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Vecchio 27-12-2006, 01:08   #1
Esperto
L'avatar di gio1
 

Provo a rispondere a fede_90, chiedeva delle differenze tra timidezza e fobia sociale. Ciò che segue non è farina del mio sacco, si tratta piuttosto di spunti presi da libri e riviste. Ci sono differenze, ma anche molti punti comuni. Se ritenete che sia tutto da cambiare, dite la vostra.

TIMIDEZZA: sentimento di disagio e/o di inibizione in situazioni sociali. L’attenzione del soggetto timido si focalizza su di se, e possono manifestarsi dubbi e preoccupazioni nella timidezza lieve, oppure sentimenti di angoscia, inadeguatezza, confusione mentale, amnesia e malesseri fisici nella timidezza patologica. Si riconoscono due componenti nella timidezza. La prima è la componente affettiva, data da: ansia, confusione, imbarazzo, vergogna, tensione muscolare, tachicardia, rigidità posturale, rush del volto, ecc...la seconda componente è quella cognitiva, cioè il focalizzarsi sul giudizio altrui e su irrazionali sentimenti di auto svalutazione (nessuno si interessa a me, nessuno mi trova interessante ecc...). Questa componente porta ad evitare volutamente situazioni sociali, a disdire appuntamenti, e all’isolamento.
Altri autori suddividono la timidezza in 5 classi: T. di azione, cioè la paura di disturbare o contraddire gli altri, al fine di evitare conflitti. T. di prestazione, la paura ossesiva di essere giudicati. T. del quotidiano, il timore delle comuni conversazioni, serie o frivole e infarcite di battute, ma anche dei vuoti di conversazione e dei silenzi. T. della rivelazione del se, chi teme di parlare di se stesso, di cosa fa, mentre non ci sono problemi in altre tipologie di conversazione. T. della visibilità, chi teme di incrociare sguardi, di compiere azioni manuali, di alzarsi di fronte agli altri per andare al bagno, per scendere dall’autobus ecc.....
La Timidezza non va confusa con l’introversione, l’introverso si isola volontariamente e non teme il contatto sociale, al contrario del timido che vorrebbe e desidera il contatto ma ritiene di non essere mai in grado di gestire nessuna relazione.

FS: Il concetto è più ampio. Il social fobico può essere timido oppure no, introverso o estroverso. Le fobie possono essere lievi o estremamente limitanti. Può sfociare in ansia rilevante e in attacchi di panico. La fobia sociale è diversa da un normale stato ansioso, perché qui l’ansia e la paura sono presenti anche in situazioni in cui non sarebbero ragionevoli rispetto al contesto dello stimolo. La paura di interagire con gli altri è continua, eccessiva, persistente, causa forte stress, condiziona pesantemente la routine quotidiana, il funzionamento lavorativo, la vita sociale dell’individuo, tanto da portarlo all’isolamento. Chi soffre di fobia sociale riconosce che la sua paura è eccessiva o irrazionale, ma questo non modifica la situazione. Una grave fobia sociale non è purtroppo un semplice disagio esistenziale, ma una vera e propria forma di invalidità. Può associarsi a sintomi neurovegetativi che ricordano l'attacco di panico: tremore, tachicardia, rossore, sudorazione. Oltre al disagio per la situazione, la sofferenza, si aggiunge così la paura che gli altri si accorgano del proprio imbarazzo. A volte fobici sociali hanno anche ansia anticipatoria, ovvero si sentono a disagio al solo pensiero di dover affrontare una situazione difficile. I fobici sociali sono persone inibite, altamente dipendenti dal giudizio altrui, che tendono ad agire alla ricerca dell'approvazione e basano la loro autostima sul rimando che deriva dagli altri.
Vecchio 27-12-2006, 01:34   #2
Esperto
L'avatar di pisendlav
 

da "Il timore degli altri" Bislenghi, Marsigli
"Sebbene riflettano un diverso grado dello stesso disagio, fobia sociale e timidezza non sono la stessa cosa. La timidezza, che si manifesta ad esempio come sensibilità o introversione, è semplicemente un tratto del carattere che descrive una persona (...). Si tratta di caratteristiche non necessariamente disturbanti, ma semplicemente descrittive, che possono presentare vantaggi e svantaggi (...).
Dunque la timidezza non è un disturbo, perchè difficilmente può portare all'evitamento cronico, stabile e generalizzato che invece caratterizza chi soffre di fobia sociale.
La timidezza non interferisce pesantemente con la riuscita sociale, lavorativa e scolastica (...).
Qual è allora l'elemento discriminante che fa della timidezza una semplice caratteristica soggettiva e della fobia sociale un vero e proprio disturbo? Insomma, dov'è la differenza? La differenza non va cercata soltanto nella quantità di disagio provata, ma anche, e soprattutto, nella qualità di questo disagio e nella percezione che si ha su esso.
Una persona timida vive il suo timore degli altri come normale difficoltà, da affrontare e superare con più o meno impegno a seconda delle situazioni; chi soffre di fobia sociale, invece, percepisce la stessa paura come un ostacolo insormontabile, che genera un disagio assolutamente invalidante. Naturalmente questo tipo di approccio innesca un circolo vizioso che accresce la paura e la rende realmente più intensa, confermando la sensazione di assoluta impossibilità di superarla."
Vecchio 24-01-2007, 23:11   #3
Intermedio
L'avatar di ignotus-
 

...
Vecchio 25-01-2007, 16:46   #4
Principiante
L'avatar di fede_90
 

Innanzi tutto grazie per la descrizione. Però non è facile capire di cosa si soffre io penso di essere affetto da timidezza di azione e del quotidiano a giudicare dai sintomi.Voi come vi giudicate?
Vecchio 25-01-2007, 17:06   #5
Kai
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da gio1
Provo a rispondere a fede_90, chiedeva delle differenze tra timidezza e fobia sociale. Ciò che segue non è farina del mio sacco, si tratta piuttosto di spunti presi da libri e riviste. Ci sono differenze, ma anche molti punti comuni. Se ritenete che sia tutto da cambiare, dite la vostra.

TIMIDEZZA: sentimento di disagio e/o di inibizione in situazioni sociali. L’attenzione del soggetto timido si focalizza su di se, e possono manifestarsi dubbi e preoccupazioni nella timidezza lieve, oppure sentimenti di angoscia, inadeguatezza, confusione mentale, amnesia e malesseri fisici nella timidezza patologica. Si riconoscono due componenti nella timidezza. La prima è la componente affettiva, data da: ansia, confusione, imbarazzo, vergogna, tensione muscolare, tachicardia, rigidità posturale, rush del volto, ecc...la seconda componente è quella cognitiva, cioè il focalizzarsi sul giudizio altrui e su irrazionali sentimenti di auto svalutazione (nessuno si interessa a me, nessuno mi trova interessante ecc...). Questa componente porta ad evitare volutamente situazioni sociali, a disdire appuntamenti, e all’isolamento.
Altri autori suddividono la timidezza in 5 classi: T. di azione, cioè la paura di disturbare o contraddire gli altri, al fine di evitare conflitti. T. di prestazione, la paura ossesiva di essere giudicati. T. del quotidiano, il timore delle comuni conversazioni, serie o frivole e infarcite di battute, ma anche dei vuoti di conversazione e dei silenzi. T. della rivelazione del se, chi teme di parlare di se stesso, di cosa fa, mentre non ci sono problemi in altre tipologie di conversazione. T. della visibilità, chi teme di incrociare sguardi, di compiere azioni manuali, di alzarsi di fronte agli altri per andare al bagno, per scendere dall’autobus ecc.....
La Timidezza non va confusa con l’introversione, l’introverso si isola volontariamente e non teme il contatto sociale, al contrario del timido che vorrebbe e desidera il contatto ma ritiene di non essere mai in grado di gestire nessuna relazione.

FS: Il concetto è più ampio. Il social fobico può essere timido oppure no, introverso o estroverso. Le fobie possono essere lievi o estremamente limitanti. Può sfociare in ansia rilevante e in attacchi di panico. La fobia sociale è diversa da un normale stato ansioso, perché qui l’ansia e la paura sono presenti anche in situazioni in cui non sarebbero ragionevoli rispetto al contesto dello stimolo. La paura di interagire con gli altri è continua, eccessiva, persistente, causa forte stress, condiziona pesantemente la routine quotidiana, il funzionamento lavorativo, la vita sociale dell’individuo, tanto da portarlo all’isolamento. Chi soffre di fobia sociale riconosce che la sua paura è eccessiva o irrazionale, ma questo non modifica la situazione. Una grave fobia sociale non è purtroppo un semplice disagio esistenziale, ma una vera e propria forma di invalidità. Può associarsi a sintomi neurovegetativi che ricordano l'attacco di panico: tremore, tachicardia, rossore, sudorazione. Oltre al disagio per la situazione, la sofferenza, si aggiunge così la paura che gli altri si accorgano del proprio imbarazzo. A volte fobici sociali hanno anche ansia anticipatoria, ovvero si sentono a disagio al solo pensiero di dover affrontare una situazione difficile. I fobici sociali sono persone inibite, altamente dipendenti dal giudizio altrui, che tendono ad agire alla ricerca dell'approvazione e basano la loro autostima sul rimando che deriva dagli altri.

HEY FRATELLO,TI VOLEVO CHIEDERE UNA COSA....A TE PIACE LA MUSICA RAP PER CASO?
RISP
Vecchio 25-01-2007, 20:41   #6
Intermedio
L'avatar di elisewin_
 

Quote:
Originariamente inviata da ignotus-
Sono un timido, per quanto forse patologico, e dissento totalmente dall'opinione degli autori da te citati, Pisendlav.
Al contrario, mi appare molto valida la descrizione degli autori citati da Gio1.
La timidezza non è un tratto della personalità, è una malattia.
Altrimenti non starei così male.
Idem...
Vecchio 25-01-2007, 20:44   #7
Principiante
L'avatar di melisenda
 

Io concordo con te, Pisendlav
Vecchio 26-01-2007, 01:34   #8
Esperto
L'avatar di pisendlav
 

Quote:
Originariamente inviata da melisenda
Io concordo con te, Pisendlav
Più che con me con gli autori .
Ognuno conosce bene se stesso e le proprie sensazioni. La mia timidezza di base non è mai stata un freno piuttosto un andar piano. Poi ho sperimentato un episodio che mi ha cambiato e che rivivo in certe situazioni. Una delle conseguenze è che la mia timidezza è aumentata, oggi duro fatica ad inserirmi e alle volte non ci riesco.
Quelle sono definizioni e in quanto tali troppo rigide.
La realtà è quella che per esempio emerge da questo forum, mille storie tutte diverse (ma tutte con un unico denominatore).
Vecchio 26-01-2007, 23:12   #9
Principiante
L'avatar di italianpsycho
 

La domanda che vi pongo io ora è la seguente: un soggetto timido o social fobico reagirebbe in maniera piuttosto violenta nei confronti di gente estranea che lo aggredisce verbalmente?

A me ad esempio capita spesso che con la minima offesa che il sangue mi arrivi al cervello e le mani inizino a tremarmi, una rabbia incredibile che se non riesco a controllarla mi porta direttamente a stendere la persona che ho di fronte arrivando anche ad ucciderla fisicamente. Come mi definireste? Una persona antisociale? Per questo evito situazioni che potrebbero degenerare in offese nei miei confronti onde evitare una mia reazione spropositata...
Vecchio 26-01-2007, 23:54   #10
Esperto
L'avatar di calimero
 

la differenza è molto sottile cmq

ma la pensione d'invalidità non sarebbe una cattiva idea, così non si esce più di casa e via
Vecchio 27-01-2007, 22:47   #11
Principiante
L'avatar di pippo23
 

la differenza c'è: la timidezza è un lato caratteriale non invalidante (di cui qui dentro "soffrite" tutti) la fobia sociale è una paura irrazionale e una grave malattia che rende impossibile una normale vita( di cui qui dentro a soffrire siamo in 4) e di cui la maggior parte di voi ne ignora la gravità e non sa nemmeno dove sta di casa.
Per cui a voi "timidi" uscite e accettatevi coi vostri pregi e i vostri difetti, non vogliate esser perfetti, e rendetevi conto che c'è chi vive in un incubo perenne senza via di scampo.
Vecchio 27-01-2007, 22:50   #12
Principiante
L'avatar di pippo23
 

Quote:
Originariamente inviata da elisewin_
Quote:
Originariamente inviata da ignotus-
Sono un timido, per quanto forse patologico, e dissento totalmente dall'opinione degli autori da te citati, Pisendlav.
Al contrario, mi appare molto valida la descrizione degli autori citati da Gio1.
La timidezza non è un tratto della personalità, è una malattia.
Altrimenti non starei così male.
Idem...
invece pisendlav ha straragione e gli autori da lui citati dicono esattamente la realtà dei fatti, fatevene una ragione
Vecchio 28-01-2007, 00:55   #13
Esperto
L'avatar di gio1
 

Quote:
Originariamente inviata da pippo23
la differenza c'è: la timidezza è un lato caratteriale non invalidante (di cui qui dentro "soffrite" tutti) la fobia sociale è una paura irrazionale e una grave malattia che rende impossibile una normale vita( di cui qui dentro a soffrire siamo in 4) e di cui la maggior parte di voi ne ignora la gravità e non sa nemmeno dove sta di casa.
Per cui a voi "timidi" uscite e accettatevi coi vostri pregi e i vostri difetti, non vogliate esser perfetti, e rendetevi conto che c'è chi vive in un incubo perenne senza via di scampo.
Le due definizioni riportate sono di due scuole diverse. Io ho citato quella riportata sul manuale dei disturbi della personalità, quindi l'approccio è di tipo psichiatrico (psichiatria fa sempre rima con malattia). Pisendlav ha riportato la definizione di Bislenghi Laura e Marsigli Nicola due noti psicoterapeuti, che rifiutano l'approccio psichiatrico. Non so chi ha ragione, ma scrivere che "la timidezza è un lato caratteriale non invalidante" è da presuntuosi.
Posso dirti, medico e/o psicologo che vai, diagnosi che trovi. Il successivo stralcia sempre la diagnosi precedente, ognuno tira l'acqua al suo mulino e quindi ognuno ha la sua definizione. Chi ci rimette? Noi ovviamente....
Vecchio 28-01-2007, 12:22   #14
Esperto
L'avatar di calimero
 

Quote:
Originariamente inviata da pippo23
la differenza c'è: la timidezza è un lato caratteriale non invalidante (di cui qui dentro "soffrite" tutti) la fobia sociale è una paura irrazionale e una grave malattia che rende impossibile una normale vita( di cui qui dentro a soffrire siamo in 4) e di cui la maggior parte di voi ne ignora la gravità e non sa nemmeno dove sta di casa.
Per cui a voi "timidi" uscite e accettatevi coi vostri pregi e i vostri difetti, non vogliate esser perfetti, e rendetevi conto che c'è chi vive in un incubo perenne senza via di scampo.
noi, voi
non puoi certo entrare nella testa della gente e capire il suo livello di fobia
io ad esempio riesco a fare diverse cose, ma alcune mie fobie mi precludono la vita sociale, vivo ai margini, e potrebbero crearmi seri problemi al lavoro
ci sono diversi livelli di questa malattia, ma tutto parte dalla timidezza
la fobia sociale è uno stato avanzato di timidezza
e questa fobia ha diversi livelli, non c'è una netta divisione con la timidezza
quando non riesci a fare qualcosa per via della tua timidezza sei già al primo stadio della fs, quando non riesci a fare più nulla sei in stadio avanzato
Vecchio 28-01-2007, 14:51   #15
Esperto
L'avatar di gio1
 

Quote:
la fobia sociale è uno stato avanzato di timidezza
Condivido ciò che hai scritto, tranne questo qui sopra...alcuni del forum hanno affermato che sono socialfobici, ma per nulla timidi, anzi sono estroversi....
Vecchio 28-01-2007, 20:13   #16
Esperto
L'avatar di calimero
 

Quote:
Originariamente inviata da gio1
Quote:
la fobia sociale è uno stato avanzato di timidezza
Condivido ciò che hai scritto, tranne questo qui sopra...alcuni del forum hanno affermato che sono socialfobici, ma per nulla timidi, anzi sono estroversi....
Bè ma nel momento della fobia siam tutti timidi
tremore ed arrossimento sono i sintomi, e quello che proviamo nella testa si chiama cmq timidezza
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