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Vecchio 09-05-2011, 21:39   #1
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http://www3.lastampa.it/sport/sezion...o/lstp/401430/
ragazzi che tragedia, è pazzesco, non ci posso credere..credo che ogni commento sia superfluo, io da appassionato di ciclismo sono veramente costernato..condoglianze ai familiari

che cosa ne pensate voi? sarebbe giusto sospendere il giro per questa edizione?
Vecchio 09-05-2011, 21:45   #2
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sarebbe giusto SI,
ma io dico le biciclette vanno come degli scooter 50 se non di piu , perchè non fanno usare ai ciclisti corridori dei caschi se non integrali per lo meno dei caschi jet quelli per le moto?
Vecchio 09-05-2011, 22:00   #3
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Ragazzi, succede, sono i rischi del mestiere, inutile parlare col senno di poi.
Quel ragazzo è stato sfortunato e mi dispiace ma sospendere il giro? Ma avete idea dei soldi che girano in quel mondo lì'? Mi cadete dalle nuvole delle volte.
Lo scorso anno a Misano è morto un pilota in Moto2, travolto dal gruppone.. pace all'anima sua, il campionato continua e la vita continua. Non preoccupiamoci per loro, dall'alto dei cielo staranno sicuramente meglio di noi... Non dimenticate che non tutti hanno la possibilità di vivere la propria passione e trasformarla come lavoro. Li pagano fior di quattrini e il rischio è proporzionale allo stipendio.
Vecchio 09-05-2011, 22:05   #4
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Pensiamo prima alle protezioni per nostri muratori, e operai.
Vecchio 09-05-2011, 22:10   #5
Esperto
 

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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Quel ragazzo è stato sfortunato e mi dispiace ma sospendere il giro? Ma avete idea dei soldi che girano in quel mondo lì'? Mi cadete dalle nuvole delle volte.

Caspita! Questo non me lo sarei aspettato da un anticonformista come te. (lo dico senza sarcasmo)
La vita dell'uomo non è commisurata al denaro.

Personalmente io non saprei quale sia la scelta migliore, propendo un po di più per proseguire.
Vecchio 09-05-2011, 22:14   #6
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Quando si va in discesa a 90 all'ora su una bicicletta, senza protezioni apparte un caschetto, è prevedibile che qualcuno prima o poi si faccia male... come al solito si fa finta di niente fino a che non accade e poi quando accade tutti cadono giù dalle nuvole.

Sospendere il giro? Invece di fare gesti alla memoria forse sarebbe il caso di chiedersi perché è successo e cosa fare perché non accada nuovamente, cosa che puntualmente nessuno fa.

Come quando è morto un mio compagno di classe alle superiori, tornava dalla discoteca alle 5 di notte... tutti a piangere e nessuno a riflettere sul perché e sui colpevoli dell'accaduto.
io conosco quella strada perchè ci sono passato qualche volta, ti posso dire che è molto stretta e ci sono tantissime curve sia a gomito che tornanti, alcuni strettissimi e con 0 visibilità oltre, lo sfortunato corridore da quel che ho letto ha preso una curva a s in forte velocità urtando il pedale contro la ringhiera a lato: cosa questa, che gli ha fatto perdere l'equilibrio e sfracellarsi contro l'asfalto..il fatto è che quelle curve, e questo vale sia per le auto che per le moto e le bici, vanno prese a velocità MOLTO moderata e soprattutto accompagnate senza tagliarle di netto (per fare prima), anche perchè a velocità eccessiva, ovviamente, le conseguenze dell'urto con l'asfalto in caso di caduta sono amplificate..
vabbè io non ho resistito ma come ho già detto ormai c'è poco da fare ogni commento è superfluo
Vecchio 09-05-2011, 22:33   #7
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Quando si va in discesa a 90 all'ora su una bicicletta, senza protezioni apparte un caschetto, è prevedibile che qualcuno prima o poi si faccia male... come al solito si fa finta di niente fino a che non accade e poi quando accade tutti cadono giù dalle nuvole.

Sospendere il giro? Invece di fare gesti alla memoria forse sarebbe il caso di chiedersi perché è successo e cosa fare perché non accada nuovamente, cosa che puntualmente nessuno fa.

Come quando è morto un mio compagno di classe alle superiori, tornava dalla discoteca alle 5 di notte... tutti a piangere e nessuno a riflettere sul perché e sui colpevoli dell'accaduto.
Quoto, di "fatalità" nel 2011 ce ne sono poche ormai.
Vecchio 09-05-2011, 22:37   #8
Esperto
L'avatar di krool
 

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Quando si va in discesa a 90 all'ora su una bicicletta, senza protezioni apparte un caschetto, è prevedibile che qualcuno prima o poi si faccia male... come al solito si fa finta di niente fino a che non accade e poi quando accade tutti cadono giù dalle nuvole.

Sospendere il giro? Invece di fare gesti alla memoria forse sarebbe il caso di chiedersi perché è successo e cosa fare perché non accada nuovamente, cosa che puntualmente nessuno fa.

Come quando è morto un mio compagno di classe alle superiori, tornava dalla discoteca alle 5 di notte... tutti a piangere e nessuno a riflettere sul perché e sui colpevoli dell'accaduto.
Non so quanto si puo' rendere più sicuro il ciclismo senza appesantire troppo l'atleta e/o il mezzo, anche se in linea generale sono d'accodo.
Vecchio 09-05-2011, 22:48   #9
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Originariamente inviata da LordJim Visualizza il messaggio

Caspita! Questo non me lo sarei aspettato da un anticonformista come te. (lo dico senza sarcasmo)
La vita dell'uomo non è commisurata al denaro.

Personalmente io non saprei quale sia la scelta migliore, propendo un po di più per proseguire.
Beh non dipende da me.
Sono sicuro che quel ragazzo dall'alto del cielo vorrebbe che il giro continuasse. Sarebbe un atto egoistico pensare di fermare la competizione per questo motivo. Almeno, io la vedo così. La pensavo così anche per l''episodio di Misano, percui non cambio la mia prospettiva a riguardo.

Quote:
La vita dell'uomo non è commisurata al denaro.
Preciso che per me la competizione dovrebbe continuare, con o senza giro di denaro, giusto per esser chiari.
Vecchio 10-05-2011, 23:09   #10
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sospendere il giro? No... assolutamente non potrei mai essere daccordo.
Quelle persone stanno li per fare il loro lavoro, come facciamo noi tutti ogni giorno. E oltre ai ciclisti il giro da lavoro a migliaia di persone. Se muore un muratore si smette di costruire il palazzo? Se muore un vostro collega smettete di andare al lavoro?
E non vanno assegnate colpe a nessuno perchè la colpa non è di nessuno. E'stata una fatalità, un pedale sbattuto contro il guard-rail. In un punto assolutamente privo di insidie, la discesa difficile terminava prima.
E' stato invece molto molto bello il gesto dei ciclisti nella tappa di oggi, io mi sento davvero orgosglioso di praticare questo meraviglioso sport.
E comunque per la cornaca, la Leopard-Trek abbandona il girod'italia, così come Tyler Farrar.
Ma la cosa su cui vorrei discutere io è un'altra, se mi permettete ragazzi:
di tutto quanto è successo oggi mi domando solamente quanto fosse necessario seguire continuamente con le telecamere i suoi familiari, dall'arrivo all'aeroporto fino all'ingresso alla camera mortuaria. Cosa aggiunge alla cronaca vedere l'immagine di una madre che, riversa sull'asfalto, piange tutto il suo disperato dolore laddove poche ore prima giaceva il figlio esanime? Cosa aggiunge alla cronaca una ripresa, nel dettaglio, del pancione della moglie, o purtroppo, come bisognerà chiamarla d'ora in poi, della vedova, sul cui volto ancora spiccava l'incredulità di chi non vuole accettare un destino così ignobile? Raccontare i fatti è doveroso ma violentare in questa maniera un momento così privato di una famiglia è morboso.

Oggi la DiStefano ci ha più volte, troppe volte dal mio punto di vista, ricordato come avessero scelto di non trasmettere le immagini più crude di quanto avvenuto ieri ( dimenticandosi forse di quei fotogrammi in cui lo si vedeva esanime sull'asfalto con un fiotto di sangue che sgorgava dal naso, che potremmo anche decidere di accettare come un errore di regia dovuto alla concitazione del momento onde evitare di polemizzare oltre ). Io mi domando, e vi domando invece, se le immagini dei familiari di Weylandt mostrate oggi fossero secondo voi meno crude.
Vecchio 10-05-2011, 23:15   #11
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riguardo la sicurezza in bici, durante una competizione, sono tutti discorsi inutili. Il ciclismo è uno sport relativamente pericoloso, quando si va in bicicletta si accettano i rischi che ne conseguono. Mi dite quando si scende a 80km/h su un pezzo di carbonio da 5kg come si può rendere il tutto sicuro? E'impossibile. Se neanche il casco è bastato a salvare la vita di quest'uomo, cosa si sarebbe potuto fare? E'caduto a 80 all'ora sbattendo sulll'asfalto prima, è stato piroettato in aria ed ha sbattuto la faccia di nuovo contro un muro. Morto sul colpo, con tanto frattura ad una gamba.

Per quanto riguarda di nuovo l'annullamento del giro sarebbe una follia:
1° dal punto di vista economico non sarebbe sostenibile, con tutto quello che hanno investito, tutti i contratti e gli impegni con sponsor, comuni, televisioni e squadre, sospendere la manifestazione dopo due tappe, significherebbe tra l'altro uccidere il giro in toto come manifestazione, probabilmente anche per gli anni a venire.

2° dal punto di vista umano: Weylandt amava lo sport che praticava e probabilmente sarebbe stato il primo a chiedere di andare avanti. Suo padre l'ha fatto espressamente. Sospendere tutto e indicare lui come causa di tale scelta sarebbe fare un ulteriore torto proprio alla sua memoria.

3° dal punto di vista sportivo: nel bene e nel male i ciclisti, scegliendo tale sport, sanno i rischi che corrono e sanno che la morte, anche se non si vorrebbe, fa purtroppo sempre parte del gioco e quando arriva bisogna saperla accogliere, come hanno fatto oggi, con dignità e onestà. La morte farà sempre parte del ciclismo, purtroppo è inevitabile, e in tale consapevolezza o si è in grado di accettarla o ci si sceglie un altro sport.

4° dal punto di vista legale: è stata realmente una fatalità. Non credo si possa imputare alcuna colpa all'organizzazione per le circostanze in cui è avvenuta. In quanto fatalità poteva accadere a chiunque, ovunque, in qualunque manifestazione sportiva. E' inutile che il giro paghi per qualcosa di cui non ha alcuna colpa.

secondo me quanto è stato fatto oggi è stato quanto di meglio potessero fare. Hanno dimostrato che il ciclismo in fondo è soprattutto una grande famiglia. Pur nella tragedia, sotto l'aspetto sportivo e umano è stato bellissimo, per una volta poter vedere non dei superuomini ma degli uomini, uniti nel dolore e circondati dal rispetto e dagli applausi del pubblico che li hanno accompagnati in maniera commovente lungo tutta la tappa. Scene che in qualsiasi altro sport, ci metto la mano sul fuoco, non si vedrebbero mai.
Vecchio 10-05-2011, 23:18   #12
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Originariamente inviata da SilverHawk Visualizza il messaggio
riguardo la sicurezza in bici, durante una competizione, sono tutti discorsi inutili. Il ciclismo è uno sport relativamente pericoloso, quando si va in bicicletta si accettano i rischi che ne conseguono. Mi dite quando si scende a 80km/h su un pezzo di carbonio da 5kg come si può rendere il tutto sicuro? E'impossibile. Se neanche il casco è bastato a salvare la vita di quest'uomo, cosa si sarebbe potuto fare? E'caduto a 80 all'ora sbattendo sulll'asfalto prima, è stato piroettato in aria ed ha sbattuto la faccia di nuovo contro un muro. Morto sul colpo, con tanto frattura ad una gamba.

Per quanto riguarda di nuovo l'annullamento del giro sarebbe una follia:
1° dal punto di vista economico non sarebbe sostenibile, con tutto quello che hanno investito, tutti i contratti e gli impegni con sponsor, comuni, televisioni e squadre, sospendere la manifestazione dopo due tappe, significherebbe tra l'altro uccidere il giro in toto come manifestazione, probabilmente anche per gli anni a venire.

2° dal punto di vista umano: Weylandt amava lo sport che praticava e probabilmente sarebbe stato il primo a chiedere di andare avanti. Suo padre l'ha fatto espressamente. Sospendere tutto e indicare lui come causa di tale scelta sarebbe fare un ulteriore torto proprio alla sua memoria.

3° dal punto di vista sportivo: nel bene e nel male i ciclisti, scegliendo tale sport, sanno i rischi che corrono e sanno che la morte, anche se non si vorrebbe, fa purtroppo sempre parte del gioco e quando arriva bisogna saperla accogliere, come hanno fatto oggi, con dignità e onestà. La morte farà sempre parte del ciclismo, purtroppo è inevitabile, e in tale consapevolezza o si è in grado di accettarla o ci si sceglie un altro sport.

4° dal punto di vista legale: è stata realmente una fatalità. Non credo si possa imputare alcuna colpa all'organizzazione per le circostanze in cui è avvenuta. In quanto fatalità poteva accadere a chiunque, ovunque, in qualunque manifestazione sportiva. E' inutile che il giro paghi per qualcosa di cui non ha alcuna colpa.

secondo me quanto è stato fatto oggi è stato quanto di meglio potessero fare. Hanno dimostrato che il ciclismo in fondo è soprattutto una grande famiglia. Pur nella tragedia, sotto l'aspetto sportivo e umano è stato bellissimo, per una volta poter vedere non dei superuomini ma degli uomini, uniti nel dolore e circondati dal rispetto e dagli applausi del pubblico che li hanno accompagnati in maniera commovente lungo tutta la tappa. Scene che in qualsiasi altro sport, ci metto la mano sul fuoco, non si vedrebbero mai.
Hai detto quello che penso con parole e aggettivi più consoni. Quoto E viva il ciclismo.
Vecchio 10-05-2011, 23:21   #13
Esperto
 

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Originariamente inviata da SilverHawk Visualizza il messaggio
riguardo la sicurezza in bici, durante una competizione, sono tutti discorsi inutili. Il ciclismo è uno sport relativamente pericoloso, quando si va in bicicletta si accettano i rischi che ne conseguono. Mi dite quando si scende a 80km/h su un pezzo di carbonio da 5kg come si può rendere il tutto sicuro? E'impossibile. Se neanche il casco è bastato a salvare la vita di quest'uomo, cosa si sarebbe potuto fare? E'caduto a 80 all'ora sbattendo sulll'asfalto prima, è stato piroettato in aria ed ha sbattuto la faccia di nuovo contro un muro. Morto sul colpo, con tanto frattura ad una gamba.
Non so se sarebbe bastato, ma un casco integrale?

Anche in F1 dicevano che la morte era ineliminabile...
Vecchio 11-05-2011, 19:00   #14
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Non so se sarebbe bastato, ma un casco integrale?

Anche in F1 dicevano che la morte era ineliminabile...
un casco integrale? Forse, ma è una soluzione improponibile. Troppo ingombrante e troppo caldo in uno sport del genere. Ci sono voluti anni ad accettare il caschetto normale (che per me va reso obbligatorio come sul motorino), figurarsi quello integrale.

La F1 è diversa, lì le velocità sono ben altre ed hai comunque "qualcosa" che protegge il tuo corpo che in bici non puoi avere

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Cosa c'è di bello nella manifestazione conformista e regolamentata dei sentimenti?.
E quindi secondo te cosa avrebbero dovuto fare? Finta di niente? Andare avanti come se non fosse successo nulla?
Sai, a volte è bello esternare i propri sentimenti, condividere il proprio doloro con la gente, con qualcuno che ti capisce... Senza fare storie da beatiful come fanno i giornali, cosa che i ciclisti non hanno per niente fatto... Cosa c'è di conformista? boh...
Vecchio 11-05-2011, 19:04   #15
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Le grandi famiglie si vedono nel momento del bisogno, non nel momento di rattristarsi perché qualcosa di brutto è accaduto.

Anche la mia classe era una grande famiglia quando è morto un mio compagno... inutile dire che prima e dopo i comportamenti all'insegna della dis-umanità, della mancanza di educazione, rispetto abbondavano.

Il livello umano di un ambiente del genere (come di ogni ambiente di questa società) si può immaginare, a meno di non voler credere alle favole o a meno di non voler fare un discorso relativistico, nel qual caso è possibile che sì, rispetto ad altri ambienti il ciclismo sia una grande famiglia.
io ci vivo dentro in questo mondo e ti assicuro che favole non sono. Tutti rivali certo, tutti spaventosamente rivali, al punto che in corsa ogni amicizia è cancellata, tutto viene dopo la corsa. Ma tutti amici nel resto del tempo, da quando tagli il traguardo in poi...
Vecchio 11-05-2011, 19:14   #16
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Scusate... Fanno bici che pesano poco più di 3 kg per le competizioni, è tutto ridotto all'osso per ricercare la massima prestazione, un casco integrale sarebbe del tutto improponibile per il ciclista.
Oltre al fatto che col caldo e con il fatto che un ciclista percorre mediamente una giornata intera in sella a velocità comunque mediamente inferiori ai 100 kmh L'utilizzo di un casco di questo tipo porterebbe più svantaggi che altro.
La sicurezza in uno sport da strada è relativa..Non puoi rendere immune il ciclismo, o se lo vuoi rendere immuni non fai il giro d'italia, non corri su strade pubbliche, eviti il rischio e le fai su pista. ma non sarebbe più ciclismo quello. Insomma, sono corse, competizioni e in quanto tali comportano rischi a volte non calcolati. Ognuno si prende le proprie responsabilità.
Vecchio 11-05-2011, 19:15   #17
Esperto
 

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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Scusate... Fanno bici che pesano poco più di 3 kg per le competizioni, è tutto ridotto all'osso per ricercare la amssima prestazione, un casco integrale sarebbe del tutto improponibile per il ciclista.
Oltre al fatto che col caldo e con il fatto che un ciclista percorre mediamente una giornata intera in sella a velocità comuqnue mediamente inferiori ai 100 kmh L'utilizzo di un casco di questo tipo porterebbe più vantaggi che altro.
Appunto, si riduce la prestazione massima, chi l'ha detto che bisogna superare certi limiti e certe velocità?
Vecchio 11-05-2011, 19:41   #18
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Appunto, si riduce la prestazione massima, chi l'ha detto che bisogna superare certi limiti e certe velocità?
è la natura dell uomo cercare sempre il massimo dalle cose...
sempre parlando con la f1, con il tuo ragionamento, che bisogno ci sarebbe di andare a 300 orari? Perchè cercare sempre la massima prestazione dall'aereodinamica? Si potrebbe andare su delle 500 a 50 all'ora per ridurre i rischi.
Ma non è così e mai sarà così.
Aumentare la sicurezza nel ciclismo significa prima di tutto scegliere percorsi adatti ad una bici da corsa, non come la tappa di oggi con una discesa tutta tornanti, su sterrato e al 10% di pendenza.
E poi ricordate che già vivere è lo sport più pericoloso che c'è...
Vecchio 11-05-2011, 19:43   #19
Esperto
 

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Originariamente inviata da SilverHawk Visualizza il messaggio
è la natura dell uomo cercare sempre il massimo dalle cose...
Non a tutti i costi, secondo me.
E in F1 sono 17 anni che non muore più nessuno, se non vado errato.
Vecchio 11-05-2011, 19:44   #20
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Appunto, si riduce la prestazione massima, chi l'ha detto che bisogna superare certi limiti e certe velocità?
Si, ma nel ciclismo non c'è nessuna evoluzione prestazionale, non è come nell'automobilismo o in sport nei quali conta il mezzo meccanico. Dove conta il mezzo meccanico conta anche lo sviluppo meccanico e conseguentemente l'aumento prestazionale. Nel caso dell'incidente di ieri parliamo di casualità, una disgraziatissima casualità, poco, davvero poco di logico in quello che è successo...Poteva succedere a chiunque.
è stato sfortunato... Come posso essere sfortunato io a incontrare un bel giorno un pirata della strada che mi mette sotto (anch'io vado in bici)...Sono casi e possono sempre accadere.
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