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Vecchio 08-02-2017, 02:13   #1
Esperto
L'avatar di Alakazam
 

http://www.lastampa.it/2017/02/07/it...jJ/pagina.html

"Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi.
Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte.

Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.
Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia.
Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.

A quest’ultimo proposito, le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po’ non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo.
Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive.
Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. Non sono rappresentato da niente di ciò che vedo e non gli attribuisco nessun senso: io non c’entro nulla con tutto questo. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione.
Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c’è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito. Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un’epoca che si permette di accantonarmi, invece di accogliermi come sarebbe suo dovere fare.
Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile, non intendo più farmene carico e penso che sia giusto che ogni tanto qualcuno ricordi a tutti che siamo liberi, che esiste l’alternativa al soffrire: smettere. Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, e io l’ho dimostrato. Mi rendo conto di fare del male e di darvi un enorme dolore, ma la mia rabbia ormai è tale che se non faccio questo, finirà ancora peggio, e di altro odio non c’è davvero bisogno.
Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po’. Basta con le ipocrisie.
Non mi faccio ricattare dal fatto che è l’unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all’individuo, non ai comodi degli altri.
Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza si, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino.
Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene.
Dentro di me non c’era caos. Dentro di me c’era ordine. Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità. Chiedo scusa a tutti i miei amici. Non odiatemi. Grazie per i bei momenti insieme, siete tutti migliori di me. Questo non è un insulto alle mie origini, ma un’accusa di alto tradimento.
P.S. Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi.
Ho resistito finché ho potuto."


(Spero non aver violato il regolamento).

Ultima modifica di Alakazam; 19-11-2019 a 00:36.
Ringraziamenti da
Atlas (08-02-2017), cancellato15732 (08-02-2017), enemyofthesun (08-02-2017), filosofo (08-02-2017), FitterHappier (08-02-2017), GreySkies (08-02-2017), Labocania (09-02-2017), Masterplan92 (08-02-2017), nibiru86 (08-02-2017), OtherWorld (09-02-2017), Strange Man (08-02-2017)
Vecchio 08-02-2017, 02:29   #2
Principiante
L'avatar di Enki
 

è un grande,queste sono le parole che io non sono mai riuscito a mettere insieme ma che provo,mi dispiace che chi l'ha scritto se ne sia andato,mi ci rispecchio molto in ciò che ha scritto
Vecchio 08-02-2017, 03:02   #3
Banned
 

Che dire, rispecchia moltissimo il mio pensiero, infatti anch'io giungerei alla sua stessa conclusione se dovessi sapere, con razionalità e obiettività, di non avere più alcuna speranza di realizzare ciò che desidero.
Essendo ancora giovane non posso avere questa certezza assoluta, e secondo me ha sbagliato anche lui, perché a 30 anni c'è ancora la possibilità (magari minima, ma ancora esistente) di realizzare la buona parte delle cose potenzialmente realizzabili.
Poi magari ciò che desiderava era ormai diventato effettivamente irrealizzabile, e in quel caso, secondo il mio (e forse suo) punto di vista, ha fatto bene.
Ringraziamenti da
IO&EVELYN (08-02-2017)
Vecchio 08-02-2017, 03:09   #4
Esperto
L'avatar di enemyofthesun
 

In fondo lo penso anch'io. Spesso abbozzo frammenti di pensiero di questo tipo, deluso, disilluso e ostile nei confronti della società moderna, che ha fottuto il futuro ai giovani. Se la passano bene solo le persone dai 40 in su (non tutti, ovviamente, ma quelli che stanno bene economicamente vanno cercati lì).
Poi la festa è finita, i tempi son cambiati e paghiamo tutto noi, dai 40 in giù.
Non parliamo se aggiungi difficoltà personali...come, tanto o poco, tutti noi qui dentro.
Certo, il suicidio no...ma la speranza nemmeno. Boh, vegetare, in attesa...di migliorare, o di morire, anche di morte naturale.
Vecchio 08-02-2017, 03:35   #5
Banned
 

In quello che ha scritto c'è molto che condivido da un punto di vista simil-oggettivo, c'è altrettanto che condivido a livello emotivo ma capisco essere in larga parte determinato dallo stato depressivo stesso - oltre che probabili delusioni ad un livello più intimamente personale.


Non sono stato particolarmente attento, premetto : non ne ho sentito parlare a TG o simili, lo hanno fatto ?
Vecchio 08-02-2017, 03:39   #6
Esperto
 

Una volta quando vedevo queste notizie pensavo, tra me e me, hai ancora tempo, sei giovane, ma se non ti sbrighi a trovare qualcosa finirai esattamente come quello.

Ora invece non sono più giovane e mi avvicino velocemente a quella età, e le speranze sono ancora meno
Vecchio 08-02-2017, 08:15   #7
Banned
 

Dice "dentro di me non c'era caos, c'era ordine" ed e' vero, mi ha colpito la lucidita' della sua analisi che non sembra essere preda dell'emotivta' del momento, cosi' come del resto con fredda lucidita' e' riuscito a portare a termine la sua decisione (o fin troppa lucidita', quasi anaffettivita' e distacco emotivo? non so)
A parte la scandalosita' della mancanza di lavoro che porta al suicidio anche giovani (purtroppo non e' l'unico caso) fra le righe parla anche di difficolta' con l'altro genere (oltre alle aspettative delle persone in generale) , chissa' se l'affetto sentito di qulacuno avrebbe potuto salvarlo, forse si' forse no.
Quel che dice lo condivido abbastanza (ahime', pure i timori per un futuro fin peggiore), anche se non condivido essere questo modo il migliore per ribellarsi/migliorare la societa' (e anzi) ma magari una sua utilita', creando un certo scalpore lo ha.
Mi chiedo se nonostante la lucidita' del suo pensiero una certa depressione endogena - o altro distrurbo- lo inficiasse, ma non saprei dire.
In ogni caso lui non se la sentiva piu' di vivere cosi' e la morte e' uno dei pochi diritti che (ancora, si spera ) ci resta. Riposi in pace.

Ultima modifica di cancellato2824; 08-02-2017 a 08:28.
Vecchio 08-02-2017, 08:17   #8
Esperto
L'avatar di DownwardSpiral2
 

Non condivido la sua scelta ma la rispetto.
Vecchio 08-02-2017, 09:01   #9
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper Visualizza il messaggio
In quello che ha scritto c'è molto che condivido da un punto di vista simil-oggettivo, c'è altrettanto che condivido a livello emotivo ma capisco essere in larga parte determinato dallo stato depressivo stesso - oltre che probabili delusioni ad un livello più intimamente personale.


Non sono stato particolarmente attento, premetto : non ne ho sentito parlare a TG o simili, lo hanno fatto ?
Ieri non ho visto il TG. So che stamattina a Unomattina Franco Di Mare ci ha fatto l'editoriale.
Vecchio 08-02-2017, 09:49   #10
Esperto
L'avatar di barclay
 

Un'analisi ineccepibile dei nostri giorni. C'è poco da aggiungere.

Ultima modifica di barclay; 08-02-2017 a 09:54.
Ringraziamenti da
Milo (08-02-2017)
Vecchio 08-02-2017, 10:46   #11
Banned
 

Vecchio 08-02-2017, 12:06   #12
Banned
 

È vero che andare avanti con l'età mette molto ombra sul percorso. Ma la realtà oggettiva è che le cose possono pur sempre volgere per il meglio - così come per il peggio.
È dura vedere le possibilità positive, specie se ti è andata sempre male o specie sei sei depresso. Però non è nemmeno realistico dire che non ci sono.
Ringraziamenti da
cancellato13248 (08-02-2017), cancellato15732 (08-02-2017), zoe666 (08-02-2017)
Vecchio 08-02-2017, 12:32   #13
Esperto
 

La generazione orgasmus *__*

Una generazione perduta. Ma c'hanno l'orgasmus.

Ultima modifica di Mike Patton; 08-02-2017 a 12:36.
Vecchio 08-02-2017, 12:49   #14
Intermedio
 

Avvenimenti come questo sono non altro che l'ennesima conferma di un fallimento totale del nostro sistema, che ai più, nel contesto di tante giovinezze vissute in famiglie benestanti e dedite alla trasmissione del deleterio ideale rampantista stile eterni anni '80, appariva come indefettibilmente libero, indipendentista e moralmente appagante. Invece è fallito e il fallimento lo stiamo vivendo ogni giorno, in modo ormai anche troppo logoro, e soprattutto lo stiamo pagando integralmente noi tendenzialmente coetanei a questo ragazzo. Il sistema è fallito semplicemente perché era impensabile, a chi l'ha impostato e ne ha basato, forgiato il pensiero delle generazioni future, immaginarsi di poterlo semplicemente replicare nelle medesime dimensioni da li ai futuri 20, 30, 40 anni o anche per sempre. Per tanti simili coetanei di questo ragazzo, i 30 anni rappresentano uno spartiacque anche simbolico, magari dopo anni di sofferenze e problemi interni(e chi è in questo sito ne sa qualcosa), in cui giustamente ci si convince dell'assoluta necessità di una svolta in positivo. Invece questo sistema è ed è stato talmente diabolico, nell'ipocrisia generale di tante formazioni sociali che ci hanno convintamente esortato a seguirlo, che sei costretto a studiare fino a 25 anni e da lì ai 29 (fine apprendistato) ti giochi buona parte di un certo ideale di vita. Se ti va male, dopo 30 anni di un determinato indirizzo vitale e in prospettiva auspicabilmente professionale, sei finito. Questo sistema qui, ormai, si è trasformato in una giungla del "si salvi chi può" in cui non esiste più il concetto di comunità, in uno sfinimento perdurante di consequenziale individualismo. Io credo che se fino a qualche anno fa, invece che predicare il costante verbo dell'eterna crescita illusoria, anche in tanti contesti familiari in cui non si capisce bene il motivo i figli avrebbero dovuto avere un futuro "migliore"di quello dei genitori(che poi "migliore" cosa significa in termini oggettivi??..), si fosse predicato un sano, utile e costruttivo ridimensionamento delle aspettative, staremmo tutti molto meglio. La colpa non è nostra, è dei distruttivi influssi che abbiamo ricevuto da tutti in giovinezza. Mi sovviene spesso, in questo periodo, l'idea che se tutti boicottassimo il sistema lavorativo degli assessment basato sull'analisi psicologica del soggetto pure per rispondere al telefono e ci trasferissimo in massa nelle campagne a vivere di sana pastorizia e senza scopo di lucro alcuno, non solo ci riapproprieremmo del significato vero delle nostre esistenze, ma ci prenderemmo una sacra rivincita contro il disumano ideale omologativo di massa che, alla luce dei fatti, ha fatto il suo tempo...Ed è strano come negli anni 60, ad esempio, c'era la convinta ed intrinseca volontà che per accaparrarsi una determinata forma di benessere bisognasse emigrare al ben più aitante sistema di vita cittadino o da "lavoro terziario", mentre adesso che è conclamato come solo un cosciente passo indietro possa salvare il nostro futuro, non si avverta questa questa tendenza, oppure se la esterni vieni catalogato come un folle anacronistico..
Ringraziamenti da
Ippocrates (08-02-2017)
Vecchio 08-02-2017, 12:58   #15
Intermedio
L'avatar di myfearsandme
 

Una nobile resa. RIP
Vecchio 08-02-2017, 13:14   #16
Intermedio
L'avatar di Zeno Cosini
 

Descrive in una maniera lucida quanto penso già da qualche tempo. Ho qualche anno in meno di lui, un lavoro (p. iva, molto precario) che non mi appaga e soddisfa al 100% su cui non sono assolutamente bravo come vorrei, pertanto non è così impensabile ritrovarmi perso senza via come lui tra non molto tempo. Nel mio inconscio nutro sempre una speranza che qualcosa possa cambiare, anche se davvero è dura. Magari gli è mancato l'affetto che ognuno di noi dovrebbe avere come diritto sacro e inalienabile (nella Costituzione americana si parla di diritto alla felicità, perchè non si parla di diritto all'amore?). L'unica speranza che abbiamo è cercare, sforzarci, andare contro noi stessi e aiutare nel formare una social catena che Leopardi auspicava. Questo potrebbe dire anche protestare duramente e ferocemente contro questo sistema e questo vale soprattutto per i giovani. Spero di cuore che il suo messaggio non risulti vano e che scuoti le nostre coscienze per cercare di dare una speranza di una vita migliore. Non condivido il suo gesto ma lo capisco, spero di cuore che riposi in pace.
Vecchio 08-02-2017, 13:37   #17
Esperto
L'avatar di It's Me
 

Purtroppo, di questi tempi, 30 anni cominci ad essere vecchio ed è brutto da dire, perchè a settembre saranno 31
Il discorso è che già a 20/25 anni è dura trovare qualcosa (magari ci riesci a tempo indeterminato o con qualche contratto che và a discapito del lavoratore), figuriamoci quando varchi una certa età o sei vicino all'età pensionabile e ti ritrovi appiedato...
Vecchio 08-02-2017, 13:50   #18
Esperto
L'avatar di Keith
 

Non si può dire che abbia fatto bene,però è comprensibile, soprattutto quando gli insuccessi sono non solo nel lavoro ma in tutti gli ambiti della vita e si vanno a scontrare con aspettative irrealistiche
Ringraziamenti da
Masterplan92 (08-02-2017)
Vecchio 08-02-2017, 14:24   #19
Esperto
L'avatar di redone
 

Povero,però era depresso non arrivi a quel punto solo perché non trovi lavoro?Cmq anche se fosse non condivido la scelta a 30 anni non puoi alzare bandiera bianca!
Vecchio 08-02-2017, 14:43   #20
Esperto
L'avatar di filosofo
 

Leggo queste lettere e mi chiedo cosa ci faccio ancora in vita... Sto tirando avanti campando di illusioni.. ma non cambierà nulla. Le giornate volano una dietro l'altra, e "mai na gioia", è proprio il caso di dirlo.
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