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28-12-2016, 00:52
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#41
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
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Il piacere richiede lotta, sacrificio, e il tener d'acconto l'eventuale fallimento. Va bene. Se si cade ci si alza. E se non ci si alza amen. Tanto si muore comunque prima o poi.
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Si tutto giusto. E' piu' o meno cio' che dicono gli n-mila siti di seduzione. Ho concluso proprio adesso una ricerca online su come capire quando la donna e' innamorata.
Si si tutto quadra; adesso ho capito tutto, fa il paio con cio' che dici.
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28-12-2016, 01:08
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#42
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Eh ma la vita è fatta di sfide.
Per prendere il barattolo della nutella, da piccoli, era necessario prendere la sedia e cercare in tutti gli scaffali alti.
Il piacere richiede lotta, sacrificio, e il tener d'acconto l'eventuale fallimento. Va bene. Se si cade ci si alza. E se non ci si alza amen. Tanto si muore comunque prima o poi.
Ma immagina, dopo una scalata estenuante e piena di paura, il riuscire ad ammirare da una vetta un orizzonte smisurato.
O una traversata in vela, col mare burrascoso e il vento adirato.
Non a caso la Merit scelse una canzone specifica (e bellissima) per sponsorizzare la sua coppa: "Struggle for pleasure", di Wim Mertens. Lotta per il piacere.
https://www.youtube.com/watch?v=5Vyrr3IFsr0
Ora invece siamo abituati bene. Basta un click al video giusto, l'ennesima stronzata tipo Bello Figo (ma metteteci qualsiasi altra cosa che vi ha fatto pisciare dal ridere nell'ultimo periodo, se quest'esempio vi sta sul quarzo) e ci rotoliamo a ridere. Sembra innocuo, ma significa bene che non c'è più bisogno di far niente per essere felici. Basta solo cercare con google, o scorrere su facebook. Grazie al cazzo che così ci si deprime e si finisce per credersi dei buoni a nulla; e mentre perfino Internet Explorer trova la faccia tosta di chiederci se lo vogliamo come browser predefinito, noialtri si va in pappa quando c'è una persona che ci piace.
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Io sono innegabilmente molto molle con me stesso (per quanto il mio discreto culo me lo sia fatto, naturalmente in altri campi, nei quali ne avevo la possibilità).
Però non riesco a vedere la questione in termini meritocratici, come una lotta o una sfida alla fine della quale si ottengono i risultati perché ci si è rimboccati le maniche.
Lo posso capire se si tratta di un successo imprenditoriale, di una vittoria sportiva. Non lo accetto se è riferito a una cosa normalissima, che siamo fottutamente nati per fare.
Perché noi dobbiamo avere questo blocco nel rapporto con gli altri? Perché io devo avere questa zavorra che rende a me difficile ciò che per gli altri è facile?
E non è un tema solo sentimentale, riguarda la fobia sociale in genere (perché, nonostante alcuni/e si divertano a negarlo, la fobia dell'altro sesso è espressione di fobia sociale). Non si può porre in termini di lotta e successo, è che io non ho sviluppato i requisiti psicologici per arrivarci a quel successo che tale non è.
Non voglio un domani godermi il risultato, voglio oggi non avere questo problema.
Prendilo come uno sfogo.
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Ultima modifica di Blue Sky; 28-12-2016 a 01:22.
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28-12-2016, 01:28
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#43
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Ma quello non è amore è invaghimento, non basta l'attrazione sessuale per amare, non basta conoscere superficialmente qualcuno magari a ste tizie gli puzzano i piedi, scoreggiano a volontà o russano e voi non lo sapete perchè vedete solo ciò potete percepire da una conoscenza superficiale, come fate a dire di amare se non conoscete bene la persona? L'amore sopraggiunge quando si conoscono pregi ma anche i difetti dell'altro e nonostante i difetti ti continua a piacere, anzi ti piace di più.
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E solo dopo che ho conosciuto tutto della tipa mi scatta qualcosa? A me o piace a pelle oppure niente da fare. Puo' succedere che la noto dopo un po' di tempo, per un particolare che non avevo visto prima, magari quando indossa il giusto vestito o altro; brava lei a capirlo come fare. Ma e' sul piano erotico che mi fa scattare. Nessuno di quelli che conosco prima d'innamorarsi ha chiesto il curriculum. Non parlo di quelli accoppiati per ripiego, o interesse dinastico e simili.
Sta cosa del pedigree mi sa da matrimonio combinato tra casate aristocratiche.
Potrei innamorarmi di una diva del cinema, o di una barbona. Non succedera' solo perche' non frequento i loro ambienti
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28-12-2016, 02:09
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#44
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Io sono innegabilmente molto molle con me stesso (per quanto il mio discreto culo me lo sia fatto, naturalmente in altri campi, nei quali ne avevo la possibilità).
Però non riesco a vedere la questione in termini meritocratici, come una lotta o una sfida alla fine della quale si ottengono i risultati perché ci si è rimboccati le maniche.
Lo posso capire se si tratta di un successo imprenditoriale, di una vittoria sportiva. Non lo accetto se è riferito a una cosa normalissima, che siamo fottutamente nati per fare.
Perché noi dobbiamo avere questo blocco nel rapporto con gli altri? Perché io devo avere questa zavorra che rende a me difficile ciò che per gli altri è facile?
E non è un tema solo sentimentale, riguarda la fobia sociale in genere (perché, nonostante alcuni/e si divertano a negarlo, la fobia dell'altro sesso è espressione di fobia sociale). Non si può porre in termini di lotta e successo, è che io non ho sviluppato i requisiti psicologici per arrivarci a quel successo che tale non è.
Non voglio un domani godermi il risultato, voglio oggi non avere questo problema.
Prendilo come uno sfogo.
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No, altro che sfogo, è interessante.
Quand'eri piccolo andavi dai tuoi coetanei per conoscerli e giocarci assieme?
O è successo qualcosa che ha compromesso quella cosa?
Vedi, il bambino ha raggiunto la nutella troppo in alto con ingegno e intraprendenza. L'adulto sarebbe arrivato lì e si sarebbe limitato a prendere il barattolo. Se gliel'avesse lasciato disponibile, il bambino non avrebbe mai imparato a compiere lo sforzo.
E non avrebbe mai imparato a usare una sedia come scala (non letteralmente, ma come metafora di un utilizzo delle proprie risorse per raggiungere obiettivi lontani).
Non lo si vuol fare sto sforzo di imparare a relazionarsi? Lo capisco. Ma allora ci si arrende.
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28-12-2016, 08:19
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#45
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
No, altro che sfogo, è interessante.
Quand'eri piccolo andavi dai tuoi coetanei per conoscerli e giocarci assieme?
O è successo qualcosa che ha compromesso quella cosa?
Vedi, il bambino ha raggiunto la nutella troppo in alto con ingegno e intraprendenza. L'adulto sarebbe arrivato lì e si sarebbe limitato a prendere il barattolo. Se gliel'avesse lasciato disponibile, il bambino non avrebbe mai imparato a compiere lo sforzo.
E non avrebbe mai imparato a usare una sedia come scala (non letteralmente, ma come metafora di un utilizzo delle proprie risorse per raggiungere obiettivi lontani).
Non lo si vuol fare sto sforzo di imparare a relazionarsi? Lo capisco. Ma allora ci si arrende.
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Ci si arrende, ma non è volontà.
E' che se la fobia sociale si accompagna, come accade spesso, a una personalità evitante (almeno in forma accennata) e a una tendenza alla distimia e all'umore depresso, non hai modo di trovarle quelle energie mentali per non arrenderti. Non riesci a innescare la dinamica: ho un problema, lo voglio risolvere, trovo il modo, lo metto in atto.
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