Secondo me sia la cultura umanistica che scientifica prese in sé isolatamente hanno un campo visivo molto limitato che è bene che integrino vicendevolmente.
Uso non a caso campo visivo poiché non mi riferisco tanto a lacune nozionistiche che una persona che non compendia entrambi i tipi di culture potrebbe avere, quanto a un modo di vedere le cose che rischia di essere intrinsecamente limitato.
Una persona che frequentavo tempo fa (non di questo forum), aveva una visione del mondo 100% scientifica: inutile dire che non mi trovavo affatto a mio agio con lui, il parossismo venne raggiunto quando una sera mentre eravamo fuori insieme (qui a Torino) gli dissi che sembrava quasi di stare al mare (non so, probabilmente perché c'era il cielo stellato e un'atmosfera che non saprei spiegare a parole), e lui mi disse che assolutamente non era vero, attaccando con un'analisi meteorologica del clima che - giustamente, ovviamente - lui diceva essere diversissimo.
In generale temo di tollerare più persone sbilanciate sul versante umanistico che non viceversa, sostanzialmente perché io stesso, nonostante i miei studi, penso di non avere mai avuto una "visione scientifica" del mondo. Tuttavia, penso che - come nella quasi totalità delle cose - il Bene sia cercare di raggiungere un sano equilibrio tra i due estremi, e in tal senso studiare informatica (e in particolare logica matematica) mi ha aiutato a mettere un freno all'irrazionalità e a rendere in alcuni casi più limpido il mio modo di ragionare.
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