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Vecchio 09-10-2012, 16:16   #1
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L'avatar di Janethy
 

Innanzi tutto tengo a precisare che non è AUTOCONVINZIONE, (questa è una cosa che ho notato facendo parte del forum ma soprattutto avendo a che fare con altre persone)
Secondo me chi soffre di Fobia Sociale è una persona estremamente intelligente, dotata di quel certo sesto senso che altre persone non hanno,
è una nostra convinzione quella di ritenerci inferiori agli altri, perchè non siamo come la massa, non siamo come il 99,9 % delle persone che ci circondano, però GUARDA...ci sono io, ci sei TU e poi chissà quante persone qui su forum...e chissà quante ancora non conoscono il forum ma soffrono della stessa cosa!!!

Perchè credo che siamo persone con qualcosa in più ( e non con qualcosa in meno!!) ???
Ve lo spiego in parole povere:
Perchè ci poniamo domande...gli stolti non si pongono domande, non si creano problemi perchè non vedono problemi, per loro tutto fila liscio e non hanno paura di nulla. La paura serve, anche quella verso gli uomini, socializzare...bè io la vedo come una scelta, sto bene così, perchè dovrei socializzare e far parte di un gruppo se non è nella mia natura? se il mio IO non accetta di socializzare e fa fatica a farlo, perchè devo COSTRINGERLO? Perchè mi devo sentire una persona con dei problemi se non vado ad una festa? E' la MIA vita...posso scegliere io come gestirla!

Ci creiamo problemi per le persone, cerchiamo di entrare nel mondo che VOI chiamate "normale"...ma rispondete a questa domanda:
Quante volte una persona normale ha rinunciato ad una festa perchè non ne aveva voglia o era stanco di vedere sempre le stesse facce?
Perchè se lo FAI TU (di rinunciare alla festa) dovrebbero chiamarti ASOCIALE?

Scusate la confusione, ho mille pensieri in testa...e andavo di fretta nello scrivere, se ho fatto errori ortografici non badate...
Vecchio 09-10-2012, 16:21   #2
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mi sembra autoconsolatorio.
Posso semmai convenire sul fatto che certe problematiche stimolino l'utilizzo dell'intelligenza e della creatività per scopi legati al superamento delle stesse.
Ma il porsi delle domande non è pterogativa esclusiva né dei fobici né degli introversi.
E l'introversione senza introspezione è semplicemente una forma molto raffinata di masturbazione mentale.
Vecchio 09-10-2012, 16:25   #3
Banned
 

Condivido la parte in cui dici "lo stolto non si pone domande": la mia situazione di oggi è migliore rispetto a due anni fa,eppure oggi sono su sto forum e sono di un brutto umore,due anni fa ero sereno,perchè la fobia sociale non sapevo neanche che esistesse (io non ne soffro comunque)...adesso invece mi faccio più domande sui miei problemi e probabilmente me li ingigantisco,mentre due anni fa era tutto bello tutto bene,anche se ripensandoci avevo una condizione peggiore di ora
Vecchio 09-10-2012, 16:38   #4
Principiante
L'avatar di Janethy
 

Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
mi sembra autoconsolatorio.
Posso semmai convenire sul fatto che certe problematiche stimolino l'utilizzo dell'intelligenza e della creatività per scopi legati al superamento delle stesse.
Ma il porsi delle domande non è pterogativa esclusiva né dei fobici né degli introversi.
E l'introversione senza introspezione è semplicemente una forma molto raffinata di masturbazione mentale.
Più che "autoconsolatorio" è una riflessione che ho fatto "dentro" ME STESSA, io mi ascolto interiormente, ho trovato la forza anni fa di dire ai miei genitori "sono così...non mi odio, prima mi odiavo, adesso semplicemente mi accetto per quella che sono"
Stessa cosa ho fatto con il mio attuale partner..."soffro di una timidezza un pò particolare...il mio psichiatra la chiama fobia sociale", lui (oltre ad essere timido ma non quanto me) mi rispose: "chi non lo è? tutti siamo un pò timidi all'inizio con le persone...tranne gli idioti che non si fanno problemi!!!"

Ed è proprio vero, alcune persone invece mi vedono come una ragazza super educata lo sanno tutti che sono timida e introversa, è la mia natura, è il mio essere...
So che odiandomi non faccio altro che peggiorare la situazione, percui mi accetto e vivo molto più serena.
Vecchio 09-10-2012, 16:49   #5
Esperto
L'avatar di alice89
 

buon per te se la pensi così. l'importante è stare bene, da soli o in compagnia.
io purtroppo non la penso esattamente come te, perchè spesso mi sento sola e questo mi fa sentire diversa e infelice.
Vecchio 09-10-2012, 16:56   #6
Esperto
L'avatar di Josef K.
 

Quote:
Originariamente inviata da Janethy Visualizza il messaggio
Più che "autoconsolatorio" è una riflessione che ho fatto "dentro" ME STESSA, io mi ascolto interiormente, ho trovato la forza anni fa di dire ai miei genitori "sono così...non mi odio, prima mi odiavo, adesso semplicemente mi accetto per quella che sono"
Stessa cosa ho fatto con il mio attuale partner..."soffro di una timidezza un pò particolare...il mio psichiatra la chiama fobia sociale", lui (oltre ad essere timido ma non quanto me) mi rispose: "chi non lo è? tutti siamo un pò timidi all'inizio con le persone...tranne gli idioti che non si fanno problemi!!!"

Ed è proprio vero, alcune persone invece mi vedono come una ragazza super educata lo sanno tutti che sono timida e introversa, è la mia natura, è il mio essere...
So che odiandomi non faccio altro che peggiorare la situazione, percui mi accetto e vivo molto più serena.
Non vedo perchè tu debba importi un comportamento diverso, se questo non fa parte della tua natura. L'unico problema, è che a volte ci si illude che la propria natura possa essere quella dettata dai limiti e dalle difficoltà che ci fanno soffrire, per cui più che accettarsi si passa al rassegnarsi. Ma io credo che una persona matura, capace di instaurare un dialogo sia con se stessa che con il mondo (perchè non si può parlare consapevolmente di questo e degli altri, se non ci si è prima confrontati con loro), sia benissimo in grado, ad un certo punto della sua vita, di capire chi è e cosa vuole. E se questo ti porta a capire che la tua dimensione è diversa da quella degli altri, accettarla e comportarsi di conseguenza mi pare esclusivamente segno di carattere e coerenza.
Vecchio 09-10-2012, 17:08   #7
Avanzato
L'avatar di cenerella
 

Quote:
Originariamente inviata da Janethy Visualizza il messaggio
Secondo me chi soffre di Fobia Sociale è una persona estremamente intelligente, dotata di quel certo sesto senso che altre persone non hanno,
è una nostra convinzione quella di ritenerci inferiori agli altri, perchè non siamo come la massa, non siamo come il 99,9 % delle persone che ci circondano, però GUARDA...ci sono io, ci sei TU e poi chissà quante persone qui su forum...e chissà quante ancora non conoscono il forum ma soffrono della stessa cosa!!!
Perchè credo che siamo persone con qualcosa in più ( e non con qualcosa in meno!!) ???
Ve lo spiego in parole povere:
Perchè ci poniamo domande...gli stolti non si pongono domande, non si creano problemi perchè non vedono problemi, per loro tutto fila liscio e non hanno paura di nulla. La paura serve, anche quella verso gli uomini, socializzare...bè io la vedo come una scelta, sto bene così, perchè dovrei socializzare e far parte di un gruppo se non è nella mia natura? se il mio IO non accetta di socializzare e fa fatica a farlo, perchè devo COSTRINGERLO? Perchè mi devo sentire una persona con dei problemi se non vado ad una festa? E' la MIA vita...posso scegliere io come gestirla!
Ci creiamo problemi per le persone, cerchiamo di entrare nel mondo che VOI chiamate "normale"...ma rispondete a questa domanda:
Quante volte una persona normale ha rinunciato ad una festa perchè non ne aveva voglia o era stanco di vedere sempre le stesse facce?
Perchè se lo FAI TU (di rinunciare alla festa) dovrebbero chiamarti ASOCIALE?
Potrei aver tranquillamente scritto io questo, (magari escludendo la parte dell'intelligenza che francamente non si applica al mio caso); sulla questione del socializzare ho una mia personale convinzione (fondata o meno a voi la scelta). Sia nel caso in cui si abbia difficoltà nel relazionarsi con gli altri, sia in quello in cui non si senta necessità di farlo (io faccio parte di quest'ultimo "gruppo"), è fondamentale avere anche una forma minima di vita sociale, altrimenti si va incontro alla cronicizzazzione ed al regresso mentale.
Vecchio 09-10-2012, 17:18   #8
Principiante
L'avatar di Janethy
 

Quote:
Originariamente inviata da cenerella Visualizza il messaggio
è fondamentale avere anche una forma minima di vita sociale, altrimenti si va incontro alla cronicizzazzione ed al regresso mentale.
certo cenerella, non sto dicendo che si devono evitare le persone, ma devono accettarti per quella che sei...e magari trovare un'amica o un partner che ti comprende se tu in primis ti accetti...se ti odi invece resterai sempre chiusa in te stessa...
Vecchio 09-10-2012, 17:30   #9
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Quote:
Originariamente inviata da Janethy Visualizza il messaggio
certo cenerella, non sto dicendo che si devono evitare le persone, ma devono accettarti per quella che sei...e magari trovare un'amica o un partner che ti comprende se tu in primis ti accetti...se ti odi invece resterai sempre chiusa in te stessa...
Io ad esempio mi odio,mi faccio schifo come essere umano.Ed é normale che la cosa si ripercuota sul rapporto che si ha con il mondo esterno....io cosi come sono(introverso)non mi sono mai accettato,di conseguenza penso sempre che nessuno mi accetti.

Ultima modifica di Kid Omega; 09-10-2012 a 17:33.
Vecchio 09-10-2012, 17:32   #10
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L'avatar di cenerella
 

Vero, la sfida resta quella di "accettarsi per quel che si è"...
Vecchio 09-10-2012, 17:45   #11
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da cenerella Visualizza il messaggio
Vero, la sfida resta quella di "accettarsi per quel che si è"...

Vecchio 09-10-2012, 18:05   #12
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Non so se la sociofobìa debba passare necessariamente per una scarsa autostima. Quello che dici è vero ma va detto che accettarsi e piacersi non è sintomatico nè di vivere automaticamente tutto bene, nè di non poter essere depressi per millemila altri motivi.
Vecchio 09-10-2012, 18:13   #13
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Quote:
Originariamente inviata da cenerella Visualizza il messaggio
Vero, la sfida resta quella di "accettarsi per quel che si è"...
Vecchio 09-10-2012, 18:14   #14
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Originariamente inviata da Janethy Visualizza il messaggio
Più che "autoconsolatorio" è una riflessione che ho fatto "dentro" ME STESSA, io mi ascolto interiormente, ho trovato la forza anni fa di dire ai miei genitori "sono così...non mi odio, prima mi odiavo, adesso semplicemente mi accetto per quella che sono"
Stessa cosa ho fatto con il mio attuale partner..."soffro di una timidezza un pò particolare...il mio psichiatra la chiama fobia sociale", lui (oltre ad essere timido ma non quanto me) mi rispose: "chi non lo è? tutti siamo un pò timidi all'inizio con le persone...tranne gli idioti che non si fanno problemi!!!"

Ed è proprio vero, alcune persone invece mi vedono come una ragazza super educata lo sanno tutti che sono timida e introversa, è la mia natura, è il mio essere...
So che odiandomi non faccio altro che peggiorare la situazione, percui mi accetto e vivo molto più serena.
la tua fobia quanto è invalidante? E' questa la misura con cui si valuta la patologicità di dati comportamenti.
Vecchio 09-10-2012, 18:15   #15
Esperto
L'avatar di Aree
 

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Originariamente inviata da Janethy Visualizza il messaggio
Perchè credo che siamo persone con qualcosa in più ( e non con qualcosa in meno!!) ???
Ve lo spiego in parole povere:
Perchè ci poniamo domande...gli stolti non si pongono domande, non si creano problemi perchè non vedono problemi, per loro tutto fila liscio e non hanno paura di nulla.
Ma credo che ci sia anche gente che ha avuto paura, che si sia fatta domandre e problemi e che li abbia anche superati o ridimensionati ...tendiamo ad essere realisti, ma anche a esagerare a partire prevenuti nei confronti delle cose, a sentirci "meno" e non all'altezza.
Credo che l'ideale sia: primo conoscere la realtà, secondo, saperla affrontare, in genere il sociofobico (imparanoiato/depresso/timido ecceccecc) conosce la realtà, la porta all'estremo e non sa da dove iniziare per affrontarla.
Tutto ciò non significa che la gente che a te sembra normale-stolta non abbia avuto paure (che ha superato) o sia totalmente incosciente ; )
tu puoi supporlo, ma non puoi saperlo : )
Vecchio 09-10-2012, 18:43   #16
Avanzato
L'avatar di cenerella
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
È così terribile quello che ho scritto? Giuro mi hai fatto ridere sola sola come una cretina!
Vecchio 09-10-2012, 18:43   #17
Esperto
L'avatar di lizbon
 

non penso che il 99,9% delle persone non si pongano domande. Tra questi ci saranno anche degli stolti, ma non è che gli altri sono tutti stupidi perchè non soffrono di fobia sociale, come non tutti i sociofobici sono necessariamente dei grandissimi geni.
Non credo che illudersi di essere piu' intelligenti e porsi al di sopra degli altri sia il modo giusto per affrontare la situazione, anche se può essere confortante.
Cmq se tu nel non socializzare e nel non andare ad una festa stai benissimo lo stesso il problema non si pone, fai semplicemente quello che ti senti e hai risolto.Se sei convinta che sia la cosa giusta per te, convincerai di questo anche gli altri e anche se non li convincerai,non te ne importerà nulla perchè tu stai bene così.
Il problema semmai nasce nel momento in cui questa situazione ti fa soffrire.
La domanda che ti devi porre è: "questa situazione mi fa soffire?" non è che non voler costringere il tuo IO ad andare alla festa è una scappatoia? un modo per non affrontare le difficoltà? chieditelo.Rinunci ad andare alla festa perchè è una cosa troppo difficile e faticosa per te o perchè lo vuoi tu veramente dentro?
Vecchio 09-10-2012, 18:59   #18
Avanzato
L'avatar di Adler
 

In questo dicorso si parla di intelligenza...
Ma qualcuno è in grado di definirla? Quando dite "quello è più intelligente di quell'altro" cosa intendete?
Una volta che ci siamo messi daccordo sulla definizione della parola "intelligenza" questo topic potrà avere maggior senso...
Vecchio 09-10-2012, 19:02   #19
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Janethy Visualizza il messaggio
Più che "autoconsolatorio" è una riflessione che ho fatto "dentro" ME STESSA, io mi ascolto interiormente, ho trovato la forza anni fa di dire ai miei genitori "sono così...non mi odio, prima mi odiavo, adesso semplicemente mi accetto per quella che sono"
Stessa cosa ho fatto con il mio attuale partner..."soffro di una timidezza un pò particolare...il mio psichiatra la chiama fobia sociale", lui (oltre ad essere timido ma non quanto me) mi rispose: "chi non lo è? tutti siamo un pò timidi all'inizio con le persone...tranne gli idioti che non si fanno problemi!!!"

Ed è proprio vero, alcune persone invece mi vedono come una ragazza super educata lo sanno tutti che sono timida e introversa, è la mia natura, è il mio essere...
So che odiandomi non faccio altro che peggiorare la situazione, percui mi accetto e vivo molto più serena.
Fai bene, non ascoltare chi ti dice che DEVI cambiare a tutti i costi. Nessuno può dirti quello che devi fare.
Se è una situazione che ti dà stabilità, equilibrio e serenità, perchè cambiare?
Io sono molto orgoglioso della mia introversione e della mia asocialità. Ho trovato anche una persona che mi accetta per quello che sono, e mi ha fortificato molto. Ci soffrivo un tempo, ma, diciamo, non ho mai avuto voglia di diventare qualche cos'altro che non sia io. Credo di avere delle qualità, seppur piccole, e preferisco affinare quelle, piuttosto di ambire a qualcosa di più.
Piuttosto che snaturarmi per piacere agli altri preferisco senza dubbio la solitudine, tanto è una condizione a cui sono abituato fin da bambino. Le persone per me sono un in più, un arricchimento, non un traguardo e non una conquista.
Vecchio 09-10-2012, 19:06   #20
Esperto
L'avatar di Sentry
 

Secondo me nel tuo post fai l'errore comune di accomunare sociofobici, soli, introversi e asociali.
Se a te non piace socializzare e piace stare da sola non c'è nulla che non vada, ma la sociofobia è una cosa diversa... ovvero, detto in maniera semplice e per capirci, l'aver paura di socializzare e l'evitare le situazioni sociali non perché uno sta bene da solo (solitudine che anzi è la cosa che generalmente è la fonte della sofferenza del sociofobico), ma perché la sociofobia lo porta a tenere questo comportamento.
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