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Vecchio 12-02-2012, 15:49   #1
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Perchè, dico, che differenza c'è tra morire a 20 o morire a 80 anni? L'esperienza che un individuo accumula nel corso della vita che utilità ha? Cosa serve? Forse davvero non finisce tutto con la morte. Perchè no, non è possibile che tutto ciò che facciamo non abbia uno scopo. Un senso. Qualcosa. Mi rifiuto di credere che siamo qui solo per egoismo. Mi rifiuto di curare me stesso e progredire. Progredire per quale motivo? Perchè non posso rimanere come sono fino alla fine dei miei giorni? Finirò all'inferno se non lo faccio? Perchè è così importante essere felici? E la fatica per arrivare a ciò, ammesso che ci si arrivi, vale davvero il prezzo del biglietto? Perchè additare come stupido, infantile, bambino, diversamente intelligente.. una persona che la pensa in maniera simile? Per quale motivo? Esistono, forse, nel mondo persone più intelligenti di altre? O forse sono tutti punti di vista? Dov'è la verità? Esiste? Datemi la verità.


"Non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità"


Henry David Thoreau

Fine delirio domenicale.
Vecchio 12-02-2012, 15:53   #2
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uhm... penso che in generale la risposta a tutti i quesiti possa essere... "perché lo si vuole". mi sembra abbastanza.

e se non lo si vuole... pazienza
Vecchio 12-02-2012, 15:57   #3
Esperto
L'avatar di filosofo
 

Tu sei parte della specie umana, che perpetua se stessa.
Esatto, siamo come gli altri animali. Costruiamo i grattacieli, ma siamo animali pure noi, coscienti però della nostra natura, e capaci di esaminarla nel dettaglio.
Il senso alla tua vita devi darlo tu.

Probabilmente tra qualche anno pure tu sentirai il desiderio di diventare padre.
E' la nostra natura.

Hai degli obiettivi per la tua vita?
Vecchio 12-02-2012, 17:07   #4
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo Visualizza il messaggio
Probabilmente tra qualche anno pure tu sentirai il desiderio di diventare padre.
Ne dubito. E in ogni caso spero di non arrivarci in queste condizioni.

Quote:
Originariamente inviata da filosofo Visualizza il messaggio
Hai degli obiettivi per la tua vita?
No, niente di particolarmente rilevante. E anche se ce li avessi, come già dimostrato in passato, non so se riuscirei a perseguirli.
Provo a vivere alla giornata, ma mi rendo conto di quanto sia inutile e ridicolo tutto questo. Allora mi immergo nella lettura e mi sento già meglio di prima.
Certe volte, però, sono talmente esausto che non riesco neppure a immergermi.
Vecchio 12-02-2012, 18:02   #5
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

L'uomo ha paura di quello che non comprende, ecco perché ha bisogno di attribuire un significato alla vita stessa.. però è stupido preferire la morte alla vita dal momento che anche la morte e sconosciuta.
Vecchio 12-02-2012, 19:17   #6
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis Visualizza il messaggio

il senso di tutto questo non l'ho capito nemmeno io
vivo anche io molto alal giornata come se non ci fosse un futuro,
la cosa mi rassicura e spaventa al tempo stesso,ma non riesco a cambiare..
Vivo nel presente perchè so di non avere un futuro. E' come se la mia vita fosse finita tanti tanti anni fa, si fosse fermata da qualche parte.
Forse riuscirò un giorno a liberarmi di questi pensieri, forse riuscirò a vivere come tutti, ovvero, nell'illusione di essere realizzato e sereno.

Ultima modifica di maury25; 12-02-2012 a 19:20.
Vecchio 12-02-2012, 19:26   #7
n01
Principiante
L'avatar di n01
 

Quote:
Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Perchè, dico, che differenza c'è tra morire a 20 o morire a 80 anni? L'esperienza che un individuo accumula nel corso della vita che utilità ha? Cosa serve? Forse davvero non finisce tutto con la morte. Perchè no, non è possibile che tutto ciò che facciamo non abbia uno scopo. Un senso. Qualcosa. Mi rifiuto di credere che siamo qui solo per egoismo. Mi rifiuto di curare me stesso e progredire. Progredire per quale motivo? Perchè non posso rimanere come sono fino alla fine dei miei giorni? Finirò all'inferno se non lo faccio? Perchè è così importante essere felici? E la fatica per arrivare a ciò, ammesso che ci si arrivi, vale davvero il prezzo del biglietto? Perchè additare come stupido, infantile, bambino, diversamente intelligente.. una persona che la pensa in maniera simile? Per quale motivo? Esistono, forse, nel mondo persone più intelligenti di altre? O forse sono tutti punti di vista? Dov'è la verità? Esiste? Datemi la verità.


"Non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità"


Henry David Thoreau

Fine delirio domenicale.
Per me la vita non ha scopo, siamo noi a darglielo, come siamo noi a creare dei, aldilà e quant'altro per sentirci rincuorati quando la vita finisce. Per me non esiste l'anima, siamo solo i nostri sensi, la nostra chimica cerebrale scrive il nostro DNA, i tratti ereditari per cui "si eredita qualcosa" dal padre o dalla madre non è altro che una trasmissione genetica, quindi chimica.
Morire a 20 anni non è diverso che morire a 80, citando Seneca "non dirai che uno è vissuto di più solo perché è canuto, ma dirai solamente che ha passato più tempo nel mondo".
Ecco una distinzione fondamentale: vivere è diverso che esistere. Vivere vuol dire assecondare la propria natura, perdere e ritrovare la propria omeostasi, l'equilibrio e l'appagamento dei sensi, solo perché questo ci soddisfa. Non sto parlando di cose esasperate, ma di semplici atti quotidiani. Poi c'è la vita dell'intelletto. L'intelletto dà rogne: se non le desse non saremmo qui a chiederci il perché dobbiamo vivere. Ma la ragione è limitata: se una cosa non ha senso bisogna accettare che non ce l'abbia, come non ha senso che io viva qui e quello che potrebbe essere un genio sia nato in un Paese povero e sia morto di fame.
Dato che la ragione è limitata e si basa su fattori fisici e chimici (il cervello umano) non esiste una verità, tanto che anche la più banale e ovvia delle cose può non esser vera: e se noi percepissimo tutti i colori sbagliati e solo due persone nel pianeta li percepissero giusti, le cose -in verità- che colore avrebbero? Quello della maggioranza "normale" o quello dei due che li vedono giusti? Tutto è relativo e limitato dalla cultura e dall'ambiente in cui si vive, dal senso comune e da altre moltissime cose.

Perché dici che siam qui per egoismo? Io personalmente non ho chiesto di nascere: i miei genitori mi han voluto e per una cosa che si chiama "istinto di conservazione" e che hanno anche i vegetali, non mi sono ancora suicidata. E già.

Guarire? Curarsi? Migliorare? Se tu non volessi guarire non ammetteresti la malattia stessa, ti accetteresti così e non avresti il problema di "guarire", quindi ti chiedo: sei malato? Ti riconosci come tale?
Se uno è troppo ottimista o troppo pessimista non dice di esser malato, così come chi è troppo fissato con il benessere, chi è vegano perché crede in un'etica precisa e chi è religioso. Devono guarire? Puoi dire a un musulmano o a un vegano che devono mangiare prosciutto anche se non vogliono? E allora perché qualcuno dovrebbe dire a te di andare a una festa e uscire alla sera e comportarti "da estroversone" se non vuoi?
Quindi se tu non vuoi "guarire" o "progredire" non cambia assolutamente nulla. Almeno, non agli altri.
Se devi fare qualcosa per qualcuno falla per te, non per gli altri.

A che scopo progredire, ne vale la pena? Per me si, ma perché trovo inaccettabile e fonte di costante disgusto la mia vita di adesso, quindi non vedo perché non tentare. Lo faccio, il progredire? No, non ho abbastanza forza, forse. Non lo so. Sicuramente nè io nè te nè nessun altro andrà all'inferno e sicuramente nessuno in questo mondo verrà mai compreso nè tanto meno importerà della sua vita alla totalità delle persone. Ad esempio: oggi è morta Whitney Houston, credi che cambi parecchio la vita di chi non l'ha mai ascoltata?

Quindi io dico che questa non è la verità ma è come la penso. E dato che quello che penso è la mia verità del momento (ah sì, perché le idee cambiano e la verità è un 'idea, quindi non penso proprio sia universale) ti sto dando la verità.


In verità in verità ti dico: la verità non esiste e questa frase conseguentemente non ha nè senso nè significato.


(ahah, scusa il papiro, ma *-* hey, filosofia!!!)
Vecchio 12-02-2012, 20:16   #8
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"Non andartene, avvicinati.
Non essere senza fede, abbi fede.
Scopri l'antidoto nel veleno:
vieni alla radice della radice di te stesso.

Fatto d'argilla, ma impastato
della sostanza della certezza,
custode del tesoro della luce santa,
vieni, torna alla radice della radice del tuo Sé.

Una volta raggiunta l'assenza di io
sarai strappato da te
e liberato da molteplici trappole.
Vieni, torna alla radice della radice del tuo Sé.

Sei nato tra i figli della creazione di Dio,
ma hai fissato lo sguardo troppo in basso.
Come potresti essere felice?
Vieni, torna alla radice della radice del tuo Sé.

Sei un talismano che protegge il tesoro,
ma sei anche la miniera.
Apri i tuoi occhi chiusi
e vieni alla radice della radice del tuo Sé.

Sei nato da un raggio della maestà di Dio
e sei benedetto da una buona stella.
Perchè soffrire in mano a cosa che non esistono?
Vieni, torna alla radice della radice del tuo Sé.

Sei un rubino racchiuso nel granito.
Fino a quando fingerai che non sia vero?
Noi lo vediamo nei tuoi occhi.
Vieni, torna alla radice della radice del tuo Sé.

Qui venisti lasciando quell'ottimo amico,
un po' ebbro ma garbato, che ruba i nostri cuori
con quello sguardo così pieno di fuoco; quindi
vieni, torna alla radice della radice del tuo Sé."

JalalAlDin Rumi
Vecchio 12-02-2012, 20:46   #9
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Perchè, dico, che differenza c'è tra morire a 20 o morire a 80 anni? L'esperienza che un individuo accumula nel corso della vita che utilità ha? Cosa serve? Forse davvero non finisce tutto con la morte. Perchè no, non è possibile che tutto ciò che facciamo non abbia uno scopo. Un senso. Qualcosa. Mi rifiuto di credere che siamo qui solo per egoismo. Mi rifiuto di curare me stesso e progredire. Progredire per quale motivo? Perchè non posso rimanere come sono fino alla fine dei miei giorni? Finirò all'inferno se non lo faccio? Perchè è così importante essere felici? E la fatica per arrivare a ciò, ammesso che ci si arrivi, vale davvero il prezzo del biglietto? Perchè additare come stupido, infantile, bambino, diversamente intelligente.. una persona che la pensa in maniera simile? Per quale motivo? Esistono, forse, nel mondo persone più intelligenti di altre? O forse sono tutti punti di vista? Dov'è la verità? Esiste? Datemi la verità.


"Non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità"


Henry David Thoreau

Fine delirio domenicale.
non è "tutto relativo", questa è una moda degli ultimi anni, la verità esiste, esiste il giusto e lo sbagliato, sta a noi riconoscerlo, non giudicare gli altri ma comunque perseguire la via che crediamo essere quella giusta...
ma non va bene tutto, sarebbe troppo facile così....
Vecchio 12-02-2012, 20:59   #10
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da filosofo Visualizza il messaggio
E' la nostra natura
Si può parlare di necessità primarie più che di natura per determinare ciò che gli individui della specie umana vivono come fondamentale per la loro esistenza/sussistenza ma non saprei dire se la paternità è un bisogno fondamentale.
Vecchio 12-02-2012, 21:46   #11
Intermedio
L'avatar di FabioLeonardo
 

Si vive per sopravvivere, come appunto gli animali che siamo anche noi, continuano la loro vita per l'istinto di farlo...e perchè le l'organismo continua a funzionare. (troppo materialista)
Vecchio 12-02-2012, 22:19   #12
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da n01 Visualizza il messaggio
Per me la vita non ha scopo, siamo noi a darglielo, come siamo noi a creare dei, aldilà e quant'altro per sentirci rincuorati quando la vita finisce. Per me non esiste l'anima, siamo solo i nostri sensi, la nostra chimica cerebrale scrive il nostro DNA, i tratti ereditari per cui "si eredita qualcosa" dal padre o dalla madre non è altro che una trasmissione genetica, quindi chimica.
Morire a 20 anni non è diverso che morire a 80, citando Seneca "non dirai che uno è vissuto di più solo perché è canuto, ma dirai solamente che ha passato più tempo nel mondo".
Ecco una distinzione fondamentale: vivere è diverso che esistere. Vivere vuol dire assecondare la propria natura, perdere e ritrovare la propria omeostasi, l'equilibrio e l'appagamento dei sensi, solo perché questo ci soddisfa. Non sto parlando di cose esasperate, ma di semplici atti quotidiani. Poi c'è la vita dell'intelletto. L'intelletto dà rogne: se non le desse non saremmo qui a chiederci il perché dobbiamo vivere. Ma la ragione è limitata: se una cosa non ha senso bisogna accettare che non ce l'abbia, come non ha senso che io viva qui e quello che potrebbe essere un genio sia nato in un Paese povero e sia morto di fame.
Dato che la ragione è limitata e si basa su fattori fisici e chimici (il cervello umano) non esiste una verità, tanto che anche la più banale e ovvia delle cose può non esser vera: e se noi percepissimo tutti i colori sbagliati e solo due persone nel pianeta li percepissero giusti, le cose -in verità- che colore avrebbero? Quello della maggioranza "normale" o quello dei due che li vedono giusti? Tutto è relativo e limitato dalla cultura e dall'ambiente in cui si vive, dal senso comune e da altre moltissime cose.

Perché dici che siam qui per egoismo? Io personalmente non ho chiesto di nascere: i miei genitori mi han voluto e per una cosa che si chiama "istinto di conservazione" e che hanno anche i vegetali, non mi sono ancora suicidata. E già.

Guarire? Curarsi? Migliorare? Se tu non volessi guarire non ammetteresti la malattia stessa, ti accetteresti così e non avresti il problema di "guarire", quindi ti chiedo: sei malato? Ti riconosci come tale?
Se uno è troppo ottimista o troppo pessimista non dice di esser malato, così come chi è troppo fissato con il benessere, chi è vegano perché crede in un'etica precisa e chi è religioso. Devono guarire? Puoi dire a un musulmano o a un vegano che devono mangiare prosciutto anche se non vogliono? E allora perché qualcuno dovrebbe dire a te di andare a una festa e uscire alla sera e comportarti "da estroversone" se non vuoi?
Quindi se tu non vuoi "guarire" o "progredire" non cambia assolutamente nulla. Almeno, non agli altri.
Se devi fare qualcosa per qualcuno falla per te, non per gli altri.

A che scopo progredire, ne vale la pena? Per me si, ma perché trovo inaccettabile e fonte di costante disgusto la mia vita di adesso, quindi non vedo perché non tentare. Lo faccio, il progredire? No, non ho abbastanza forza, forse. Non lo so. Sicuramente nè io nè te nè nessun altro andrà all'inferno e sicuramente nessuno in questo mondo verrà mai compreso nè tanto meno importerà della sua vita alla totalità delle persone. Ad esempio: oggi è morta Whitney Houston, credi che cambi parecchio la vita di chi non l'ha mai ascoltata?

Quindi io dico che questa non è la verità ma è come la penso. E dato che quello che penso è la mia verità del momento (ah sì, perché le idee cambiano e la verità è un 'idea, quindi non penso proprio sia universale) ti sto dando la verità.


In verità in verità ti dico: la verità non esiste e questa frase conseguentemente non ha nè senso nè significato.


(ahah, scusa il papiro, ma *-* hey, filosofia!!!)
Avevo scritto qualcosa in risposta ma ho fatto casino con i quote e l'ho perso.
Trovo che sia la tua una disamina eccellente e che mi trova per gran parte d'accordo. Grazie per aver speso un pò del tuo tempo.

Grazie a tutti.
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