Stamattina, per non far mancare benzina al fuoco del malumore, apro FB e trovo un post sul gruppo dedicato al video, di un ragazzo parecchio bravo che dopo 20 anni di lavoro precario (pur remunerato e di soddisfazione) esprime grande soddisfazione per essere stato assunto finalmente in RAI.
Confesso che mi ha dato parecchio da pensare e mi ha indotto a una valutazione di quanta possa essere la distanza tra uno come me e una persona di successo, e da bravo ingegnere ho pensato cosi:
1) La distanza tra me e la normalità nelle relazioni sociali è almeno in rapporto 1:10, probabilmente 1:100 se ci mettiamo il vissuto non vissuto, le esperienze mancanti e irrecuperabili e così via.
2) Soddisfatta la condizione precedente è pensabile affacciarsi (idealmente) al mondo del lavoro, che inutile lo dica, richiede skills sociali. La persona di cui al post ha fatto una vita di esperienza professionale e possiamo valutare che persone come lui ce ne siano una su dieci.
3) Entriamo in RAI ma probabilmente in una posizione lontana dal vertice professionale dello specifico settore. Immaginiamo che una persona su dieci passi dall'aiuto operatore di camera al tizio addetto alla postazione più importante, per capirci quella che ieri sera ha ripreso il PDR. Il tutto ovviamente dopo anni di lavoro ben fatto e con elevata professionalità.
4) Ma se ci pensiamo, chi è Tizio Caio di cui nemmeno sapremo mai il nome, rispetto alla figura professionale che in pratica produce un programma complesso come quelli di Angela Padre&Figlio? Al massimo uno su dieci arriva a questo, probabilmente uno su cinquanta.
5) Chiediamo l'impossibile, essere un personaggio in vista, di successo, famoso, ricco e importante; anche qui, un produttore su dieci forse ci arriva. Chiaro che non si possono più comparare le competenze professionali, sono diverse, ma credo possiamo ancora una volta ipotizzare che il rapporto per la scalata della piramide sia 1:10.
Beh, sarà chiaro dove voglio arrivare; ogni punto dell'elenco è uno zero da aggiungere a dieci, e se chiediamo una condizione elevata ma alla quale si possa ancora aspirare concretamente siamo a quattro zeri, ovvero la distanza tra me e una persona come sopra è 10000 "unità", qualsiasi siano. Di P&A Angela ce n'è uno su centomila o anche meno, ma diciamo di non puntare all'impossibile.
Se come ragionevole almeno nel mio caso, il punto 1) non coinvolge un ordine di grandezza (10) ma quasi due (100) il numero inizia a sfuggire alla mia capacità di visualizzazione. Ho dato un titolo prudenziale ma percepisco la mia condizione come distante almeno cinque ordini di grandezza.
E voi, avete mai provato a valutare la distanza tra la vostra condizione e quella che considerate il sogno nel cassetto?
Buon 2020 con questo nuovo boost di autostima