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29-04-2022, 18:16
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jan 2022
Messaggi: 233
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Ciao a tutti,
apro questo topic per curiosità, per sentire un po' le vostre opinioni.
In inglese "house" e "home" si differenziano dal fatto che il primo indica l'edificio, null'altro se non un insieme di mattoni, mentre il secondo indica... il nido? Come vogliamo dire... la famiglia? Quindi vorrei sapere un po' da voi che idea date al termine "home"... com'è, come la vorreste... cosa ci deve essere...
Avete il sogno di una casa tutta vostra?
Casa era quella dei nonni?
Vorreste andare in cohousing?
Non è casa se non ha un giardino?
Oppure è, al contrario, un posto da cui scappare?
Cos'è "casa"?
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29-04-2022, 18:23
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,451
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Ho vissuto in maniera sempre precaria il legame coi luoghi, a partire dal luogo della famiglia, la casa, che in teoria dovrebbe essere quello dove trovare rifugio e comprensione per i problemi della vita, ma che per me non è stato così visto che mi sono sentito già molto presto incompreso nei miei problemi interiori proprio tra le mura di casa, dai miei famigliari. L'unico luogo che sentivo come veramente mio non era la casa, ma la mia camera, con le mie cose, un luogo in cui potevo rifugiarmi, quasi nascondermi, in fuga da una realtà (quella scolastica, ecc.) che faticavo a comprendere e da cui mi sentivo sempre più alieno.
Ho così cercato già subito dopo le superiori di allontanarmi dalla casa della mia famiglia, ma anche all'università, come molti altri studenti, ho vagato da un appartamento all'altro, con altri coinquilini, senza mai trovare un terreno solido su cui fermarmi.
Finita l'università e senza essere riuscito a trovare un lavoro sono giocoforza tornato in famiglia, ma solo per trovare un ambiente se possibile ancora più degenerato in quanto a disfunzionalità, incapacità di vivere insieme, violenza, aggressività.
Appena ho trovato un lavoro me ne sono andato di nuovo di casa, ma anche in questo caso ho dovuto per motivi economici ripiegare su un appartamento in affitto, da cui poi ho dovuto traslocare per finire dove mi trovo ora, sempre in affitto.
A tutt'oggi posso dire di non aver mai conosciuto un luogo da poter definire "casa" nel senso emotivo del termine, un luogo che potesse essere completamente mio materialmente e mentalmente, e temo che sarà così fino alla fine dei miei giorni.
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29-04-2022, 18:42
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#3
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Banned
Qui dal: Nov 2021
Messaggi: 866
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Per me "casa" è prima di tutto il luogo dove si trova la mia abitazione, che la contiene: è tutto il suo intorno, il suo contesto. Può essere un quartiere, una città, un Paese intero.
È un luogo che mi è familiare anche senza conoscerlo, al quale appartengo e che mi appartiene come per istinto, in seno del quale ho la certezza di poter dormire di un sonno profondo.
Ho cambiato vari Paesi e molti appartamenti negli ultimi 10 anni, ed ogni volta mi sono sentita a casa: al mio posto, nel luogo in cui volevo esistere.
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Ultima modifica di Coraje; 29-04-2022 a 18:44.
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29-04-2022, 18:51
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,744
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Una casa a Nizza, Antibes, Mentone. Una casa a Sète, nei pressi del villaggio di pescatori ritratto nel primo lungometraggio di Agnes Varda. Una casa a Genova in via Lomellini. Una casa a Venezia con vista sull'isola San Michele, l'isola cimitero.
Ci sarebbe colei che mi ama, perdutamente totalmente catturata dall'amore per me. Somiglierebbe alla Claude Jade ventenne che recita in Baci rubati di Truffaut. Oppure sarebbe la graziosa Anne Wiazemsky di Au hasard Balthazar. Mi saluterebbe ogni giorno con una nuova poesia. Mi accoglierebbe a casa con un sorriso rassicurante.
Avremmo le pareti dipinte di un blu intenso, sereno e uniforme. Quadri di Rothko, Reinhardt e Newmann campeggerebbero nelle loro gigantesche trascendenze. Il piccolo giardino ospiterebbe veneri in marmo, la sera illuminate in modo tale da apparire presenze metafisiche.
Sarebbe un luogo amico e confortevole. In cui rilassarsi nei lunghi pomeriggi primaverili giocando a go come faceva Georges Perec. In cui rileggere Borges ascoltando il compianto Klaus Schulze. In cui morire infinite volte negli abbracci della mia Angelica, Alba, Aurora (dalle dita rosate), Annette, Anne. In cui morire infinite volte riproducendo buffamente la morte di Belmondo in Fino all'ultimo respiro. In cui girare cortometraggi sperimentali invitando amici.
...
e invece posso avere solo una shit-house: o questo cesso in cui vegeto fin da bambino; o un buco in condivisione con altri sconosciuti che farei persino fatica a pagarmi.
it's ovEr
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29-04-2022, 18:56
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,137
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Devi iniziare un percorso di superamento dei tuoi problemi Darby, non puoi assecondarli per sempre, così potrai trovarti un lavoro e vivere più o meno come vuoi, o almeno andartene via di casa.
Purtroppo non tutti hanno la fortuna di avere la famiglia ricca come il sottoscritto, che sta digitando queste righe cariche di sicumera dall'alto del suo attico presso la torre Velasca.
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29-04-2022, 19:04
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#6
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,744
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Devi iniziare un percorso di superamento dei tuoi problemi Darby, non puoi assecondarli per sempre, così potrai trovarti un lavoro e vivere più o meno come vuoi, o almeno andartene via di casa.
Purtroppo non tutti hanno la fortuna di avere la famiglia ricca come il sottoscritto, che sta digitando queste righe cariche di sicumera dall'alto del suo attico presso la torre Velasca.
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ne verrebbe fuori un discorso abbastanza lungo che andrebbe off-topic. comunque, grazie.
(bello il termine "sicumera")
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29-04-2022, 19:30
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,913
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Il posto dove poter fare la cacca senza sentirsi a disagio. Non so voi ma io ci riesco solo a casa mia.
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29-04-2022, 19:37
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#8
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Intermedio
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 251
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Semplicemente l'unico posto al mondo in cui poter essere sempre liberamente me stesso e in cui sentirmi a mio agio (anche se, talvolta, nemmeno lì).
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29-04-2022, 20:02
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,387
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La casa è un luogo non necessariamente fisso dove potersi rilassare e sentire al sicuro, dove c'è gente che ami e gente che ti ama. Penso debba essere almeno una di queste cose per potersi chiamare così.
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29-04-2022, 20:14
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2019
Messaggi: 2,247
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Sono legato carnalmente alle due città della mia esistenza, queste sono per metà giungla e metà poetica urbana dove ogni zona sprigiona sensazioni e riflette uno state of mind interno o un particolare umore, anche solo camminando senza meta. Con i reticoli delle strade a fare le ragnatele di ricordi pulsanti.
La casa è dunque per me un concetto aperto, urbano, panoramico. Quando arrivo in stazione già mi sento a casa, stessa cosa al parco su in collina o nel vicolo più buio del centro storico. Stando alle mie esperienze la casa -almeno concettualmente- non potrà mai essere la tana sicura, poiché questa la ricollego alla paralisi del corpo, a prigionie depressive.
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29-04-2022, 20:18
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,384
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Per me è quel posto in cui se voglio mi ci chiudo dentro e lascio tutto il mondo fuori.
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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29-04-2022, 20:39
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Un posto dove poter raccogliermi e rilassare.
Un rifugio. Un campo base.
Per anni ho avuto due case, una a terra e l'altra in mezzo al mare.
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29-04-2022, 20:59
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,447
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il luogo in cui sono nato e cresciuto. ho girato abbastanza, ma appena vedo il cartello del mio paesello mi sento davvero a casa. molti luoghi mi sono familiari, anche ambienti di lavoro sono stati in parte casa, ma in futuro potrei muovermi di qualche km.
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30-04-2022, 09:33
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#14
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Banned
Qui dal: Mar 2014
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da idk
Sono legato carnalmente alle due città della mia esistenza, queste sono per metà giungla e metà poetica urbana dove ogni zona sprigiona sensazioni e riflette uno state of mind interno o un particolare umore, anche solo camminando senza meta. Con i reticoli delle strade a fare le ragnatele di ricordi pulsanti.
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Mi riconosco in questo infatti a me il senso di essere a casa lo danno luoghi familiari, per esempio i corridoi dell'università, e non solo i posti dove abito.
Casa per me è stata in tanti posti diversi negli ultimi anni e con la casa ho avuto un rapporto ambiguo perché da un lato era lo scenario del mio isolamento e dall'altro questo isolamento era confortevole perché mi consentiva di vivere nel mio mondo che potevo creare in libertà. Avevo anche molto tempo per riflettere.
Adesso casa è più un nido di calore umano con una persona a me vicina. C'è conforto anche qui, e senso di sicurezza, ma anche il senso di essere quasi sempre accompagnata. Nel bene e nel male non mi addentro nel mio mondo tanto in profondità.
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Ringraziamenti da
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idk (30-04-2022), Nino (01-05-2022) |
30-04-2022, 10:02
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
Una casa a Nizza, Antibes, Mentone. Una casa a Sète, nei pressi del villaggio di pescatori ritratto nel primo lungometraggio di Agnes Varda. Una casa a Genova in via Lomellini. Una casa a Venezia con vista sull'isola San Michele, l'isola cimitero.
Ci sarebbe colei che mi ama, perdutamente totalmente catturata dall'amore per me. Somiglierebbe alla Claude Jade ventenne che recita in Baci rubati di Truffaut. Oppure sarebbe la graziosa Anne Wiazemsky di Au hasard Balthazar. Mi saluterebbe ogni giorno con una nuova poesia. Mi accoglierebbe a casa con un sorriso rassicurante.
Avremmo le pareti dipinte di un blu intenso, sereno e uniforme. Quadri di Rothko, Reinhardt e Newmann campeggerebbero nelle loro gigantesche trascendenze. Il piccolo giardino ospiterebbe veneri in marmo, la sera illuminate in modo tale da apparire presenze metafisiche.
Sarebbe un luogo amico e confortevole. In cui rilassarsi nei lunghi pomeriggi primaverili giocando a go come faceva Georges Perec. In cui rileggere Borges ascoltando il compianto Klaus Schulze. In cui morire infinite volte negli abbracci della mia Angelica, Alba, Aurora (dalle dita rosate), Annette, Anne. In cui morire infinite volte riproducendo buffamente la morte di Belmondo in Fino all'ultimo respiro. In cui girare cortometraggi sperimentali invitando amici.
...
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E dopo te porto pure er cappuccino c'a panna.
Cit.
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30-04-2022, 10:09
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#16
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,744
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
E dopo te porto pure er cappuccino c'a panna.
Cit.
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Su un vassoio d'argento
(fuori dall'ideale, comunque, "casa" sarebbe un qualsiasi luogo in cui vivere con persone con cui mi senta a mio agio e possa essere liberamente me stesso. Un luogo confortevole, di piacere. Una specie di ventre materno. In fondo le veneri nel giardino non sono così indispensabili ahah)
(anni fa la psicoterapeuta mi aveva fatto una domanda simile e avevo risposto un muretto nei pressi del molo di una città vicino a dove vivo)
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30-04-2022, 11:29
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2022
Messaggi: 1,191
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Un tetto dove stare ed espletare i propri bisogni fisiologici
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30-04-2022, 11:31
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#18
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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IN TEORIA, io ho una casa, ma non posso dire di sentirla tale, visto che mia moglie vuole approvare ogni singolo pezzo d'arredamento entra in casa e qualunque altra cosa
Inoltre, avendo vissuto coi miei genitori fino al 2019, la "casa" in senso oggettivo è per me fortemente ansiogena, perché non mi sono ancora abituato alle liti condominiali, alle spese condominiali, alle bollette, al mutuo, ecc.
Ciò detto, io penso alla "casa" come ad un rifugio.
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30-04-2022, 14:07
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,745
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Per me casa è dove vive la mia famiglia. Me lo aveva fatto notare qualcuno qua nel forum, quando scendo giù in Sicilia dico "torno a casa".
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30-04-2022, 14:17
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#20
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Intermedio
Qui dal: Jan 2022
Messaggi: 233
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Grazie a tutti!
Anche se mi sono espresso abbastanza male siete riusciti a capire molto bene cosa intendessi.
Quote:
Originariamente inviata da Hor
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Per la questione camera ti capisco bene, mentre per le ultime righe... è così importante che un posto sia "materialmente" nostro?
Nel commento subito dopo, sembra ti abbia risposto -volontariamente o meno- Coraje:
Quote:
Originariamente inviata da Coraje
Ho cambiato vari Paesi e molti appartamenti negli ultimi 10 anni, ed ogni volta mi sono sentita a casa: al mio posto, nel luogo in cui volevo esistere.
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Bello, grazie per il commento nell'insieme -e ti invidio pure un botto!-
Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
ne verrebbe fuori un discorso abbastanza lungo che andrebbe off-topic. comunque, grazie.
(bello il termine "sicumera")
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Favorevolissimo agli off-topic produttivi!
Per il resto hai scritto un pensiero talmente bello e denso di citazioni che mi sono sentito ignorantissimo!
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