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		|  27-08-2018, 23:08 | #1 |  
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			Recentemente, dopo la visita di un amico ho avuto una crisi depressiva rimuginando sul confronto fra la sua vita (andato a vivere con la sua ragazza, vari viaggi all'estero ecc.) e la mia (esaurimento nervoso da lavoro, morte del cane, isolamento sociale...).  
Purtroppo, mi rendo evidentemente conto che non si può più modificare il mio fallimentare passato, ormai rimane un vuoto che non potrò mai più riempire. E mi rendo conto che non potrò nemmeno ricominciare da capo, non posso permettermi voli pindarici. Mollare il mio lavoro o ricominciare gli studi sarebbe una totale pazzia alla mia età, e le mie probabilità di trovare una relazione o anche solo un'amicizia a 38 anni sono inferiori a quelle di essere colpito in testa da un meteorite. 
Quindi, inutile guardarsi indietro ed inutile pensare a come potrei stravolgere la vita per migliorarla, non mi rimane che navigare a vista e perseguire obiettivi molto piccoli e facilmente raggiungibili. Per quanto riguarda la mia giornata dalla mattina presto fino a metà pomeriggio non posso fare nulla, purtroppo è occupata dal mio lavoro e quindi inevitabilmente sprecata, posso solo cercare di renderla più piacevole ascoltando della musica e consentendomi qualche "ricreazione" ogni tanto. Posso fare attività fisica in maniera molto moderata, ponendomi obiettivi limitatissimi (vedo che i palestrati della mia età si lamentano perché non riescono più a ottenere miglioramenti, figurarsi se posso ottenerne io...), accontentandomi di non peggiorare. Posso aumentare i momenti piacevoli che ho nella giornata, una bibita o un gelato, una passeggiata in un posto ameno, un pomeriggio al cinema... potrei anche iniziare qualche attività impegnativa, imparare qualche cosa, in maniera da tenere occupata la mente. Potrei mettermi a coltivare qualche pianta, in fondo mi è sempre piaciuto vederle crescere e fiorire con così poco, un po' di acqua e terra, e poi fare crescere qualcosa potrebbe aiutarmi a bilanciare il disgusto per il mio lavoro, in cui invece sono pagato per distruggere e basta. Potrei anche prendere un po' di coraggio, organizzarmi e fare qualche viaggetto da solo. Per quanto riguarda il sesso... beh, non posso far nulla che continuare con la mia routine quotidiana del fai-da-te, e se proprio non mi basterà non potrò che aprire il portafoglio. 
Alla fine non ho una vita così terribile, sono ancora sano e ho una vita piuttosto agiata, che mi è garantita dal fatto che abito ancora dai miei e non devo occuparmi di tirare avanti una famiglia e una casa, cose di cui non riuscirei mai a occuparmi. E mi rendo conto che è una fortuna che inevitabilmente non potrà durare per molto, e che mi si preannunciano tempi molto bui all'orizzonte. Per questo bisogna che passi questo periodo nella maniera più serena possibile ed elimini tutti i momenti di sterile rimuginìo. E' l'ora di iniziare a volare più basso.
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		|  27-08-2018, 23:21 | #2 |  
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			Già, bisogna abbassare la cresta.
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		|  27-08-2018, 23:37 | #3 |  
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		|  27-08-2018, 23:42 | #4 |  
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			Il fatto è che poi se voli basso ti deprimi lo stesso perché non hai più sogni. Come la metti la metti è una fregatura.. e cmq non esiste la comfort zone, la vita prima o poi ti mette i bastoni fra le ruote e ti fa chiedere sempre se è giusto o no che tu stia nella tua comfort-zone.
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		|  28-08-2018, 07:43 | #5 |  
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			Io sono rimasto bloccato nella mia comfort zone. Vivo ancora come se avessi 15 anni.
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		|  28-08-2018, 14:29 | #6 |  
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					Originariamente inviata da syd_77  Il fatto è che poi se voli basso ti deprimi lo stesso perché non hai più sogni. Come la metti la metti è una fregatura.. e cmq non esiste la comfort zone, la vita prima o poi ti mette i bastoni fra le ruote e ti fa chiedere sempre se è giusto o no che tu stia nella tua comfort-zone. |  Fra due fregature tanto vale scegliere la minore... vivere nella speranza che possano accaderti cose che ormai è evidente che siano diventate impossibili è uno strazio continuo.  
È meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine.
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		|  28-08-2018, 15:03 | #7 |  
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			Se fossi un Gordon gekko non sarei qua e non mi definirei un fallito, avrei rovinato tanta gente ma avrei il macchinone sportivo con la donna figa sul sedile davanti. Invece faccio tutto per un misero stipendio.
 Potessi ricominciare da capo vorrei una vita tipo Di Caprio in the wolf of wall street, altro che storie.
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		|  28-08-2018, 15:07 | #8 |  
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			La comfort zone è un po' un raccontarsela, se la si intende con il chiamarsi fuori dalla vita, costruendosi il proprio mondo circoscritto in pochi metri quadri, ed in quasi totale assenza di contatti che vadano un minimo oltre la superficialità.
 Così più che una comfort zone è una prigione, ed in prigione si rimugina h24 sulle proprie colpe, sulle proprie mancanze e su quello che c'è là fuori.
 
 Che poi è più o meno quello che faccio io e reggo giusto perché ho un lavoro che mi forza al contatto con le persone, il ché è un paradosso visto i pensieri che mi dà.
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		|  28-08-2018, 19:34 | #9 |  
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			La confort-zone c'è l'hanno tutti.Quelli che ci provano nella vita è perché se la portano dietro.
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		|  28-08-2018, 19:37 | #10 |  
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			Io non riesco a capire perché la vita vera sia per forza fuori dalla comfort zone. Nel senso, se la tua esistenza fa schifo ok, almeno provarci ci sta, ma se uno è tranquillo e sereno, magari con famiglia amici ecc. ma chi glielo fa fare?
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		|  29-08-2018, 10:37 | #11 |  
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					Originariamente inviata da Badblues  Io non riesco a capire perché la vita vera sia per forza fuori dalla comfort zone. Nel senso, se la tua esistenza fa schifo ok, almeno provarci ci sta, ma se uno è tranquillo e sereno, magari con famiglia amici ecc. ma chi glielo fa fare? |  In quest'ultimo caso non credo si possa parlare di comfort zone. 
Credo che quando si tira fuori questo concetto si intenda riferirsi al ritiro da ciò che è ansiogeno (quindi rifugiandosi nel comfort) ma al prezzo della rinuncia totale o quasi alle interazioni sociali. Quindi alla fine la comfort zone, per come è comunemente intesa, non è poi così comfortable.
 
LORO hanno già detto tutto meglio di me   There is no pain, you are receding A distant ship smoke under the horizon
 You are only coming through in waves
 Your lips move, but I cannot hear what you're saying
 When I was a child, I've got a fever
 My hands felt just like two balloons
 Now I've got that fever once again
 I can't explain
 You would not understand
 This is not how I am
 And I've become comfortably numb
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		|  29-08-2018, 10:48 | #12 |  
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					Originariamente inviata da Badblues  Io non riesco a capire perché la vita vera sia per forza fuori dalla comfort zone. Nel senso, se la tua esistenza fa schifo ok, almeno provarci ci sta, ma se uno è tranquillo e sereno, magari con famiglia amici ecc. ma chi glielo fa fare? |  penso che la gente intende per confort zone , quello status di non avanzamento (fittizio) sociale e lavorativo ..... del tipo che ogni zona puo essere confort zone se nn attui un costante cambiamento tanto idolatrato e fatto pesare dalla società ..... in parole povere pure se c hai tutto e stai fermo sei nella confort zone secondo l'etere    chiamiamolo etere lol
 
la società ha sempre idolatrato per cosi dire chi si mette in gioco proprio perchè la maggior parte della gente non lo fa    |  
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				 Ultima modifica di varykino;  29-08-2018 a 10:51.
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		|  29-08-2018, 11:49 | #13 |  
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					Originariamente inviata da Winston_Smith  In quest'ultimo caso non credo si possa parlare di comfort zone. 
Credo che quando si tira fuori questo concetto si intenda riferirsi al ritiro da ciò che è ansiogeno (quindi rifugiandosi nel comfort) ma al prezzo della rinuncia totale o quasi alle interazioni sociali. Quindi alla fine la comfort zone, per come è comunemente intesa, non è poi così comfortable.
 
LORO hanno già detto tutto meglio di me   There is no pain, you are receding A distant ship smoke under the horizon
 You are only coming through in waves
 Your lips move, but I cannot hear what you're saying
 When I was a child, I've got a fever
 My hands felt just like two balloons
 Now I've got that fever once again
 I can't explain
 You would not understand
 This is not how I am
 And I've become comfortably numb
 |  Esatto. È questo il preciso significato. E il colmo, che pochi capiscono è  che in questa zona chiamata erroneamente "confortevole" non c'è niente di confortevole se non una sensazione di rifugio in cui si sta tranquilli quanto in una caverna da cui, in lontananza si sentono ululare lupi famelici. Si dovrebbe uscire dalla caverna e correre via per vedere di nuovo il mondo esterno che offre più opportunità ma bisogna tenere conto che probabilmente si dovrà lottare con qualche lupo. Scusate se mi lascio andare alle metafore ma credo che il concetto sia chiaro.
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		|  29-08-2018, 12:03 | #14 |  
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			Una caverna in cui, aggiungo, le provviste non abbondano...
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		|  29-08-2018, 12:08 | #15 |  
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			Per cercare di superare la zona di protezione,  che ti impedisce di vivere tenendoti recluso,  è necessario crearsene una simbolica, altrimenti vedo difficile la possibilità di uscire e vivere senza angoscia.
 
 La zona di protezione simbolica,   inizialmente secondo me,  la crei fidandoti e affidandoti a qualcuno,  per poi acquistare fiducia in te stesso e indipendenza interiore,  processo lungo di accettazione anche da parte della persona alla quale ti affidi (fidanzato, terapeuta, amico, medico ecc  oppure condizioni ambientali estremamente positive,  dove puoi vivere alcune ore del giorno,  in sicurezza di esprimere le tue esigenze vere,  capacità e passioni).
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		|  31-08-2018, 19:29 | #16 |  
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			Se uscire dalla comfort zone vuol dire stare in ansia perenne che si fottano io me ne torno a casa come Lessie
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		|  31-08-2018, 20:56 | #17 |  
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		|  31-08-2018, 21:08 | #18 |  
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			Uscire dalla comfort zone senza avere delle basi e delle idee chiare è solo un suicidio secondo me
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		|  31-08-2018, 22:07 | #19 |  
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			Invidio quelli che riescono a starsene tranquilli nella comfort zone. Non che io sia una che si getta a capofitto nella vita e fa chissà che, anzi. Però ho sempre questa smanietta isterica di migliorare, di cambiare, di evolvere in chissà cosa. Penso sia frutto anche della pressione sociale, perchè io vorrei fregarmene. O forse è una cosa buona, un'istinto vitale? Boh. A me pare mi crei più insoddisfazione ed ansia che altro. E che in fondo favorisca lo stallo. Ben diverso invece lo slancio potente e irrefrenabile che ho provato poche volte nella vita, ma che è stato decisivo per farmi fare passi avanti enormi ed in breve tempo, un'energia interna che ti trascina dritta all'obiettivo come un caterpiller. Poi sei esausta, ma hai fatto qualcosa. La differenza è che quegli obiettivi li sentivo dentro e li volevo con tutta me stessa. L'ideale penso sarebbe avere la comfort zone dentro di sè così da portarla in qualsiasi luogo e situazione, in modo da avere la serenità e la chiarezza mentale per capire cosa si vuole fare ed essere sempre. Banana Joe.
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