Quote:
Originariamente inviata da Pima
Ad esempio:
- Generalmente come è fatto uno studio da psicologo ? C'è una stanza d'attesa ? Chiamano per nome ? C'é bisogno di un biglietto ?
- Quando si entra dove ci si siede ? Io avendo fatto Freud quest'anno mi immagino il lettino ma penso che non sia piú cosí, lo spero perché tanto non riuscirei per l'ansia nemmeno a sedermi come dio comanda.
- Come avete iniziato la discussione ?
Con che argomenti avete iniziato ?
- Consigli su come evitare di scappare dallo studio o al colloquio ? Perché di solito io ho il mio metodo Pomasky. Se arrivo in ritardo e la porta dell'aula é già chiusa (mannaggia al professore bischero) aspetto tre secondi davanti alla porta e poi prima che il mio cervello possa suggerirmi il contrario busso all'improvviso. Cosí non posso piú tornare indietro e devo per forza entrare. Consigli simili esistono ? Non vale lo spegnere il cervello, altrimenti quello poi mi chiude davvero al manicomio.
Grazie ^^
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la parte piu' difficile, pare strano è chiamare e fissare un appuntamento
e poi varcare la fatidica soglia...
Poi le cose diventano piu' semplici
il lettino non si usa piu' ora si parla praticamente vis-vis , l'analista era brava a non far trasparire la minima espressione, all'inizio parlavo solo io ed era la cosa piu' imbarazzante . Non avevo riscontro dall'altra parte e in ogni relazione umana è invece importante avere un feedback.
Poi ha cominciato anche lei a parlare , mettendo in crisi le mie convinzioni sempre col sorrisetto sulle labbra. Mi è stato utile però una discesa all'interno di me stesso , diciamo che da allora sono passato dall'età giovanile a quella matura
Ma sono gli anni che passano pure visto che ho ormai i capelli bianch