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Crearsi una comfort-zone
Recentemente, dopo la visita di un amico ho avuto una crisi depressiva rimuginando sul confronto fra la sua vita (andato a vivere con la sua ragazza, vari viaggi all'estero ecc.) e la mia (esaurimento nervoso da lavoro, morte del cane, isolamento sociale...).
Purtroppo, mi rendo evidentemente conto che non si può più modificare il mio fallimentare passato, ormai rimane un vuoto che non potrò mai più riempire. E mi rendo conto che non potrò nemmeno ricominciare da capo, non posso permettermi voli pindarici. Mollare il mio lavoro o ricominciare gli studi sarebbe una totale pazzia alla mia età, e le mie probabilità di trovare una relazione o anche solo un'amicizia a 38 anni sono inferiori a quelle di essere colpito in testa da un meteorite. Quindi, inutile guardarsi indietro ed inutile pensare a come potrei stravolgere la vita per migliorarla, non mi rimane che navigare a vista e perseguire obiettivi molto piccoli e facilmente raggiungibili. Per quanto riguarda la mia giornata dalla mattina presto fino a metà pomeriggio non posso fare nulla, purtroppo è occupata dal mio lavoro e quindi inevitabilmente sprecata, posso solo cercare di renderla più piacevole ascoltando della musica e consentendomi qualche "ricreazione" ogni tanto. Posso fare attività fisica in maniera molto moderata, ponendomi obiettivi limitatissimi (vedo che i palestrati della mia età si lamentano perché non riescono più a ottenere miglioramenti, figurarsi se posso ottenerne io...), accontentandomi di non peggiorare. Posso aumentare i momenti piacevoli che ho nella giornata, una bibita o un gelato, una passeggiata in un posto ameno, un pomeriggio al cinema... potrei anche iniziare qualche attività impegnativa, imparare qualche cosa, in maniera da tenere occupata la mente. Potrei mettermi a coltivare qualche pianta, in fondo mi è sempre piaciuto vederle crescere e fiorire con così poco, un po' di acqua e terra, e poi fare crescere qualcosa potrebbe aiutarmi a bilanciare il disgusto per il mio lavoro, in cui invece sono pagato per distruggere e basta. Potrei anche prendere un po' di coraggio, organizzarmi e fare qualche viaggetto da solo. Per quanto riguarda il sesso... beh, non posso far nulla che continuare con la mia routine quotidiana del fai-da-te, e se proprio non mi basterà non potrò che aprire il portafoglio. Alla fine non ho una vita così terribile, sono ancora sano e ho una vita piuttosto agiata, che mi è garantita dal fatto che abito ancora dai miei e non devo occuparmi di tirare avanti una famiglia e una casa, cose di cui non riuscirei mai a occuparmi. E mi rendo conto che è una fortuna che inevitabilmente non potrà durare per molto, e che mi si preannunciano tempi molto bui all'orizzonte. Per questo bisogna che passi questo periodo nella maniera più serena possibile ed elimini tutti i momenti di sterile rimuginìo. E' l'ora di iniziare a volare più basso. |
Re: Crearsi una comfort-zone
Già, bisogna abbassare la cresta.
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Re: Crearsi una comfort-zone
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Re: Crearsi una comfort-zone
Il fatto è che poi se voli basso ti deprimi lo stesso perché non hai più sogni. Come la metti la metti è una fregatura.. e cmq non esiste la comfort zone, la vita prima o poi ti mette i bastoni fra le ruote e ti fa chiedere sempre se è giusto o no che tu stia nella tua comfort-zone.
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Re: Crearsi una comfort-zone
Io sono rimasto bloccato nella mia comfort zone. Vivo ancora come se avessi 15 anni.
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Re: Crearsi una comfort-zone
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È meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine. |
Re: Crearsi una comfort-zone
Se fossi un Gordon gekko non sarei qua e non mi definirei un fallito, avrei rovinato tanta gente ma avrei il macchinone sportivo con la donna figa sul sedile davanti. Invece faccio tutto per un misero stipendio.
Potessi ricominciare da capo vorrei una vita tipo Di Caprio in the wolf of wall street, altro che storie. |
Re: Crearsi una comfort-zone
La comfort zone è un po' un raccontarsela, se la si intende con il chiamarsi fuori dalla vita, costruendosi il proprio mondo circoscritto in pochi metri quadri, ed in quasi totale assenza di contatti che vadano un minimo oltre la superficialità.
Così più che una comfort zone è una prigione, ed in prigione si rimugina h24 sulle proprie colpe, sulle proprie mancanze e su quello che c'è là fuori. Che poi è più o meno quello che faccio io e reggo giusto perché ho un lavoro che mi forza al contatto con le persone, il ché è un paradosso visto i pensieri che mi dà. |
Re: Crearsi una comfort-zone
La confort-zone c'è l'hanno tutti.
Quelli che ci provano nella vita è perché se la portano dietro. |
Re: Crearsi una comfort-zone
Io non riesco a capire perché la vita vera sia per forza fuori dalla comfort zone. Nel senso, se la tua esistenza fa schifo ok, almeno provarci ci sta, ma se uno è tranquillo e sereno, magari con famiglia amici ecc. ma chi glielo fa fare?
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Re: Crearsi una comfort-zone
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Credo che quando si tira fuori questo concetto si intenda riferirsi al ritiro da ciò che è ansiogeno (quindi rifugiandosi nel comfort) ma al prezzo della rinuncia totale o quasi alle interazioni sociali. Quindi alla fine la comfort zone, per come è comunemente intesa, non è poi così comfortable. LORO hanno già detto tutto meglio di me :occhiali: There is no pain, you are receding A distant ship smoke under the horizon You are only coming through in waves Your lips move, but I cannot hear what you're saying When I was a child, I've got a fever My hands felt just like two balloons Now I've got that fever once again I can't explain You would not understand This is not how I am And I've become comfortably numb |
Re: Crearsi una comfort-zone
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la società ha sempre idolatrato per cosi dire chi si mette in gioco proprio perchè la maggior parte della gente non lo fa :sisi: |
Re: Crearsi una comfort-zone
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Re: Crearsi una comfort-zone
Una caverna in cui, aggiungo, le provviste non abbondano...
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Re: Crearsi una comfort-zone
Per cercare di superare la zona di protezione, che ti impedisce di vivere tenendoti recluso, è necessario crearsene una simbolica, altrimenti vedo difficile la possibilità di uscire e vivere senza angoscia.
La zona di protezione simbolica, inizialmente secondo me, la crei fidandoti e affidandoti a qualcuno, per poi acquistare fiducia in te stesso e indipendenza interiore, processo lungo di accettazione anche da parte della persona alla quale ti affidi (fidanzato, terapeuta, amico, medico ecc oppure condizioni ambientali estremamente positive, dove puoi vivere alcune ore del giorno, in sicurezza di esprimere le tue esigenze vere, capacità e passioni). |
Re: Crearsi una comfort-zone
Se uscire dalla comfort zone vuol dire stare in ansia perenne che si fottano io me ne torno a casa come Lessie
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Re: Crearsi una comfort-zone
Uscite dalla comfort zone e venite al Raduno Torino - domenica 9 settembre 2018
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Re: Crearsi una comfort-zone
Uscire dalla comfort zone senza avere delle basi e delle idee chiare è solo un suicidio secondo me
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Re: Crearsi una comfort-zone
Invidio quelli che riescono a starsene tranquilli nella comfort zone. Non che io sia una che si getta a capofitto nella vita e fa chissà che, anzi. Però ho sempre questa smanietta isterica di migliorare, di cambiare, di evolvere in chissà cosa. Penso sia frutto anche della pressione sociale, perchè io vorrei fregarmene. O forse è una cosa buona, un'istinto vitale? Boh. A me pare mi crei più insoddisfazione ed ansia che altro. E che in fondo favorisca lo stallo. Ben diverso invece lo slancio potente e irrefrenabile che ho provato poche volte nella vita, ma che è stato decisivo per farmi fare passi avanti enormi ed in breve tempo, un'energia interna che ti trascina dritta all'obiettivo come un caterpiller. Poi sei esausta, ma hai fatto qualcosa. La differenza è che quegli obiettivi li sentivo dentro e li volevo con tutta me stessa.
L'ideale penso sarebbe avere la comfort zone dentro di sè così da portarla in qualsiasi luogo e situazione, in modo da avere la serenità e la chiarezza mentale per capire cosa si vuole fare ed essere sempre. Banana Joe. |
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