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Originariamente inviata da Madame du Barry
Per quale motivo dovrei intraprendere una qualunque forma di socializzazione con una cassiera/e del supermercato? Il senso quale sarebbe?
Sono li per lavorare, non siamo a scuola o in un gruppo ricreativo.
Buongiorno/Buonasera fine.
Ora anche per fare la spesa ho bisogno di avere skill sociali?
Inoltre non è prassi sentire che la maggior parte delle persone che lavorano in un supermercato farebbero volentieri a meno delle inutile chiacchiere che giornalmente, per 8 ore al giorno devono subirsi dai clienti.
Sul discorso smart working penso che debba essere la normalità.
Ovviamente solo sul tipo di occupazione lavorativa nel quale non vi è bisogno della presenza fisica.
Oltre a ridurre notevolmente lo stress, vi sono notevoli vantaggi.
-In primis non hai l'ansia di fare tardi la mattina, lavorando da casa non hai bisogno di vestirti e prepararti.
-Riduci enormemente i costi della benzina, per chi lavora lontano da casa a fine anno sono migliaia di euro risparmiati.
-Non vi sono inutili competizioni e rapporti forzati tra colleghi.
-Hai molto più tempo per te stesso e la giornata dura di più.
Ripeto ho ex conoscenti e anche familiari stretti che lavorano da anni solo in smart working e ci metterei la firma domani stesso per avere un lavoro del genere e gestire la mia giornata a mio piacimento.
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Non ricordo bene il senso di alcune affermazioni ma ripensandoci potrebbe essere anche questo: a volte mi pare che la mia chiusura possa dar fastidio anche a persone come quelle che lavorano in un supermercato e che in teoria dovrebbero fregarsene. In genere ho la sensazione che, non tutti, ma molti, se non sono particolarmente stressati (oppure proprio perché lo sono), cerchino spontaneamente di interagire un po' di più con i clienti, di instaurare un clima distensivo che è un po' complicato in presenza di un atteggiamento serioso e distratto come il mio.
Per quanto riguarda lo smartworking sono d'accordo che ha molteplici vantaggi, e adesso che rischio di cambiare parzialmente modalità di lavoro (se non lo perdo proprio) rivivo più da vicino le preoccupazioni e gli svantaggi collegati al lavorare in azienda.
Però c'è comunque qualche elemento che proprio non mi è piaciuto dell'esperienza che ho fatto del lavoro da remoto.
Sei costretto a rimanere in casa, e anche se ci rimarresti lo stesso, fa un effetto diverso l'essere proprio obbligato (un po' come quando c'era il lockdown).
C'è un miscuglio di situazioni che vorresti tenere separate, la tua casa non è più completamente la tua casa.
Senza il controllo diretto dei superiori e la presenza dei colleghi nello stesso posto diventi più "volatile", tendi a lasciarti andare, ti metti a rimuginare e ti annoi di più. Devi passare almeno 8 ore da solo a lavorare, è facile perdersi, lasciare la concentrazione che devi mantenere verso l'attività e passare a pensare, perché non ti viene spontaneo fare altro visto che non hai abbastanza tempo, e inoltre puoi avere sensi di colpa, per metterti a fare cose diverse dal lavoro. Rimuginare e oziare invece sono "azioni" che non richiedono tempistiche definite né attenzioni e coinvolgimento particolari nel farle, quindi finisci in quegli stadi lì.
Inoltre se è vero che non c'è la prossimità fisica nei rapporti coi colleghi e non vivi un ambiente condiviso che causa ansia a un fobico, dall'altra parte si organizzano spesso riunioni tramite videochiamate con molte persone e tu sei lì al centro dell'attenzione di tutti quando parli.
Il rapporto tra due colleghi che si parlano in call, entrambi dal proprio ambiente domestico, può essere vissuto in modo stressante, perché in un certo senso è come se la comunicazione fosse meno distaccata rispetto a quella di due che si parlano in ufficio, si avverte come più vicina la presenza dell'altra persona.
Detto questo, aspetto di provare come è ritrovarsi a lavorare in azienda per probabilmente pentirmi di aver pensato male dello smartworking.