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Vecchio 21-05-2018, 23:31   #21
XL
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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Esclude il finalismo. "Sopravvive chi sopravvive" ha più che altro un valore negativo: lo si può leggere "Non sopravvive chi è migliore (in assoluto)", "Non sopravvive chi se lo merita" e così via.

Descrive un meccanismo "a mano invisibile", non governato da agenti intenzionali (e anzi, toglie all'intenzione, al desiderio, qualsiasi giustificazione esterna).

Non ti sembra un contenuto informativo?
"Sopravvive chi sopravvive" è una tautologia, è vera in ogni situazione possibile non esclude nulla, non è che esclude le altre possibilità da te elencate. Sul perché poi un tizio sopravvive e non un altro non dà informazioni. Tanto potrebbe esser vero che è la volontà di dio a far verificare queste cose, tanto potrebbe esser vero altro. Non afferma che ci sono agenti intenzionali ma non lo esclude nemmeno.
Comunque la cosa interessante è il tentativo di ricostruire storicamente da dove siamo venuti fuori noi esseri umani ed altre specie, per me rappresenta una ricostruzione storica convincente in funzione delle tracce che si son riuscite a rinvenire (per questo l'associo più a una buona indagine archeologica che ad una teoria fisica).
Però a livello di teoria secondo me non è stata affatto pensata bene, quando si cerca di formulare più chiaramente certi principi proposti mi sembra che si cada in circoli viziosi oppure in un indefinito non ben circoscritto in cui può capitare di tutto.
Quando si parla di mutazioni casuali, ad esempio, non è ben definito cosa potrebbe mutare, in linea di principio non è escluso che potrebbe venir fuori anche un coccodrillo da un essere umano visto che la mutazione non solo è casuale (quindi imprevedibile nell'esito) ma è vero anche che nessuno ha mai stabilito (in queste formulazioni naive) cosa può mutare e cosa no.
Per formulare principi accettabili, bisognerà capire i meccanismi biologici sottostanti, come sono fatti i geni, come possono mutare, ed in che modo "costruiscono" l'individuo, ma è un lavoro che è tutto da fare, l'evoluzionismo è un racconto storico (che in quanto tale contiene informazioni) ma non spiega veramente quasi nulla oltre a questo come fanno le vere teorie.
Gli evoluzionisti con queste teorie qua risultano totalmente incapaci di prevedere (anche a livello probabilistico) come potrebbero diventare certe specie, che specie potrebbero venir fuori e così via, anche dopo anni e anni e anche conoscendo l'ambiente che abitano queste specie in tutti i suoi particolari. Il racconto delle variazioni di generazione in generazione, ad un'analisi più stringente, non è capace di spiegare granché, del perché siamo fatti in un modo piuttosto che in un altro, anche se è una cosa vera. Se si vive sugli alberi, si potrebbe sopravvivere meglio in miriadi di modi diversi, potrebbero venir fuori altri arti per reggersi più facilmente, sviluppare prese ad artiglio (tipo gli insetti) e così via. Perché noi non abbiamo sei zampe come gli insetti che vivono insieme a noi nel nostro ambiente, queste teorie evolutive non lo spiegano affatto secondo me, se avevamo sei zampe lo stesso poi magari si sarebbe trovato il motivo ambientale per cui eravamo fatti così, per questo mi convincono poco queste spiegazioni.
A me sembra che certi ambienti son simili, molto simili, eppure poi vengono fuori specie diverse, la diversità perciò poi dipende più dalle mutazioni che dalla selezione e l'ambiente, ma le mutazioni non son state determinate in nessun modo da queste teorie qua, le si è lasciate nel totalmente vago in maniera tale da poter spiegare praticamente tutto quel che potrebbe avvenire in futuro. Se viene fuori il marsupiale si trova la spiegazione adattiva per cui è venuto fuori, se viene fuori il coccodrillo si trova la spiegazione adattiva per cui è venuto fuori e così via, ma sarebbero potute venir fuori anche altre cose e non si sa cosa di sicuro non sarebbe potuto venir fuori. In fin dei conti evolutivamente parlando noi esseri umani avremmo potuto anche non esistere proprio se non ci fossero state certe mutazioni che in base a queste formulazioni non dipendono da nulla (o non si sa da cosa dipendono) e non si sa nemmeno come possono esser fatte.
Tutte queste falle non le vedono?
Tutte queste spiegazioni sono sempre spiegazioni a posteriori simili a quelle del dopo partita.

Ultima modifica di XL; 22-05-2018 a 08:11.
Vecchio 21-05-2018, 23:41   #22
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Che poi più che sopravvivenza del più adatto pare la sopravvivenza del più fortunato, troppe cose incontrollabili in ballo.
Ringraziamenti da
cancellato17092 (22-05-2018)
Vecchio 25-05-2018, 17:19   #23
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Mi era sovvenuto un dubbio a proposito di questo topic. Accetto come assioma il collegamento tra le specie e gli individui, ma non c'è una dimostrazione pratica sulla direzione del mutamento? Consideriamo quasi sempre una progressione positiva, una evoluzione, ma portebbe anche trattarsi di una progressione negativa, una involuzione.
L'adattamento che abbiamo ipotizzato lo abbiamo considerato di un evoluzione, ma non abbiamo la determinazione completa del problema (proprio perchè facciamo parte di questo mutamento).
Vecchio 25-05-2018, 18:17   #24
Esperto
L'avatar di E. Scrooge
 

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Originariamente inviata da Tip Visualizza il messaggio
Mi era sovvenuto un dubbio a proposito di questo topic. Accetto come assioma il collegamento tra le specie e gli individui, ma non c'è una dimostrazione pratica sulla direzione del mutamento? Consideriamo quasi sempre una progressione positiva, una evoluzione, ma portebbe anche trattarsi di una progressione negativa, una involuzione.
L'adattamento che abbiamo ipotizzato lo abbiamo considerato di un evoluzione, ma non abbiamo la determinazione completa del problema (proprio perchè facciamo parte di questo mutamento).
Per involuzione intendi una cosa tipo questa?

Comunque le parole progresso e regresso hanno senso solamente se relazionate ad un fine. Il progresso è un parziale avvicinamento al fine preposto. Un regresso è invece l'esatto opposto. Non ha senso parlare di progresso o di regresso in termini assoluti. Cioè, se il fine che l'umanità si pone è l'incivilimento, la diffusione di modi di fare rozzi è evidentemente un regresso. Se invece il fine fosse un altro lo stesso fenomeno (ossia la diffusione di modi di fare rozzi) potrebbe anche esser considerato in modo totalmente differente. Progresso e regresso sono sempre concetti relativi al fine ultimo, altrimenti perdono di significato.

Ultima modifica di E. Scrooge; 25-05-2018 a 18:24.
Vecchio 28-05-2018, 13:01   #25
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Credo di comprendere il punto di vista che mi stai suggerendo, tuttavia per me la socialità è una particolare.
Mi hai fatto venire a mente una cosa che scrisse Svevo [La coscienza di Zeno]. In pratica Zeno Cosini accerchaito da familiari vincenti pare un perdente. Ma avendo "problemi" è quello che più di tutti è un vincente poichè gli altri, in cambio di situazioni, non sanno cosa fare. Zeno invece è "abituato" a trovare modi per restare a galla, per cui in tutte le vicissitudini riesce a cavarsela.
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