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Vecchio 09-12-2009, 00:30   #1
Esperto
L'avatar di Blur
 

Da 1 a 10, quanto vi sentite maschio (per i maschi) o femmina (per le femmine) paragonandovi ai vostri coetanei?

Voglio dire vi sentite veri uomini/donne compatibilmente alla vostra età? oppure ad esempio la vostra timidezza vi fa sentire ancora dei "bambini"? oppure ad esempio dimostrate di essere fisicamente dei ragazzini e non vi sentite dei maschi maschi/femmine femmine?

Ovvio che se avete ad esempio 17 anni è normale non sentirsi ancora uomini completi, ma rispondete paragonandovi ai vostri coetanei

DATEVI UN VOTO TENENDO CONTO SIA DELL'ASPETTO MA ANCHE DEL VOSTRO CARATTERE/ANIMO (se vi sentite maschi/femmine nel'animo o meno)

Ultima modifica di Blur; 09-12-2009 a 00:59.
Vecchio 09-12-2009, 00:34   #2
Esperto
L'avatar di Milo
 

Mhā guarda direi che fino a qualche anno fa mi sentivo maschio 3,adesso almeno 7,5 in forte ascesa......
Vecchio 09-12-2009, 00:39   #3
Esperto
L'avatar di altair
 

fin da piccolo mi hanno riscontrato un testosterone bassissimo e la mia voce acuta e frivola non fa che confermare.. mi sento maschio -1
Vecchio 09-12-2009, 00:49   #4
Intermedio
L'avatar di vegetale
 

Quote:
Originariamente inviata da NightVision Visualizza il messaggio
in confronto ai coetanei sono indietro anni luce o parsec che dir si voglia

non faccio numeri ma comuque indietro
fisicamente mi vedo come ragazzino,ma non č tanto quello
č proprio la componente caratteriale e di approccio alle cose della vita che mi fa sentire inferiore
anche io...
Vecchio 09-12-2009, 00:50   #5
Esperto
L'avatar di Blur
 

rispondete con un numero possibilmente
Vecchio 09-12-2009, 00:55   #6
Esperto
L'avatar di paccello
 

Non vorrei deprimermi da solo e dico 6, ma meno meno. Esperienze con l'altro sesso solo amicali, basterebbe giā quello. Inoltre come viso/aspetto fisico/linguaggio del corpo non ci siamo troppo, ed anche nell' ... "approccio alle cose della vita" mi sento se non inferiore cmq diverso.
Vecchio 09-12-2009, 01:00   #7
Intermedio
L'avatar di californiano
 

a volte non mi sento maschio nel senso macho bruto, però l'importante è che non mi sento manco femmina
Vecchio 09-12-2009, 01:02   #8
Esperto
 

Quantificare con un numero mi riesce difficile... sicuramente per l'etā che ho mi sento immaturo in quanto non ho tutte le esperienze che si dovrebbero avere alla mia etā, proprio per il fatto di avere vissuto sempre distaccato da tutti, soprattutto dai miei coetanei... se proprio devo farti un numero ti dico 5.
Vecchio 09-12-2009, 01:11   #9
Intermedio
L'avatar di vegetale
 

Quote:
Originariamente inviata da Blur Visualizza il messaggio
Da 1 a 10, quanto vi sentite maschio (per i maschi) o femmina (per le femmine) paragonandovi ai vostri coetanei?

Voglio dire vi sentite veri uomini/donne compatibilmente alla vostra etā? oppure ad esempio la vostra timidezza vi fa sentire ancora dei "bambini"? oppure ad esempio dimostrate di essere fisicamente dei ragazzini e non vi sentite dei maschi maschi/femmine femmine?

Ovvio che se avete ad esempio 17 anni č normale non sentirsi ancora uomini completi, ma rispondete paragonandovi ai vostri coetanei

DATEVI UN VOTO TENENDO CONTO SIA DELL'ASPETTO MA ANCHE DEL VOSTRO CARATTERE/ANIMO (se vi sentite maschi/femmine nel'animo o meno)
mah per l'aspetto 6...per il carattere 4...
Vecchio 09-12-2009, 01:45   #10
Avanzato
L'avatar di kiara84
 

80% bimba
20% donna....
Vecchio 09-12-2009, 01:48   #11
Esperto
 

Per deficit di esperienze varie direi 6-- anch'io.
Vecchio 09-12-2009, 01:52   #12
Intermedio
L'avatar di ZiO1
 

Ma per come mi comporto certe volte mi sembra di essere una donna, alle volte son uomo con le palle (di natale) ben salde, ma non cho la via di mezzo, porca eva...
Vecchio 09-12-2009, 02:24   #13
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Blur Visualizza il messaggio
Da 1 a 10, quanto vi sentite maschio (per i maschi) o femmina (per le femmine) paragonandovi ai vostri coetanei?

Voglio dire vi sentite veri uomini/donne compatibilmente alla vostra etā? oppure ad esempio la vostra timidezza vi fa sentire ancora dei "bambini"? oppure ad esempio dimostrate di essere fisicamente dei ragazzini e non vi sentite dei maschi maschi/femmine femmine?

Ovvio che se avete ad esempio 17 anni č normale non sentirsi ancora uomini completi, ma rispondete paragonandovi ai vostri coetanei

DATEVI UN VOTO TENENDO CONTO SIA DELL'ASPETTO MA ANCHE DEL VOSTRO CARATTERE/ANIMO (se vi sentite maschi/femmine nel'animo o meno)
Come aspetto da maschio mi do un 7-8 non tenendo conto del fisico ma soltanto del viso...come animo 4,5 o 5
Vecchio 09-12-2009, 03:04   #14
Esperto
L'avatar di caostotale23
 

be...per dirla tutta quando ero piccolo papò mi pappava la pappa e mammà mi caccava la cacca. Or che sonupò grandicello ho imparato a farlo da solo, ma ancora mi sento pisolo: un nanetto che pesa un porcello.

"I timidi sono eterni adolescenti e non vogliono capir che divenire adulti, significa tornar bambini"
Vecchio 09-12-2009, 03:29   #15
Avanzato
L'avatar di Slave
 

Mi sento donna 7
e maschio 5
Vecchio 09-12-2009, 03:51   #16
Esperto
L'avatar di Nick
 

Non mi sento adulto, ma mi sento vecchio.
Diciamo che ho il peggio delle età della vita: la mancanza d'indipendenza dell'infanzia, l'irrequietezza dell'adolescenza, la malinconia della vecchiaia.
Fisicamente, l'ho già detto, mi vedo come i 3 vecchi bambini di Akira, solo più alto.
Meglio non saprei dire.
Vecchio 09-12-2009, 06:37   #17
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da vegetale Visualizza il messaggio
anche io...
uno studioso di introversione
(http://www.nilalienum.it/Sezioni/Agg...oversione.html)

cita (si trova poco dopo un quarto di pagina). è un po' lunghetto ma scorrevole...xke non avete visto tutto l'articolo!
A partire dai cinque-sei anni, nei bambini introversi, si definisce uno scarto nello sviluppo della personalità. La precoce maturità emozionale e intellettiva appare in contrasto con il ritardo nello sviluppo di competenze sociali. Valutato in rapporto a come sente e a come elabora la realtà, il bambino introverso appare costantemente in anticipo rispetto ai bambini medi. Valutato sulla base dei comportamenti sociali, egli appare in ritardo. Di fatto, rispetto agli altri, è meno comunicativo, poco incline allo scherzo, più impacciato. Ciò è dovuto a due diversi fattori. Per un verso, il bambino introverso non riesce a partecipare dello stile di vita proprio dei bambini medi, fortemente incentrato sulla motilità e sulla libera espressione verbale. Egli non gradisce tutto ciò che è squilibrato e squilibrante: i movimenti disordinati, il rumore, la confusione, ecc. Per un altro verso, il senso di giustizia e l’empatia lo rendono scrupoloso, sempre preoccupato di potere fare del male e danneggiare gli altri. L’introversione comporta una naturale tendenza a rispettare l’altro profondamente. Essendo vissuta come naturale, questa tendenza, vissuta come universale promuove l’aspettativa che tutti – coetanei e grandi – si comportino scrupolosamente. L’infondatezza di quest’aspettativa è una delle cause principali per cui i bambini introversi si sentono profondamente feriti dalle circostanze più varie della vita quotidiana, e sviluppano precocemente un sentimento di diversità rispetto agli altri.
E poi:
L’altra circostanza è legata al rapporto con i coetanei. Critico da sempre, questo rapporto diventa spesso apertamente conflittuale in questo periodo. L’adolescente introverso, che spesso non ha consapevolezza della sua diversità, assume spesso nell’intimo un atteggiamento di disprezzo per i comportamenti e gli stili di vita dei coetanei, che ritiene superficiali e insignificanti. Il suo comportamento, chiuso e per alcuni aspetti scostante, dà luogo ad un’interazione di gruppo emarginante. In questa fase, la solitudine totale è spesso scongiurata da una o due amicizie particolari, che si stabiliscono con coetanei affini e assumono un timbro particolare, talora ossessivo, d’intensità comunicativa e emozionale.

Ciò di solito non basta a salvaguardare l’introverso da un modo di sentire riguardo a sé che oscilla da un senso di superiorità assoluta ad un senso grave d’inadeguatezza. Per quanto il senso di superiorità, morale e intellettuale, non venga mai meno, spesso esso, confrontandosi con lo stato di cose esistente nel mondo, vale a dire con richieste comportamentali tutte incentrate sul modello estroverso, viene sormontato dal senso di inadeguatezza.
e infine:

L’evoluzione ulteriore della personalità introversa dipende da variabili che è difficile organizzare in un discorso sistematico. Se i danni legati all’interazione sociale, di cui parlerò ulteriormente, non sono consistenti, e se l’intuizione della propria vocazione ad essere, pur non riconosciuta socialmente, si mantiene, l’evoluzione può essere positiva. Sia pure con un netto ritardo rispetto alla media, il bisogno di socialità privata affiora e si realizza in virtù di rapporti intensivi, ridotti di numero ma sempre molto partecipati e profondi. L’evoluzione della personalità può indurre poi un adattamento formale alle richieste dell’ambiente, in conseguenza del quale possono essere acquisiti moduli comportamentali almeno relativamente adattivi. I successi nello studio e nel lavoro possono promuovere conferme sociali che rimediano alle disconferme del passato. La diversità, infine, anche senza una piena consapevolezza del suo significato, può essere vissuta in positivo, come espressione della propria vocazione ad essere.

L’introverso adulto realizzato, per quanto sufficientemente adattato alla vita sociale, conserva però alcuni tratti tipici. L’inquietudine esistenziale e intellettuale non viene mai meno. Vita natural durante, l’introverso ha una naturale tendenza ad interrogarsi sulla realtà umana e sociale. Tale tendenza è imprescindibile dall’intuizione dei mondi possibili, che si traduce in un atteggiamento critico nei confronti del mondo così com’è. La sensibilità sociale comporta quasi sempre un atteggiamento scrupoloso al di sotto del quale urge la paura di potere danneggiare, sia pure involontariamente, gli altri. Il senso di giustizia e di pari dignità tra gli esseri umani, persistendo, pone sempre il problema di capire quel tanto d’insensibilità, di competitività e di ‘cattiveria’ che è propria della vita quotidiana.

Il senso del valore personale, anche quando è vivo, comporta, in conseguenza di un’intuizione profonda e irreversibile della potenziale grandezza umana, una tendenza all’umiltà, se non addirittura a una svalutazione di sé, che spesso determina riconoscimenti sociali al di sotto dei meriti personali. Ciò si associa costantemente alla sorpresa per la tendenza opposta, propria delle persone medie, a sopravalutarsi e ad esigere riconoscimenti sociali superiori ai loro meriti. La sorpresa è accentuata dal fatto che tali riconoscimenti, grazie alla furbizia, alla competitività, all’affiliazione clientelare, sono spesso conseguiti. Negli introversi si ritrova spesso un riferimento ad una meritocrazia assoluta associato all’aspettativa di un’autorità che la realizzi. E’ superfluo soffermarsi sulle delusioni che conseguono a tale aspettativa utopistica.
Fattore culo cari miei...e fattore forza. Ambiente e forza, non ci sono cazzi!!

Ultima modifica di Intro-spettivo; 09-12-2009 a 06:41.
Vecchio 09-12-2009, 07:51   #18
Avanzato
L'avatar di Shenlong
 

Quote:
Originariamente inviata da Intro-spettivo Visualizza il messaggio
mi ricalca 100%
Vecchio 09-12-2009, 12:55   #19
Esperto
L'avatar di paccello
 

Quote:
Originariamente inviata da Shenlong Visualizza il messaggio
mi ricalca 100%
Anch'io mi ritrovo completamente.
Vecchio 09-12-2009, 15:47   #20
Banned
 

mi sento un bambino da 1 a 10 forse 3
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