Voglio raccontare un mio episodio, quello che trovo piu' utile per dire ai timidi/fobici che e' bene capire se stessi prima di altro e le donne. Lo definisco come: la scena madre del fobico che ha paura delle donne.
Tempo fa mi sono trovato a lavorare insieme con una ragazza coetanea, (35enni) eravamo soli nella stanza.
Lei e' piccola di statura rispetto a me; non bella normale; ma ha due occhi unici, luminescenti.
Ad un tratto nel lavoro sbaglio io una cosa, lei era ad un metro da me. Stringo (piano) il suo braccio e appoggio la testa sulla sua spalla, a simulare questo
. Non capisco perche' sono riuscito a farlo, inconcepibile per me, si sara' spento il cervello per un secondo. La lascio subito.
Lei si allontana un po', si appoggia di schiena al muro, abbassa gli occhi e e rimane a guardare pensierosa il pavimento. Non fa piu' nulla, e' li ferma. Capisco che ha cambiato radicalmente posizione e atteggiamento, mi sale l'imbarazzo; devo interromperla. Dico: ehmbe'?
Lei rialza gli occhi, mi guarda e dice: vorrei avere dieci centimetri in piu'. E rimane li' a fissarmi.
E io? Niente, mi giro da un altra parte e continuo il mio lavoro.
Se ci penso lei e' stata fantastica; ha usato al meglio cio' che aveva, nel momento in cui ha rialzato lo sguardo da terra. Quanti fobici sarebbero stati capaci di dare la risposta corretta alla tipa? Via sms forse, buonanotte...
Non e' stata la mia un' allucinazione perche' per vie traverse mi e' giunto in seguito all' orecchio il messaggio: sei un idiota. Ovvio e giusto, avevo bisogno della badilata finale.
Sono questi episodi, che da una parte ti distruggono come uomo; ti fanno sentire inadeguato, in perenne caduta libera verso un possibile schianto mortale.
Non quotate tutto, penso di cancellare il messaggio