La malattia di Fantozzi, come sappiamo, è disatrosa. Perché proprio, quando siamo fantozziani, non riusciamo a relazionarci agli altri neanche nelle cose minime:
fare una telefonata di cortesia;
chiedere un piccolissimo favore;
proporre una banale conversazione;
chiedere un'informazione;
chiedere un piccolo compenso economico;
dover dare una notizia spiacevole;
e via discorrendo...
Sempre questa paura d'incomodare, o di essere di disturbo, o di non essere forse gradito, ci inibisce, ci toglie la libertà di esprimerci, ci rende Fantozziani.
Ecco, ho capito un piccolo trucco, molto efficace: se devo rivolgermi a qualcuno, misuro l'entità della mia richiesta, che di solito è piccola. Naturalmente col mio pessimismo fantozziano penso che potrà non andar bene. Ma poi ragiono che la cosa che chiedo/propongo è minima e quindi che, se non è gradita all'altro, il suo dispiacere sarà minimo, ammesso che ci sia.
E anche se si dovesse manifestare, si potrà facilmente superare, perché ha origine da un fatto di scarso rilievo.
In fondo , se sono di peso a un altro per una piccola cosa, non è che mi tira una cannonata!
Poi, se invece dobbiamo fare una richiesta più importante, è in fondo anche giusto riflettere prima.