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Originariamente inviata da Serotonino78
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Originariamente inviata da HurryUp2
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Originariamente inviata da valevale
Penso che si cresce strada facendo con le esperienze.
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Penso che si cresce ancora più velocemente facendo l'esperienza di analizzare le proprie esperienze.
Cioè, un'esperienza autoreferenziale, che ha il potere di influenzare l'esperienza stessa, una cosa analoga al teorema di Godel, in cui il sistema formale fa esperienza (=tenta di dimostrare) un "teorema" che parla di se' stesso
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sono daccordo però non tutti hanno la capacità di analizzare le proprie esperienze e correggersi da soli, molti tendono a ripetere gli stessi errori cognitivi e continuano ad evitare le situazioni ansiogene, non hanno cioè la capacità di individuare le distorsioni del loro pensiero e devono ricorrere per forza allo psicologo...io mi autoanalizzo ogni giorno facendo un lavoro di mentale volto a rafforzare gradualmente la mia autostima, perchè essa è il fulcro per poter poi applicarsi nell'azione quotidina gettandosi in ciò che si teme con molta più convinzione nei propri mezzi e meno ansia da prestazione..ciononostante si sente sempre l'esigenza di un supporto psicotarapico..io insisto con la terapia cognitivo comportamentale, l'unica veramante efficace per la fobia sociale
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La cognitivo-comportamentale, essendo una terapia scientifica, dovrebbe implicare che lo psicologo fornisca al paziente i mezzi per fare l'analisi.
Visto che l'analisi consiste in passaggi logici, tutti i cervelli hanno i mezzi per farla e affinarla, quindi un cognitivista ha la responsabilità di fornire questi strumenti al paziente, se non lo fa allora non è coerente con il suo modello scientifico.