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19-06-2015, 12:21
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#41
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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per quanto mi riguarda, la paura ste nel timore che le persone mi vedano per quello che sono veramente...
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19-06-2015, 12:21
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#42
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
È una sensazione tangibile che è la causa del rintanamento di molti, non può essere messa in discussione perché è una sensazione chiara. Nel senso, non si discute del giudizio altrui che potremmo non sapere mai veramente, si riconosce una propria sensazione e ci si sente indifesi.
Se si sta male evidentemente ci sono sia le rinunce che il poco guadagno.
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Non metto in dubbio la sensazione. Ma la sensazione può essere disfunzionale (cioè indurre sofferenza e oscurare i lati positivi). Ci possono essere sensazioni alternative, altrettanto reali e valide, che invece inducono benessere.
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19-06-2015, 12:23
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#43
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da sato
per quanto mi riguarda, la paura ste nel timore che le persone mi vedano per quello che sono veramente...
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19-06-2015, 12:25
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#44
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Ti auguro tutto il bene per il tuo cammino verso la felicità, allora
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Mi siedo un attimo va',andate avanti voi
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19-06-2015, 12:27
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#45
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,734
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non mi spaventa la socialità, solo una cosa un po mi spaventa: il fatto che prima o poi gli amici se ne vanno.
e farsene di nuovi, cosi come avere un'altra ragazza se ti sei lasciato, è durissima, se non impossibile.
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19-06-2015, 12:35
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#46
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Non metto in dubbio la sensazione. Ma la sensazione può essere disfunzionale (cioè indurre sofferenza e oscurare i lati positivi). Ci possono essere sensazioni alternative, altrettanto reali e valide, che invece inducono benessere.
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E come si fa?
Io analizzo, i miei pensieri disfunzionali li riconosco uno per uno.
Ma farlo non mi porta ad altro che a sentirmi ancora più sbagliata.
Perché io sto male con certe persone che invece stanno bene con me?Faccio quello che fanno, ma io sto male e loro bene,col tempo questa sensazione non la sopporti più.O solo se sei costretto, e tutto quello che puoi eviti.E arrivi a pentirti di aver portato avanti rapporti che ti fanno soffrire senza che l'altro abbia colpa.Non ci puoi litigare perché non ti hanno fatto niente di proposito, e non è facile a spiegare a persone che ti vogliono bene e sono state sempre corrette con te,che non riesci più a frequentarle senza che si offendano, sfido chiunque.
Allora penso che sarebbe stato meglio evitare a monte, ma non ho potuto farlo perché l'indole ce l'ho socievole e certe persone mi piacciono.
Riporto le parole di un'(ex)amica sociofobica di 50anni, che soffre ancora per i rapporti sociali che non le riescono:
"(La FS)Non è solo arrossire e vergognarsi in pubblico.È spazzare via tutto, distruggere ogni cosa.Vivere senza pelle."
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Ultima modifica di claire; 19-06-2015 a 12:42.
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19-06-2015, 12:36
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#47
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Non metto in dubbio la sensazione. Ma la sensazione può essere disfunzionale (cioè indurre sofferenza e oscurare i lati positivi). Ci possono essere sensazioni alternative, altrettanto reali e valide, che invece inducono benessere.
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Non saprei. I rapporti fra pari sono rari, e c'è chi non regge questo squilibrio.
Poi c'è chi ritiene che ci sarà sempre una parte un po' più forte dell'altra.
Semplicemente non tutti vivono quello squilibrio allo stesso modo.
Ad esempio c'è chi lo tollera in amore ma non in amicizia, o viceversa, c'è chi lo tollera in alcuni rapporti e in altri no, c'è chi non lo sente, non se ne accorge, c'è chi si mantiene sulla superficie, c'è chi magari sta bene con sé stesso e con le persone che ama e non ha di questi problemi, anche se magari qualcuno delle persone con cui ha a che fare li ha.
Quote:
Originariamente inviata da claire
Perché io sto male con certe persone che invece stanno bene con me?Faccio quello che fanno, ma io sto male e loro bene,col tempo questa sensazione non la sopporti più.O solo se sei costretto, e tutto quello che puoi eviti.E arrivi a pentirti di aver portato avanti rapporti che ti fanno soffrire senza che l'altro abbia colpa.Non ci puoi litigare perché non ti hanno fatto niente di proposito, e non è facile a spiegare a persone che ti vogliono bene e sono state sempre corrette con te,che non riesci più a frequentarle senza che si offendano, sfido chiunque.
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Già. . . ):
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Ultima modifica di ~~~; 19-06-2015 a 12:41.
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19-06-2015, 13:14
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#48
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da claire
E come si fa?
Io analizzo, i miei pensieri disfunzionali li riconosco uno per uno.
Ma farlo non mi porta ad altro che a sentirmi ancora più sbagliata.
Perché io sto male con certe persone che invece stanno bene con me?Faccio quello che fanno, ma io sto male e loro bene,col tempo questa sensazione non la sopporti più.O solo se sei costretto, e tutto quello che puoi eviti.E arrivi a pentirti di aver portato avanti rapporti che ti fanno soffrire senza che l'altro abbia colpa.Non ci puoi litigare perché non ti hanno fatto niente di proposito, e non è facile a spiegare a persone che ti vogliono bene e sono state sempre corrette con te,che non riesci più a frequentarle senza che si offendano, sfido chiunque.
Allora penso che sarebbe stato meglio evitare a monte, ma non ho potuto farlo perché l'indole ce l'ho socievole e certe persone mi piacciono.
Riporto le parole di un'(ex)amica sociofobica di 50anni, che soffre ancora per i rapporti sociali che non le riescono:
"(La FS)Non è solo arrossire e vergognarsi in pubblico.È spazzare via tutto, distruggere ogni cosa.Vivere senza pelle."
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già...
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19-06-2015, 13:18
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#49
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da claire
E come si fa?
Io analizzo, i miei pensieri disfunzionali li riconosco uno per uno.
Ma farlo non mi porta ad altro che a sentirmi ancora più sbagliata.
Perché io sto male con certe persone che invece stanno bene con me?Faccio quello che fanno, ma io sto male e loro bene,col tempo questa sensazione non la sopporti più.O solo se sei costretto, e tutto quello che puoi eviti.E arrivi a pentirti di aver portato avanti rapporti che ti fanno soffrire senza che l'altro abbia colpa.Non ci puoi litigare perché non ti hanno fatto niente di proposito, e non è facile a spiegare a persone che ti vogliono bene e sono state sempre corrette con te,che non riesci più a frequentarle senza che si offendano, sfido chiunque.
Allora penso che sarebbe stato meglio evitare a monte, ma non ho potuto farlo perché l'indole ce l'ho socievole e certe persone mi piacciono.
Riporto le parole di un'(ex)amica sociofobica di 50anni, che soffre ancora per i rapporti sociali che non le riescono:
"(La FS)Non è solo arrossire e vergognarsi in pubblico.È spazzare via tutto, distruggere ogni cosa.Vivere senza pelle."
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ma non lo so non ho mai interagito abbastanza cogli altri , per sapere se mi mancano se manco io a loro o cose così e nemmeno se vivo così bene da solo
veramente l'interazione è così scarsa che non lo so , avrei dovuto buttarmi nella vita ma non l'ho fatto mi creava troppa angoscia , poi ogni volta che ero i un gruppo di persone mi ci voleva dei gg per disintossicarmi ...
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19-06-2015, 13:40
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#50
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 3,978
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Come mai la socialità vi spaventa? La desiderate? Credete sia superflua? Credete occorra un benessere interiore prima di socializzare?
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Spaventava. Per via della paura dell'altrui giudizio, di non risultare abbastanza in tutto : bello, interessante, simpatico... di venire deriso o escluso, di sentirmi ancora più solo, di dover indossare per forza una maschera, una leggera dismorfofobia e per via della mia tendenza di base a stare sulla difensiva aspettandomi sempre che possa andare tutto a rotoli.
Ora la gran parte di queste cose le provo a livelli decisamente più tollerabili o sono state grossomodo risolte. Permangono l'atteggiamento difensivo verso la gran parte degli estranei ed il forte rifiuto al dover mascherare ciò che provo per risultare socialmente accettabile.
La desidero ? Sì, molto. L'ho sempre desiderata. Penso il benessere interiore derivi per una buona fetta proprio dal vivere in maniera soddisfacente per sè stessi la sfera sociale.
Il punto è che per me deve essere costituita di rapporti profondi, intimi. Il resto lo ritengo superfluo per le mie necessità, utile giusto a svagarsi in modo diverso da come farei da solo o per compiere attività che necessitano per forza di cose di altre persone.
Ciò che mi frena maggiormente dal socializzare facilmente ora è più la mancanza di stimoli nel farlo che non le difficoltà. Il rapporto tra fatica compiuta e risultati ottenuti.
Se non sento di poter arrivare ad aprirmi, parlare di tutto dopo un po' di tempo passato con delle persone allora la situazione inizia a pesarmi. Diviene necessario avere un qualcosa da fare in comune con queste persone per giustificare attivamente lo stare con loro, dato che non ho il piacere fine a sè stesso della loro compagnia.
In un altro topic c'era il confronto tra rapporti leggeri e profondi.
Ecco io dei primi non sento la necessità, li ritengo come superflui e mi creano disagio alla lunga.
Mi crea disagio sentire di non poter parlare di determinati argomenti per non rovinare l'atmosfera, dover mantenere una maschera o comunque pormi dei limiti nell'agire. Se non posso essere completament me stesso e venire accettato per questo allora alla lunga è una strada che mi sembra inutile perseguire.
Mi crea ancora più disagio che magari l'altra persona si freni a sua volta. Oppure, ancora peggio, che sia attivamente coinvolta e ricerchi da me segnali di particolare intesa che a me non viene spontaneo dare, perchè non li provo. Mi sento di ferire l'altro se mi mancano i motivi materiali per non sentire effettivamente un'amicizia forte quando lui la prova. Come glielo spiego, senza sminuirlo, che semplicemente non ho lo stimolo a considerarla tale, ad aprirmi spontaneamente ?
Sicuramente è un mio grosso limite che mi preclude il vivere bene questa sfera ed i vantaggi che ne derivano. Ma onestamente non so che fare, come potrei cambiare da questo lato.
Quote:
Originariamente inviata da claire
E come si fa?
Io analizzo, i miei pensieri disfunzionali li riconosco uno per uno.
Ma farlo non mi porta ad altro che a sentirmi ancora più sbagliata.
Perché io sto male con certe persone che invece stanno bene con me?Faccio quello che fanno, ma io sto male e loro bene,col tempo questa sensazione non la sopporti più.O solo se sei costretto, e tutto quello che puoi eviti.E arrivi a pentirti di aver portato avanti rapporti che ti fanno soffrire senza che l'altro abbia colpa.Non ci puoi litigare perché non ti hanno fatto niente di proposito, e non è facile a spiegare a persone che ti vogliono bene e sono state sempre corrette con te,che non riesci più a frequentarle senza che si offendano, sfido chiunque.
Allora penso che sarebbe stato meglio evitare a monte, ma non ho potuto farlo perché l'indole ce l'ho socievole e certe persone mi piacciono.
[...]
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Ecco, l'hai detto meglio di me. Non mi ritengo sociofobico e non penso di soffrire di FS ma in queste parole mi ci riconosco.
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Ultima modifica di The_Sleeper; 19-06-2015 a 13:45.
Motivo: aggiunto il quote
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19-06-2015, 13:43
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#51
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,014
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La socialità in se non mi spaventa, anzi, quasi quasi la bramo, vorrei avere più possibilità di poter conoscere persone nuove e socializzare, anche solo per sparare qualche cazzata, non tutti i rapporti devono essere profondi, alla fine se si socializza senza troppi pensieri si sta bene, ci si diverte.
Quello che spaventa a me della socialità è il continuare a non avere le possibilità di farlo, credo che il posto dove sono cresciuto mi ha limitato tanto, tantissimo, inoltre mi ha spento la voglia di fare qualunque cosa che non sia un'obbligo.
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19-06-2015, 14:21
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#52
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 751
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Concordo perfettamente sulle modalità dell'introverso, ma non con quelle dell'estroverso. Chi è estroverso non ha bisogno di proiettare i suoi pensieri sugli altri in quanto incapace di capire cosa pensa in compagnia: chi è estroverso sta in compagnia in quanto gradisce la compagnia, semplicemente, secondo me. Ha le medesime capacità metacognitive di un introverso, ha la stessa autocoscienza e quant'altro, solo che può tendere ad applicarle di meno in quanto può reputarle meno importanti delle capacità sociali.
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Non è questioni di avere o non vere capacità di autocoscenza ecc gli estroversi hanno capacità di autocoscienza, altrimenti sarebbero animali, ma queste si esplicano in modo differente da quelle degli introversi. Infatti le patologie che possono colpire introversi ed estroversi sono differenti, l'introverso sarà tendente al disturbo schizoide, schizotipico (distacco dal "fuori") di personalità, l'estroverso per esempio al disturbo istrionico di personalità ecc. L'introverso non è migliore dell'estroverso ma percepisce ed elabora, stimoli, informazioni, emozioni, sentimenti, pensieri in modo differente dall'estroverso.
Poi non esistono introversi o estroversi puri, tutti abbiamo sia una parte estroversa sia introversa.
Per chi conosce i tipi psicologici di Jung, io sono "sentimento estroverso" (di seconda funzione) e dunque tendo a proiettare i miei sentimenti all'esterno ( solo così ne sono cosciente, se non esprimo i miei sentimenti spesso non ne sono cosciente fino in fondo, non capisco cosa voglio). Però sono pensiero introverso, non ho bisogno di esprimere i pensieri per strutturarli, infatti sono abbastanza taciturna per questo.
Ecco perché tra introversi si può essere comunque molto diversi, così come tra estroversi. Ci sono introversi che non hanno problemi a esprimere i propri pensieri, parlano tanto, hanno piacere a condividere pensieri ed idee ma poi quando si tratta di sentimenti sono più chiusi. Al contrario ci sono introversi che parlano poco, fanno poche chiacchiere, ma hanno un sentimento molto "estrovertizzato" (Gandhi per esempio), Poi ci sono estroversi più timidi, estroversi meno timidi ecc.
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Ultima modifica di cancellato16177; 19-06-2015 a 14:30.
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19-06-2015, 14:54
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#53
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
a me non spaventa, cioè mi spaventa nel senso che non voglio finirci dentro rischiando la morte per noia e fatica
e poi non sopporto i doveri, salutare, chiamare chiaccherare bere cose mangiare pizze ridere quando non fanno ridere regalare cose ricevere cose regalate doversi giustificare per tutto (non vieni? perchè? ma fatti i ca]]i tuoi -_-) dare consigli per forza
tutto questo lo affronterei solamente se fossi miliardario e potessi non lavorare, a quel punto avrei intere giornate libere e potrei dedicarne 3 a settimana per esplicare questi doveri, il resto lo userei per riprendermi
purtroppo lavorando ho solo due giorni liberi a settimana e proprio non riuscirei a sprecarli con gente sacrificando i miei spazi
oppure potrei solo nel caso in cui tutti sti qui vivessero nel mio condominio, in tal caso ottimizzeri i tempi, ma sarebbe un incubo in quanto non potrei più avere privacy, non potrei mai negarmi a meno di non barricarmi in casa e tirar giù le tapparelle
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Quote:
Originariamente inviata da Sickle
mi spaventa l'idea di dover per forza interagire con le persone... nella società di oggi bisogna per forza parlare, parlare, e ancora parlare!... anche nel lavoro! oggi in quasi tutti i lavori bisogna parlare con clienti, colleghi, capi, rispondere al telefono... che schifo!
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
molti lo sono , non tutti vabbè , ma secondo me molti.
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vi quoto tutti! standing ovation!
Anche a me non spaventa più di tanto, cioè vabbè si, un pochino si, un grado leggero di fobia sociale, di freno nel rapportarmi lo sento.. però non è solo quello, c'è tanto altro.
Avere la ragazza è un piacere ma ci sono anche dei doveri. Una ragazza indipendente e dalla mentalità moderna sarà meno pesante, se riesce a dare libertà io sono anche disposto a concederne molta. Al contrario poi ci sono quelle che:
"domenica dobbiamo andare alla cresima del nipote della figlia di mia zia"
"no, non ho voglia di venire, vai tu, io sono stanco, devo stare al pc e fare sport!"
"se non vieni ci faccio una figuraccia, non mi ami, sei un asociale, non te la do' più"
cioè l'unico giorno libero della settimana io devo fare ste cose? ma proprio no
Io non sono ne meglio ne peggio degli altri, sono solo diverso e di conseguenza la maggior parte della gente non mi piace, anche se non mi hanno fatto niente, non mi riconosco nel loro modo di vivere, nei loro obblighi sociali, nella loro ricerca del successo e dell'apparenza..mi annoio molto..
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Ultima modifica di Keith; 19-06-2015 a 15:03.
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19-06-2015, 16:46
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#54
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 694
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La socialità è importante, ma probabilmente le mie paure sono più forti del bisogno di confrontarmi e stare a contatto con gli altri, e quindi il più delle volte riescono ad annullarlo. O questa è semplicemente la scusa che uso per non "mettermi in gioco".
Mi spaventa dovermi esporre. Essendo molto insicura, ho paura del giudizio degli altri, delle critiche, di non essere all'altezza delle aspettative, di apparire fuori luogo.
Ho paura di dare fiducia agli altri, di rendermi più vulnerabile e affezionarmi, per poi essere ferita, o venire messa da parte e esclusa. Oppure ho paura di ferire qualcuno senza magari neanche rendermene conto.
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19-06-2015, 16:53
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#55
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,085
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Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper
Il punto è che per me deve essere costituita di rapporti profondi, intimi. Il resto lo ritengo superfluo per le mie necessità, utile giusto a svagarsi in modo diverso da come farei da solo o per compiere attività che necessitano per forza di cose di altre persone.
Ciò che mi frena maggiormente dal socializzare facilmente ora è più la mancanza di stimoli nel farlo che non le difficoltà. Il rapporto tra fatica compiuta e risultati ottenuti.
Se non sento di poter arrivare ad aprirmi, parlare di tutto dopo un po' di tempo passato con delle persone allora la situazione inizia a pesarmi. Diviene necessario avere un qualcosa da fare in comune con queste persone per giustificare attivamente lo stare con loro, dato che non ho il piacere fine a sè stesso della loro compagnia.
In un altro topic c'era il confronto tra rapporti leggeri e profondi.
Ecco io dei primi non sento la necessità, li ritengo come superflui e mi creano disagio alla lunga.
Mi crea disagio sentire di non poter parlare di determinati argomenti per non rovinare l'atmosfera, dover mantenere una maschera o comunque pormi dei limiti nell'agire. Se non posso essere completament me stesso e venire accettato per questo allora alla lunga è una strada che mi sembra inutile perseguire.
Mi crea ancora più disagio che magari l'altra persona si freni a sua volta. Oppure, ancora peggio, che sia attivamente coinvolta e ricerchi da me segnali di particolare intesa che a me non viene spontaneo dare, perchè non li provo. Mi sento di ferire l'altro se mi mancano i motivi materiali per non sentire effettivamente un'amicizia forte quando lui la prova. Come glielo spiego, senza sminuirlo, che semplicemente non ho lo stimolo a considerarla tale, ad aprirmi spontaneamente ?
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ecco mi ci ritrovo totalmente
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19-06-2015, 17:22
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#56
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: zona cagliari
Messaggi: 1,482
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diciamo che la mia leggera timidezza non mi blocca nell'essere uno da baldoria, casino in piazza, spettacoli nei bar,ballerino in discoteca, macchina parcheggiata con stereo a palla, racconti epici dove tutti si sganasciano dalle risate!se non fossi timido sarei illegale!
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19-06-2015, 17:22
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#57
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Io non sono ne meglio ne peggio degli altri, sono solo diverso e di conseguenza la maggior parte della gente non mi piace, anche se non mi hanno fatto niente, non mi riconosco nel loro modo di vivere, nei loro obblighi sociali, nella loro ricerca del successo e dell'apparenza..mi annoio molto..
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quoto a palla
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19-06-2015, 17:55
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#58
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Quote:
Originariamente inviata da DarkRose90
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Ecco perché tra introversi si può essere comunque molto diversi, così come tra estroversi. Ci sono introversi che non hanno problemi a esprimere i propri pensieri, parlano tanto, hanno piacere a condividere pensieri ed idee ma poi quando si tratta di sentimenti sono più chiusi.
[...]
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Te, Fi
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19-06-2015, 17:58
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#59
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Avanzato
Qui dal: Oct 2014
Ubicazione: veneto
Messaggi: 340
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Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper
Spaventava. Per via della paura dell'altrui giudizio, di non risultare abbastanza in tutto : bello, interessante, simpatico... di venire deriso o escluso, di sentirmi ancora più solo, di dover indossare per forza una maschera, una leggera dismorfofobia e per via della mia tendenza di base a stare sulla difensiva aspettandomi sempre che possa andare tutto a rotoli
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Idem solo che io non ho risolto ...
Desidero tanto la socialità ma quando ci sto "dentro "la vivo male e mi passa la voglia... x un po' ..ma poi mi torna e ricomincia la giostra...non lo so mi sembra di fare un passo avanti e due indietro .
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19-06-2015, 18:00
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#60
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,041
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Non avere il controllo, non sapere cosa fare, il giudizio altrui su di me, il ritrovarmi ad avere a che fare con la mediocrità altrui, la noia, il fallimento.
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