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03-03-2020, 16:05
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#1
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Principiante
Qui dal: Feb 2020
Ubicazione: Il luogo della coscienza
Messaggi: 7
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Salve a tutti
Sono nuova qui sul forum e quindi scusate eventuali casini nella gestione delle funzionalità 😅
Vi scrivo per parlare di questa cosa, che mi trascino praticamente da tutta la vita, e di cui sto accusando i colpi con maggior forza specialmente nell'ultimo periodo, sarà perché ho quasi 25 anni, sarà perché i pochissimi amici che mi sono rimasti in qualche modo seguono il flusso della vita e riescono ad intraprendere attività e/o lavori senza difficoltà particolari. Vi sto parlando della costante sensazione di rimanere ferma. Certe volte succede che ti guardi intorno e ti accorgi che non solo quelli che ancora ci sono, ma anche chi magari faceva parte della tua vita o semplicemente ne ha condiviso delle fasi insieme a te(compagni di liceo, vecchie conoscenze, ecc...) nel giro di qualche anno, o talvolta anche di qualche mese, ha accumulato così tante esperienze da poterne parlare per giorni interi, mentre a te non resta che rispondere, nel malaugurato caso in cui qualcuno dovesse chiederti "allora, che si dice", o ancora peggio "novità?", un tiratissimo "nulla di che, la solita". Sono convinta del fatto che la fobia sociale abbia una grande responsabilità in tutto ciò. Per carità, non sono così ingenua da credere che anche nel caso in cui non dovessi avere eccessivi problemi a livello interazionale la mia vita sarebbe diametralmente opposta rispetto a quella di adesso, perché al di là del dato patologico, ho comunque un'indole piuttosto introversa e non sono una persona particolarmente intraprendente. Ma al tempo stesso so che l'attuale, enorme difficoltà nell'affrontare, o anche solo nello "stare" fisicamente in certe situazioni di gruppo, di performances, di conoscenza di persone nuove, ecc ecc è incredibilmente limitante. Nel mio caso a peggiorare le cose si aggiungono un radicato senso di inadeguatezza che mi porto dietro praticamente da che ne ho memoria, e manifeste reazioni psicosomatiche di ansia che mi fanno provare ancora più vergogna di quanta normalmente ne proverei in certi contesti. Mi capita spesso di ripensare ad un ragazzo di cui ero innamorata e con cui ho avuto una mezza relazione/frequentazione alcuni anni fa. Eravamo entrambi piuttosto problematici, ma sotto certi punti di vista anche molto diversi. Lui era piuttosto "mondano", spigliato nelle relazioni e conduceva uno stile di vita al limite. Era preso da me, ma non si è mai innamorato perché, a sua detta, il mio "chiudermi a riccio" in determinate situazioni lo spiazzava davvero tanto. Spesso immagino quanto sarebbe bello incontrarlo dopo essere diventata una persona diversa, per prendermi le mie belle rivincite. Solo che poi mi fermo e penso che nella mia vita, dall'ultima volta che ci siamo visti, sono successe davvero poche cose. Mentre lui rispetto a me è come se avesse vissuto altre due volte in questo lasso di tempo. E così funziona anche con altre persone. E allora mi chiedo è possibile uscirne? Qualcuno ha da offrire in proposito la propria testimonianza? Come si fa a superare questa cosa e a vivere la vita senza sentire che i giorni scorrono tutti inesorabilmente uguali, se la paura è proprio quella di intraprendere attività che richiedano la "convivenza forzata" con altre persone??
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03-03-2020, 16:15
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#2
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Principiante
Qui dal: Nov 2019
Messaggi: 30
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Ciao! Mi sembra di vedermi allo specchio, leggendoti (non ti conviene, sono un omaccione di 160kg ).
Se per "uscirne" intendi cambiare vita, cominciare a fare mille cose (o anche solo dieci), non credo sia possibile, perché l'indole è quella.
Io sono stato bene solo con chi aveva più o meno la mia stessa concezione di vita (cioè calma, che diventa "piatta" solo se l'altra persona o il gruppo in cui stai è più socialmente attivo).
Credo che arrivati in età adulta (30 anni nel mio caso, ma anche prima) bisogna smettere di rincorrere lo stile di vita altrui solo perché crediamo appartenga alla maggioranza, quando in realtà la notiamo di più semplicemente perché è più chiassosa. Credo sia il caso di cominciare ad accettare che quella sia la nostra dimensione (e non "ridimensionamento", attenzione) e costruire la nostra serenità sulle nostre spalle, senza più sottostare ai paragoni.
"Novità?" "Che mi dici?", sono domande che ci spaventano perché le prendiamo letteralmente, ma il 99% di chi ce lo chiede lo fa come intercalare, per rompere il ghiaccio, non gliene frega niente e gli va bene pure se gli dici: "Patate" come risposta.
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03-03-2020, 16:18
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,894
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Ho la tua stessa età e anch'io ho la sensazione di essere fermo, ma in realtà lo sono, non è solo una sensazione. Mi sembra che anche la gente che ha meno anni di me abbia vissuto più di me.
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03-03-2020, 16:27
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#4
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Principiante
Qui dal: Feb 2020
Ubicazione: Il luogo della coscienza
Messaggi: 7
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Capisco, a quanto pare, come sospettavo è un condizione comune a chi soffre di FS o in generale ha tendenze evitanti.
In realtà, non so come dire, non riesco ad accettare l'idea che non ci sia modo di cambiare questa situazione. Non vorrei né potrei fare un numero elevato di attività, per via di come sono fatta. Ma la cosa che più mi da fastidio di questa situazione è che me ne sento incredibilmente limitata anche per ciò che riguarda cose che effettivamente vorrei fare (per es. Coltivare un hobby che richieda la partecipazione ad un corso, o intraprendere un lavoro anche temporaneo) e che normalmente fanno parte dello svolgimento di vita di qualsiasi persona. La sensazione di essere ferma, unita all'evitamento e dunque allo stile di vita sociofobico/evitante a sua volta mi porta ad evitare ancora di più occasioni relative a conoscenze e/o relazioni, difatti si può dire che una vita sentimentale non ce l'ho da anni e in un certo senso, fatta esclusione per qualche storiella molto molto breve, non ce l'ho mai avuta 😅 qualcuno di voi ha mai lavorato o lavora? Come affrontare, in tal caso, le problematiche relative alla fobia sociale nell'ambito di attività che invece è necessario svolgere?
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03-03-2020, 16:35
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#5
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Io ho un sacco di rimpianti...ti mangiano vivo
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03-03-2020, 17:19
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#6
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Intermedio
Qui dal: Jul 2019
Messaggi: 125
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Condivido ciò che scrivi nel post.
Mi piace usare un'immagine metaforica per descrivere la mia vita: è come se corressi e corressi e corressi...ma sempre sul posto, come su un tapis roulant. A volte questa sensazione è talmente forte che provoca delle profonde crisi in cui mi viene da fermare la corsa e lasciarmi andare, stanca di tutti gli sforzi fatti ogni volta senza vedere grandi passi avanti, disgustata dalla sensazione di "stagnare".
Penso che sia importante circondarsi di persone che condividono stili di vita un po' simili, pur non smettendo di andare avanti, di rinnovarsi, fare nuove esperienze (pur nel rispetto dei propri limiti, senza compromettere la propria natura)
Anche le fantasie di successo sono tipiche della mia personalità
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03-03-2020, 17:28
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#7
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Principiante
Qui dal: Feb 2020
Ubicazione: Il luogo della coscienza
Messaggi: 7
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Quote:
Originariamente inviata da lisbeth_
Condivido ciò che scrivi nel post.
Mi piace usare un'immagine metaforica per descrivere la mia vita: è come se corressi e corressi e corressi...ma sempre sul posto, come su un tapis roulant. A volte questa sensazione è talmente forte che provoca delle profonde crisi in cui mi viene da fermare la corsa e lasciarmi andare, stanca di tutti gli sforzi fatti ogni volta senza vedere grandi passi avanti, disgustata dalla sensazione di "stagnare".
Penso che sia importante circondarsi di persone che condividono stili di vita un po' simili, pur non smettendo di andare avanti, di rinnovarsi, fare nuove esperienze (pur nel rispetto dei propri limiti, senza compromettere la propria natura)
Anche le fantasie di successo sono tipiche della mia personalità
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Sono perfettamente d'accordo con te. Anch'io sento di cambiare costantemente dentro di me, di acquisire consapevolezza, di "crescere", mentre sul piano pratico tenere il passo mi risulta davvero difficile. Credo che l'ideale sarebbe riuscire a trovare un compromesso tra i propri limiti e quel margine entro il quale risulta possibile riscattarsi o comunque non lasciarsi scivolare la vita tra le mani. Ma a dire il vero non credo di avercela ancora fatta. Bella sfida, insomma 😅
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03-03-2020, 22:53
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2018
Ubicazione: Parma
Messaggi: 1,542
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Capisco molto bene la sensazione perchè la provo anch'io. In passato forse la provavo ma in maniera più leggera, non mi sentivo del tutto fermo ma usando una metafora nel tempo che io facevo 1 passo gli altri ne facevano 5. Negli ultimi 7/8 anni forse a causa anche dell'età e dell'accentuarsi della fobia e di tutti i vari complessi che ne derivano mi sento proprio fermo, anzi non è più una sensazione ma è proprio la realtà. Non sembrano nemmeno che siano passati tutti questi anni perchè ho uno stile di vita molto ripetitivo, ma poi realizzo che sono passati anni e nella mia vita non c'è stato nemmeno un minimo cambiamento mentre le altre persone hanno realizzato tante cose e hanno fatto tante esperienze, la cosa mi fa morire dentro sopratutto perchè mi rendo conto che sono impantanato in questa situazione e non riesco a venirne fuori.
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04-03-2020, 00:32
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Ti capisco, si sta malissimo. Non so sinceramente risponderti come uscirne perché sono tutte cose che provo anche io. È veramente un casino stare così perché va a inibire la qualità della propria vita relazionale.
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09-03-2020, 05:57
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#10
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Stessa identica cosa. Hai tutta la mia comprensione, non si può vivere così
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09-03-2020, 10:17
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#11
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Bel post quoto tutto, forse rispondo dopo (se me lo ricordo )
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09-03-2020, 10:39
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#12
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Banned
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 2,458
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È una sensazione ricorrente, ma è ancora peggio quando invece che stare fermo torni indietro. Magari in lasso di tempo riesci a fare qualche piccolo passo, ma dopo un po' mi capita inevitabilmente di tornare indietro. Ancora più indietro di prima.
Mi sono rovinato la vita a paragonarmi agli altri. Non si può fare. Sti cazzi se pensano che sei sfigato o depresso e non fai nulla nella vita, a me serve solo serenità
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09-03-2020, 10:56
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Più che di essere costantemente fermo ho la sensazione che per ogni passo avanti ne faccio dieci indietro. Non so cosa è peggio.
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09-03-2020, 23:35
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#14
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Intermedio
Qui dal: Feb 2020
Messaggi: 294
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Anche io provo questa orrenda sensazione sia dal punto.di vista lavorativo che sentimentale..
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10-03-2020, 13:55
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#15
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Principiante
Qui dal: Feb 2020
Ubicazione: Il luogo della coscienza
Messaggi: 7
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
Sottoscrivo, io ho l'identica sensazione (è un dato di fatto, non una sensazione) di essere fermo. Se qualcuno ci dice cosa fare è meglio, anche se io non riesco proprio a fare, non mi piace il mondo, mi fa schifo tutto, sono arrabbiaot e basta. Non si può vivere così. Chi va avanti va avanti, si laureano... si spostano... lavorano ecc. ecc. E gli altri?? Cosa facciamo, dove andiamo?
C'è bisogno di un'identità lavorativa, c'è bisogno di amici ecc... se uno non riesce rimane solo e incazzato, diteci qualcosa.
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Esatto, soli e incazzati...
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10-03-2020, 13:56
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#16
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Principiante
Qui dal: Feb 2020
Ubicazione: Il luogo della coscienza
Messaggi: 7
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Più che di essere costantemente fermo ho la sensazione che per ogni passo avanti ne faccio dieci indietro. Non so cosa è peggio.
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A volte mi succede anche questo, in particolar modo nei periodi peggiori
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10-03-2020, 19:12
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#17
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Intermedio
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Rimini
Messaggi: 245
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Facciamoci una risata: in questi giorni almeno non dobbiamo inventarci scuse per giustificare i nostri weekend chiusi da soli in casa.
A parte quello mi ritrovo parecchio, è successo anche in una cena due settimane fa con gente che non vedevo da una decina di anni, forse più. Ovviamente rispetto a quella volta tutti si sono sposati, hanno fatto figli, hanno fatto mille viaggi per il mondo, sono cresciuti lavorativamente...
a un certo punto uno, quello un po' più strafottente, ha cominciato a farmi una serie di domande a bruciapelo, davanti a tutto il resto della tavolata:
"tu sei sempre single?"
"eh..."
"abiti ancora a casa coi tuoi?"
"eh..."
"lavori sempre là?"
"eh..."
Un momento piacevolissimo, come potete immaginare.
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Ultima modifica di Ben Sahar; 10-03-2020 a 19:19.
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