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Vecchio 10-07-2013, 20:53   #1
y
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...ovvero mettere in discussione il mettere in discussione.
Fino a che punto si può mettere in discussione le cose?

Lasciamo stare la depressione. C'è l'altro thread per questo. Ma in generale dico.
Perché non c'è mica solo quella. Potremmo mettere in dubbio tutto.
Prendo la lista delle sezioni di questo forum: Ansia e Stress, Tremori, Attacchi di panico, Timidezza, Depressione, Disturbo evitante di personalità, Altri disturbi di personalità, DOC, Rossore-Eritrofobia, Agorafobia, Ipocondria, Bullismo, Sudorazione Eccessiva - Iperidrosi, Disturbi alimentari, Insonnia.
Sono malattie o invenzioni dei medici?
E i medici sono medici? O speculatori? E i farmaci? Le terapie?
Ma anche parlando d'altro.
Fare sport fa bene? Il caffé è eccitante? La politica è inutile? Domani sorgerà ancora il sole? Io esisto?

Fino a che punto ha senso mettere in dubbio le cose? Non si rischia di perdersi in una discussione infinita in cui si torna sempre al punto di partenza? Anzi, in cui proprio non ci si sposta mai?
Se tutto è relativo e discutibile non è vero e contemporaneamente falso tutto e il contrario di tutto? E allora che senso ha parlarne?

Fondamentalmente, ci devono essere dei punti fermi? Ci sono? E quali sono?
Vecchio 11-07-2013, 15:31   #2
y
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Mazza oh! Ha spopolato sta discussione! Dehehe!
Vabé, in effetti era troppo filosofica. Fa niente. :P
Vecchio 11-07-2013, 15:39   #3
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

Se ci pensi troppo è irrimediabile che arrivi a dubitare di tutto.

I punti fermi penso arrivino nel momento in cui ci si sente più in pace. Nel tormento è logico non fermarsi mai e continuare a scavare una soluzione efficace.
Vecchio 11-07-2013, 18:01   #4
Intermedio
L'avatar di LucaNiiJieni
 

"La scienza è credere nell'ignoranza degli esperti" Richard Feynman.

Si può mettere in dubbio qualsiasi cosa, perché per quanto possa esistere una realtà oggettiva la nostra natura, schiava di emozioni e punti di vista limitari, non ci darà mai la capacità, individualmente, di vedere tutte le cose per come sono, ma solo una parte.
Inoltre, essendo la natura umana e la realtà in continua mutazione, quelli che si fanno chiamare esperti basano le loro opinioni solo su una frazione di realtà.
Ergo, non esiste persona e/o parere che non può essere messo in discussione.
Vecchio 11-07-2013, 19:08   #5
y
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Si ma questo vuol dire perdere ogni punto di riferimento. Quindi tutto perde di significato perché tutto è relativo. O no?
Vecchio 11-07-2013, 19:18   #6
Roy
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Quote:
Originariamente inviata da y Visualizza il messaggio
Dubitare del dubbio...ovvero mettere in discussione il mettere in discussione.
Ipotesi:
A è razionale (o quello che razionalmente parlando è un assoluto, la Verità per ipotesi).
B è il dubbio che A non sia razionale.
C è il dubbio che B non sia razionale.
Tesi:
Ne consegue che B è irrazionale.
C è razionale come A, perciò C è A.
Il dubbio del dubbio è ciò che esiste per ciò che è, senza alcun dubbio.
Vecchio 11-07-2013, 19:21   #7
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Quote:
Originariamente inviata da y Visualizza il messaggio
Io esisto?
in realtà il tuo dubbio è solo questo


lo metto in dubbio spesso anch'io il fatto di esistere, avolte mi spersonalizzo e penso di essere altre persone: ok sì ho degli aspetti psicotici si sa....
Vecchio 11-07-2013, 19:51   #8
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da y Visualizza il messaggio

Fondamentalmente, ci devono essere dei punti fermi? Ci sono? E quali sono?
le tasse e la morte
Vecchio 11-07-2013, 20:06   #9
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Quote:
Originariamente inviata da Roy Visualizza il messaggio
Ipotesi:
A è razionale (o quello che razionalmente parlando è un assoluto, la Verità per ipotesi).
B è il dubbio che A non sia razionale.
C è il dubbio che B non sia razionale.
Tesi:
Ne consegue che B è irrazionale.
C è razionale come A, perciò C è A.
Il dubbio del dubbio è ciò che esiste per ciò che è, senza alcun dubbio.
Appunto, verità per ipotesi. Ma è quello il dubbio, nel senso che è un ipotesi.

Comunque, se vai al ristorante e ordini una bistecca, non è che ti metti a discutere della sua esistenza, ne dell'esistenza della forchetta. Se hai fame, hai fame, e cominci comunque a mangiare
(cit)
Vecchio 11-07-2013, 20:12   #10
Esperto
L'avatar di Selenio
 

Quote:
Originariamente inviata da Roy Visualizza il messaggio
Ipotesi:
A è razionale (o quello che razionalmente parlando è un assoluto, la Verità per ipotesi).
B è il dubbio che A non sia razionale.
C è il dubbio che B non sia razionale.
Tesi:
Ne consegue che B è irrazionale.
C è razionale come A, perciò C è A.
Il dubbio del dubbio è ciò che esiste per ciò che è, senza alcun dubbio.
Il fatto che qualcosa sia razionale non vuol dire che sia necessariamente vera. Puoi costruirti un pensiero logico che è razionale ma che non è vero. Inoltre una premessa può sembrarti vera nel momento in cui fai quel ragionamento ma può rivelarsi falsa in seguito. Per me non esiste verità assoluta ma l'intuizione è lo strumento più potente per discernere la verità. Usando la sola mente puoi trovare su ogni questione tutto e il contrario di tutto. Quello che può aiutarti a percepire la verità è dopo uno studio preliminare l'intuizione che è la voce dell'anima. Una persona può ad es. presentarti un discorso assolutamente logico eppure tu, dopo aver valutato la questione con una mente aperta (quindi non limitandoti a difendere il tuo punto di vista) senti che c'è qualcosa che non quadra. Le più grandi scoperte dell'umanità sono state fatte per caso, per intuizioni giunte nella testa degli uomini nei momenti più impensabili. Le intuizioni sono il motore che spingono poi a effettuare tutta una serie di ragionamenti e confermare o meno quella voce interiore.
Comunque non c'è verità assoluta quindi una persona intelligente non dovrebbe esprimere mai giudizi definitivi ma esprimere le proprie opinioni in base a quelle che sono le conoscenze accumulate fino a quel momento. E non smettere di cercare mai
Vecchio 11-07-2013, 20:15   #11
Esperto
L'avatar di wallis
 

Quote:
Originariamente inviata da y Visualizza il messaggio
Io esisto?
In realtà questo è l'unico punto fermo tutto il resto è relativo, tutti siamo diversi, ad un cardiopatico fare sport fa male mentre ad altre persone fa bene .

Secondo me ognuno è giusto che abbia i propri punti di riferimento ma deve essere pronto e onesto con se stesso a metterli in discussione quando diventa cosciente del fatto che sono in contrasto con la realtà.
Vecchio 11-07-2013, 20:20   #12
Roy
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Selenio Visualizza il messaggio
Il fatto che qualcosa sia razionale non vuol dire che sia necessariamente vera. Puoi costruirti un pensiero logico che è razionale ma che non è vero. Inoltre una premessa può sembrarti vera nel momento in cui fai quel ragionamento ma può rivelarsi falsa in seguito. Per me non esiste verità assoluta ma l'intuizione è lo strumento più potente per discernere la verità. Usando la sola mente puoi trovare su ogni questione tutto e il contrario di tutto. Quello che può aiutarti a percepire la verità è dopo uno studio preliminare l'intuizione che è la voce dell'anima. Una persona può ad es. presentarti un discorso assolutamente logico eppure tu, dopo aver valutato la questione con una mente aperta (quindi non limitandoti a difendere il tuo punto di vista) senti che c'è qualcosa che non quadra. Le più grandi scoperte dell'umanità sono state fatte per caso, per intuizioni giunte nella testa degli uomini nei momenti più impensabili. Le intuizioni sono il motore che spingono poi a effettuare tutta una serie di ragionamenti e confermare o meno quella voce interiore.
Comunque non c'è verità assoluta quindi una persona intelligente non dovrebbe esprimere mai giudizi definitivi ma esprimere le proprie opinioni in base a quelle che sono le conoscenze accumulate fino a quel momento. E non smettere di cercare mai
Non ho mai detto di essere una persona intelligente per questo motivo. Tutti mentono (anche in fatto di giudizi), ma con la razionalità possiamo arrivare molto più lontano che col semplice istinto ed è per questo che in vita mia non farò grandi scoperte degne di nota per l'umanità.
Vecchio 11-07-2013, 20:25   #13
y
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Beh anche il fatto che uno esista può essere messo in dubbio, concetto analizzato anche fin dall'antichità, vedi il famoso coito ergo sum... woops.. lapsus... dicevo cogito ergo sum, penso dunque sono. Se si è posto il problema di chiarire il concetto significa che il dubbio esiste anche lì.
Vecchio 11-07-2013, 20:47   #14
Esperto
L'avatar di wallis
 

Quote:
Originariamente inviata da y Visualizza il messaggio
Beh anche il fatto che uno esista può essere messo in dubbio, concetto analizzato anche fin dall'antichità, vedi il famoso coito ergo sum... woops.. lapsus... dicevo cogito ergo sum, penso dunque sono. Se si è posto il problema di chiarire il concetto significa che il dubbio esiste anche lì.
Intendevo la cosa di cui sono sicuro è che esisto non posso però essere sicuro dell'esistenza degli altri ma della mia esistenza non nutro dubbi.
In realtà per me il detto cartesiano che hai citato dovrebbe essere invertito
nel : esisto dunque penso
Vecchio 11-07-2013, 21:14   #15
Esperto
L'avatar di Selenio
 

matrix è il film adatto per i quesiti esistenziali sulla realtà. Fondamentalmente la realtà potrebbe essere una proiezione olografica


Vecchio 12-07-2013, 02:01   #16
y
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Si anche a me era venuto in mente Matrix, e anche Ghost in The Shell.
Comunque il dubbio mi è rimasto. E' il caos. Non c'è scampo.
Vecchio 12-07-2013, 02:23   #17
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è uno dei thread più interessanti che leggo da molto tempo.

Ok, ti rispondo.
Mi ricordo che immaginavo spesso, durante le lezioni di storia o simili, di parlare con i personaggi storici che studiavo.
E mi ricordo vagamente di aver immaginato di incontrare Socrate, "so di non sapere" dice lui, quindi non sa cos'è il bene e cos'è il male.

Immaginavo di abbracciarlo e dirgli "questo è il bene".
Poi di tirargli un bel calcio nei maroni e dirgli "questo invece è il male!"


Dal bene e dal male fisico non c'è scampo, c'è pochissimo spazio per la relatività. Persino le creature unicellulari sanno distinguere gli ambienti ricchi in nutrienti, verso cui dirigersi, dagli ambienti pregni di sostanze tossiche, da cui allontanarsi.

Partendo dai propri sensi si riconquista un punto di riferimento saldo, e da quelli poi si può ragionare sull'oggettività dei riscontri sensoriali, attraverso il resoconto altrui e il tuo.
Se vedi una mela e per te è rossa, ne parli con altre persone e concordano tutte sul fatto che è rossa, probabilmente è rossa davvero!
Vecchio 12-07-2013, 10:03   #18
Esperto
L'avatar di Selenio
 

marco e se i sensi fossero solo un modo limitato di percepire la realtà? Siccome abbiamo gli stessi sensi percepiamo le cose allo stesso modo ma chi ti dà la certezza che la mela sia davvero rossa o anzi che esista davvero? Una formica ad es. percepisce il mondo in maniera del tutto diversa da noi. La realtà potrebbe essere come un videogioco dove vedi il protagonista afferrare un oggetto ma in realtà niente è reale (dal punto di vista di chi osserva la scena da fuori).
Secondo me la metafora del videogioco è la più azzeccata per spiegare la realtà. Noi lo spirito ci connettiamo a questa realtà creandoci un personaggio da comandare (il corpo). Man mano che giochiamo ci immedesimiamo nel gioco e dimentichiamo di stare giocando, credendo di essere quel personaggio sullo schermo e cosi le sue sofferenze diventano le nostre anche se in realtà è solo illusione. Un pò quello di cui parlava Budda, l'illusione, il distacco. Il corpo è come la tuta di un'astronauta, la costruiamo per sopravvivere in questa realtà e far fare allo spirito l'esperienza di cui necessità per evolvere. Anche la caduta e l'oblio sono parti del gioco. Arriva però un momento in cui ci si deve svegliare. Con questo poi uno continua a fare la sua vita qui però guardando le cose da un'altra prospettiva fino a quando non sarà il momento di proseguire il viaggio altrove

Ultima modifica di Selenio; 12-07-2013 a 10:07.
Vecchio 12-07-2013, 13:13   #19
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Selenio Visualizza il messaggio
marco e se i sensi fossero solo un modo limitato di percepire la realtà? Siccome abbiamo gli stessi sensi percepiamo le cose allo stesso modo ma chi ti dà la certezza che la mela sia davvero rossa o anzi che esista davvero? Una formica ad es. percepisce il mondo in maniera del tutto diversa da noi. La realtà potrebbe essere come un videogioco dove vedi il protagonista afferrare un oggetto ma in realtà niente è reale (dal punto di vista di chi osserva la scena da fuori).
Secondo me la metafora del videogioco è la più azzeccata per spiegare la realtà. Noi lo spirito ci connettiamo a questa realtà creandoci un personaggio da comandare (il corpo). Man mano che giochiamo ci immedesimiamo nel gioco e dimentichiamo di stare giocando, credendo di essere quel personaggio sullo schermo e cosi le sue sofferenze diventano le nostre anche se in realtà è solo illusione. Un pò quello di cui parlava Budda, l'illusione, il distacco. Il corpo è come la tuta di un'astronauta, la costruiamo per sopravvivere in questa realtà e far fare allo spirito l'esperienza di cui necessità per evolvere. Anche la caduta e l'oblio sono parti del gioco. Arriva però un momento in cui ci si deve svegliare. Con questo poi uno continua a fare la sua vita qui però guardando le cose da un'altra prospettiva fino a quando non sarà il momento di proseguire il viaggio altrove

i sensi SONO limitati.
prendiamo ad esempio il daltonismo. E' una condizione che ti impedisce di distinguere i colori, nella sua variante più diffusa il rosso dal verde.
Ed è pure ereditaria.
Immagina di essere daltonico in una famiglia di daltonici, generazioni di generazioni di daltonici.
In qualche modo avrete associato al prato il colore rosso, agli alberi il colore rosso, e via dicendo.
Allora, devi dare un'indicazione stradale a un tuo amico e gli dici "vai sempre dritto, allo stop gira a destra, continua finché sulla tua sinistra non trovi un grosso albero rosso, appena lo vedi gira subito a sinistra e sei arrivato".

L'amico seguirà le indicazioni ma di quest'albero rosso non vedrà alcuna traccia.
Si perderà e ti chiamerà, e tu verrai a prenderlo. Per curiosità, indagherete sulla strada da lui percorsa, ripercorrendola a ritroso.
Ad un certo punto vi trovate davanti a un albero maestoso. "Ecco, è quello l'albero rosso!".
"No, è verde!"
"Ti dico che è rosso!".

Scoprire il daltonismo in un modo simile può essere scioccante.


Ma di norma, i nostri sensi, per quanto ci comunichino una "rappresentazione" della realtà (sotto forma di segnali elettrochimici inviati al cervello), ce la comunicano con una certa oggettività in quanto i fenomeni esperiti sono legati a realtà fisiche esistenti, esistenti in chiave oggettiva e quindi che esercitano la loro influenza su ciascuna persona che vi assista.
Tipo se faccio una scoreggia in ascensore, tutti sentiranno la puzza, perché le piccole molecole di putrescina e cadaverina e le tracce di zolfo che saranno state diffuse nell'aria verranno captate da ogni naso presente nello spazio ristretto.


Il riscontro empirico altrui quindi è l'unica cosa che permette di mettere un freno a un relativismo assoluto che altrimenti demolirebbe ogni certezza sul chi siamo e cosa vediamo/sentiamo/percepiamo.
Vecchio 12-07-2013, 13:37   #20
Esperto
L'avatar di Selenio
 

sono d'accordo c'è una struttura di fondo comune che noi umani percepiamo ma non sono sicuro che sia proprio reale. Potrebbe essere come se tutti stessimo facendo lo stesso sogno e quindi abbiamo riscontri dagli altri che stanno avendo le stesse percezioni. Insomma la realtà esiste davvero a prescindere dalla nostra osservazione? O siamo noi a crearla? Se un albero cade nella foresta e nessuno lo sente fa rumore?
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