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Guardianangel 06-10-2011 20:38

è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
spiego meglio il dilemma
i timidi sono piu soli perche considerati troppo silenziosi/ menosi / noiosi
o sono piu soli perche loro non danno la possibilità agli altri di interagire con loro


riporto un esempio per entrambi i casi
caso a)
no cazzo non invitarlo cosa ci portiamo la mummia?
( è stato escluso perche giudicato poco attivo )
caso b)
ciao come ti chiami? pino e come stai ? bene
the end ( si è autoescluso non ponendo a sua volta domande)
potrebbero essere sempre entrambe le cose ma secondo voi quale prevale?

Guardianangel 06-10-2011 21:07

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
io direi che sia un 60 esclude lui e 40 viene escluso

Alessandro93 06-10-2011 21:27

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Secondo me è colpa nostra,che veniamo esclusi,perchè se vedono un introverso,le persone pensano che ti da fastidio quando ti parlano,è difficile che trovi una persona,che capisce che sei introverso ,ma ti parla lui per primo,e ci sono persone così,lo dico perchè ho degli amici,e persone che mi vogliono bene.

Ulver 06-10-2011 22:02

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Alessandro93 (Messaggio 611691)
Secondo me è colpa nostra,che veniamo esclusi,perchè se vedono un introverso,le persone pensano che ti da fastidio quando ti parlano,è difficile che trovi una persona,che capisce che sei introverso ,ma ti parla lui per primo,e ci sono persone così,lo dico perchè ho degli amici,e persone che mi vogliono bene.

Quoto! sono delle incomprensioni mentali proprio perchè sono su 2 correnti diverse, nel nostro caso noi comprendiamo loro mentre loro (i normali-estro) spesso non ci comprendono perchè siamo una minoranza....così si crea un circolo vizioso da cui spesso non se ne esce, ovvero: 1) nostro timore iniziale(silenzio/ansia) 2) iniziale perplessità di chi ci è davanti (incomprensione) - 3) nostra maledetta convinzione di essere risultati strani (autocoscienza) - 4) successiva nuova fase di imbarazzo e congelamento da parte nostra - 5) conseguenza: effettiva antipatia da parte del normale e possibile giudizio finale di: strano/debole/antipatico/altezzoso/scemo....- a questo punto il ciclo si autoalimenta influenzato sia dai nostri continui pensieri negativi che dalle effettiva conseguenze reali del mondo esterno....IL MOTORE DI TUTTO PURTROPPO SONO SEMPRE I NOSTRI MELEDETTI PENSIERI NEGATIVI....non è forse così??

Guardianangel 06-10-2011 23:24

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ulver (Messaggio 611710)
Quoto! sono delle incomprensioni mentali proprio perchè sono su 2 correnti diverse, nel nostro caso noi comprendiamo loro mentre loro (i normali-estro) spesso non ci comprendono perchè siamo una minoranza....così si crea un circolo vizioso da cui spesso non se ne esce, ovvero: 1) nostro timore iniziale(silenzio/ansia) 2) iniziale perplessità di chi ci è davanti (incomprensione) - 3) nostra maledetta convinzione di essere risultati strani (autocoscienza) - 4) successiva nuova fase di imbarazzo e congelamento da parte nostra - 5) conseguenza: effettiva antipatia da parte del normale e possibile giudizio finale di: strano/debole/antipatico/altezzoso/scemo....- a questo punto il ciclo si autoalimenta influenzato sia dai nostri continui pensieri negativi che dalle effettiva conseguenze reali del mondo esterno....IL MOTORE DI TUTTO PURTROPPO SONO SEMPRE I NOSTRI MELEDETTI PENSIERI NEGATIVI....non è forse così??

ehm i timidi non sono una minoranza non parlo di quelli strachiusi ma del timido normale è 50 e 50 con gli estroversi per il resto quoto tutto

lizbon 07-10-2011 00:06

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
secondo me sono entrambe le cose, nel mio caso per una serie di motivazioni prevale la seconda ma non so se vale per tutti.

lizbon 07-10-2011 00:08

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ulver (Messaggio 611710)
Quoto! sono delle incomprensioni mentali proprio perchè sono su 2 correnti diverse, nel nostro caso noi comprendiamo loro mentre loro (i normali-estro) spesso non ci comprendono perchè siamo una minoranza....così si crea un circolo vizioso da cui spesso non se ne esce, ovvero: 1) nostro timore iniziale(silenzio/ansia) 2) iniziale perplessità di chi ci è davanti (incomprensione) - 3) nostra maledetta convinzione di essere risultati strani (autocoscienza) - 4) successiva nuova fase di imbarazzo e congelamento da parte nostra - 5) conseguenza: effettiva antipatia da parte del normale e possibile giudizio finale di: strano/debole/antipatico/altezzoso/scemo....- a questo punto il ciclo si autoalimenta influenzato sia dai nostri continui pensieri negativi che dalle effettiva conseguenze reali del mondo esterno....IL MOTORE DI TUTTO PURTROPPO SONO SEMPRE I NOSTRI MELEDETTI PENSIERI NEGATIVI....non è forse così??

hai descritto perfettamente il meccanismo

Labocania 07-10-2011 01:56

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Per un' anima sensibile e una mente precocemente speculativa è normale non desiderare fare parte di quell'universo chiassoso, volgare, egoista, costituito dall'insieme dei suoi coetanei cui gli tocca avere a che fare fin dall'asilo.

Who_by_fire 07-10-2011 02:04

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Il timido non si esclude per primo.

Si limita a non saper comunicare adeguatamente.

Come conseguenza scatta il meccanismo per cui non si instaura Rispetto e Condivisione quando è nel gruppo.

Quindi non si sente a suo agio nel gruppo (né gli altri fanno tentetivi seri di venirgli incontro).

Gli altri se ne rendono conto e si convincono che dipenda da un carattere negativo del timido.

Quindi finiscono per ignorarlo ed emarginarlo.

In conclusione non è incentivato ad avere una frequentazione regolare col gruppo (perché non si sente a suo agio) né gli altri sono incentivati ad includerlo (perché "ha un brutto carattere").

Ecco che ben presto non può più tornare indietro ed è completamente isolato dal gruppo.

barclay 07-10-2011 07:53

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 611838)
Il timido non si esclude per primo. Si limita a non saper comunicare adeguatamente.

http://www.fobiasociale.com/picture....pictureid=1163

luky 07-10-2011 08:52

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Penso entrambi

lauretum 07-10-2011 10:23

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da psmaker (Messaggio 611655)
potrebbero essere sempre entrambe le cose ma secondo voi quale prevale?

per me è la seconda che hai detto.
le poche o tante opportunità che accadono, il timido, per forza di cose, non le sfrutta adeguatamente come farebbe una persona non timida

Winston_Smith 07-10-2011 10:26

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Non si può dare una risposta a priori, le situazioni sono tante e spesso i due fattori coesistono, ergo non si può dire quale dei due prevalga in assoluto.
Certo c'è da dire che il timido più che escludere, scappa da un contatto che per lui è fonte di ansia, e di norma quello che ci rimette dalla mancata socializzazione è lui, non certo "gli altri" che possono socializzare con altre persone.

Winston_Smith 07-10-2011 10:26

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 611928)
per me è la seconda che hai detto.
le poche o tante opportunità che accadono, il timido, per forza di cose, non le sfrutta come invece farebbe una persona non timida

E tutte le opportunità che non accadono perchè il timido non viene cagato a priori? quelle non le contiamo?

lauretum 07-10-2011 10:35

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 611931)
E tutte le opportunità che non accadono perchè il timido non viene cagato a priori? quelle non le contiamo?

certo che le contiamo

Winston_Smith 07-10-2011 10:36

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 611937)
certo che le contiamo

E in quelle non è certo lui ad escludere un bel nulla.

lauretum 07-10-2011 10:41

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 611939)
E in quelle non è certo lui ad escludere un bel nulla.

so che mi sto dando la zappa sui piedi, ma lo stesso ti dico che nel mio modo di vedere, anche in questo caso è la timidezza che gioca un ruolo (passivo), come nell'altro esempio (in cui gioca un ruolo attivo). perchè è chiaro che se una persona viene esclusa per motivi di timidezza, vuol dire che ha già avuto modo di esercitarla, la timidezza.
ci piaccia o no, la società animale ha delle regole, e quella umana nello specifico non fa eccezione.

bunker 07-10-2011 10:45

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
tutte e due........

lauretum 07-10-2011 10:49

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
p.s.
quello che ho detto, lo dico da timido. lo specifico perchè può sembrare che li stia accusando gratuitamente, quando invece per me prendere consapevolezza che siamo noi la maggiore causa dei nostri problemi, è il primo passo necessario a migliorare la nostra condizione.

Winston_Smith 07-10-2011 10:50

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 611944)
so che mi sto dando la zappa sui piedi, ma lo stesso ti dico che nel mio modo di vedere, anche in questo caso è la timidezza che gioca un ruolo (passivo), come nell'altro esempio (in cui gioca un ruolo attivo). perchè è chiaro che se una persona viene esclusa per motivi di timidezza, vuol dire che ha già avuto modo di esercitarla, la timidezza.

Ah ecco, quindi concordi con me sul fatto che in quei casi è il timido ad essere escluso. E io non penso affatto che siano la minoranza dei casi.
Esercitare la timidezza non comporta per forza "escludere" altre persone, poi, per la cronaca. Basta anche balbettare o arrossire per essere definiti e riconosciuti come timidi.
In generale, la comunicazione e la socializzazione coinvolgono (almeno) due persone, non credo sia sensato dire che se non si socializza è prevalentemente colpa o responsabilità o causa di una sola delle due. E proprio di quella che ha difficoltà maggiori a socializzare e che dovrebbero valergli, almeno in parte, da "attenuanti", considerando che la sua scelta non è certo libera da condizionamenti nella stessa misura in cui lo è quella dell'altra.
P.S.: Btw, questo topic ha un impostazione troppo manichea e tende a dividere gli utenti nelle opposte schiere del "dagli alla società" e del "dagli al timido". Spero di essere smentito.


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