Beh si, voi direte, a quest'età (17 anni) può capitare, ma il mio è un caso disperato. Partendo dal presupposto che sono un sacco complessato riguardo la mia inferiorità rispetto agli altri e che passo da circa 12 anni una situazione famigliare non molto bella, con mio papà che vedo molto sporadicamente. Oggi ho ricevuto lo smacco finale; pomeriggio in palestra, allenamento di boxe. Io tutto carico parto con il riscaldamento e la conseguente ginnastica non saltando nemmeno un esercizio. Arriva il momento dello sparring (scambio fuori ring) e a guardarmi c'è mio padre che non vedevo da tre mesi. Inizio bene, cerco di affondare ma quello le schiva tutte (solo dopo scopro che il c*****e del mio allenatore mi ha messo con uno che ha 4 anni di esperienza contro uno che ne ha solo 6, mesi intendo). La sua esperienza alla fine si fa vedere: con quattro colpi rischio di andare a sbattere contro un pilastro che c'è in palestra e, rosso dalla vergogna e dalla fatica, mi abbandono ad un pianto liberatorio per essere rimasto paralizzato davanti al fusto per tutto il resto dello scambio. Inutile dire che ho mi sono vergognato di quello che sono, che sono stato e molto probabilmente di quello che sarò. Sono corso in bagno e mio padre, per rincuorarmi, mi dice che dovrei essere orgoglioso di quanto ho "appreso" da quello scambio. Ma io non voglio a che saperne e, incazzato come una bestia, me ne torno a casa e mi ritrovo qua davanti al mio PC a scrivere questo testo. So che vi ho tediato con la mia storia e che molto probabilmente non vi interesserà, ma ho sbottato proprio per la mia evidente inferiorità rispetto agli altri: non sono cattivo, sono fragilissimo, vado bene solo a scuola, non so giocare bene a calcio come tutti i miei coetanei, non ho dato ancora il primo bacio e sono preso per il culo per la mia "diversità". Si può essere più sfigati di così?