebbero succedere?
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Gli squilibri creano instabilità e disagio, ergo la spinta a livellare tali squilibri. Com'è successo prima, potrà succedere in futuro.
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Originariamente inviata da Iacopo
I casi sono i casi, l'andamento generale è l'andamento generale.
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Specifica che stai parlando in generale e non a livello universale, allora.
E comunque le donne che non si fanno avanti per prime anche se interessate sono la maggioranza, a meno di non pensare che gli uomini che si fanno avanti per primi (la maggioranza) lo facciano sempre con donne non interessate.
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Originariamente inviata da Iacopo
Quindi a qualche donna la dai la colpa?
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Le stesse colpe che dò a qualche uomo: aspettarsi che gli altri siano tutti uguali e che chi non si comporta in maniera "allineata" sia il soggetto "strano" da evitare o denigrare.
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Originariamente inviata da Iacopo
E' solo enfatica. Affermazione equivalente: la responsabilità della perdita di un'occasione è di chi la rifiuta, non certo di chi la offre (...)
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Non è proprio equivalente come concetto.
Poi la comunicazione è un processo biunivoco, se una pretende che si colgano certe occasioni offrendole in aramaico antico o in termini interpretabili in 100 modi, non può pensare di non essere responsabile anche lei.
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Originariamente inviata da Iacopo
L'articolo prova come le motivazioni biologiche strutturino tutto il corteggiamento con dati.
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Prova il loro effetto, ma non prova che le motivazioni biologiche siano sempre e comunque prevalenti su quelle culturali, se ho capito bene.
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Originariamente inviata da Iacopo
Se vabbè... quindi riconoscere delle differenze significa vedere solo quelle differenze? Ma stiamo scherzando?
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Sei tu che parli di natura delle donne, come fossero tutte uguali.
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Originariamente inviata da Iacopo
Ce ne sono di molte meno mi pare.
Prima tante cose non si potevano proprio fare. Ora vengono attuate da tantissime persone pratiche sessuali allucinanti senza che nessuno emetta un gemito, ad esempio.
Mi pare che la differenza sia enorme rispetto a prima.. ma proprio non c'è paragone...
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Ho detto che i condizionamenti sociali sono diversi ora, infatti. Prova ad andare in giro dicendo che sei vergine e le donne non ti vogliono (se sei uomo), oppure prova ad andare in giro dicendo che avresti una gran voglia di fare sesso con qualcuno (se sei donna) e vedi le reazioni dei più.
Esistono condizionamenti sociali? Sì.
Sono vincolanti per un certo numero di persone? Sì.
That's all, chiedo solo che siano rimossi o attenuati il più possibile, non me ne frega nulla se prima ce n'erano degli altri, voglio togliere di mezzo anche questi.
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Da quanto dici parrebbe che le persone agiscano prevalentemente in base a questi condizionamenti sociali, ma non mi sembra proprio, come provato in un articolo scientifico.
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No, io non sto postulando nulla, sei tu che postuli la prevalenza dell'elemento biologico (quanto alle prove, quando avrò letto l'articolo ti farò sapere).
Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Non pensi che se hanno aperto articoli sulla zoofilia e sulla gerontofilia questi fenomeni non siano classificati come un po' "strani"?
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E' la cultura a classificarli come "strani" (non che io stia giustificando le parafilie, sto solo dicendo che il concetto di etica è prettamente culturale).
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30-06-2014, 18:27
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#151
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
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E al discorso di prima aggiungo: il fatto che io riconosca che ci siano diversi livelli di ansia, così come diversi livelli di austostima non sta a significare che io sminuisca i problemi di chi in un certo senso è "meno problematico" in quanto meno ansioso e meno insicuro. Io stessa penso di essere fortunata e di avere meno problemi di molti utenti qua dentro, non faccio certo a gara per stare meglio o peggio, ma così come riconosco di stare meglio di molti così posso riconoscere che magari se uno ha avuto 7-8 partner e lavora in una grande azienda forse è meno indietro di me o di altri rispetto al suo percorso di vita e probabilmente ha avuto più risorse e strumenti che gli hanno permesso di essere più forte e determinato. Allo stesso modo riconosco di essere forte e determinata io in altri ambiti, ad esempio. Non ci vedo nulla di male a riconoscere ciò, nè ci scorgo un giudizio di valore. Sei tu che vivi tutto come una gara....
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30-06-2014, 18:42
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#152
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 727
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ah, quindi i gay si comportano in maniera "deviatissima e sbagliatissima"?
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No. Anche loro scelgono in base al sesso, nel loro caso il loro stesso sesso.
Ai gay non fanno né caldo né freddo le persone del sesso opposto.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Eppure non mi pare che il FINE ULTIMO che guidi le loro vite di coppia sia quello di riprodursi col loro partner, almeno dalpunto di vista biologico. Non può valere lo stesso anche per alcuni etero?
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E' più complicato per loro, ma una famiglia la vogliono costruire. Tutta la questione delle adozioni gay, insomma.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Come ti dicevo, dipende da cosa s'intende con questi concetti.
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L'ho detto prima... non si può andare in cerchio.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Gli squilibri creano instabilità e disagio, ergo la spinta a livellare tali squilibri. Com'è successo prima, potrà succedere in futuro.
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Sii ragionevole. Le diversità non sono sempre squilibri.
Come dice un altro articolo: "gli uomini sono selettivi tanto quanto le donne quando si tratta di creare una relazione stabile".
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1467-6494.1990.tb00909.x/abstract?deniedAccessCustomisedMessage=&userIsAuth enticated=false
Come dice l'articolo di prima:"le persone sono tanto meno esplicite quanto più grande è il rischio".
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Specifica che stai parlando in generale e non a livello universale, allora.
E comunque le donne che non si fanno avanti per prime anche se interessate sono la maggioranza, a meno di non pensare che gli uomini che si fanno avanti per primi (la maggioranza) lo facciano sempre con donne non interessate.
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Certo, io faccio discorsi puramente statistici. Lungi da me descrivere situazioni soggettive, particolari, personali, dettagliate.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Le stesse colpe che dò a qualche uomo: aspettarsi che gli altri siano tutti uguali e che chi non si comporta in maniera "allineata" sia il soggetto "strano" da evitare o denigrare.
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Questo è ovviamente un comportamento da deprecare ed eliminare.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Non è proprio equivalente come concetto.
Poi la comunicazione è un processo biunivoco, se una pretende che si colgano certe occasioni offrendole in aramaico antico o in termini interpretabili in 100 modi, non può pensare di non essere responsabile anche lei.
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Certo, se lei pretende di comunicare il proprio interesse con segnali totalmente astrusi la responsabilità è interamente sua. Diciamo che se lei (o lui) ha dei buoni motivi per giustificare questa "ritrosia" (per esempio non illudere l'altro) allora può andare bene. In parte hai ragione.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Prova il loro effetto, ma non prova che le motivazioni biologiche siano sempre e comunque prevalenti su quelle culturali, se ho capito bene.
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Diciamo che quell'articolo si introduce formulando alcune ipotesi e traendone dei corollari. Nel seguito, prova tramite un campione che quelle ipotesi sono confermate dai dati.
Ogni tanto conferma che i fattori culturali non influenzano la base del corteggiamento.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Sei tu che parli di natura delle donne, come fossero tutte uguali.
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Io parlo di natura di una qualche comunità quando la distribuzione dei loro comportamenti è ben identificabile e distinguibile da altre distribuzioni di comportamento.
Ad esempio posso parlare di clima "alpino". Non è che tutte le località alpine hanno clima uguale, però ci sono caratteristiche come le gelate estive, l'innevamento per 9 mesi, l'ampia escursione termica annuale, eccetera, che le distinguono ad esempio dalle località poste all'equatore sulla costa.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ho detto che i condizionamenti sociali sono diversi ora, infatti. Prova ad andare in giro dicendo che sei vergine e le donne non ti vogliono (se sei uomo), oppure prova ad andare in giro dicendo che avresti una gran voglia di fare sesso con qualcuno (se sei donna) e vedi le reazioni dei più.
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Io dico a tutti che sono vergine, e la gente mi incoraggia a cercare la donna giusta, ad aspettare che poi arriva, oppure a provare a cercarla.
Nessuno mi ha mai denigrato per questo.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Esistono condizionamenti sociali? Sì.
Sono vincolanti per un certo numero di persone? Sì.
That's all, chiedo solo che siano rimossi o attenuati il più possibile, non me ne frega nulla se prima ce n'erano degli altri, voglio togliere di mezzo anche questi.
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E' una richiesta comprensibile. Io te l'appoggio, ma non credo che le modalità di approccio cambierebbero nonostante la loro auspicabile rimozione.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
No, io non sto postulando nulla, sei tu che postuli la prevalenza dell'elemento biologico (quanto alle prove, quando avrò letto l'articolo ti farò sapere).
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Appunto, non la postulo, la derivo da uno studio...
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Originariamente inviata da Winston_Smith
E' la cultura a classificarli come "strani" (non che io stia giustificando le parafilie, sto solo dicendo che il concetto di etica è prettamente culturale).
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No no, è proprio il fatto che siano parafilie a classificarli come "strani".
Anche la pedofilia è una parafilia.
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30-06-2014, 19:06
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#153
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Penso che il nostro carattere sia determinato nella maggior parte dalla genetica, cioè nasciamo già "preconfezionati" .
Penso che le malattie mentali esistono statisticamente e dovute dalla vulnerabilità e ci siano cause multifattoriali a scatenarle.
Penso che personaggi storici del nazismo hanno mostrato nella loro piena "lucidità " tutto il male possibile, non credo che ci fosse malattia ma una sconfinata cattiveria.
Penso che esistono gradi di gravità delle patologie mentali ed alcune riescono ad essere modificate anche con la sola psicoterapia, ma non vengono eliminate, tant'è vero che la maggior parte sono ricorrenti o non guariscono del tutto.
Penso che l'accoppiamento sia istintivo, non so però se il fine ultimo è la riproduzione.
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30-06-2014, 22:19
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#154
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,699
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Originariamente inviata da muttley
Credo che se devono emergere troppi particolari personali, sia meglio continuare una conversazione inter nos, giusto per evitare di tediare l'utenza con elementi alieni alla discussione.
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Ah questa poi, è veramente ridicola.
Ma come, sei stato tu stesso a coinvolgere altri utenti che non c'entravano nulla con la discussione usandoli come scudo dietro cui nasconderti, e ora hai pure il coraggio di lamentarti che stanno emergendo "troppi particolari personali"?? Che immane spudoratezza.
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Originariamente inviata da muttley
da quando in qua una persona che esprime le proprie idee con convinzione dovrebbe passare per saccente, self-righteous? Atteniamoci alle parole e ai pensieri espressi da queste ultime
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Proprio le parole, infatti - non solo per via del significato loro attribuito, ma anche per il modo con cui vengono pronunciate - consentono di distinguere tra convinzione e saccenza. Il fatto che tu non veda o non voglia vedere (per motivi tuoi) la linea di demarcazione tra i due fenomeni non significa che tale linea non esista.
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Originariamente inviata da muttley
(e se proprie dovete fare diagnosi on line, fatele nel rispetto della deontologia degli psicologi da tastiera )
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Torna a pagina 10 di questo stesso thread e approfittane per rileggere quello che già ti ho detto a proposito delle diagnosi on-line: quella di farle è una pretesa irrealistica che esula tanto dalle tue capacità quanto dalle mie, per cui il discorso non ha proprio motivo di esistere, inutile che cerchi di svicolare.
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Originariamente inviata da muttley
...ricordo la levata di scudi nei confronti di liuk risalente a qualche mese or sono: una discreta fetta dell'utenza si scagliò contro il suddetto perché rilevava nelle sue descrizioni abbondanti di particolari e dettagli "tecnici", una pretesa di superiorità sul resto delle persone qui iscritte, quasi che il narrarsi in prima persona coincidesse col desiderio di svilire loro e le relative inesperienze. L'atteggiamento narcisistico sottolineato da molti coincideva con una interpretazione corretta (come confermato dallo stesso liuk) ma l'esposizione sulla pubblica piazza del risentimento fobico era del tutto fuori luogo (si capisce perfettamente che si piacesse e amasse raccontarsi, ma dove sarebbe emerso il disprezzo verso gli altri?).
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Io personalmente non mi sono mai scagliato contro liuk, quindi per quanto mi riguarda hai nuovamente fatto fiasco col tuo discorso.
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Originariamente inviata da muttley
empatia significa capacità di immedesimazione nello stato d'animo altrui, indipendentemente dallo stato stesso, sia esso coincidente con il nostro o meno.
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Esatto, ed è proprio quello che tu pretendi che facciano gli altri senza però sforzarti di farlo tu stesso.
Complimenti oh, tutti bravi così!
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Originariamente inviata da muttley
un'attitudine spiccatamente self-centered (per tarara: se conosci un equivalente italico di tale termine anglofono, segnalamelo )
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Egocentrico, tanto per cominciare. Non è che ci voglia la scienza eh. Basta un minimo di buona volontà. Ma proprio un minimo. Un apologeta della volontà del tuo calibro dovrebbe ben saperlo. Evidentemente, anche qui la volontà è una regola che ti piace applicare soltanto ai casi degli altri, e non a te stesso.
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Originariamente inviata da muttley
dove si tende spesso a leggere la realtà esclusivamente in riferimento al proprio vissuto personale
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Esattamente come te.
Ne sei consapevole? Se sì bene, col tempo potresti lavorarci sopra e sperare di migliorare. Se no male, peggio per te.
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30-06-2014, 22:20
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#155
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,699
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Originariamente inviata da clizia
Veramente sei tu che hai iniziato a tirare fuori personalismi citando una certa concittadina di Tarara, quindi non predicare bene e razzolare male.
Un'idea dell'utente in questione uno se la fa in base a ciò che quest'ultimo scrive, così come te la fai tu quando dai consigli agli utenti e ti credi di aver trovato la soluzione per vivere meglio rispetto agli altri.
Inoltre uno che posta foto di se stesso atteggiandosi e dicendo quanto sia "cool" non è che dia proprio l'idea di modestia, eh, unito al fatto di dover raccontare dei tuoi successi sessuali qua a destra e manca....non capisco perchè scrivi ancora qua se pensi di avere tutte le soluzioni a tua portata e se pensi di stare tanto bene.
Inoltre qui le persone cercano di migliorarsi facendo psicoterapia, quindi già c'è un impegno nella vita reale che tu sembri negare e io mi chiedo: tu la fai psicoterapia o ti piace fare psicoterapia nei confronti degli altri per pompare la tua autostima?
Inoltre mi sembra che tu hai in testa troppo la categoria vincente vs perdente, che non mi piace proprio, sei molto americano in questo. Ognuno avrà un punto di arrivo diverso da quello di un altro, proprio perchè appunto il punto di partenza è diverso per ognuno di noi.
E tu non sei self-centred quando sminuisci i problemi di chi insegna dicendo che è un lavoro facile perchè di sole 18 ore, sminuendo sia la fatica psico-fisica dello stare in classe che il lavoro sommerso che una persona seria svolge a casa per fare una lezione decente? Inoltre mi pare ovvio che chi è timido viva male un mestiere magari più facile per le persone molto sicure si sè, ma visto che scrivo su fobiasociale ho il diritto di dire che per me insegnare è difficilissimo, perchè richiede "social skylls" che penso di non possedere.
Mi pare che tu vedi le cose solo a senso unico e giudichi gli errori valutativi altrui senza renderti conto che anche i giudizi che tu esprimi sono molto di parte e comunque espressione del tuo personale e parzialissimo punto di vista, non sei certo il portatore della verità.
Personalmente penso che ognuno stia facendo un suo percorso personale, non ti vedo avanti a me o a tanti altri, il fatto che tu ti atteggi a guru e dai per scontato che le soluzioni che vanno bene a te siano valide per tutti dà l'idea invece che sia tu la persona dogmatica e molto self-centred, inoltre portata a credere che solo il successo sociale e donnesco sia la strada per stare meglio con se stessi e il mondo. Lo pensi tu, ma così non è!
Personalmente non penso di provare risentimento e invidia, posso magari provare queste emozioni negative in alcuni frangenti, così come emozioni di rabbia e frustrazione perchè sono un essere umano portatore di una vita complicata alle spalle. Di certo non me ne vergogno per apparire a tutti i costi perfettina e comunque ne sono consapevole e lavoro su me stessa senza che venga tu a darmi la benedizione papale e a spiegarmi delle cose ovvie.
Tu condanni certi atteggiamenti pensando che tu ne sia completamente immune, ma ne sei tanto sicuro?
Sinceramente una persona che sminuisce il vissuto altrui (come spesso fai tu qui sopra) non mi sembra molto empatica....il fatto che non ci si deve limitare a piangersi addosso per andare avanti e risolvere i propri problemi non sta a significare che si debba adottare un atteggiamento negazionista dei vissuti e della sofferenza altrui, che tu sminuisci relegandoli a mere proiezioni mentali del cervello di un individuo.
Esempio: se io dico che ho subito bullismo da piccola, trovo molto freddo e maleducato nonchè privo di empatia che tu mi dica che sono "seghe mentali mie"e che magari ho frainteso o che mi sono auto-esclusa a soli 6-7 anni. Un approccio sano sarebbe ammettere l'accaduto e provare compassione per l'interlocutore, ma nel contempo aiutarlo a pensare positivo e a fargli vedere che non necessariamente tutte le persone sono uguali a quei bulli che abbiamo conosciuto in passato. Imparare a porci serenamente col prossimo per evitare pensieri disfunzionali non significa negare dolori e vissuti. C'è una bella differenza.
Inoltre - e la trovo una tua grande insicurezza, mio caro guru - tu non riconosci mai i tuoi limiti e dai sostegno solo a chi ti dà man forte, perchè ti piace che ti "si lisci il pelo" e ti si dia sempre ragione. Non accetti dialetticamente il pensiero altrui, in realtà sei molto "calimeriano" e chiuso pure tu. Sei il bue che dice cornuto all'asino, insomma. Detto questo la chiudo qui, se vuoi andare avanti senza metterti mai in discussione a me non interessa, la vita è la tua e non intendo certo imitarti.
ps: ah si, io reputerei pigra una persona solo un po' timida? Ma non sei tu che dai dei pigri a tutti dicendo che volere = potere e che se quindi una persona non riesce è solo colpa della sua volontà? Ma...scendi dal piedistallo.
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E lo chiamano "il sesso debole"!
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30-06-2014, 22:37
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#156
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 3,978
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Quote:
Originariamente inviata da clizia
Rage - post di un certo spessore
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