Frequentare le persone reali è un disagio distruttivo.
Lo credevo quando ero isolato solo con me stesso, e adesso che ho un lavoro giornaliero lo credo ancora di più.
Tutti i giorni sono circondato da una ventina di persone, puntualmente se ne escono con qualche atteggiamento che mi manda in frantumi.
Non ho mai detto niente, non ho mai preso confidenze, ma il fatto di esserci mi trasforma nel bersaglio.
Decidere, per esempio, di non accettare un invito diventa un peccato mortale.
Immediatamente bollato, disprezzato, odiato, trattato come uno zimbello, colpevole di essere.
E tutto da persone che sono quelle senza macchia, le paladine del gruppo.
Non importa, si è sempre le merde la fuori se non ci si conforma.
Fa proprio schifo la realtà, e si vuole continuare a venderla come necessaria e positiva, qualcosa di fondamentale e necessario, ma dove? E' solo merda su merda, l'unica felicità è quella lontana dal prossimo, centina di metri come minimo.