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08-05-2012, 13:46
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#21
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da barclay
Hai fatto centro: gli antidepressivi non sono pillole magiche che fanno sparire i problemi: si limitano ad alleviarli. Nel mio caso, la depressione è la conseguenza dei miei problemi, non la causa, anche se è innegabile che li peggiora, perché se già è difficile fare certe cose quando l'umore è alto, quando s'abbassa diventa impossibile.
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Che ne pensi invece degli ansiolitici? Rincoglioniscono?
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08-05-2012, 16:58
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#22
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Che ne pensi invece degli ansiolitici? Rincoglioniscono?
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Anche con gli ansiolitici il discorso è complicato: le uniche due certezze sono l'effetto quasi immediato e la breve durata dello stesso, tutto il resto dipende dal dosaggio, dal principio attivo e dalla reazione fisiologica individuale. P.es, con gli ansiolitici che ho preso non ho mai sperimentato alcun effetto collaterale, ma molti parlano di malditesta, difficoltà di concentrazione, ecc. Non bisogna mai prenderli a lungo, perché, anche se uno ha la fortuna di evitare la dipendenza, prima o poi arriva l'assuefazione e si ritrova ad aumentare inutilmente la dose. Attualmente, gli ansiolitici li prendo raramente.
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08-05-2012, 18:26
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#23
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Ok, gli ansiolitici sono bocciati.
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10-05-2012, 01:45
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#24
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Principiante
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 62
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Per ora credo che gli ansiolitici possano essere utili perlopiu' quando si deve portare a termine qualcosa senza intoppi,cioè da usare "ondemand".
Suppongo che gli antidepressivi siano utili solo per alleviare dei sintomi (nei casi gravi),cioè che non vadano a modificare fisicamente eventuali pattern neuronali "disfunzionali",quindi una volta smesso di prenderli si tornerebbe da capo.
Divagando,negli ultimi tempi sto iniziando a pensare che un "illuminazione" (cfr. terapia psichedelica) coinvolgente eventuali episodi (infantili?) scatenanti i problemi,con eventuali recuperi di memorie rimosse ecc.. potrebbe essere utile o addirittura risolutiva...alla fine mi pare che anche cose tipo la cbt lascino irrisolte le problematiche di fondo,pronte a rispuntare per le situazioni che non sono state oggetto di training.
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10-05-2012, 22:32
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#25
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Cos'è la terapia psichedelica? E' metodologicamente seria, nel senso: rispetta la formula "massimo beneficio con minori rischi", oppure è un salto mortale alla new-age?
Supponi che gli ansiolitici siano utili per risolvere ondemand, ma non c'è il rischio che mi facciano lo stesso effetto dell'alcol, cioè che eccitando la mia mente questa sia sollecitata a amplificare ancora di più i pensieri disfunzionali, caricandoli di emotività e peggiorando così i sintomi della fobia?
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17-06-2012, 08:01
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#26
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Banned
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 1,272
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riguardo gli antidepressivi, c'è da dire che la teoria della serotonina è abbastanza ambigua e non molto dimostrabile scientificamente, tan'è che mi pare di aver letto su wikipedia inglese (quindi non il massimo dell'affidabilità) che anche antidepressivi che hanno l'effetto opposto degli SSRI cioè che riducono ulteriormente il contenuto di serotonina nelle sinapsi hanno effetti antidepressivi, cioè mette praticamente al muro la teoria del semplice sbilanciamento chimico da carenza di ormoni.
per quanto riguarda la fobia sociale, la sertralina si è vista come alleviatore dei sintomi nel senso che ti sblocca ma neanche minimamente ti può far cambiare ciò che porta alla reazione fisiologica della fobia sociale, cioè tu ti senti sbloccato ma i pensieri disfunzionali di fondo ci sono.
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17-06-2012, 10:14
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#27
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Quote:
Originariamente inviata da barclay
Secondo la mia esperienza, sì. Lo psicofarmaco giusto attenua l'ansia ed alimenta una certa indifferenza verso l'esterno: nel caso da te descritto, sotto antidepressivo, io me ne andrei con un semplice «Io devo andare. Ciao a tutti», senza chiedermi che effetto avrebbe la mia partenza.
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E' esattamente quello che avrei fatto anche io senza bisogno di psicofarmaco^^ Ma a dire il vero me ne sarei andato e me ne sarei sbattuto le bàlle di cosa pensavano.. ottimo!... quindi ho una mente sana ed equilibrata
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17-06-2012, 13:30
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#28
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Esperto
Qui dal: May 2012
Messaggi: 530
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Vorrei una risposta intellettualmente onesta a questa domanda. Lo stato chimico del cervello indotto dai farmaci in un sociofobico è lo stesso stato chimico del cervello di un non sociofobico, con un'espressività normale e libera da limitazioni date dalla vergogna? Oppure è solo un effetto che aggiunge sensazioni epidermiche di umore ma che lasciano inalterata la rete di connessioni sinaptiche che attiva le fisiologiche reazioni della fobia sociale?
Gli antidepressivi cosa aggiungono di utile? E gli ansiolitici?
Nel rispondere a questa domanda, vi prego di considerare una fobia sociale che non è in nessun modo accompagnata da depressione, disturbo evitante, pigrizia sociale: dovete immaginare una fobia sociale che si manifesta solo come condizione fisiologica di vergogna della propria espressività, ma priva del meccanismo demolitivo di autostima con pensieri disfunzionali come "non valgo niente/non sono degno di avere una vita sociale/etc...", perchè in questo caso allora è chiaro che benzodiazepine e serotonine varie possono avere l'utilità di arginare quegli squilibri dell'umore provocati da quei pensieri, ma se quei pensieri disfunzionali non ci sono, se il soggetto non è un pessimista e non cade in quel tunnel di pensieri dopo i fallimenti sociali, ma ha soltanto questa condizione di blocco fisiologico dell'espressività e di vergogna, i farmaci, nella pratica, cosa possono dare di utile, e in che misura?
Grazie
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Cioè intendi in pratica se un farmaco puo' innescare piu' facilmente un sorriso.
A me sembra che l'espressione, la mimica facciale, si inneschi con una meccanica indotta dall'abitudine e a seguito di una certa memoria muscolare.
In una condizione di questo tipo, in cui quella memoria muscolare non è stata formata ( e a mio avviso lo si fà banalmente per mimesi dei volti dei familiari o di chi ne fa le veci) allora il massimo a cui si puo' aspirare,assumendo un farmaco( o una sostanza stupefacente che sarebbe uguale) è un sorriso "dopato",un po' innaturale, spesso fuori luogo e artificioso, poichè non corrisponde ad un moto genrale nell'animo della persona.
Ciò dovrebbe anche rispondere implicitamente alla domanda che fai, cioè se con il farmaco ci si fermi ad "una aggiunta di sensazioni epidermiche di umore":
è chiaro che non potrebbe essere diverso.
E non puo' essere diverso anche perchè la situazione di mera fobia sociale esente da ogni altro disturbo, è una condizione solo virtualmente possibile.
Cosa fare quindi?
Mah probabilmente meglio un sorriso "dopato" che niente
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17-06-2012, 15:17
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#29
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 321
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Originariamente inviata da zucchina
gli psicofarmaci danno effetti troppo soggettivi e relativi, non sono misurabili, infatti non si possono nemmeno vedere i livelli di neurotrasmettitori nel cervello, se davvero hanno qualcosa che non va! si prendono gli psicofarmaci come tentativi e si vede poi l'effetto
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In realtà ci sono alcuni esami di medicina nucleare che consentono di osservare il livello recettoriale pre e post sinaptico; esistono esami fatti per pz che soffrono di depressione/alterazioni della memoria.
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