Circa un anno fa, dietro consiglio del medico, andai a fare visita all'asl.
A parte che tra una visita e l'altra passava come minimo una settimana, ciò che mi ha fatto definitivamente smettere queste visite è stata la poca chiarezza dietro cui si trincerava lo psichiatra.
Io volevo solo sapere cosa avessi, visto che a causa di questa "malattia" ero arrivato a perdere il mio posto di lavoro. Perciò, naturalmente, volevo andare in fondo alla questione.
Le mie domande erano abbastanza esplicite e senza troppi giri di parole gli chiedevo: "Ma allora, in fin dei conti, cos'ho?"
Lui rispondeva confusamente e poi mi faceva intendere che bisognava trovare il farmaco che mi stesse bene come un vestito.
Questo farmaco fu identificato nella paroxetina. Inizialmente, pur non sapendo perché dovessi assumere quel farmaco, non mi opposi alla terapia.
Ma dopo 10 giorni mi presentai da lui dicendo che non avrei più preso quel farmaco senza aver ricevuto prima uno straccio di diagnosi.
Lui ha evaso come al solito la domanda e le visite sono finite lì.
Quello che mi chiedo ora è: Secondo voi, in base a ciò che ho scritto, qual era secondo voi la diagnosi che lo psichiatra ha fatto e che non ha voluto dirmi?