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Vecchio 25-04-2013, 00:45   #1
Esperto
L'avatar di muttley
 

Sono reduce da una litigata furiosa con un amico, una di quelle litigate che mi possono capitare solo con lui ma che un tempo avrei giudicato sintomo di un rapporto disturbato e fuori controllo...un tempo, dopo un simile scontro verbale (nato fondamentalmente da una divergenza di opinioni e che ha più volte rischiato di sfociare nello scontro fisico) non sarei mai più riuscito a parlare o a rivedere questa persona, né tanto meno a pensare a lui senza provare grosso disagio. Oggi invece ci siamo semplicemente congedati con un "ci si vede domani" ed è tutto finito, e so già che domani ci si rivedrà, litigate o meno.
Per anni ho osservato le persone scannarsi e riappacificarsi con una velocità e una naturalezza per me inconcepibili, senza capacitarmi di come costoro fossero in grado di mandare avanti relazioni pluriennali, e anche da bambino ero solito idealizzare i rapporti d'amicizia in maniera tale da pensare che all'amicizia stessa si dovessero sacrificare possibili livori, contrasti e qualsiasi genere di emozione negativa: proverbiale era l'incapacità di comprendere l'atteggiamento dell'amichetto del cuore in prima elementare il quale, dopo avermi giurato amicizia imperitura e infinita un giorno, era pronto a scatenarmi addosso i suoi rancori di probabile genesi famigliare il giorno dopo: un litigio con la madre o col padre era bastevole a irritarlo e a fargli scagliare tutto il suo astio contro il sottoscritto...eppure io già allora mi domandavo: "come fai a definirti mio migliore amico se oggi mi tratti così? Non pensi forse che, in virtù della nostra amicizia, dovresti trattenere quanto di negativo c'è in te perché soltanto ieri mi avevi definito il tuo migliore amico?". E' chiaramente una visione ultra-idealista delle relazioni umane ed è stato anche il motivo per cui per tanto tempo mi sono tenuto al di fuori delle stesse perché il mio idealismo, conseguenza della mia accentuata sensibilità, mi avrebbe condotto a giudicare come inaccettabili cose accettate dai più.
Ora invece, crescendo ed evolvendomi, sto sempre più impermeabilizzandomi alla forza delle emozioni (soprattutto quelle negative). E' il destino comune a coloro che stanno crescendo? E' questo il significato racchiuso dietro all'espressione "maturare emotivamente"?

Ultima modifica di muttley; 25-04-2013 a 00:47.
Vecchio 25-04-2013, 01:06   #2
Intermedio
L'avatar di Fallen Angel
 

Non credo che sia un destino comune, dipende dalle esperienze vissute nel corso degli anni di formazione.
Anch'io idealizzavo l'amicizia, poi sono cresciuto prendendo le mie batoste e sono diventato quello che sono diventato...
Vecchio 25-04-2013, 01:21   #3
Esperto
L'avatar di Reventon
 

Crescere = maturare
Con un vero amico puoi litigare quanto vuoi e nel modo che vuoi, ma sempre tale rimane e tutto torna come prima senza sacrificare niente.
Diverso è se l'amico tradisce la tua fiducia e ne deriva una litigata (ma non mi pare sia questo il caso).
Vecchio 25-04-2013, 01:21   #4
Banned
 

Yep, significa maturare emotivamente. Credo.
Io ho sempre avuto grandi aspettative rispetto alle amicizie.
Poi le persone in quanto umane ti deludono e tu deludi loro. Logicamente si pensa sempre di essere nel giusto a meno che non ci siano bastardate palesi.
Niente di grave una volta che lo capisci.
Poi penso si tratta di paletti personali..io su certe cose non transigo(rischiando di essere molto limitata, perfino ai miei occhi) ma è più forte di me.
Il compromesso è alla base, temo, di tutti i rapporti sociali.L'Io non è sempre così lucido e giusto.
Al solito se le amicizie sono sincere poi ci si ritrova sempre,con il tempo..niente più amichetti del cuore e cose troppo belle per essere vere.
Ci si ri-riconosce con il naso, una volta messi da parte l'orgoglio e le piccole incomprensioni.
Che poi, il giorno dopo neanche a me passa..lì è questione di tempi e di diversità,basta non arrivare ad essere troppo distruttivi per convincimenti personali.
Vecchio 25-04-2013, 10:52   #5
Esperto
L'avatar di barclay
 

@Muttley

Ma tu c'hai un manuale di terapia cognitivo-comportamentale sotto il cuscino?
Vecchio 25-04-2013, 10:58   #6
Esperto
L'avatar di mr.Nessuno
 

no, tu ti stai desensibilizzandoti perché hai dei problemi tuoi personali più grandi di una persona comune, maturare emotivamente significa ben altro, ovvero ragionare, elaborare e non buttarsi a capofitto sulle prime impressioni, c'è una sottile ma enorme differenza.
Vecchio 25-04-2013, 11:02   #7
Banned
 

In questi casi ritorna utile riprendere in mano Pascoli e leggersi la poetica del fanciullino, riminiscenze scolastiche
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