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Vecchio 11-07-2018, 18:20   #21
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L'avatar di Aliquis
 

Non credo che il mondo si divida tra falliti e rassegnati. Penso che noi, individualmente, non contiamo nulla.

La volontà individuale non esiste. Ogni uomo fa quello che può fare, non quello che vuole fare. Sta poi alla società, al resto della società, apprezzare quello che sa fare e trascurare quello che sa fare. Ognuno di noi è un misto di capacità ed incapacità. Si dovrebbe prendere da ognuno in base alle sue capacità e dare a ognuno in base ai suoi bisogni. Accade invece il contrario. Siamo governati da un sistema, sempre più rigido, centralizzato, burocratico, pervasivo, ideologizzato, tecnocratico, tecnoligizzato allì'estremo, che decide dall'alto chi escludere, in base a parametri stabiliti a priori e utili soltanto a chi si trova al potere.

L'individuo, sotto, non può fare nulla; può soltanto prendersi la colpa che il sistema gli attribuisce per la propria miseria. (Assurdo; si può essere contenti di essere in miseria? Eppure il sistema, poichè ci attribuisce che siamo in miseria per nostra volontà, sottintende che ci piace esserlo...)

Finchè la maggioranza vive abbastanza bene il sistema può anche funzionare.
Ma quando i "falliti" diventano troppi il sistema comincia a scricchiolare.

Quello che sta succedendo nel mondo oggi dimostra che il sistema sta fallendo sempre più. Per cui, non durerà. Avremo o la rivoluzione oppure la comune rovina di tutta la società, come è successo altre volte nella storia.

Mi rendo conto che tu, Marco Russo, voglia puntellare a tutti i costi il sistema sociale attuale, ma esso crollerà lo stesso, in un modo o nell'altro.

Il mio movimento politico è stato sconfitto nel 1989. Ma, guarda caso, proprio da allora la disuguglianza e l'ingiustizia sono aumentate a dismisura e il mondo è in crisi su tutti i fronti. Non sarebbe stato così se il Muro di Berlino fosse crollato dalla parte opposta. Io continuo quella battaglia che allora fu persa.
La continuo concretamente: lo faccio con le mie pubblicazioni. Tendo ancora a quello scopo.

Quindi sono tutt'altro che rassegnato.

"Tutte le cose appartengono a tutti"

(Ultime parole pronunciate da Thomas Müntzer)
Vecchio 11-07-2018, 18:55   #22
Banned
 

il mio successo è tirare avanti, senza patemi d'animo.. figurarsi fare qualcosa nella vita di decente
Vecchio 11-07-2018, 19:04   #23
Esperto
L'avatar di Da'at
 

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Originariamente inviata da Aliquis Visualizza il messaggio
Non credo che il mondo si divida tra falliti e rassegnati. Penso che noi, individualmente, non contiamo nulla.

La volontà individuale non esiste. Ogni uomo fa quello che può fare, non quello che vuole fare. Sta poi alla società, al resto della società, apprezzare quello che sa fare e trascurare quello che sa fare. Ognuno di noi è un misto di capacità ed incapacità. Si dovrebbe prendere da ognuno in base alle sue capacità e dare a ognuno in base ai suoi bisogni. Accade invece il contrario. Siamo governati da un sistema, sempre più rigido, centralizzato, burocratico, pervasivo, ideologizzato, tecnocratico, tecnoligizzato allì'estremo, che decide dall'alto chi escludere, in base a parametri stabiliti a priori e utili soltanto a chi si trova al potere.

L'individuo, sotto, non può fare nulla; può soltanto prendersi la colpa che il sistema gli attribuisce per la propria miseria. (Assurdo; si può essere contenti di essere in miseria? Eppure il sistema, poichè ci attribuisce che siamo in miseria per nostra volontà, sottintende che ci piace esserlo...)

Finchè la maggioranza vive abbastanza bene il sistema può anche funzionare.
Ma quando i "falliti" diventano troppi il sistema comincia a scricchiolare.

Quello che sta succedendo nel mondo oggi dimostra che il sistema sta fallendo sempre più. Per cui, non durerà. Avremo o la rivoluzione oppure la comune rovina di tutta la società, come è successo altre volte nella storia.

Mi rendo conto che tu, Marco Russo, voglia puntellare a tutti i costi il sistema sociale attuale, ma esso crollerà lo stesso, in un modo o nell'altro.

Il mio movimento politico è stato sconfitto nel 1989. Ma, guarda caso, proprio da allora la disuguglianza e l'ingiustizia sono aumentate a dismisura e il mondo è in crisi su tutti i fronti. Non sarebbe stato così se il Muro di Berlino fosse crollato dalla parte opposta. Io continuo quella battaglia che allora fu persa.
La continuo concretamente: lo faccio con le mie pubblicazioni. Tendo ancora a quello scopo.

Quindi sono tutt'altro che rassegnato.

"Tutte le cose appartengono a tutti"

(Ultime parole pronunciate da Thomas Müntzer)
A me sembra che invece la disuguaglianza e l'ingiustizia, dati alla mano, siano diminuiti, nel mondo. Fame, povertà, diritti. Controlla i grafici. Controlla cosa succede dal 1989 in poi. Certo, se poi facciamo i provinciali e guardiamo al nostro piccolo staterello di provincia, le cose vanno diversamente. Sarà forse che non è colpa del "sistema sociale attuale", ma di chi persevera a voler mettere la realtà dietro alle proprie ideologie.

Sull'inesistenza della volontà, mi sembra un'esagerazione tanto quanto la sopravvalutazione della stessa.
In mio parere esistono invece volontà multiple, conscie e inconscie, spesso incongruenti e in contrapposizione fra loro, da cui poi emerge un'agito oppure un altro, e la strada della consapevolezza può portare semmai a esprimere una volontà più netta, riconosciuta e meno autocombattuta.

A me piacerebbe un sacco andare a fare volontariato, ma in questo momento non ce la posso fare. E' chiaro che se mi impuntassi su questa cosa rischierei o di farlo a scapito di un mio equilibrio energetico che poi mi chiederebbe il conto (così come me lo chiese quando perseverai nel lavoro incurante dei segnali critici dal mio corpo). Mentre, preso atto che affianco a questa volontà ce ne sono altre, tra cui quella di gozzovigliare tra pc e cazzeggi vari mantenuto dai genitori, quella di recuperare capacità e funzionalità tali da rendermi adeguato alle sfide di una persona adulta, e quelle di acquistare maggior sicurezza e autostima, posso lavorare su una volontà alla mia portata e che conduca a una direzione desiderata di automiglioramento.

Questo val bene per chi desidera innanzitutto automigliorare sé stesso, per poter contribuire a migliorare la società. Quindi chi vuole abbatterli quei muri. Non chi vuole che la società migliori di suo, come per magia affinché possa aiutare lui. Chi vuole che i muri cadano da una parte anziché da un'altra.
Dimenticandosi che a Berlino cercavano tutti di scappare da una parte, e non certo per caso.
Vecchio 11-07-2018, 20:04   #24
Avanzato
L'avatar di Aliquis
 

Si, la volontà, come la sua assenza, non è onnipotente.
Anch'io non posso fare volontariato pur volendolo.
Magari avrei da criticare anche com'è il volontariato oggi
in Italia, ma non posso scrivere molto, sto per spegnere
il computer. Un' altra cosa sulla volontà: pur avendo scritto molto
su questi argomenti mi risulta sempre difficile affrontarli a voce,
di persona, anche quando qualcuno mi punge sul vivo come è successo
ieri. Tra l'altro, quando scrivo, tendo a essere troppo esaustivo. Trovo stretti
i limiti del forum.
Continuo a pensare che sarebbe meglio un mondo in cui nessuno abbia bisogno di volontariato perchè i diritti fondamentali sono garantiti a tutti.
E' questo che è stato sconfitto nel 1989: la dignità di ogni essere umano. La felicità per tutti. Questo era il principio fondamentale per cui quel movimento era sorto. Poi è stato distorto, anche perchè una rivoluzine del genere poteva funzionare solo se vinceva in tutto il mondo. La parte più grossa è rimasta capitalista. Tuttavia, anche qui, lo stato sociale era presente perchè esisteavno i paesi socilaisti. Adesso non c'è più. Per i difetti intrinseci al campo socialista, su cui ho scritto, il capitalismo ha finito per infiltrarsi. Da qui la crisi, la fuga al di là del muro e il crollo.

Tuttavia, a me risulta che la povertà da allora sia uamentata. Così come le crisi umanitarie, le guerre, la devastazione dell'ambiente e il cambiamento climatico. I morti affogati tutti i giorni nel Mediterranebo e il razzismo montante qui da noi, con la gente che affibbia agli immigrati la colpa della mioseria (guerra tra poveri) non mi sembra indice di un mondo sano. Populismi razzisti, neofascismi, sconfessione della democrazia, criminalizzazione di chi vuole salvare vite umane, la Grecia, la Brexit, Trump, Siria, Afghanistan, l'Africa che si spopola tra genocidio, miseria, emigrazione forzata su rotte mortali con esito razzista, clima impazzito che ci porta verso la catastrofe ecologica, non mi sembrano indizi di un mondo sano....
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