DeadSoul

Mi dispiace ma per il mio caso non c'è più nessuna speranza, non riesco a risponderti alla domanda, scusa.

abreazione

Mi curavo solo per uscire e uscivo pochissimo, quindi non era gravoso come impegno.
Uscivo solo poche volte più per parlare con qualcuno che per creare amicizie, quindi, quando le cose si facevano pressanti, sparivo senza problemi, perciò non c'era molto stress grazie al mio evitamento (si dice così?) e al fatto che non speravo di sedurre (sarebbe stato paralizzante) e volevo davvero solo parlare (la solitudine mi rovinava in quegli anni, non facevo letteralmente nulla se non pensare a cose orribili)

1.
"Mi curavo" nel senso che mi impegnavo anche a fare discussioni interessanti e non solo nell'aspetto... e fare la splendida per una sera non è niente, ma non tradire le aspettative è stato troppo per me

2.
Chiariamo "fare la splendida":
Non ho gravi difficoltà relazionali quando sono presenti due condizioni: devo essere dell'umore giusto (fase up? sono bipolare?) e con una sola persona alla volta (lo specifico altrimenti non si capisce che ci faccio in un forum chiamato così). E poi sceglievo anche persone che capivo in anticipo avessero interessi e sensibilità compatibili, perché altrimenti non avrei potuto evitare il disastro!

Se ti va di parlarmi, anche in futuro, di qualsiasi argomento, puoi scrivermi in privato!
(Non vorrei andare troppo ot e farmi chiudere il thread...)

abreazione

Mi dispiace profondamente per la tua anaffettività, davvero. Se ne parli da qualche parte nel forum, mi piacerebbe leggerti!

abreazione

Credo viva nel ricordo di come sono stata nel primo incontro e i primissimi tempi, ma sei stato molto gentile a suggerire questa possibilità!

DeadSoul,
se vuoi, puoi tornare quando vuoi per scrivermi cosa ti farebbe piacere che si facesse per te (o cosa vorresti fare per gli altri? fa stare bene anche questo), lo leggerei

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che sentimenti provi per il tuo ragazzo?

abreazione

Attrazione per il modo bizzarro/incomprensibile in cui si comporta e fascinazione per quanto riguarda il suo modo di pensare, affetto per i suoi sforzi di consolarmi e comprendermi e amarmi.
Credo di averlo già detto, ma non dico di amarlo forse solo perché non provo emozioni di nessun tipo e non perché non potrò mai amarlo in vita mia. Lui è l'unico che mi è stato vicino nonostante l'aggressività, gli sbagli, la depressione... e non posso perderlo.

Sono stata completamente presa alla sprovvista da questa disanima pubblica della mia relazione, scusami e scusatemi: non voglio essere scortese... ma sono sempre più a disagio e non risponderò ad altre domande riguardo questo argomento.
Potrò decidere di aprirmi in futuro, non mi voglio negare questa opportunità, ma devo volerlo io.

Grazie comunque a tutti quanti si sono interessati e preoccupati per me, sono contenta di essere in questo forum e potervi parlare

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Hai ragione, la mia domanda sembrava un impicciamento fine a sè stesso: ho chiesto unicamente perché mi sembra importante che tu capisca cosa provi per lui prima di capire come poterlo esprimere, sono stata un po' troppo sintetica nella domanda, pardon.

In questi casi, dall'esterno è difficile capire se:
- è la depressione ad ottundere tutto
- se manca un sentimento forte o comunque adatto ad una coppia
- non si sa come esprimere amore e affetto (per tanti motivi, per insicurezza, perché non si conosce quel "linguaggio", perché si ha una pessima visione di sé etc.)


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Edit: ho riletto meglio i tuoi messaggi, stai chiedendo una cosa molto complessa. Non so se lui chieda di più da te in quanto a dimostrazioni d'affetto etc. (non ti preoccupare, non è una domanda), ma è importante che tu capisca cosa puoi dare e come, e cosa ti suscita lui nello specifico, se pensi che questa mancanza di spinte e sentimenti sia propria tua o se con qualcun altro potrebbe essere diverso. Mi sembra che tu stia chiedendo come fare una certa performance, ma non è facile rispondere. Posso suggerirti di cercare di capire quali siano i suoi bisogni, ma non avrebbe senso "fingere"...



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Il fatto che tu non ti apra con lui su questi punti mi sembra un fattore chiave, lo capisco ma . . . È importante che entrambi sappiate "chi sei" e che cosa puoi dare. Ad esempio, se lui è affettuoso ed esprime i suoi sentimenti, tu come ti senti? Capisci il suo linguaggio? Pensi che potresti farlo anche tu? Quando sei affettuosa ti senti spontanea o ti sembra di fare dei gesti come fosse una performance? (anche qui, non c'è bisogno di rispondere eccetera, sono solo spunti).

Spero poi che tu non ti paragoni troppo a lui: voi non siete uguali. Perciò attenzione al rischio di "sentirti da meno" rispetto a come è lui o a quello che fa lui. Lui non ha i tuoi problemi, lui è un'altra persona che ha altre energie e un altro percorso.

Comunque ti invito a riflettere sulla possibilità di parlare con lui di questi argomenti . . .

abreazione

Nessun impicciamento e piuttosto sono rimasta molto colpita dalla sensibilità tua e di chiunque altro mi abbia scritto... grazie ancora!

Rifletterò sicuramente su queste considerazioni e magari ne parlerò più consapevole e serena più avanti

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Grazie, ho aggiunto ancora una cosa al post di prima

OtherWorld

Sono d'accordo con i consigli che ti hanno dato, quindi non aggiungo altro.

Per quanto riguarda me, ogni volta che ci penso, solo la libertà di essere quanto più sinceri l'uno con l'altro, in modo da discutere della maggior parte delle nostre insicurezze reciproche tra di noi. Ma questo discorso probabilmente va a farsi friggere quando ci sono forti sentimenti in gioco, e quindi dove l'emotività prende il sopravvento. Purtroppo ho zero esperienza e immagino che sia così.

Il resto, semplicemente di trovarmi con quella persona a livello di morali o "filosofia" di vita, che non significa schifare una persona più estroversa (ci mancherebbe, anzi chi mi calcolerebbe tra di loro ) ma che nel loro modo di fare, qualunque sia, predominante o calmissimo, gli ideali di fondo siano gli stessi (trattare il prossimo empaticamente, non avere un materialismo eccessivo ecc...). Ovviamente nel caso questi siano tratti di quella persona, e non problemi da risolvere, perché in quel contesto si può soprassedere.

Ma immagino che le mie pretese più "spirituali" e povere, siano principalmente uno specchio della mia bassa autostima... probabilmente fossi una persona con qualcosa da offrire ragionerei diversamente. Il problema è che davvero sono in dubbio su ciò, a volte non saperlo mi fa impazzire.

Per quanto si possa apprezzare la solitudine, il 100% di sé stessi lo si conosce solo col confronto verso gli altri, ma io con "questi altri" non riesco ad interagire

Equilibrium

Rispondo alla domanda del titolo.
Non deve far nulla di particolare, in quanto l'amore come hai detto bene, va sentito. E una percezione sensoriale, come l'udito. I pensieri sono rumore, interferenze che spesso non ci rendono chiaro o deformano quello che ci arriva.
Se è un sentimento vero o se è un tentativo di controllo da parte degli altri non è mica facile discernerlo se non si ha una prospettiva valida e questa è una conoscenza che si fa soprattutto nei primi anni di vita, quando il pensiero è assente e arriva tutto senza filtri e senza interferenze, in modo autentico, attraverso l'amore, il riconoscimento e l'accettazione da parte delle figure genitoriali (che quindi non devono essere necessariamente genitori biologici).

Non bisogna sforzarsi per far sentire il nostro amore ne bisogna sforzarsi per sentirlo. Anzi direi che si debba fare il contrario, bisogna lasciarsi andare.

abreazione

E' un bellissimo intervento, grazie! Stai implicitamente suggerendo di fare un esercizio di smantellamento di sovrastrutture?

abreazione

JR_Reloaded, ottima osservazione, touché et cetera

Dovuta spiegazione/scuse del perché esagero con la cortesia:

1.
Devo bilanciare l'aggressività.
Tendo ad avere scatti d'ira quando mi spavento o si toccano certi ricordi traumatici, perciò ho l'impressione di avere un carattere davvero spiacevole.

2.
Non so dosarmi.
Non ho idea di come sia un comportamento non considerato bizzarro (non lo dico a caso: mi è stato fatto notare molte volte che sono strana e non l'hanno detto in un senso "sei davvero diversa dalle altre, sei molto interessante", no, l'hanno detto come "sei ridicola") e invece vorrei passare inosservata e controllare l'idea che gli altri hanno di me perché ho paura

3.
Mi piace essere cortese perché sono grata quando una persona è cortese con me, molto confortante.

4.
Ho problemi col rifiuto e con l'abbandono, in effetti, ma chi non ne ha?

Sul resto non rispondo perché non voglio parlare ancora pubblicamente della mia relazione, in realtà, ma meriteresti una risposta su tutto.

Masterplan92

Dirmi:"ti amo per quello che sei"

abreazione

C'è qualche gesto, qualcosa di concreto, che potrebbe fare per dare più spessore a questa frase importante? Comunque già dirlo (credendoci, ovviamente) conforta, immagino...

Inosservato

vabbè cosa vorrei che mi facesse....

ma devo dire la risposta politicamente corretta o quella che tutti gli utenti maschi hanno pensato?? ò__ò

abreazione

Lo so, lo so, ma parliamone casomai nella sezione adeguata ahahaha
Ora voglio sentire la risposta politicamente corretta però!

Inosservato

comunque l'amore non chiede nulla, se si comincia ad azionare il meccanismo di debiti e crediti o ancora peggio di costi/benefici come se fosse la redazione di un bilancio non si va lontano

in astratto se fossi interessato alla cosa dei fidanzamenti e robe varie io non vorrei nulla per me, o perlomeno non starei lì a ragionarci razionalmente,vorrei semplicemente pensare alla felicità di lei, ma senza l'ossessione di dover dimostrare qualcosa o di sentirmi in debito

abreazione

Nel mio caso non c'è nessuna dinamica debito-credito, il problema è un altro, ma, in generale, è sempre bene ricordare quello che dici, Inosservato!

abreazione

Ero bello, permettimi di riformulare la stessa domanda in modo diverso: cosa hai apprezzato nelle parole e nei comportamenti delle ragazze con cui sei uscito?