Drecks

Butto qui questa domanda, sull'onda di un analisi letta dal resto del carlino dove circa il 45% degli intervistati ha assistito ad almeno un episodio simile a scuola. Va bene che adesso questo allarme viene sensazionalizzato come se fosse una cosa nuova (tipico dei media) ma leggendo mi sono chiesto: perché di fronte a quei dati parlavano solo di 30 casi segnalati?
Quali motivi spingono questo o quello a rimanere zitti? Io ho avuto i miei ma non credo sianoaapplicabili a tutti i casi.

Simon653

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Inosservato

da ragazzini spesso si tende a "chiudere" al mondo esterno tutto ciò che avviene nel proprio mondo, cose belle e cose brutte comprese.
quei ragazzi non concepiscono l'intervento degli adulti all'interno delle loro dinamiche sociali. il perchè però mi è ignoto
però mi ricordo che da ragazzino facevo lo stesso, l'intervento degli "adulti" non era contemplato da noi ragazzi, era come una regola non scritta, e ciò valeva anche per le minime cose, non solo per il classico bullismo

molte volte mi è capitato di assistere a scene di (per fortuna non grave) bullismo, ma non sono mai intervenuto "denunciando" la cosa ad esempio agli insegnanti, al massimo mi spendevo in prima persona per convincere il bullo ad attenuare la sua azione sul poveretto preso di mira o il più delle volte me ne stavo in silenzio come tutti gli altri...
a pensarci oggi la cosa fa un pò ribrezzo, ma evidentemente allora non era così facile...

mr.Nessuno

un po è la mentalità generale del menefreghismo ma a giocare un ruolo fondamentale è il sapere che se s'interviene per difendere una vittima si rischia seriamente di diventare dei bersagli, si appare come deboli e in più si sa già che i docenti contro queste persone non prenderanno mai nessun reale provvedimento, quindi sapendo di doverci convivere tot ore al giorno per ancora x anni ognuno pensa al suo quieto vivere.