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14-03-2015, 15:53
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Da alcuni giorni mi sento preda della debolezza. Lo sono sempre stata, ma ora ho avuto proprio un crollo
Non mi sono mai sentita così debole in vita mia
Così prevaricabile, così vulnerabile, così indifesa
Non so come immagazzinare la forza, non è che mi servono fonti, è che proprio la forza non aderisce dentro di me, non rimane, se va bene mi illumino un momento, ma è una luce fioca e che subito scompare
Sono completamente asservita e non saprei neanche dire a cosa, forse alla convinzione intrinseca di non valere, o di avere torto, o di non meritare nulla. Non so come sia possibile smetterla di sentirsi così.
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14-03-2015, 16:06
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,056
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Bisognerebbe amarsi da morire.
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Ultima modifica di SugarPhobic; 23-11-2018 a 01:20.
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14-03-2015, 16:11
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Quote:
Per esempio debole in che campo?
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Mi sento inerme
Nel rapporto con l'altro.
Soccombo
Sento che non ho la forza per sostenermi
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14-03-2015, 16:24
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Quote:
Cioè tendi sempre a farti mettere i "piedi in testa"?
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In un punto più interno del semplice dibattito esterno
Sono sconfitta in partenza
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14-03-2015, 16:27
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,056
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Questo da tutti o da qualcuno che lo fa con abitudine?
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14-03-2015, 16:36
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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In generale. Familiari, parenti, conoscenti, sconosciuti, amici.
Ma nessuno fa niente di particolare. Sono io che crollo.
Quasi non sento di avere il diritto di stare "in pace", di non essermelo guadagnato.
Probabilmente perché sono troppo condizionata dallo sguardo altrui. Non riesco a sganciarmene.
Inoltre qualsiasi commento che mi faccia sentire in errore o inadeguata mi distrugge, sia critiche serie sia cazzatelle buttate lì.
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14-03-2015, 16:50
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,056
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Ci si prende troppo sul serio e, facendolo, vediamo una quantità di imperfezioni grandi come case che a occhio nudo non si noterebbero.
Perché poi?
Prendi ad esempio una belle pelle morbida e rosea che, al microscopio, mostra miliardi di batteri e inestetismi.
Il vedersi tanto da vicino è controproducente in molteplici casi. Proprio perché ci aspettiamo che gli altri siano inclini a fare lo stesso (nel senso che siano interessati a guardarci così tanto da vicino da vedere cose che normalmente sono nostre e intime, dentro di noi, sepolte e dormienti anche tutta una vita. Naturalmente esclusive) quando invece non sempre accade (fortuna o sfortuna).
Diamo troppa importanza a quel lato critico di noi. Si tende a dimenticare di quel lato di noi leggero e bambinesco, che stava bene con niente e quindi, solo con noi.
Perché noi bastavamo, pare.
Prendi in esame ogni giorno la possibilità che il metro di giudizio che usi per quantificare l'importanza dei pareri altrui (o quelli che pensi siano tali) sia allentata e imprecisa. Una imprecisione data dallo stress, no? Lo sai. E questo si riflette anche in una abulia cronica che ci distrugge.
Bisognerebbe amarsi senza quartiere.
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Ultima modifica di SugarPhobic; 23-08-2018 a 17:58.
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14-03-2015, 17:09
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Nel tempo
Messaggi: 1,186
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Sono completamente asservita e non saprei neanche dire a cosa, forse alla convinzione intrinseca di non valere, o di avere torto, o di non meritare nulla. Non so come sia possibile smetterla di sentirsi così.
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Mi sento inerme
Nel rapporto con l'altro.
Soccombo
Sento che non ho la forza per sostenermi
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Così su due piedi ti direi che la debolezza, se non ti permette alcuna attività significativa, è un segnale che dovrebbe permetterti di concentrarti su te stessa.
Rendendoti immobile il malessere "ti invita" a curarti.
Comunque mi pare (superficialmente perché non conosco nei dettagli la tua storia) che ci sia un problema di sensi di colpa dovuti all'auto-svalutazione che come sempre si ripercuote nei rapporti con gli altri...
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14-03-2015, 17:10
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Ad esempio se mai lavorassi mi sentirei in colpa perché qualcun altro potrebbe fare il mio lavoro molto meglio, e perché magari c'è qualcun altro che avrebbe seriamente bisogno di quel lavoro per sopravvivere, io in realtà non ne ho veramente bisogno e comunque non me lo merito etc.
È un esempio.
Se a qualcuno dovesse venire in mente che siano scuse dico: Hai ragione tu, sono scuse, saluti.
Mi sento così.
Gli altri mi sembrano più meritevoli, mi sembrano migliori.
Io stessa non credo alla concezione del merito, poiché sono disuguali le circostanze di ognuno, eppure intimamente mi sento così.
L'ho già detto anche riguardo ad altro.
Io razionalmente non mi disprezzo. Eppure ho introiettato una visione misera di me, mi sento un parassita, un mollusco.
Anche in questo forum c'è chi pensa io faccia bene a sentirmi così, viste le mie condizioni, ma io non lo penso.
Solo che il mio pensiero non ha la minima forza.
L'ho già scritto da qualche altra parte, nelle mie viscere non c'è traccia di forza, in tutti i modi cerco di educarmi per uscire da questa assenza di amore per me stessa ma niente pare essere sufficiente.
Non mi interessa essere nella ragione: sono un parassita? sono nel torto? Bene, cominciamo a goderne, eppure mi pare che il mio godimento vada sempre a discapito di un altro.
Il senso di colpa di esistere, praticamente.
Il tempo in cui si poteva essere egoisti è perduto?
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14-03-2015, 17:20
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,056
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
...
Il tempo in cui si poteva essere egoisti è perduto?
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Da piccoli lo si è in modo quasi sano, certamente istintivo e naturale.
Da grandi entrano in gioco mille altre influenze e restrizioni che fanno deviare questo sentimento in qualcosa di più gretto, purtroppo.
Quote:
Originariamente inviata da ~~~
... Il senso di colpa di esistere, praticamente...
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Capisco perfettamente, ondine.
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14-03-2015, 17:20
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Hai mai provato a risalire alle cause di questo tuo sentirti in debito verso tutto e verso tutti? Non voglio trovare quadrature del cerchio e regole universalmente valide (ma anche si forse ) però provo ad azzardare una spiegazione nel rapporto maturato tra te e i tuoi famigliari durante i primi anni di vita, in cui magari un atteggiamento ipercritico (o un atteggiamento che tu percepivi come tale ai tempi, in quanto sprovvista delle giuste risorse per "decodificarlo") e disconfermante possa averti affossato l'autostima fino a tali livelli. Di sicuro una volta individuate le possibili e probabili cause il problema non sarà risolto, ma del resto nessuno malattia si guarisce senza prima averne identificati cause e sintomi.
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14-03-2015, 17:22
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Temo anche la risposta di chi potrebbe dire: Ma di che ti lamenti, tu sei già egoista, non lo vedi come vivi? Cosa ti manca? Hai tutto.
Hai da mangiare, da dormire, non sei povera, i tuoi genitori sono affettuosi e comprensivi, in famiglia ci sono dei problemi ma non sono così gravi, i parenti ti vogliono tutti bene, per due cazzatine te la sei presa, ma chi ti credi di essere, ma cosa vuoi l'America? Qual è il problema in fin dei conti.
Ma nessuno, solo questa assenza di forza.
Gli altri sono perfetti infatti, facciamo così. O sono imperfetti,ma non sono cattivi. Mi vogliono bene. E allora qual è il problema?
Ok allora facciamo che non c'è nessun problema.
Rimane solo il problema di questa assenza di forza, quali siano le cause, che sia perché in famiglia sono stata addestrata all'impotenza e al mettermi da parte, va bene (ma sarà poi vero? ma in quale quantità?), il fatto è che quella forza è assente, ok.
E non so proprio come vivere.
Adesso potrei avere anche una motivazione, qualcosa che mi spinge, ma sento che mi manca la forza per sostenermi anche in questo.
Se la soluzione passasse dal dover essere violenta non lo reggerei, non reggerei le conseguenze di una mia esplosione che colpirebbe solo innocenti.
Ma son cose già dette innumerevoli volte.
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14-03-2015, 17:28
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#13
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,056
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
... Ma son cose già dette innumerevoli volte.
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Ripeterle fino a consumarsi le dita o le labbra non è poi cosa tanto assurda, ti pare?
Se è importante per star bene...
concordo con muttley, nella consapevolezza che il tempo passa e vola, è bene cercare in tutti i modi (cercare non significa trovare, ma provare! Ed è molto!) di vedere la causa di tutto.
Provarci significa anche solo arrivare qui e rileggere e rileggerci. Basta non stare del tutto fermi o, se ci stai, sapere che stai male.
Che non ti siedi lì con la forfora e le ciabatte gommate come ai tempi : )
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14-03-2015, 17:38
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Temo anche la risposta di chi potrebbe dire: Ma di che ti lamenti, tu sei già egoista, non lo vedi come vivi? Cosa ti manca? Hai tutto.
Hai da mangiare, da dormire, non sei povera, i tuoi genitori sono affettuosi e comprensivi, in famiglia ci sono dei problemi ma non sono così gravi, i parenti ti vogliono tutti bene, per due cazzatine te la sei presa, ma chi ti credi di essere, ma cosa vuoi l'America? Qual è il problema in fin dei conti.
Ma nessuno, solo questa assenza di forza.
Gli altri sono perfetti infatti, facciamo così. O sono imperfetti,ma non sono cattivi. Mi vogliono bene. E allora qual è il problema?
Ok allora facciamo che non c'è nessun problema.
Rimane solo il problema di questa assenza di forza, quali siano le cause, che sia perché in famiglia sono stata addestrata all'impotenza e al mettermi da parte, va bene (ma sarà poi vero? ma in quale quantità?), il fatto è che quella forza è assente, ok.
E non so proprio come vivere.
Adesso potrei avere anche una motivazione, qualcosa che mi spinge, ma sento che mi manca la forza per sostenermi anche in questo.
Se la soluzione passasse dal dover essere violenta non lo reggerei, non reggerei le conseguenze di una mia esplosione che colpirebbe solo innocenti.
Ma son cose già dette innumerevoli volte.
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ohhh, mi piace risponderti qui piuttosto che distruggere (involontariamente) il tuo diario a suon di OT ._.
tranquilla, il perchè ed il percome mettili da parte, poi mettiti in testa che molte cose non si materializzano in un secondo
non conosco il tuo livello "materiale" di pigrizia/spossatezza/inedia/fobicità perchè tu vagheggi (fai bene, qui su nessuno ha mai mangiato il risotto con te)
però quale che sia il tuo livello, il metodo con cui puoi cambiare atteggiamento e stile di vita è sempre lo stesso
pazienza e perseveranza, lenta ed inesorabile, senza spazientirti ma senza neppure fermarti con la scusa che tanto un passo non fa un chilometro
e non fare quella faccia -_-, sei tu che hai scritto che son cose già dette e ridette, e così pure le mie risposte
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14-03-2015, 19:36
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Milano
Messaggi: 959
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non c'è niente che non va in te, sei a posto così.
Senti la mancanza di forza nei rapporti con gli altri, per cui stai male (capisco bene?). Quindi?
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14-03-2015, 19:46
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#16
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Il senso di colpa di esistere, praticamente.
Il tempo in cui si poteva essere egoisti è perduto?
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e' l'inconscio che parla per te , ti senti inadeguata perché ti hanno fatto credere di esserlo , prob la tua famiglia azzardo non ti conosco , in questi casi l'analisi psicologica de profondo può aiutare
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14-03-2015, 19:52
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#17
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Il problema, secondo me, è che tu gli altri nel tuo intimo li detesti, e se fossi "libera" (dalla sensibilità, che vivi come un fardello) te ne fregheresti (o addirittura daresti loro contro, come rivincita). La debolezza che percepisci e che ti inabilita non è altro che la sensibilità che si fa sentire, esprimendosi in intensità proporzionale al tuo desiderio di liberartene. Il fatto è che la sensibilità cancellarla non puoi, puoi far finta di non averla, ma lì rimane, e ti vincola. L'unica alternativa possibile è accettarla (emozionalmente, non cognitivamente) e "individuarti" con essa, non contro di essa.
C'è differenza tra il non soddisfare le aspettative della zia (un esempio qualsiasi) considerandola una stronza estranea, e il non soddisfarle considerandola una persona che avrebbe potuto potenzialmente esserti amica, ma che per le vicissitudini della vita è diventata incompatibile con te. Nel primo caso il contrasto si affianca all'odio, nel secondo alla compassione. La prima via non è percorribile (per le persone sensibili), la seconda sì.
Quote:
Il tempo in cui si poteva essere egoisti è perduto?
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Più che altro non c'è mai stato, se l'egoismo che intendi è radicale.
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Ultima modifica di Angus; 14-03-2015 a 19:54.
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