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Vecchio 07-10-2011, 10:53   #21
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
p.s.
quello che ho detto, lo dico da timido. lo specifico perchè può sembrare che li stia accusando gratuitamente, quando invece per me prendere consapevolezza che siamo noi la maggiore causa dei nostri problemi, è il primo passo necessario a migliorare la nostra condizione.
Non si può dire che sia sempre e in assoluto così, dipende. Bisognerebbe conoscere le storie personali di tutti gli utenti, drammi familiari, umiliazioni scolastiche, ecc. comprese. E non credo che emergerebbe sempre una conclusione di quel tipo. Non siamo noi gli unici artefici del nostro destino, checché si dica in giro.
Vecchio 07-10-2011, 10:56   #22
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Né l'una né l'altra, in genere si instaura un ciclo interpersonale disfunzionale.
Vecchio 07-10-2011, 10:59   #23
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L'avatar di Otago
 

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Originariamente inviata da lizbon Visualizza il messaggio
secondo me sono entrambe le cose, nel mio caso per una serie di motivazioni prevale la seconda ma non so se vale per tutti.
E' così anche per me.
Vecchio 07-10-2011, 10:59   #24
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Ah ecco, quindi concordi con me sul fatto che in quei casi è il timido ad essere escluso. E io non penso affatto che siano la minoranza.
Esercitare la timidezza non comporta per froza "escludere" altre persone, poi, per la cronaca. Basta anche balbettare o arrossire per essere definiti e riconosciuti come timidi.
In generale, la comunicazione e la socializzazione coinvolgono (almeno) due persone, non credo sia sensato dire che se non si socializza è prevalentemente colpa o responsabilità o causa di una sola delle due. E proprio di quella che ha difficoltà maggiori a socializzare e che dovrebbero valergli, almeno in parte, da "attenuanti", considerando che la sua scelta non è certo libera da condizionamenti nella stessa misura in cui lo è quella dell'altra.

io ho detto che l'esclusione esercitata dagli altri, è una naturale reazione all'azione esercitata precedentemente dalla timidezza, per cui, solitamente (non sempre) non la colpevolizzo, nemmeno nei miei confronti.
se ho l'occasione di interagire con una persona, ma la timidezza mi blocca, è ovvio che in seguito la sua attenzione si rivolgerà a qualcun altro. cosa c'è di sbagliato in questo?

nel mondo ideale dal punto di vista di un timido, la cura dell'altro sarebbe la norma. ma dal punto di vista di madre natura, le regole sono altre; secondo me sarebbe saggio tentare di adeguarci, senza snaturarci.
Vecchio 07-10-2011, 11:01   #25
Esperto
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Non si può dire che sia sempre e in assoluto così, dipende.
ho detto "maggiore", non "unica".
Vecchio 07-10-2011, 11:02   #26
Esperto
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
io ho detto che l'esclusione esercitata dagli altri, è una naturale reazione all'azione esercitata precedentemente dalla timidezza, per cui, solitamente (non sempre) non la colpevolizzo, nemmeno nei miei confronti.
se ho l'occasione di interagire con una persona, ma la timidezza mi blocca, è ovvio che in seguito la sua attenzione si rivolgerà a qualcun altro. cosa c'è di sbagliato in questo?
Ah beh, anche la scarsa loquacità e capacità di socializzazione del timido è una naturale reazione all'ansia provocata in lui dal contatto con gli altri, se è per questo. Ergo, non si può dare la colpa o la responsabilità neanche a lui dell'esclusione, è una cosa che va al di là della sua libera possibilità di scelta. Cosa c'è di sbagliato nel rifuggire da ciò che ci crea ansia? Oppure, se è sbagliato questo, è sbagliato anche rifuggire da una persona che è bloccata di fronte a un nostro tentativo di socializzazione. Sono due cose "naturali" allo stesso modo e non vedo perché far pendere la bilancia più da una parte che dall'altra, almeno in generale.

Quote:
Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
ho detto "maggiore", non "unica".
Ma anche così, ci sono tanti casi in cui non si può dire che la persona problematica sia la maggiore causa dei suoi problemi.

Ultima modifica di Winston_Smith; 07-10-2011 a 11:06.
Vecchio 07-10-2011, 11:07   #27
Esperto
 

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Originariamente inviata da sempreinfuga Visualizza il messaggio
Concordo in pieno..e diffido invece di chi scrive miliardi di post sforzandosi di convincere, più che altro se stesso, che la timidezza è cool e rende le persone migliori dell' estroversione..
Mai detto nulla del genere.
Io diffido anche di quelli che pensano il contrario, però. E di quelli che pensano che i timidi siano colpevoli, a prescindere, dei loro problemi.
Vecchio 07-10-2011, 11:09   #28
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Mai detto nulla del genere.
No, però stai facendo il fan dell'evitamento.
Vecchio 07-10-2011, 11:15   #29
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Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
No, però stai facendo il fan dell'evitamento.
Mai detto nulla del genere (cit.)
Vecchio 07-10-2011, 11:16   #30
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Ah beh, anche la scarsa loquacità e capacità di socializzazione del timido è una naturale reazione all'ansia provocata in lui dal contatto con gli altri, se è per questo. Ergo, non si può dare la colpa o la responsabilità neanche a lui dell'esclusione, è una cosa che va al di là della sua libera possibilità di scelta. Cosa c'è di sbagliato nel rifuggire da ciò che ci crea ansia?
le condizioni oggettive che portano a subire l'isolamento come condanna senza appello, purtroppo esistono, ma non stiamo discutendo di questo.

la scarsa loquacità e capacità di socializzazione, non sono condizioni immutabili, si possono mitigare, con duro lavoro e sacrificio interiore, quindi non ritengo corretto stabilire che tali reazioni "va al di là della sua libera scelta".

perchè è "libera scelta", decidere di lavorare su sè stessi e coglierne i frutti, o non farlo. è vero che su molte cose non abbiamo possibilità di controllo, ma come possiamo non averne su noi stessi?

infine:
"Cosa c'è di sbagliato nel rifuggire da ciò che ci crea ansia?"
non c'è nulla di sbagliato in sè, se la solitudine è nostra amica.
ma se la soffriamo, allora il rifuggire gli altri è ovvio che sia sbagliato per noi stessi.
Vecchio 07-10-2011, 11:19   #31
Esperto
 

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Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
No, però stai facendo il fan dell'evitamento.
credo fermamente che se io avessi pronunziato le sue esatte parole, allora lui sarebbe intervenuto controbattendo, utilizzando esattamente le mie.
Vecchio 07-10-2011, 11:20   #32
Esperto
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Mai detto nulla del genere.
Io diffido anche di quelli che pensano il contrario, però. E di quelli che pensano che i timidi siano colpevoli, a prescindere, dei loro problemi.
eppure, poco fa, ho detto di non stare colpevolizzando nessuno.
deve essere accaduto in una realtà parallela..
Vecchio 07-10-2011, 11:22   #33
Esperto
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
la scarsa loquacità e capacità di socializzazione, non sono condizioni immutabili, si possono mitigare, con duro lavoro e sacrificio interiore, quindi non ritengo corretto stabilire che tali reazioni "va al di là della sua libera scelta".
Per "al di là" intendevo "non è totalmente e completamente frutto di una sua libera scelta".

Quote:
Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
infine:
"Cosa c'è di sbagliato nel rifuggire da ciò che ci crea ansia?"
non c'è nulla di sbagliato in sè, se la solitudine è nostra amica.
ma se la soffriamo, allora il rifuggire gli altri è ovvio che sia sbagliato per noi stessi.
Sì, ma il discorso è che stiamo mettendo a confronto due azioni: una è quella del non-timido che evita la persona timida a causa della sua scarsa capacità di socializzazione che rende più difficili e meno efficaci i suoi tentativi di conoscerlo e parlarci rispetto a quello che succede con altre persone, un'altra è quella del timido che evita l'altro perché non riesce a sopportare l'ansia che gli deriva dal contatto altrui, dalla propria insicurezza, inesperienza, whatever.
Secondo me:
1) nessuna di queste due azioni va colpevolizzata, in generale;
2) nessuno dei due, sempre in generale, è più responsabile dell'altro della mancata socializzazione: entrambi potrebbero fare uno sforzo in più in quel senso per superare i rispettivi ostacoli, ma per motivi diversi nessuno dei due lo fa.
Vecchio 07-10-2011, 11:24   #34
Esperto
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
eppure, poco fa, ho detto di non stare colpevolizzando nessuno.
deve essere accaduto in una realtà parallela..
Ho fatto il tuo nome, per caso? hai la coda di paglia?
Vecchio 07-10-2011, 11:25   #35
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Originariamente inviata da sempreinfuga Visualizza il messaggio
ma infatti io non dico che i timidi siano COLPEVOLI della loro situazione , come voler dare un giudizio morale..
però dico che le azioni dettate dalla timidezza causano nelle altre persone delle reazioni che possono essere di esclusione e si instaura un circolo vizioso che può essere interrotto solo dal timido che non agisce più assecondando le proprie paure..
O dall'altra persona che sceglie di andare incontro al timido nonostante la sua timidezza. La socializzazione si fa in due.
Vecchio 07-10-2011, 11:29   #36
Esperto
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
hai la coda di paglia?
probabilmente si, ma dato che ti ho detto che sono convinto che o provochi, o prendi per i fondelli, forse sarebbe saggio da parte tua evitarmi
Vecchio 07-10-2011, 11:35   #37
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
probabilmente si, ma dato che ti ho detto che sono convinto che o provochi, o prendi per i fondelli, forse sarebbe saggio da parte tua evitarmi
Ma sel nel post che hai quotato non ti ho nominato e non rispondevo a te, più evitato di così...
Vecchio 07-10-2011, 11:36   #38
Esperto
 

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Originariamente inviata da sempreinfuga Visualizza il messaggio
Invece è il timido quello più responsabile della mancata socializzazione, perchè l' estroverso non ha nessun problema, non fa amicizia col timido ma fa amicizia con tutti gli altri..invece il timido rimane da solo e sospeso tra la voglia di farsi accettare e la frustrazione dell' essere sempre escluso..
Il timido e il non timido, in generale, sono entrambi responsabili allo stesso modo della mancata socializzazione tra loro due. Che l'estroverso riesca a socializzare con altri è un altro discorso, non si sta parlando di socializzazione tra non-timidi.

Ultima modifica di Winston_Smith; 07-10-2011 a 11:39.
Vecchio 07-10-2011, 11:51   #39
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Il timido e il non timido, in generale, sono entrambi responsabili allo stesso modo della mancata socializzazione tra loro due. Che l'estroverso riesca a socializzare con altri è un altro discorso, non si sta parlando di socializzazione tra non-timidi.
sono entrambi responsbili a livello filosofico in quanto parte in causa, ma il peso della responsabilità specifica, come diceva sempreinfuga, dipende dalle motivazioni.
il non timido che motivazione avrebbe di spendere tempo ed energie per interagire con un timido, quando può trovare ciò che cerca con minore fatica?
Vecchio 07-10-2011, 11:54   #40
Esperto
 

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Non bisogna dimenticare che il timido spesso non ha la capacità di socializzare, quindi fargliene una colpa e gettargli la croce addosso secondo me è assurdo.
che vuol dire "non avere la capacità di socializzare"?
è una condizione imposta, definitiva ed immutabile?

dai shady, se la pensi così, allora perchè spendere i soldi con gli psicologi? facciamoci un regalo come un abito firmato o il computer nuovo, piuttosto
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