secondo me può essere semplice questione di "gusti", e forse retaggi culturali molto italiani che vedono le donne interessate più a certe discipline che ad altre. Basta guardare anche ingegneria: le uniche in cui c'è parità di frequentazione uomo/donna è l'area civile-ambientale-edile-gestionale; perché vi sono campi che interessano anche alle donne sia come contenuti (l'estetica, le forme e via dicendo) che come tipologie e percorsi di carriera.
Condivido inoltre il fatto che possano esserci differenze tra cervello maschile e femminile (d'altronde, abbiamo differenze fisiche naturali, perché non potrebbe voler dire che ci sono differenze anche mentali che quindi non si vedono?) ma questo non vuol dire fare generalizzazioni. Io per esempio ho sempre avuto modi di ragionare molto logici, razionali, rigidi se vogliamo dire; e a volte interessi prettamente maschili (ho passato un periodo da adolescente che seguivo assiduamente il calcio, mi piace tutto ciò che riguarda la fisica e l'astronomia etc etc) e in linea di massima mi sono trovata meglio a collaborare con colleghi maschi che femmine. Eppure ho lati anche prettamente "femminili", passatemi il termine. Non amo appunto per questo le generalizzazioni, anche se possono esserci schemi generali biologici ognuno di noi è un caso a sè, e dovrebbe dedicarsi a quello che gli piace e per cui si sente portato, senza avere paura di fare un lavoro (o hobby,o sport) a prevalenza maschile o femminile.
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