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30-08-2015, 00:53
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#21
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 4,421
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ASILO: Non ricordo quasi nulla, ma so che giocavo con un'amica e mio cugino, ma credo che fossi solo un pò timida.
ELEMENTARI: Anche qui ricordo poco, ho fatto poche amicizie, tra cui varie gelosie perché andavo a casa di un'amica e non di un'altra e viceversa... Tutto sommato è andata bene, mi consideravo ancora solo timida.
MEDIE: Tragedia! Pochissime amiche, brutta e sfigata, prese in giro, non studiavo e odiavo pure un paio di professori. Ricordo che dovevamo fare delle scenette alla fine di ogni anno e io mi impanicavo da morire.
SUPERIORI: Il primo anno ero partita bene, studiavo, la scuola mi piaceva, i compagni un pò meno, ovviamente non mi sono integrata ma avevo trovato un'amica. Dal terzo anno in poi ho studiato sempre meno, fino a che non mi hanno fatto praticamente passare i professori agli esami. Mi ero resa conto di quanto la mia scuola valesse poco e di quanto non valessi nemmeno io.
Dopo la scuola periodo buio, voglia di socializzare sempre meno visto che non c'era più l'obbligo di nessuna frequentazione, un paio di interventi che mi hanno portato a stare a casa per mesi e da lì è partito il "se riesci, evita" portandomi a una situazione abbastanza drammatica.
OGGI: La situazione descritta sopra si protrae ancora adesso e mi rendo conto di aver buttato via tutto, anzi di non aver fatto proprio nulla di buono per le continue paure verso tutto e tutti.
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30-08-2015, 04:21
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#22
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Principiante
Qui dal: May 2015
Messaggi: 20
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Ultima modifica di Harry Manback; 28-11-2015 a 16:26.
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30-08-2015, 08:32
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#23
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Dall'asilo alle superiori sono sempre stato evitante e vittima di bullismo / prese in giro.
All'università ho raggiunto l'apice dell'evitanza.
Ora sono lievemente migliorato, dopo anni di psicoterapia e psicofarmaci, ma per le donne sono ancora una m***a.
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Ultima modifica di barclay; 30-08-2015 a 08:35.
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30-08-2015, 11:15
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#24
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,068
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ASILO: timidissima e paurosa, ma mi trovavo abbastanza bene soprattutto grazie a un bambino di un anno più grande che purtroppo è adato a scuola un anno prima di me e non ho più rivisto.
ELEMENTARI: ha iniziato ad evidenziarsi la mia paura del giudizio altrui.. avevo talmente paura di sbagliare che copiavo dalle mie compagne di classe quando in realtà ero più brava di loro.. iniziano anche le prese in giro perchè ero "quattrocchi" "troppo pallida" "troppo timida" "troppo strana"
MEDIE: inizio a ingrassare per via dell'asia e il tutto fa peggiorare la mia situazione.. mi prendono in giro di più, mi iniziano a isolare da tutto perchè sono quella strana e grassa.. mi fanno anche scherzi di cattivo gusto che mi han segnata parecchio
SUPERIORI: passo il primo anno delle superiori totalmente da sola, non parlo con nessuno in classe e ingrasso a dismisura ._. prima estate chiusa in casa per tutti i 3 mesi delle vacanze.. ovviamente le prese in giro continuano e peggiorano perchè pure estranei per strada si mettono a infierire.. e pure certi profe.. passo i 5 anni a cercare di scomparire il più possibile dalla vista di tutti inodossando solo tutone informi che mi facevano sembrare ancora più una botte
UNIVERSITA': socializzo con una ragazza al primo anno (cioè è lei che viene a socializzare con me se no col ca**o che mi sveglio io) che ovviamente poi si ritira e finisce che passo tutti gli altri anni da sola senza parlare con nessuno e sempre isolata.. la fobia sociale peggiora e finisco per isolarmi da tutto e da tutti e a passare anni reclusa in casa.
OGGI: son meno "reclusa" e sicuramente meno depressa.. ma la mia vita non fa progressi.. e son sempre molto ansiosa.
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30-08-2015, 14:47
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#25
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Avanzato
Qui dal: Nov 2014
Messaggi: 447
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ASILO: Per quanto mi ricordo è stato un periodo abbastanza felice e non avevo problemi di nessun genere per la socializzazione, ero un bambino normale che giocava con gli altri bambini. L'unica cosa negativa non dipendeva da me, perché erano le maestre dell'asilo che erano davvero delle vecchie streghe, mi ricordo proprio che non le sopportavo.
ELEMENTARI: Qua ho cambiato 2 scuole, ho fatto 1°, 2° e 3° in una scuola e 4° e 5° in un'altra. Cmq anche qui niente di troppo traumatico, ho sempre socializzato benissimo, sia in una scuola che nell'altra. Anche se i miei voti lasciavano sempre a desiderare, ma quello proprio è la mia scarsa voglia di applicarmi nello studio.
MEDIE: Anche qui cambiato 2 scuole, ho fatto la prima media in una e 2° e 3° in un'altra. Nella prima non ho avuto nessun problema, ho tenuto le compagnie che avevo prima e mi son trovato bene (tranne chiaramente per i voti che erano sempre al limite del sufficiente). Nella seconda invece sono iniziati i problemi, ho fatto più fatica a socializzare, anche perché già c'erano tutti gruppi di amici già fatti e io mi ci son dovuto infilare. E qui ci sono stati i pochi episodi di bullismo che ho avuto nella mia vita, ma sono stati pochi e non troppo pesanti. Comunque alla fine sono riuscito ad integrarmi, ache se solo alla fine.
SUPERIORI: Qua le mie scarse doti nello studio purtroppo giocano a mio sfavore. Ho fatto la prima superiore in un liceo scientifico e lascio immaginare che sia stato un disastro per i miei voti. Nonostante mi trovassi abbastanza bene per le compagnie, alla fine sono stato bocciato e ho dovuto cambiare scuola, perdendo tutte le mie amicizie e conoscenze. Ho iniziato a frequentare un istituto tecnico dove non conoscevo assolutamente nessuno, dove già tutti avevano gruppi di amici. I miei voto lì subiscono un'impennata e mi ritrovo ad essere praticamente il secchione, non della classe, ma praticamente di quasi tutta la scuola. Purtroppo però non mi sono mai integrato completamente a livello sociale, cioè parlavo tranquillamente con i compagni di classe, ma tutto si fermava solo alla scuola, fuori non avevo nessuno. Ovviamene nella scuola non c'erano nemmeno ragazze e dato che non uscivo con nessuno non ne ho mai conosciute, lasciando quindi la mia sfera sentimentale completamente abbandonata. E una volta finita la scuola non ho chiaramente sentito più nessuno, rimanendo quindi del tutto solo.
OGGI: Dopo la scuola non ho più avuto voglia di far nulla, sono sceso nella completa apatia. dovevo trovarmi un lavoro, ma non nemmeno mai avuto voglia di scrivere un curriculum. Per fortuna alla fine la mia famiglia mi ha imbucato in un negozio di computer che appartiene a mio zio. Lavoro lì da anni ormai e questo lavoro mi ha costretto a parlare continuamente con sconosciuti, facendomi sia passare un po' la fobia sociale che farmi passare un po' di apatia. Quindi adesso mi ritrovo cmq a non avere vita sociale, ma diciamo che mentalmente sono messo un pochetto meglio
Ho un po' semplificato le cose per raccontarlo, ma diciamo che questa è la sintesi
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30-08-2015, 15:49
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#26
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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ASILO: primo anno dalle suore, non ricordo bene ma sicuramente mi son trovato male, devo aver rimosso. Attribuisco a quel periodo il successivo fastidio per il clero
Gli altri due anni non ricordo granchè, però penso che la timidezza iniziasse a essere manifesta.
ELEMENTARI: ero tranquillo, educato e andavo bene a scuola. Ero abbastanza timido.
MEDIE: difficoltà a farmi valere, abbastanza sensibile e remissivo.
SUPERIORI: introversione e isolamento, anche se la classe non era proprio male non avendo subito vere e proprie angherie o comportamenti ostili. Ma non riuscivo ad integrarmi ed ero molto taciturno.
UNIVERSITA' 1° periodo: isolamento e incapacità di relazionarmi e fare amicizie.
Depressione, pensieri ossessivi e anche uso di alcolici per non pensare.
2° periodo: lieve miglioramento a livello relazionale, ma continuando ad avere un comportamento alquanto schivo e da persona socialmente ansiosa.
Periodo post-universitario: qualche miglioramento nel gestire la timidezza e nel limitare le difficoltà relazionali. C'è stato un periodo di tempo limitato in cui ho avuto una vita un po' più sociale.
Adesso non lavoro, non esco, non ho legami forti a parte quelli famigliari e sono apatico ed evitante. Ma qualche lezione l'ho imparata.
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30-08-2015, 17:19
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#27
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Principiante
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 27
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ASILO: Ricordo molto poco di questo periodo, se non di essere stato in qualche modo isolato dai miei compagni. Ancora oggi me ne chiedo il motivo, ma il bambino di allora non stava a pensarci troppo e visse, a modo suo, normalmente.
ELEMENTARI: Ricordo ancora nitidamente il mio primo giorno alle elementari. Mi misi subito a piangere perché mi sentivo a disagio con tutte quelle facce nuove. A parte questa parentesi tragicomica, è stato per me un bel periodo e, stranamente, risultai essere tra i più estroversi della classe. Attiravo l'attenzione continuamente, se la maestra faceva domande o chiedeva a qualcuno di leggere alzavo sempre la mano prima degli altri. Innumerevoli poi le volte passate dietro alla lavagna in castigo. Avevo stretto amicizia con un po' di compagni, ma fuori scuola non mi frequentavo con nessuno, anche a causa di una madre troppo oppressiva.
MEDIE: In questo periodo ho avuto la "fortuna" di cambiare classe 2 giorni subito dopo l'inizio del primo anno, rivivendo quindi la terribile ansia da primo giorno. Qui sono stato vittima di bullismo verbale, e come per l'autore del topic, qui ho preso coscienza della mia diversità. Era, in tutto e per tutto, una pessima classe, professori compresi. In sintesi: il periodo più brutto della mia vita.
SUPERIORI: Niente bullismo qui, anche se il distacco tra me ed i miei coetanei diventa abissale. Il primo anno è volato via tra altri e bassi; il secondo, invece, è stato un inferno. Tutti i compagni che ero riuscito a farmi al primo anno vengono bocciati. Passo quindi l'anno nella quasi più totale solitudine. I miei voti crollano ed arriva, inevitabile, la bocciatura.
L'anno seguente mi ricongiungo con parte dei bocciati di prima, e vivo uno degli anni più belli della mia vita. Per la prima volta, mi sentivo accettato da tutti. Parlo coi miei compagni, mi unisco al casino generale, intervengo durante le lezioni. Marino la scuola!
Iniziò poi il triennio, e lo vissi con serenità. In quel periodo ero abbastanza maturo da accettare la mia diversità. Ho stretto amicizia con poche persone, ma tutto sommato c'era reciproco rispetto. Per il resto, ridevo e scherzavo quasi con tutti.
I miei voti scolastici in questo periodo raggiungono l'apice con una media dell'8 e il punteggio più alto della classe alla Maturità.
OGGI: to be continued...
Sarebbe dovuto essere un riassunto, ma la sintesi non è il mio forte temo
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30-08-2015, 21:12
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#28
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Principiante
Qui dal: Aug 2015
Messaggi: 43
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Asilo: Bambina molto vivace e socevole, in classe avevo tantissimi amici e una di questi è tutt'ora mia amica. Una cosa strana: spesso, anziché giocare con gli altri bambini, preferisco stare in un angolo a leggere un libro di favole.
Peccato che non so leggere.
ELEMENTARI: Non mi piace "studiare", sto ancora con la testa a quando passavo le giornate a giocare nel cortile dell'asilo, essendo particolarmente alta e molto cicciottella, tutti mi prendono in giro dandomi del "King Kong". Inizio a chiudermi in me stessa e a non avere amici.
MEDIE: Va molto meglio. I primi due anni forse sono un po' carenti dal punto di vista del profitto scolastico, ma riesco a legare con le ragazzine di classe mia. Nonostante ciò, non sono rapporti che riesco a mantenere nel tempo o a vivere singolarmente al di fuori del gruppo scolastico.
SUPERIORI: I primi due anni è tragica. Essendo una secchiona e avendo maturato una certa diffidenza nei confronti delle mie compagne di classe (di estrazione sociale, culturale e mentale piuttosto bassa, secondo me) vengo emarginata in quanto considerata una pazza isterica, una cicciona e una secchiona che si crede superiore. Dal terzo anno in poi le cose migliorano e lego con alcune di loro tanto da uscire il weekend assieme e da invitarle al mio compleanno, al quale parteciparono tantissime persone.
OGGI: Una volta partita e tornata dall'estero, sono tornata al punto di partenza. Di nuovo "emarginata". Io stessa mi emargino, chiusa nel mio mondo di stratificato dolore. Ho aiuti a scuola a causa del mio problema, questo mi ha reso peggiore agli occhi degli altri. Adesso farò il quinto e buh, chi lo sa.
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30-08-2015, 22:20
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#29
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,014
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ASILO: non ci sono andato a causa molteplici motivi
ELEMENTARI: direi sia bene che male, non ero timido, anzi, palavo tanto e in alcune occasioni pure troppo, avevo amici, ma anche nemici, eravamo tantissimi in quanto stavo nella capitale, trovavi personaggi di ogni tipo, e spesso venivo preso di mira, ma escludendo quello mi sono trovato bene.
MEDIE: mi trasferisco in un piccolo posto e essendo pochissimi, ma veramente pochissimi vado d'accordo con tutti, direi che forse sono stati gli anni migliori.
SUPERIORI: vado lontano da casa e cambia anche l'ambiente, mi ritrovo in classe con ogni genere di personaggio, alcuni di questi poi si sono fatti sentire anche nel giro di altri ambienti, droga e non sto a nominate cos'altro, e proprio in questo periodo inizia la mia chiusura, da aperto ecc come ero divento chiuso e sviluppo una sorta di timidezza, che mi perseguiterà per 7-8 anni , faccio qualche amicizia ma non tanta, parlo il giusto e fine, dalla quarta superiore, complice anche qualche vecchia conoscenza delle medie faccio amicizia con qualche ragazza e ragazzo che frequentano altre scuole, e devo dire che i ricordi migliori li ho dai viaggi interminabili che mi facevo, era tutto un ridere ecc, poi dopo la fine della scuola le cose peggiorano di nuovo
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30-08-2015, 22:25
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#30
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Banned
Qui dal: Jul 2015
Messaggi: 163
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Asilo: ci sono stato pochi giorni, ritirato dalla madre in disaccordo con le maestre perché mi facevano uscire troppo fuori nonostante le mie condizioni di salute. Mi ricordo di una volta che "correndo" sono stato raggiunto, sgambettato e menato da bambini più forti di me.
Elementari: sono il primo della classe, ma non lego con nessuno, sono un bambino taciturno al limite dell'autismo. Nell'ora di educazione fisica devo stare fermo quando ci sono gli esercizi più faticosi, e guardare gli altri che corrono e saltano. Nonostante tutto non lo ricordo come un brutto periodo.
Medie: va peggio, il primo anno (senza un motivo particolare) non mi concedono in tempo l'esonero da educazione fisica. Un anno di sofferenze. Ricordo un paio di brutti episodi: il prof ci fa salire sul quadro svedese, poi ci ordina di mollare i piedi e tenerci con la forza delle braccia, io ero troppo debole, cado malamente e colpisco violentemente il pavimento con la schiena. Per cinque minuti rimango immobile e ho paura di essere rimasto paralizzato, mentre i miei compagni ridono. E poi, le partite di volley, in cui lo schema dell'altra squadra era regolarmente mirare a me. Ho sviluppato un odio per il volley, è l'unico sport in cui tifo contro la nazionale. Per il resto, ho pochissimi amici e non ho foto di quel periodo (la mia faccia era devastata dall'acne).
Superiori: ancora peggio. Sono il primo della classe, svetto rispetto a tutta la scuola. E quindi sono odiato da tutti, sono lo zimbello della comunità. Ricordo un paio di episodi piuttosto agghiaccianti: un anno vinsi una gara di matematica, la mia scuola ebbe la stupida idea di fare una premiazione "all'americana" a fine anno, i ragazzi che avevano vinto gare sportive ricevevano coppe e medaglie, io una ridicola maglietta fra le risate generali; ho bruciato la maglietta. Un'altra volta, verso la fine dell'anno scolastico, quando tutti sono liberi di fare quello che gli pare, durante una ricreazione nei corridoi un gruppetto di ragazze mi riconosce e urlano "ma quello è XXX? che brutto! nasconditiiiiii!!!!!", segue lancio di cartacce, bucce di banana, gessetti e roba di questo tipo. Decisi che era il caso di anticipare le vacanze estive di qualche giorno; di lì in avanti ho sviluppato una certa diffidenza verso le ragazze. Ma tanto, dato che non ho mai preso l'iniziativa con loro, la mia omosessualità era un fatto assodato e un gruppo di bulletti si degnava di accompagnarmi fino a casa tutti i giorni per ricordarmela.
Università: taglio ogni tipo di rapporto sociale dopo il primo anno, dopo che il mio ex compagno di banco mi dice "ti prendono tutti per il culo perché sei strano e non parli a nessuno". I primi due anni vanno piuttosto bene. Il terzo vengo colpito dalla fase più acuta della mia depressione, tento il suicidio un paio di volte, mi imbottiscono di psicofarmaci e rischio il ricovero in ospedale psichiatrico. Di quell'anno mi ricordo pochissimo, la mia mente era stata quasi del tutto cancellata; per alcuni anni non riesco nemmeno a leggere la pagina di un libro, senza fare una fatica pazzesca. Riesco comunque a laurearmi, con estremo ritardo (una cosa positiva c'era, almeno ho sfangato il servizio militare). Il giorno dell'esame di laurea, mi impappino tre volte durante la discussione della mia tesi e la commissione decide di non concedermi la lode. Ma è giusto così, degli anni così neri non potevano avere un finale lieto.
Oggi: sono un ciccione depresso che vive con i suoi genitori, con un lavoro che detesta, non ho amici, ragazze non so nemmeno cosa siano, siccome la mia giovinezza è stata una merda (a 35 anni non si è più giovani, non mi raccontate stronzate) penso che il massimo gesto d'amore verso me stesso sarebbe risparmiarmi almeno la vecchiaia.
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31-08-2015, 00:33
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#31
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Asilo timido ma con i compagni di cortile no, mi intimidivo quando erano presenti gli adulti.
Elementari timido, introverso non eccessivamente, inizio a isolarmi e faccio fatica a stare in mezzo a dei gruppi, tutto sommato pero nn ricordo eventi spiacevoli.
Medie inizia tutto li, bullismo anche fisico, emarginazione, derisioni e schifamenti vari
Superori, qualche episodio di bullismo, ma in genere mi lasciavano stare, rendimento scolastico ai limiti della decenza umana, marinamenti di scuola infiniti (fatti da solo), ansia ai limiti del paranormale, paura di tutti, somatizzazioni di ogni tipo, e cacamenti di cazzo varii.
Dopo due bocciature lascio la scuola per la leva militare...la finiro dopo 3 anni, da privatista però.
Poi qualcosa e scattato in me e ho incominciato a mandare a fanculo la gente senza starci nemmeno troppo a ragionare, sbagliando spesse volte.
L autocommiserazione cosi svani nel nulla
Mi buttai sul lavoro come riscatto sociale...ho fatto tante esperienze.
Per farla breve ad oggi mi ritrovo a 35 anni che nn ho piu somatizzazioni, ansie, evito solo pochissime situazioni sociali, non mi pesa stare con gli altri e di recente ho scoperto che nn mi sento nemmeno piu tanto di "ricaricare le batterie"
Ma comunque resta ancora da fare ma sto recuperando.... tra alti e bassi....il mio recupero sembra un indice di borsa che sale e scende ma nel complesso va via via salendo
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31-08-2015, 03:48
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#32
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Banned
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 2,710
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ASILO: sono stupido, forse anche un po' ritardato, comunque sono estroverso e amico con tutti (ricordo poco).
ELEMENTARI: maturo un po' dal punto di vista intellettivo, rimango comunque abbastanza stupido nelle relazioni sociali. Inizio ad essere un po' timido ma riesco comunque a fare amicizia, in particolare con tre-quattro persone con le quali condivido una vita "socialona".
MEDIE: mantengo le precedenti amicizie, almeno nel primo anno, ma fatico a fare nuove amicizie. Nel secondo anno uno di questi miei amici si distacca inspiegabilmente da me per mettersi insieme ad un paio di altri ragazzi che mi prendono in giro, anche se all'epoca non mi facevo problemi ad usare la violenza per difendermi. Alla fine dell'anno lui e un altro di loro vengono bocciati. Al terzo anno ho una lite con un ragazzo più piccolo di me, con il quale ovviamente non reagisco, perciò verrò preso di mira da un mio compagno che mi prenderà in giro dandomi del debole. Dopo numerose prese in giro, devo ricorrere alla violenza per farlo tacere. Da quel momento in poi nessuno mi vorrà come amico perché io ero quello che non sapeva scherzare, solo un mio amico delle elementari resterà con me. Nel frattempo la mia timidezza è aumentata a dismisura, tanto da farmi rifiutare una caccia al tesoro natalizia alla quale un mio professore teneva particolarmente. Da quel momento in poi questo professore, comportandosi come un bambino, mi esclude dalla recita scolastica senza darmi spiegazioni. Così, per vendicarmi, una volta arrivata la recita di fine anno, al saluto finale dove veniva chiesto a tutta la classe di salire sul palco, io non sono salito, facendo fare una figuraccia a questo professore (era l'organizzatore della recita). Sono stato rimproverato, anche da altri professori, ma non poteva fregarmene di meno. Finiscono così le mie medie.
SUPERIORI: inizio in una classe dove non conosco nessuno, dopo un paio di settimane vengo preso di mira dagli estroversoni, in particolare da uno, al quale dopo aver insultato mia madre dovrò dare una lezione, sempre ricorrendo alla violenza, guadagnandomi il rispetto degli altri (purtroppo in Calabria la violenza viene vista come una dimostrazione di forza). Questo tizio si rivelerà uno degli amici più leali che io abbia mai conosciuto, all'epoca era soltanto un po' stupido. Questi anni passeranno tranquillamente, riuscirò col tempo a fare amicizia con tutti, anche se al di fuori del contesto scolastico venivo visto come un semplice conoscente. Infatti nessuno mi invita a fare un'uscita insieme, e rimango chiuso in casa per mesi, anni, e la mia timidezza si trasforma in fobia sociale. Negli ultimi due anni finalmente arriva quella maturazione intellettiva che modifica radicalmente il mio pensiero. Questa maturazione arriva in particolare tra la fine del quarto e l'inizio del quinto anno, quando conosco un personaggio che mi fa quasi da figura paterna in questa crescita interiore. Intanto arrivano i compleanni dei 18 anni, ricevo inviti, alcuni li accetto, ma le esperienze saranno "brutalmente" negative, realizzo che non sono adatto alla vita sociale, rinuncio al festeggiamento del mio compleanno di 18 anni, i miei compagni decidono di organizzarmi una festicciola "a sorpresa", nel senso che me lo hanno detto in anticipo. Apprezzo molto il gesto, ma avrei preferito ricevere solo gli auguri, comunque trascorro la serata nell'ansia più totale. È la goccia che fa traboccare il vaso, la mia depressione dovuta alla fobia sociale aumenta, rifiuto ogni invito a qualsiasi cosa ed esco di casa solo se costretto. Finisco l'anno e mi diplomo prendendo il massimo in italiano e storia (quanto mi piacerebbe studiare filosofia o psicologia).
OGGI: sto rinchiuso in casa da molto tempo, e mi piace da impazzire farlo. Ormai mi sono reso conto che l'unica via da percorrere per raggiungere la felicità è quella della solitudine, ma non posso farlo, al momento. Nel frattempo, mettendo in pausa questo sogno, mi sono iscritto all'università ad Ingegneria informatica. Ho scelto questa facoltà perché fare l'ingegnere mi garantirebbe un lavoro con un buon reddito quasi certo, per il quale nutro una certa passione, e con il quale dovrei poi realizzare il mio sogno di scappare da qui per vivere in solitudine immerso nella natura. Fra poco inizia l'università, ed ho molta paura a riguardo, soprattutto dell'inizio. Ultimamente questo pensiero mi perseguita ed il suicidio mi sembra una buona scelta, non credo che riuscirò ad andare avanti così ancora per 15 anni almeno (5 di università, più almeno 10 di lavoro per guadagnarmi quanto basta per realizzare il mio sogno). Ieri ho preso 50 gocce di xanax (mai preso prima, ce l'ha mio padre per dormire) e poi ho bevuto una birra non essendoci altri alcolici in giro per casa. Speravo di sentirmi male, o meglio di morire, ma ho avuto solo un leggero giramento di testa al mattino. Io non posso vivere in questa società, vorrei solo vivere da solo per sempre, perché non posso stare in pace con me stesso?
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Ultima modifica di Strange Man; 31-08-2015 a 03:53.
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31-08-2015, 04:16
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#33
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 3,978
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Asilo
Fatto con le suore. Devo essere uno di quelli a cui questo ha poi portato negli anni un forte rifiuto di tutto il varietà religioso.
Comunque mi ci trovavo tutto sommato bene. Manifestavo già una certa timidezza, la tendenza ad isolarmi e stare in compagnia di pochi altri bambini avendo scarso interesse nell'interagire in situazioni di gruppo più allargate.
Ma appunto, tutto nella norma. In quel periodo mi sono anche fatto alcuni tra gli amici che mi hanno accompagnato per un bel pezzo della mia vita.
Elementari
Prima dell'inizio del primo anno scolastico ho un forte shock allergico, rischio di passare dall'altra parte per una carenza respiratoria. Mi riprendo dopo una settimana di ospedale ed inizio un pelo in ritardo.
Rimarrò sempre grato a mio padre per avermi insegnato prima a leggere e scrivere a casa, durante il periodo dell'asilo.
In questi anni si succedono periodi in cui faccio avanti ed indietro dall'ospedale per le analisi del sangue e l'identificazione di queste allergie.
Col tempo poi, per qualche strano motivo, sono tutte diventate molto meno violente, se non quasi sparite completamente.
Succede in questi anni anni un altro avvenimento di importanza decisamente elevata nella mia vita. Ma lo rimuoverò per lungo tempo dalla mia memoria, reprimendone qualsiasi ricordo. Fino a poi riscoprirlo ed analizzarlo giunto alla maturità.
A scuola sono il classico secchione, le maestre mi lodano per quanto riguarda il profitto ma, come all'asilo, sottolineano la mia timidezza, la poca propensione all'interazione di gruppo e la tendenza a rimanermene silenzioso per i fatti miei.
Nulla che secondo loro sia rilevante oltre la soglia di guardia.
Non ho grossi problemi e non mi sento escluso dai miei compagni, rafforzo i legami con quegli amici di cui parlavo prima e faccio un paio di nuove conoscenze che si ripresenteranno nel corso degli anni.
C'è anche qualche fenomeno di bullismo, ma dopo liti, scazzotate nel cortile etc si risolve.
L'unico senso di vaga esclusione sociale incomincio ad averlo in quinta elementare.
Medie
Stesso discorso per quanto riguarda il profitto scolastico, la timidezza e l'interazione coi compagni nelle parole dei docenti.
Nella mia classe siamo pochi ragazzi e risultiamo tutti uniti tra noi, alcuni sono gli amici di cui parlavo prima, altri compagni che vedrò solo per questi 3 anni. Ma di tutti ho un buon ricordo.
Le ragazze sono quelle che adottano comportamenti tendenti al bullismo. Specialmente tra loro, ma non mancano di farlo anche nei nostri confronti letteralmente schifandoci tutti in blocco, tranne qualcuna che rimane indifferente e qualcun'altra con cui si riesce ad avere rapporti amichevoli.
Comunque, mancanza di possibilità col genere femminile per tutti = assenza di competizione, una grazia enorme insomma, col senno di poi.
Qualche atto di bullismo presto sedato da parte di ragazzi più grandi o di altre classi,
Superiori
- Biennio : mi ritrovo in classe senza nessuna persona che conosco. Provengo da un paese di provincia e mi devo inserire nell'ambiente di città.
Il rendimento scolastico è molto alto, la timidezza permane.
Gli sfottà aumentano, l'esclusione anche. Per questo tempo ignoro tutto e subisco passivamente, scrollandomi tutto di dosso comse se fosse privo di qualsivoglia importanza.
Unico caso limite : un ragazzo più grande che al secondo anno decide di cagarmi il cazzo anche a livello fisico perchè in me vede lo stereotipo del nerd.
Litighiamo in tutti i modi, reagisco facendolo finire sull'orlo di una nuova possibile bocciatura a furia di riportare i suoi comportamenti, dopo averlo spesso volutamente istigato ad adottarli in presenza dei professori ( ha voluto lui la guerra). Paradossalmente tutto questo ci porta ad avvicinarci, diventiamo amici e diviene l'unico che, finito il biennio, sapendo che non mi rivedrà mi augura sinceramente il meglio per il mio futuro.
Le ragazze sono poche (ITIS) e non mi calcolano, tranne una con cui ho una breve relazione di un mese. Non succede nulla di particolare e lei semplicemente si accorge di essersi più avvicinata a me per curiosità che non amore o altro.
Mi passa qualsivoglia interesse nel ricercare approvazione dal mondo femminile, spesso e volentieri tendo ad essere il più lontano possibile da qualsiasi canone estetico che possa risultare interessantei, intenzionalmente. Non voglio essere considerato in quest'ottica, voglio essere invisibile. Bhe, ci riesco, fallisco solo nei casi in cui sono considerato proprio repellente.
Più o meno nello stesso periodo alcuni avvenimenti influenzano pesantemente la mia persona. Ma questo non è il luogo dove ne parlerò, se mai lo farò.
- Triennio : profitto scolastico leggermente inferiore, ma comunque alto, che mi porterà a diplomarmi con un buon voto. Ho alcuni rapporti molto stretti con delle insegnanti a cui devo veramente tanto, perchè senza dire una sola parola in merito hanno dimostrato di comprendermi a fondo.
Il bullismo non è più presente, o meglio, quando si manifesta viene da me eradicato con reazioni distruttive che lo fanno cessare subito.
L'esclusione sociale aumenta di conseguenza, più che timido divento asociale, incapace di conviver bene con i miei coetanei e da questi emarginato o posto in posizione di scontro.
Lego però con alcuni nuovi compagni in cui trovo amici che continuerò a vedere anche per alcuni anni del periodo universitario. Poi sparirano anche loro o rimarranno solo persone con cui ho contatti sporadici.
I miei vecchi amici di sempre me li trascineròfino alla maturità, poi una serie di avvenimenti porterà allo scontro violento con loro e alla netta consapevolezza che da quel momento le nostre strade si debbano separare. Così è.
Nella solitudine che ne consegue sviluppo interssi solitari ed inizio a suonare molto come autodidatta.
Università
Faccio alcuni test, non vengo ammesso, ripiego su di una altra università passivamente, pensando che comunque può andare bene per me. Il tempo mi mostrerà che così non è ed il mio percorso non può assolutamente essere quello. Dopo aver perso però 2 anni nel frattempo.
Riesco a legare solo con un gruppetto di persone formato da ex compagni delle superiori e un paio di nuovi ragazzi. Per il resto dei miei compagni di corso sono assolutamente invisibile, non minimamente considerato.
Perderò tutti loro, anche largamente per mia colpa, in seguito ai periodi di depressione ed al cambio di università.
Nel frattempo suono in vari gruppi, mantengo sempre rapporti superficiali con tutti i membri senza mai riuscire a legare oltre al contesto determinato dal suonare. Questo continua fino a che poi negli anni successivi, dopo l'ennesimo gruppo in cui investo energie e tutto va a puttane, smetto proprio e suono solo a livello personale.
Con l'altro sesso fino ad un certo punto il nulla più assoluto, il mio piano di divenire invisibile aveva funzionato alla grande.
Poi, di punto in bianco, una ragazza, durante il primo anno, si lega progressivamente a me.
Prima storia che definirei seria e in cui capisco che significhi amare. Dura poco perchè per via di sue difficoltà, sia emotive che famigliari, diviene impossibile sia vedersi sia essere nelle condizioni ( per lei) di poter continuare. Epilogo tragico come pochi, poi perdiamo progressivamente qualsiasi contatto.
Reagisco cadendo nel pieno sconforto, cancello qualsiasi sua traccia dalla mia vita. Inizia ad emergere la depressione.
Stringo i denti, passo l'estate in reclusione e supero il primo anno di università - pure brillantemente.
Il secondo anno la depressione mi divora, non riesco più a studiare e progressivamente l'università diviene impossibile da portare avanti.
Ho un rapporto " leggero" con una ragazza per pochissimo tempo, letteralmente giorni. Mi fa solo sentire più vuoto e accentua ancora di più la mancanza di ciò che è andato perso.
Crolla tutto, mi isolo completamente da qualsiasi rapporto sociale e i miei si accorgono della cosa.
Infinite discussioni, un incontro con lo psicologo a cui ne seguono ben pochi altri e poi alla fine cambio corso universitario.
Nella nuova Uni inizialmente mi trovo bene e lego con qualcuno. Proseguendo invece cade di nuovo tutto e mi ritrovo più solo che mai.
Ancora oggi non ho il minimo rapporto amichevole con nessuno dei miei compagni di corso, ed ormai è giunto al termine.
Comunque continuo e arrivo al terzo anno della triennale.
OGGI
L'anno scorso ho un raro momento in cui riesco a rompere lo schermo di apatia e rabbia che mi separa dall'agire. Mi forzo, distruggendomi completamente nella mia identità passata, ma mi trascino a forza fuori dai periodi più cupi. Benchè i periodi neri si susseguano ancora nella mia vita ,ma ormai riesco a non abbandonarmici più all'interno e mantenere comunque una certa razionalità per contrastarli.
Mi iscrivo al forum, inizio a fare attività fisica, esco da solo, faccio cose da solo, rafforzo all'infinito il rapporto già ottimo con l'unico amico che è rimasto sempre in questi anni ( mai citato fino ad ora ingiustamente, a lui dovrei fare una statua). In una delle uscite conosco nuove persone con cui ancora mi frequento. Stringo qualche rapporto con utenti del forum.
Ho una nuova relazione che terminerà dopo dei mesi sia per il cambiamento dei sentimenti delle parti in causa, sia per l'impossibilità materiale di proseguirla. Comunque ritorno a vivere anche una dimensione che avevo represso per tutti questi anni nella speranza di non doverne più soffrire. Poi soffro comunque, ma lo accetto ed imparo a convivere con questi sentimenti. O almeno ci provo 'sta volta.
Ora sono in uno di quei periodi neri e sto cercando di fare ordine nella mia vita, capire cosa voglio e che obbiettivi perseguire mentre cerco di mantenere tutto ciò che di buno è stato fatto, sfuggendo dal vortice dell'apatia e depressione, nei limiti del possibile.
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31-08-2015, 10:47
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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Quote:
Originariamente inviata da rg24tg
Elementari: In prima ero una peste che saltava sui banchi, nei successivi quattro anni non mancarono i motivi di tensione e le scariche di rabbia.
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Sembra una costante tra fobici.
EDIT: Ho visto il non quotate ora, ma penso che cambiando il nick vada bene, no?
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01-09-2015, 08:36
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#35
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 992
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ASILO: Molto chiuso in me stesso, volevo sempre rimanere da solo sia all'asilo come nella "vita privata".
ELEMENTARI: Come sopra, anche se avevo fatto amicizia con un compagno di classe. Nel doposcuola (in cui lui non c'era quasi mai) ero molto isolato sia per timidezza, come per il fatto che tutti parlavano soltanto di calcio (e ci giocavano).
MEDIE: Incominciati episodi di bullismo (quasi sempre psicologico), tendevo ad evitare gli altri e la cosa era reciproca.
SUPERIORI: Il bullismo è terminato (tranne rari casi in prima), socializzavo un po' meglio rispetto al passato anche perché finalmente avevo trovato compagni interessati alle auto come il sottoscritto.
OGGI: Comunico decisamente di più e con meno fatica rispetto al passato, ma ho ancora problemi di ansia sociale (specialmente in alcune situazioni). Sono ancora un tipo piuttosto introverso, ma se prima lo ero al 90-95%, ora lo sarò al 70%
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