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Vecchio 11-06-2011, 00:44   #1
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Mi pareva interessante e non ho saputo dove piazzarlo. In ogni caso, mi sono un po' informato sulla grafoterapia o rieducazione della scrittura, sostanzialmente, il reimparare a scrivere. Difatti mi sono reso conto che, a 27 anni, non sono più capace di scrivere corsivo, di mio pugno, e mi par di aver capito che siano in molti nella mia condizione, adolescenti e non. Io personalmente addirittura non ricordo più che forma dare alle lettere, la scrittura è lenta, incerta, quasi affannosa...
Segno del tempo passato a scrivere sulle tastiere di computer, telefonini? Nel mio caso, credo siano 5 anni che in quanto scrivere di pugno, non vado al dilà della mia firma, che ultimamente si riduce perfino ad uno scarabocchio tirato via.
La cosa curiosa è nelle differenze che si leggono nel sapere e nel non sapere più scrivere, e mi stò chiedendo se, paradossalmente, sia il non sapere più scrivere una delle principali fonti dei problemi comunicativi, miei e di chiunque altro, come sembra di leggere in questi tratti trovati su internet:

Quote:
La rieducazione della scrittura
La scrittura è un atto cosciente, volontario che comunica un pensiero, un'informazione.

Secondo Robert Olivaux la scrittura e' un fenomeno in evoluzione costante la cui maturazione può essere interrotta da diversi ostacoli.
Per ripristinare le funzioni primarie della scrittura che sono: comunicazione ed espressione del pensiero e rappresentazione della personalità, e' necessario un intervento di rieducazione.
La rieducazione e' un percorso relazionale in cui terapeuta e bambino lavorano sugli elementi necessari a ricostruire una buona grafia.
E' un decondizionamento di forme e gesti grafici errati che producono tensione, dolore, rigidezza o mal destrezza e che penalizzano l'andamento scolastico, l'autostima e le relazioni.
Nel corso del trattamento si propongono esercizi tecnici anche sull'impugnatura e sulla postura, esercizi di rilassamento, di respirazione controllata, forme prescritturali sulle quali ricreare una nuova e adeguata attività grafica.
Le sedute, individuali e settimanali, hanno una durata di 50 minuti per almeno un anno scolastico.

Perché la rieducazione ?

Se scrivo bene, posso:

* Comunicare più chiaramente il mio pensiero
* Faticare di meno quando scrivo
* Non rimanere indietro nel dettato e nei temi
* Non sentirmi inadeguato
* Accrescere la mia autostima e fiducia
* Migliorare la mia attenzione e la mia concentrazione
* Canalizzare meglio la mia energia
* Sentirmi in generale più a mio agio
* Migliorare le mie relazioni in casa e a scuola
* Ricreare la scioltezza del gesto grafico
* Ritrovare il piacere di scrivere
Quote:
Un vecchio detto recita così: "Mostrami come scrivi e ti dirò chi sei". Da almeno un secolo in effetti gli studiosi si sono resi conto che la grafia di un essere umano è qualcosa di unico, di specifico e di differenziato, come lo sono i tratti somatici, la mimica, la parola, le impronte digitali ecc. L'importanza della grafia come possibile strumento rivelatore delle caratteristiche psicologiche di colui che scrive si fonda su un dato di partenza, scientificamente appurato, e cioè che la scrittura nasce dal cervello, dal sistema nervoso dell'uomo, non dunque dalla mano che ne è solo il mezzo espressivo, un po' come lo è la stampante per un computer. La scrittura diventa, di conseguenza, la manifestazione psiconervosa di tutto il modo di essere, di funzionare, di reagire della personalità scrivente. In una parola, scrivere non è solo un modo di comunicare qualcosa a qualcuno, è anche, contemporaneamente, un descriversi, un rivelarsi. Chi scrive lascia, nel suo scritto, una vistosa traccia di sé. Una traccia personalizzata ed inconfondibile che, per chi ha sviluppato il fiuto necessario e cioè possiede le chiavi di lettura adeguate, può avere la stessa chiarezza inconfondibile che hanno le tracce odorifere nel mondo animale.
Questo perché, come dicevamo, la grafia di ciascuno di noi è impregnata di tutta intera la nostra personalità, comprese molte caratteristiche estremamente personali e individualizzate di cui siamo portatori inconsapevoli.
Da qui l'importanza di poter utilizzare uno strumento di indagine così particolare e per certi aspetti unico come l'analisi grafologica della scrittura. Un consulente grafologo, se ha anche una precisa preparazione psicologica che glielo consente, è in grado di stendere un profilo caratteriale a partire da uno scritto di due o tre pagine e questo può avere applicazioni in moltissimi campi.
Può essere utilizzato per una maggiore conoscenza di sé, delle proprie risorse e dei propri punti deboli e diventare un prezioso ausilio tecnico nell'autoanalisi e persino nella psicoterapia. Può essere utilizzato per una consulenza di coppia allo scopo di individuare se tra due persone vi è buona o difficile compatibilità caratteriale. Può essere utilizzato nell'industria e nel commercio per selezionare personale adeguato ad una certa specifica mansione. Può essere utilizzato nella scuola come prevenzione per evidenziare problemi e patologie fin dalle prime classi elementari. Può essere utilizzato nelle classi superiori per aiutare il ragazzo a scegliere il tipo di Scuola che è più adatta e più congeniale alla sua personalità
Quote:
Qualche riflessione sulla scrittura manuale nell'era del computer.
Come mai tanta cura per la scrittura manuale in quest'epoca in cui col trionfo del computer l'e-mail ha preso il posto delle missive scritte di "pugno", la chat line il posto dei bigliettini e la firma elettronica sta per sostituire anche in Italia quella autografa? Noi siamo convinti che la tastiera di un computer non riuscirà mai a riprodurre l'intimità profonda di un pensiero che prende forma mentre scorre dalla mente, alla mano, alla carta. La scrittura manuale non è infatti solo percezione sensoriale ottica, ma è un momento altamente creativo dell'individuo, è una sua visione interiore, un suo messaggio spirituale, un'emissione di onde psichiche, è storia della sua evoluzione e del suo progetto di vita, è strumento assolutamente individuale di comunicazione. La scrittura non nasce con l'uomo ma è una faticosa conquista che ha segnato il progredire della civiltà e che al singolo individuo richiede impegno volontario e coscientizzato. Per certi versi il vaglio grafologico equivale ad un esame medico e pur non essendo una macchina della verità, ma solo un rivelatore di tendenze e potenzialità, equivale ad una porta aperta sulla vita di chi scrive. Hermann Hesse diceva che ogni fenomeno terrestre è simbolo e che ogni simbolo è una porta aperta: nella scrittura tutto è simbolo, parla, ciò che è scritto e ciò che non lo è, il segno e lo spazio che lo circonda, ciò che si muove in modo eclatante e ciò che resta impercettibile. Occorre un talento speciale per analizzare la scrittura manuale, così come un talento speciale è richiesto per interpretare la matematica, il disegno, la musica, campi guidati passibili di insegnamento scientifico attraverso il metodo analitico, ma in cui deve intervenire anche la sensibilità individuale e la capacità di sintesi, cioè l'arte. Forse con il trionfo del computer la scrittura manuale diventerà sempre più retaggio esclusivo di nicchie sociali di grande raffinatezza oppure arretratezza residuale (dice l'antropologo Luigi Alfieri-Urbino) ma certo la scrittura digitale, testi criptati, i vari display non potranno che esprimere la realtà oggettiva dalla cui osservazione sono nate le lettere, non riusciranno invece ad esprimere la realtà individuale fatta di sentimenti, intuizioni, pensieri ad opera dei quali il mondo esterno si fa concretamente interiore; non riusciranno ad animarsi di soffio vitale, a sfidare il tempo e lo spazio, la morte o l'oblio, ad entrare nell'eternità come invece può fare la traccia grafica manuale, quasi il Dna. Lo strapotere del computer è pure osteggiato da elementari criteri di educazione: anche Il Cerimoniale del Quirinale esorta a "scrivere di pugno" nella corrispondenza privata, nelle espressioni di saluto, è infatti impensabile inviare missive d'amore o biglietti di condoglianze attraverso freddi caratteri della tastiera elettronica perché dice Nicole Boille "Ogni lettera ha un suo umore che si intuisce dalla busta". Ci auguriamo che le innovazioni tecnologiche recenti e future riguardanti l'uso della scrittura procedano non per la sostituzione di quella manuale ma per aggiunta ad essa in modo da costruire un suo arricchimento non una mutilazione.
Riflessioni tratte da un articolo di Paola Zanuttini
E voi a scrittura come siete messi? Condividete queste analisi?
Vecchio 11-06-2011, 00:48   #2
francesco0
Guest
 

Io non penso diavere di questi problemi anche se avvolte faccio errori di ortografia scambio le consonanti con suoni simili tipo

f con v
g con c
b con p

non parliamo di doppie .....

e sinceramente non so da cosa sia dovuto ma mi sono accorto che quando ho amici questi errori diminuiscono come se la mia superficialità a scrivere sia dovuta al fatto che sembra avvolte che scrivo per me stesso poi non lo so
Vecchio 11-06-2011, 01:30   #3
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Ringrazio il cielo che esiste lo stampatello maiuscolo -_-
il mio corsivo è una cosa aberrante.....
Vecchio 11-06-2011, 09:57   #4
Esperto
L'avatar di missim
 

Vi riferite a questo corsivo?
così scrivevo solo quando facevo l'elementari


alle medie scrivevo con i caratteri tipografici

dal 1° liceo in poi ho preferito ritornare a scrivere in corsivo con alcune eccezzioni, le lettere maiuscole, le scrivo normalmente A-B-C-D-E-F- ecc..
senza tutti quegli arzigogoli, in corsivo le uniche lettere che scrivo con caratteri tipografici sono b-f-l-p-s-v

Ultima modifica di missim; 11-06-2011 a 10:14.
Vecchio 11-06-2011, 10:18   #5
Esperto
L'avatar di Miky
 

mii pure io comincio ad avere difficoltà nello scrivere a penna. In pratica scrivo solo in stampatello maiuscolo e non uso mai il corsivo e invece non so assolutamente scrivere in stampatello minuscolo.
Vecchio 11-06-2011, 12:08   #6
Esperto
 

La mia scrittura non la capisce quasi nessuno.Alle superiori un professore mi prendeva sempre in giro e diceva che scrivevo delle onde sinusoidali mentre quello di italiano ci faceva fare i temi come compiti in classe,io lo consegnavo ma quando si trattava di corregerli metteva i voti a tutti quelli dei miei compagni tranne che al mio e mi chiamava dicendomi sempre che non capiva la mia scrittura invitandomi a ricopiarlo a stampattello oppure a leggerglielo a voce alta e questo succedeva sempre.L'insegnante di religione disse che questa mia grafia è simbolo di chiusura verso il mondo esterno.Dopo la scuola mi è capitato anche in altri luoghi,al centro commerciale,nelle agenzie interinali ecc... E' un problema serio perchè quando do la mia email o il mio numero di telefono c'è il rischio che nessuno lo capisca.
Vecchio 11-06-2011, 12:25   #7
Banned
 

minchia, lo dicevo che eravamo messi male...
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